venerdì 4 aprile 2025

San Carlo Acutis (1991-2006), giovane apostolo dell'Eucaristia come presenza di Cristo nell'umanità


San Carlo Acutis (1991-2006)

giovane apostolo dell'Eucaristia come presenza di Cristo nell'umanità



Nascita e famiglia

Carlo Acutis nacque a Londra (Gran Bretagna), il 3 maggio 1991, da genitori italiani: Andrea e Antonia Salzano, che si trovavano nella City per motivi di lavoro. Venne battezzato il 18 maggio nella chiesa di “Our Lady of Dolours” a Londra. Nel settembre 1991 la famiglia rientrò a Milano. All’età di quattro anni i genitori lo iscrissero alla scuola materna, che frequentò con grande entusiasmo. Giunto il momento della scuola obbligatoria, venne iscritto all’Istituto San Carlo di Milano. Dopo tre mesi venne trasferito alle scuole elementari presso l’Istituto Tommaseo delle Suore Marcelline, perché era più vicino alla sua abitazione.
Il 16 giugno 1998 segnò una tappa decisiva nella sua vita: ricevette la prima Comunione, in anticipo rispetto all’età consueta, grazie a uno speciale permesso del direttore spirituale, don Ilio Carrai e dell’Arcivescovo Pasquale Macchi, già segretario partico­lare di San Paolo VI. La celebrazione avvenne nel Monastero delle Romite del­l’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus a Bernaga di Perego (Lecco).
Altra tappa importante per Carlo fu il Sacramento della Cresima, il 24 maggio 2003, che gli venne conferito nella chiesa di Santa Maria Segreta, da Monsignor Luigi Testore, già segretario del Cardinale Carlo Maria Martini e parroco di San Marco in Milano. A quattordici anni passò al Liceo classico dell’Istituto Leone XIII di Milano, diretto dai Padri Gesuiti, dove sviluppò pienamente la sua personalità. Con uno studente di ingegneria informatica si occupò del sito internet della parrocchia milanese di appartenenza. Nonostante gli studi fossero particolarmente impegnativi, decise spontaneamente di dedicare parte del suo tempo alla preparazione dei bambini per la Cresima, insegnando il Catechismo nella parrocchia di Santa Maria Segreta. Quello stesso anno progettò il nuovo sito internet per il volontariato dell’Istituto Leone XIII, promosse e coordinò la realizzazione degli spot sempre per il volontariato di molte classi nell’ambito di un concorso nazionale. Trascorse tutta l’estate del 2006 a ideare il sito per questo progetto, organizzando anche quello della Pontificia Accademia “Cultorum Martyrum”.

Alla scuola di San Francesco d’Assisi

Per la sua affabilità e cordiale ilarità Carlo era sempre al centro dell’attenzione dei suoi amici, anche perché li aiutava nell’uso del computer e dei suoi programmi. Molti sono gli attestati di ricono­sci­mento delle sue doti informatiche e della sua completa disponibilità a metterle a disposizione dei suoi compagni di scuola e di chiunque ne avesse bisogno, compresi i familiari. Una delle caratteristiche di Carlo era quella di trascorrere la maggior parte delle sue vacanze ad Assisi in una casa di famiglia. Nella cittadina umbra, oltre a divertirsi con gli amici, imparò a conoscere San Francesco e Santa Chiara. Dal Poverello imparò a rispettare il creato e a dedicarsi ai più poveri. Gli esempi del Serafico e di Sant’Antonio di Padova lo spinsero a esercitare la carità nei confronti dei poveri, dei bisognosi, dei senzatetto, degli extracomunitari, che aiutava anche con i soldi risparmiati dalla sua paghetta settimanale.

Amore all’Eucaristia e devozione alla Madonna

Il fulcro della spiritualità di Carlo era l’incontro quotidiano con il Signore nell’Eucaristia. Egli ripeteva spesso: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo!”. È questo il centro di tutta la sua esistenza trascorsa nell’amicizia con Dio. Ciò si tradusse, dopo la prima Comunione, nella partecipazione alla Messa tutti i giorni, con il permesso del suo direttore spirituale. Grande devoto delle appari­zioni e del messaggio di Fatima, a imitazione dei Pastorelli, offriva dei piccoli sacrifici per coloro che non amano il Signore Gesù presente nell’Eucaristia. Quando, per gli impegni scolastici, non poteva andare alla Messa, faceva la Comunione spirituale. Compì anche una preziosa opera di apostolato in mezzo ai compagni di scuola e agli amici, spiegando loro il mistero eucaristico con l’utilizzo dei racconti dei più importanti miracoli eucaristici accaduti nel corso dei secoli. Fu così che quale apostolo dell’Eucaristia, Carlo scelse di utilizzare il suo genio informatico per progettare e realizzare una mostra internazionale sui “Miracoli eucaristici”. Si tratta di un’ampia rassegna fotografica con descrizioni storiche, che presenta diversi dei principali miracoli eucaristici (circa 136) verificatisi nel corso dei secoli in Paesi sparsi nel mondo e ricono­sciuti dalla Chiesa.
L’altra colonna fondamentale della spiritualità di Carlo fu la devozione alla Madonna. Essa si esprimeva nella recita quotidiana del Rosario, nella consacrazione al suo Cuore Immacolato e nella progettazione di uno schema del pio esercizio che riprodusse con il suo computer. Dedicò una particolare attenzione ai Novissimi, che proiettarono la sua esistenza nella realtà della vita eterna.

Malattia e morte

Nell’ottobre 2016 Carlo si ammalò di leucemia di tipo M3, considerata la forma più aggressiva, che inizialmente venne scambiata per una forte influenza. Venne ricoverato alla Clinica De Marchi di Milano. Successivamente, per l’aggravarsi della situazione, fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza, dove esiste un centro specializzato per quel tipo di leucemia. Pochi giorni prima del ricovero offrì la sua vita al Signore per il Papa, per la Chiesa, per andare in Paradiso. In ospedale, un sacerdote gli amministrò il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Alcuni tra le infermiere ed i medici che lo curavano rimasero edificati dall’ac­cettazione della malattia e della sofferenza. La morte cerebrale avvenne l’11 ottobre 2006, il suo cuore smise di battere alle ore 6:45 del 12 ottobre. La notizia della sua nascita al Cielo si diffuse immediatamente tra i suoi compagni di classe e tra chi l’aveva conosciuto. Esposta la salma nella sua abitazione, un continuo afflusso di persone gli rese l’ultimo saluto. I funerali vennero celebrati nella chiesa di Santa Maria Segreta a Milano, il 14 ottobre 2006. La salma venne sepolta nella tomba di famiglia a Ternengo (Biella), poi nel febbraio 2007 fu traslata nel cimitero comunale di Assisi per soddisfare il suo desiderio di rimanere nella città di San Francesco. Il 5-6 aprile 2019 i resti mortali di Carlo sono stati traslati nel Santuario della Spogliazione, chiesa di Santa Maria Maggiore, ad Assisi.

Tratti della spiritualità

Nella presenza di Cristo nell’Eucaristia Carlo imparò a riconoscere l’amore di Dio per l’umanità. In essa trovò la via più rapida per accedere ai tesori della grazia divina e lo rese fedele discepolo del Maestro. Innamorato di Gesù, non si stancò mai di annunciare al mondo la gioia indicibile dell’amicizia con Dio. La presenza reale di Gesù Cristo nell’Ostia consacrata era per Carlo una realtà dalla quale derivava per lui ogni bene. Era anche la garanzia che l’uomo non è mai lasciato solo, neppure nei momenti più duri della prova. Le sue giornate divennero perciò incentrate intorno alla Messa e, quando poteva, sostava anche in adorazione eucaristica. Nella sua breve esistenza, ha messo continuamente in pratica i valori evangelici, facendosi annunciatore di Cristo non solo con la parola, ma soprattutto con la testimonianza di vita.

L’eredità di Carlo

Da giovane laico, ha saputo ravvivare il fervore e la pratica cristiana in tanti consacrati e Sacerdoti. Ha vissuto interamente proteso verso l’Assoluto, verso Gesù che sentiva vicino e presente. Egli è stato anche un testimone in ambito scolastico, quale modello per gli alunni per le scuole di ogni ordine e grado. La principale eredità che Carlo ha lasciato, soprattutto alle nuove generazioni, è la coerenza di vita con i valori del Vangelo. Proprio per la sua capacità di condivisione con gli altri dei misteri della fede, Carlo può essere definito un vero apostolo in tutti gli ambienti in cui è vissuto, che sono quelli tipici di un adolescente: famiglia, scuola, sport, tempo libero, viaggi, giochi.
In particolare, ai ragazzi e ai giovani di ogni tempo, Carlo indica che nell’Eucaristia si trova la salvezza che non delude mai. Vivendo intensamente il mistero del Corpo mistico di Cristo, mostra a tutti il bisogno di esercitare la carità. Infatti, si fece promotore dell’acco­glienza e della pace tra persone di diverse etnie, lingue e tradizioni. Chiedeva di abbracciare i bisogni dei senzatetto e dei più poveri che si incontrano sulle strade del mondo. Di fronte alle violenze, alle guerre, ai conflitti anche all’interno delle famiglie, Carlo propone di optare per Cristo e il suo Vangelo e di affidarsi alla protezione materna di Maria.
Autentico testimone di Cristo in tutti gli ambienti in cui visse, la sua esistenza è un luminoso esempio per i giovani di oggi. Infatti, il messaggio che Carlo trasmette alle nuove generazioni è quanto mai importante e attuale. Invita a non guardare al limitato orizzonte terreno, ma proietta la vita verso una realtà che già ha inizio in questo mondo e avrà il suo compimento nell’aldilà.


Carlo Acutis fu beatificato il 10 ottobre 2020, nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, sotto il pontificato di papa Francesco. Lo stesso Pontefice, il 23 maggio 2024, autorizzò la promulgazione del decreto relativo al secondo miracolo preso in esame per la canonizzazione, e si celebra a Roma il 27 aprile 2025. I resti mortali di Carlo riposano dal 6 aprile 2019 ad Assisi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione, mentre la sua memoria liturgica ricorre il 12 ottobre, giorno della sua nascita al Cielo.




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