mercoledì 25 marzo 2020












 Annunciazione

Domenico e David Ghirlandaio

il mosaico nel lunetto della Porta della Mandorla 
del Duomo (la cattedrale di Santa Maria del Fiore), Firenze 


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Piermatteo d'Amelia, "Annunciazione"









 Piermatteo d'Amelia: "Annunciazione", 
Museo Stewart-Gardner, Boston
Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione - Folia Magazine 



Ambrogio Lorenzetti, "Annunciazione" 1344,
Pinacoteca Nazionale, Siena
 
 
« Nel sesto mese, l'Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria» (Lc 1, 26-27).
annunciazione simone martini - Valdarno 24 

 L’Annunciazione di Simone Martini

Galleria degli Uffizi, Firenze.


  Questo quadro dell'Annunciazione, il capolavoro del gotico senese, fu dipinto per l’altare di Sant’Ansano nel Duomo di Siena nel 1333 ca da Simone Martini e il cognato Lippo Memmi (come i vede dalla scritta latina in basso “SYMON MARTINI ET LIPPVS MEMMI DE SENIS ME PINXERVNT ANNO DOMINI MCCCXXXIII”). Il suo stile raffinato è strettamente correlato con Dolce Stil Novo.
  La formazione senese è molto importante per lo stile di Martini, che era a capo di una bottega fiorente a Siena che divenne uno dei più attivi centri di innovazione pittorica. Siena nei secoli XIII e XIV era un centro di cultura gotica. Durante il suo soggiorno ad Avignone, Simone si legherà in un rapporto di amicizia con Francesco Petrarca e insieme a lui diventa uno dei maggiori rappresentanti della civiltà cortese e della cultura del Gotico Internazionale.


domenica 22 marzo 2020


 Efremo Il Siro

   Una lacrima di pentimento cancella ogni capo d’accusa. Senza che l’uomo lo noti, gli sta incessantemente al fianco un annotatore invisibile dei suoi discorsi e delle sue azioni, che appunta per il giorno del giudizio. Chi potrà soddisfare le esigenze severe della giustizia, dato che chiederà conto di ogni battito degli occhi, dato che ogni sguardo non passa inosservato? E tuttavia, venite e incoraggiatevi: per quanto il conto della giustizia sia così severo, quando l’uomo fa penitenza una sola sua lacrima cancella tutto l’elenco delle sue colpe. Ma venite, vedete quest’altro e stupite: anche se dalla misericordia la grazia trabocca come un mare, a colui che non si converte nessuno potrà far giungere la grazia nel giorno del giudizio.

 Esortazione alla penitenza, 11,5

Efrem Il Siro, Il cieco nato



Efrem Il Siro
 
Il cieco nato
 
 
    E perché essi avevano bestemmiato a proposito delle sue parole: "Prima che Abramo fosse, io ero" (Gv 8,58), Gesú andò verso l’incontro con un uomo, cieco fin dalla nascita: "E i suoi discepoli lo interrogarono: Chi ha peccato, lui o i suoi genitori? Egli disse loro: Né lui, né i suoi genitori, ma è perché Dio sia glorihca!o. E’necessario che io compia le opere di colui che mi ha mandato, finché è giorno" (Gv 9,2-4), fintanto che sono con voi. "Sopraggiunge la notte" (Gv 9,4), e il Figlio sarà esaltato, e voi che siete la luce del mondo, scomparirete e non vi saranno p i ùmiracoli a causa dell’incredulità. "Ciò dicendo, sputò per terra, formò del fango con la saliva, e fece degli occhi con il suo fango" (Gv 9,6), e la luce scaturí dalla terra, come al principio, quando l’ombra del cielo, "la tenebra, era estesa su tutto" ed egli comandò alla luce e quella nacque dalle tenebre (cf.G e n 1 , 2-3). C o s ì «egli formò del fango con la saliva», e guarí il difetto che esisteva dalla nascita, per mostrare che lui, la cui mano completava ciò che mancava alla natura, era proprio colui la cui mano aveva modellato la creazione al principio. E siccome rifiutavano di crederlo anteriore ad Abramo, egli provò loro con quest’opera che era il Figlio di colui che, con la sua m a no , "formò" il primo "Adamo con la terra" (Gen 2,7): in effetti, egli guarí la tara del cieco con i gesti del proprio corpo.Fece ciò inoltre per confondere coloro che dicono che l’u omo è fatto di quattro elementi, poiché rifece le membra carenti con terra e saliva, fece ciò a utilità di coloro che cercavano i miracoli per credere: "I Giudei cercano i miracoli" (1Cor 1,22). Non fu la píscina di Siloe che aprí gli occhi del cieco (cf.Gv 9,7.11), come non furono le acque del Giordano che purificarono Naaman; è il comando del Signore che compie tutto. Ben più, non è l’acqua del nostro Battesimo, ma i nomi che si pronunciano su di essa, che ci purificano. "Unse i suoi occhi con il fango" (Gv9,6), perché i Giudei ripulissero l’accecamento del loro cuore. Quando il cieco se ne andò tra la folla e chiese: «Dov’è Siloe?», si vide il fango cosparso sui suoi occhi. Le persone lo interrogarono, egli le informò, ed esse lo seguirono, per vedere se isuoi occhi si fossero aperti.Coloro che vedevano la luce materiale erano guidati da un cieco che vedeva la luce dello spirito, e, nella sua notte, il cieco era guidato da coloro che vedevano esteriormente, ma che erano spiritualmente ciechi. Il cieco lavò il fango dai suoi occhi, e vide se stesso; gli altri lavarono la cecità del loro cuore ed esaminarono sé stessi. Nostro Signore apriva segretamente gli occhi di molti altri ciechi. Quel cieco fu una bella e inattesa fortuna per Nostro Signore; per suo tramite, acquistò numerosi ciechi, che egli guarí dalla cecità del cuore.In quelle poche parole del Signore si celavano mirabili tesori, e, in quella guarigione era delineato un simbolo: Gesú figlio del Creatore. "Va’, lavati il viso" (Gv 9,7), per evitare che qualcuno consideri quella guarigione piùcome un stratagemma che come un miracolo, egli lo mandò a lavarsi. Disse ciò per mostrare che il cieco non dubitava del potere di guarigione del Signore, e perché, camminando e parlando, pubblicizzasse l’evento e mostrasse la sua fede.La saliva del Signore serví da chiave agli occhi chiusi, e guarí l’occhio e la pupilla con le acque, con le acque formò il fango e riparò il difetto. Agí co sì, affinché, allorché gli avrebbero sputato in faccia, gli occhi dei ciechi, aperti dalla sua saliva, avessero reso testimonianza contro di essi. Ma essi non compresero il rimprovero che egli volle fare a proposito degli occhi guariti dei ciechi: "Perché coloro che vedono diventino ciechi" (Mt 26,27); diceva questo dei ciechi perché lo vedano corporalmente, e di quelli che vedono perché i loro cuori non lo conoscano. Egli ha formato il fango durante il sabato (cf. G v 9 , 1 4). Omisero il fatto della guarigione e gli rimproverarono di aver formato del fango. Lo stesso dissero a colui"che era malato da trentotto anni: Chi ti ha detto di portare il tuo lettuccio?" (Gv 5,5.12), e non: Chi ti ha guarito? Qui, analogamente: «Ha fatto del fango durante il sabato». E così, anzi per molto meno, non si ingelosirono di lui e non lo rinnegarono, quando guarí un idropico, con una sola parola, in giorno di s a b a t o ? ( c f . Lc 14,1-6). Cosa gli fece dunque guarendolo? Egli fu purificato e guarito con la sola parola. Quindi, secondo le loro teorie, chiunque parla viola il sabato; ma allora -si dirà -chi ha ma ggio rme nte violato il sabato, il nostro Salvatore che guarisce, o coloro che ne parlano con gelosia?
 
Dal Diatessaron, 16, 28-32

S. Efrem Siro, O Maria, nostra Mediatrice


S. Efrem Siro, IV sec.




in te il genere umano
ripone tutta la sua gioia.
Da te attende protezione.
In te solo trova il suo rifugio.

Ed ecco, anch’io
vengo a te con tutto il mio fervore,
perchè non ho coraggio
di avvicinarmi a tuo Figlio:
pertanto imploro la tua intercessione
per ottenere salvezza.

O tu che sei compassionevole,
o tu che sei la Madre
del Dio di misericordia,
abbi pietà di me.


S. Efrem Siro, IV sec.

Preghiera a Cristo re dei re


Preghiera a Cristo re dei re 
Signore, Cristo Gesù, re dei re,
che hai potere sulla vita e sulla morte, tu conosci gli intimi segreti
e non ti sono ignoti né i miei pensieri
né i miei sentimenti.
Signore, Cristo Gesù, re dei re,
Tu conosci l’estrema fragilità
del mio cuore, della mia volontà,
da’ forza alla mia debolezza
e sostienimi nei miei affanni.
Signore, Cristo Gesù, re dei re,
Tu che sei il mio sostegno,
dimentica i miei numerosi peccati
e perdona tutti i miei tradimenti.
Signore, Cristo Gesù, re dei re, ti lodo e ti glorifico,
nonostante la mia indegnità,
perché con me la tua misericordia
non ha limite.
Sei il mio aiuto e il mio protettore.
Il tuo nome sia sempre lodato!
A te, o Dio nostro, la gloria! 

(Efrem il Siro)
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Efrem il Siro, Beata te, o Maria



Efrem il Siro


«Pace! » udì la benedetta dall'angelo,
e concepì nell'utero:
egualmente con «pace! » furono allietati
i discepoli nel cenacolo;
la pace tua sia un muro di quiete
ai re ed ai sacerdoti nelle loro cittadelle,
e i figli della Chiesa
conserva tu in virtù della tua croce,
affinchè cantino al nome tuo osannando!
Beata te, o Maria, perché in te abitò
lo Spirito Santo di cui cantò David.
Beata te che fosti degna di ricevere
«pace! » dal Padre per mezzo di Gabriele.
Beata te che fosti come un cocchio,
e lui sostennero le tue ginocchia,
lui portarono le tue braccia,
e quali fonti furono per lui,
per il Figlio [di Dio], i tuoi seni:
e abbracciasti colui ch'è vestito di fiamma!
Beata te, o Maria,
che fosti figura del rovero veduto da Mosè.
Beata te, o Maria,
che fosti come un velame
e occultasti lo splender di lui.
Beata te, o Maria, perché spuntò da te
un sol raggio che occultò il sole;
da principio su Mosè
esso brillò in cima al monte,
ma oggi tutti i confini [della terra]
son pieni di esso.
Beata te, o Maria, poiché te dipinsero
tutti i profeti nei loro libri.
Beata te, o Maria, poiché te annunzio
anche Isaia nella sua profezia:
«Ecco, la vergine concepirà, partorirà
un figlio il cui nome è Emmanuele».
Ecco che tutte le genti esclamano:
«Con noi è quello che
col suo volere governa tutto».
(Inni alla Vergine, 75-76)

Efrem il Siro, Gloria a Te



Efrem il Siro

Gloria a Te

M'inginocchio davanti a te, Signore,
per adorarti.
Ti rendo grazie, Dio di bontà;
ti supplico, Dio di santità.
Davanti a te piego le ginocchia.
Tu ami gli uomini e io ti glorifico,
o Cristo, Figlio unico
e Signore di tutte le cose.
Tu che solo sei senza peccato,
per me peccatore indegno,
ti sei offerto alla morte
e alla morte di croce.
Così hai liberato le anime
dalle insidie del male.
Che cosa ti renderò, o Signore,
per tanta bontà?
Gloria a te, o amico degli uomini!
Gloria a te, o Dio di misericordia!
Gloria a te, o paziente!
Gloria a te, che perdoni i peccati!
Gloria a te, che sei venuto
per salvare le nostre anime!
Gloria a te, che ti sei fatto uomo
nel seno della vergine!
Gloria a te, che fosti legato!
Gloria a te, che fosti flagellato!
Gloria a te, che fosti schernito!
Gloria a te, che fosti inchiodato in croce!
Gloria a te, che fosti sepolto e che risuscitasti!
Gloria a te, che fosti annunciato agli uomini:
essi hanno creduto in Te!
Gloria a te, che sei asceso al cielo!
Gloria a te, che siedi alla destra del Padre
e tornerai con potenza e gloria,
insieme ai santi angeli
per giudicare,
in quella spaventosa e tremenda ora,
tutte le anime che hanno disprezzato
la tua santa passione...
In quell'ora la tua mano
mi metta al riparo delle tue ali
perché la mia anima sia salva
dal fuoco terribile,
dallo stridor di denti, dalle tenebre esteriori
e dalle lacrime eterne:
che io possa glorificarti cantando:
Gloria a colui
che nella sua misericordiosa bontà
si è degnato di salvare il peccatore.



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