Una web-rivista cristiana cattolica sull'espressione artistica e culturale
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sabato 3 agosto 2019
Dal discorso tenuto nell'ultimo Sinodo , di San Carlo Borromeo
Dal discorso tenuto
nell'ultimo Sinodo , di San Carlo Borromeo
Dal Discorso tenuto da san Carlo, vescovo,
nell'ultimo Sinodo.
...Tutti siamo certamente deboli, lo ammetto, ma il Signore Dio mette a nostra
disposizione mezzi tali che, se lo vogliamo, possiamo far molto. senza di essi
però non sarà possibile tener fede all'impegno della propria vocazione. Facciamo
il caso di un sacerdote che riconosca bensì di dover essere temperante, di dover
dar esempio di costumi severi e santi, ma che poi rifiuti ogni mortificazione,
non digiuni, non preghi, ami conversazioni e familiarità poco edificanti; come
potrà costui essere all'altezza del suo ufficio? Ci sarà magari chi si lamenta
che, quando entra in coro per salmodiare, o quando va a celebrare la Messa, la
sua mente si popoli di mille distrazioni. Ma prima di accedere al coro o di
iniziare la Messa, come si é comportato in sacrestia, come si é preparato, quali
mezzi ha predisposto e usato per conservare il raccoglimento?
Vuoi che ti insegni come accrescere maggiormente la tua partecipazione interiore
alla celebrazione corale, come rendere più gradita a Dio la tua lode e come
progredire nella santità? Ascolta ciò che ti dico. Se già qualche scintilla del
divino amore é stata accesa in te, non cacciarla via, non esporla al vento.
Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perché non si raffreddi e non perda
calore. Fuggi, cioé le distrazioni per quanto puoi. Rimani raccolto con Dio,
evita le chiacchiere inutili. Hai il mandato di predicare e di insegnare? Studia
e applicati a quelle cose che sono necessarie per compiere bene questo incarico.
Dà sempre buon esempio e cerca di essere il primo in ogni cosa. Prédica prima di
tutto con la vita e la santità, perché non succeda che essendo la tua condotta
in contraddizione con la tua prèdica tu perda ogni credibilità.
Eserciti la cura d'anime? Non trascurare per questo la cura di te stesso, e non
darti agli altri fino al punto che non rimanga nulla di te a te stesso. Devi
avere certo presente il ricordo delle anime di cui sei pastore, ma non
dimenticarti di te stesso. Comprendete, fratelli, che niente é così necessario a
tutte le persone ecclesiastiche quanto la meditazione che precede, accompagna e
segue tutte le nostre azioni: Canterò, dice il profeta, e mediterò (cfr. Sal
100, 1 volg.) Se amministri i sacramenti, o fratello, medita ciò che fai. Se
celebri la Messa, medita ciò che offri. Se reciti i salmi in coro, medita a chi
e di che cosa parli. Se guidi le anime, medita da quale sangue siano state
lavate; e «tutto si faccia tra voi nella carità» (1 Cor 16, 14). Così potremo
facilmente superare le difficoltà che incontriamo, e sono innumerevoli, ogni
giorno. Del resto ciò é richiesto dal compito affidatoci. Se così faremo avremo
la forza per generare Cristo in noi e negli altri... (Acta Ecclesiae
Mediolanensis, Milano 1599, 1177-1178).
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