LA BIBBIA : Indice
LA SACRA BIBBIA , versione integrale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana)
Costituzione Dogmatica " Dei Verbum " sulla divina rivelazione , Concilio Vaticano II
Discorso su l'interpretazione della Bibbia , di Papa Giovanni Paolo II
Bibbia e Chiesa , di Giuseppe Barbaglio
Il messaggio della Bibbia
Il racconto della Bibbia
Studium Biblicum Franciscanum
Pontificio Istituto Biblico , Roma
Il popolo ebraico e le sue sacre scritture nella bibbia cristiana : prefazione del Card. Ratzinger e introduzione
Lectio Divina , a cura di Padre Franco Gioannetti
Noè , l'uomo giusto , di P. Giovanni Boggio
Bibbia e Liturgia , di Sr M. Piera Moretti pddm
Esperienza di lettura orante e credente , di P. Bruno Secondin O.Carm.
Il ruolo centrale della Parola nella vita della Chiesa e l’animazione biblica dell’esercizio pastorale , del Card. Carlo Maria Martini
Alle origini dei Vangeli , di Gianfranco Ravasi
GIOVANI E BIBBIA: XV Convegno Nazionale dell'Apostolato Biblico
Bibbia e Vita , di Padre Claudio Traverso
La Parola come una spada, del Pontificio Consiglio della Cultura
La Bibbia nella comunicazione artistica , di Cesare Bissoli
Leggere la Bibbia , di Giuseppe Barbaglio
La bellezza secondo le Sacre Scritture , di Rinaldo Fabris
Il Concilio e la riscoperta della Bibbia : bilanci e prospettive , di Luciano Manicardi
Convocati dalla Parola : Bibbia e nuova consapevolezza ecclesiale , di Serena Noceti
L'attesa del creato : riflessioni su alcuni capitoli del Genesi , di Vilma Baricalla
Parola e Silenzio nella riflessione teologica , di Mons. Bruno Forte
Relazione introduttiva al Sinodo dei Vescovi sul tema " La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa ", del Card. Marc Ouellet
" La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa " , Lineamenta della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 2008
Messaggio al Popolo di Dio della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 24 ottobre 2008
Estetica della Bibbia , di Leonardo Amoroso
L'incandescenza della Parola che crea , di Mons. Gianfranco Ravasi
Il Vangelo della Trasfigurazione : esegesi biblico - spirituale , di Enzo Bianchi Priore di Bose
L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa, a cura della Pontificia Commissione Biblica
La paternità spirituale di san Paolo, di Suor Germana Strola
Come si diffonde il messaggio biblico : la parola comunica ma l'immagine corre , di Timothy Verdon
La teologia fondamentale e la Parola , di Oliver Davies
L'arte di leggere le Scritture. Una lezione per gli analfabeti d'oggi, a cura di Sandro Magister con intervento di Timothy Verdon
L'estetica della Bibbia , di Leonardo Amoroso
Meditazioni Bibliche , di Padre Claudio Traverso
Un viaggio nel Cantico dei Cantici , di P. Maurizio Buioni
La lettura della Bibbia nel quadro delle teorie testuali contemporanee
Lettera Apostolica in forma di Motu proprio "APERUIT ILLIS" con la quale viene istituita la "Domenica della Parola di Dio" (30 settembre 2019), di Papa Francesco
La vita al ritmo della Parola, di p. Amedeo Cencini
Il principio della carità nella scrittura, del Card. Gianfranco Ravasi
Nella luce dei Magi la speranza di tutti, del Card. Gianfranco Ravasi
La bellezza secondo le Sacre Scritture, di Rinaldo Fabris
Links per lo studio e approfondimento della Bibbia , a cura della Associazione Biblica Italiana - ABI
"...la Parola di Dio è viva ed energica e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino all'intimo dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Davanti a Lui non vi è creatura che resti invisibile; tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di Colui al quale noi renderemo conto..." (San Paolo, Lettera agli Ebrei, 4,12-13)
"... Nella sua Lettera agli artisti (1999), Giovanni Paolo II ricordava che «la S. Scrittura è diventata una sorta di “immenso vocabolario” (Paul Claudel) e di “atlante iconografico” (Marc Chagall), a cui hanno attinto la cultura e l’arte cristiana» (n. 5). Goethe era convinto che il Vangelo fosse la «lingua materna dell’Europa». La Bibbia, come ormai si è soliti dire, è «il grande codice» della cultura universale: gli artisti hanno idealmente intinto il loro pennello in quell’alfabeto colorato di storie, simboli, figure che sono le pagine bibliche; i musicisti è attorno ai testi sacri, soprattutto salmici, che hanno intessuto le loro armonie; gli scrittori hanno per secoli ripreso quelle antiche narrazioni che divenivano parabole esistenziali; i poeti si sono interrogati sul mistero dello spirito, sull’infinito, sul male, sull’amore, sulla morte e sulla vita spesso raccogliendo i fremiti poetici che animavano le pagine bibliche; i pensatori, gli uomini di scienza e la stessa società avevano non di rado come riferimento, sia pure per contrasto, le concezioni spirituali ed etiche (si pensi al Decalogo) della Parola di Dio. Anche quando la figura o l’idea presente nelle Scritture veniva deformata, si riconosceva che essa era imprescindibile e costitutiva della nostra civiltà.
È per questo che la Bibbia – la quale ci insegna anche la via pulchritudinis, cioè il percorso della bellezza per comprendere e raggiungere Dio («cantate a Dio con arte!», ci invita il Sal 47, 8) – è necessaria non solo al credente, ma a tutti per riscoprire i significati autentici delle varie espressioni culturali e soprattutto per ritrovare la nostra stessa identità storica, civile, umana e spirituale. È in essa la radice della nostra grandezza ed è attraverso essa che noi possiamo presentarci con un nobile patrimonio alle altre civiltà e culture, senza nessun complesso di inferiorità. La Bibbia dovrebbe, quindi, essere da tutti conosciuta e studiata, sotto questo straordinario profilo di bellezza e di fecondità umana e culturale.
Tuttavia, la Parola di Dio – per usare una significativa immagine paolina – «non è incatenata» (2 Tm 2, 9) a una cultura; anzi, aspira a varcare le frontiere e proprio l’Apostolo è stato un eccezionale artefice di inculturazione del messaggio biblico entro nuove coordinate culturali. È ciò che la Chiesa è chiamata a fare anche oggi attraverso un processo delicato ma necessario, che ha ricevuto un forte impulso dal magistero di Papa Benedetto XVI. Essa deve far penetrare la Parola di Dio nella molteplicità delle culture ed esprimerla secondo i loro linguaggi, le loro concezioni, i loro simboli e le loro tradizioni religiose. Deve, però, essere sempre capace di custodire la genuina sostanza dei suoi contenuti, sorvegliando e controllando i rischi di degenerazione.
La Chiesa deve, quindi, far brillare i valori che la Parola di Dio offre alle altre culture, così che ne siano purificate e fecondate. Come aveva detto Giovanni Paolo II all’episcopato del Kenya durante il suo viaggio in Africa nel 1980, «l’inculturazione sarà realmente un riflesso dell’incarnazione del Verbo, quando una cultura, trasformata e rigenerata dal Vangelo, produce nella sua propria tradizione espressioni originali di vita, di celebrazione, di pensiero cristiano»...."
brano tratto da
" La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa " , Messaggio al Popolo di Dio della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 24 ottobre 2008
Links per lo studio e approfondimento della Bibbia , a cura della Associazione Biblica Italiana - ABI
"...la Parola di Dio è viva ed energica e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino all'intimo dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Davanti a Lui non vi è creatura che resti invisibile; tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di Colui al quale noi renderemo conto..." (San Paolo, Lettera agli Ebrei, 4,12-13)
"... Nella sua Lettera agli artisti (1999), Giovanni Paolo II ricordava che «la S. Scrittura è diventata una sorta di “immenso vocabolario” (Paul Claudel) e di “atlante iconografico” (Marc Chagall), a cui hanno attinto la cultura e l’arte cristiana» (n. 5). Goethe era convinto che il Vangelo fosse la «lingua materna dell’Europa». La Bibbia, come ormai si è soliti dire, è «il grande codice» della cultura universale: gli artisti hanno idealmente intinto il loro pennello in quell’alfabeto colorato di storie, simboli, figure che sono le pagine bibliche; i musicisti è attorno ai testi sacri, soprattutto salmici, che hanno intessuto le loro armonie; gli scrittori hanno per secoli ripreso quelle antiche narrazioni che divenivano parabole esistenziali; i poeti si sono interrogati sul mistero dello spirito, sull’infinito, sul male, sull’amore, sulla morte e sulla vita spesso raccogliendo i fremiti poetici che animavano le pagine bibliche; i pensatori, gli uomini di scienza e la stessa società avevano non di rado come riferimento, sia pure per contrasto, le concezioni spirituali ed etiche (si pensi al Decalogo) della Parola di Dio. Anche quando la figura o l’idea presente nelle Scritture veniva deformata, si riconosceva che essa era imprescindibile e costitutiva della nostra civiltà.
È per questo che la Bibbia – la quale ci insegna anche la via pulchritudinis, cioè il percorso della bellezza per comprendere e raggiungere Dio («cantate a Dio con arte!», ci invita il Sal 47, 8) – è necessaria non solo al credente, ma a tutti per riscoprire i significati autentici delle varie espressioni culturali e soprattutto per ritrovare la nostra stessa identità storica, civile, umana e spirituale. È in essa la radice della nostra grandezza ed è attraverso essa che noi possiamo presentarci con un nobile patrimonio alle altre civiltà e culture, senza nessun complesso di inferiorità. La Bibbia dovrebbe, quindi, essere da tutti conosciuta e studiata, sotto questo straordinario profilo di bellezza e di fecondità umana e culturale.
Tuttavia, la Parola di Dio – per usare una significativa immagine paolina – «non è incatenata» (2 Tm 2, 9) a una cultura; anzi, aspira a varcare le frontiere e proprio l’Apostolo è stato un eccezionale artefice di inculturazione del messaggio biblico entro nuove coordinate culturali. È ciò che la Chiesa è chiamata a fare anche oggi attraverso un processo delicato ma necessario, che ha ricevuto un forte impulso dal magistero di Papa Benedetto XVI. Essa deve far penetrare la Parola di Dio nella molteplicità delle culture ed esprimerla secondo i loro linguaggi, le loro concezioni, i loro simboli e le loro tradizioni religiose. Deve, però, essere sempre capace di custodire la genuina sostanza dei suoi contenuti, sorvegliando e controllando i rischi di degenerazione.
La Chiesa deve, quindi, far brillare i valori che la Parola di Dio offre alle altre culture, così che ne siano purificate e fecondate. Come aveva detto Giovanni Paolo II all’episcopato del Kenya durante il suo viaggio in Africa nel 1980, «l’inculturazione sarà realmente un riflesso dell’incarnazione del Verbo, quando una cultura, trasformata e rigenerata dal Vangelo, produce nella sua propria tradizione espressioni originali di vita, di celebrazione, di pensiero cristiano»...."
brano tratto da
" La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa " , Messaggio al Popolo di Dio della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 24 ottobre 2008
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