Franca Maschio
Una pittura di " Luce "
" ... L'Arte , per me è sempre Sacra , perchè nobilita l'uomo . L'Arte è creazione e ci permette di lodare l'artefice di tante bellezze ! L'Arte è Chiesa , perchè entra nelle nostre case . L'Arte è saper leggere con gli occhi dell' Amore , la luce del Sole . Vorrei esprimere la musica del Vangelo con la naturalezza di un bimbo , che guarda incantato , lo splendore della verità . Vorrei dipingere le ali degli Angeli , come mantello luminoso che sfiora il nostro cammino . Con la grazia , questo potrà avvenire , perchè la vita è un miracolo continuo... " . Franca Maschio
Premessa
Esiste un mondo di sguardi, di gesti, di suoni, di sapori che si è tramandato nel corso dei secoli, accompagnando la fatica delle generazioni che ci hanno preceduto, nutrendosi e caratterizzandosi delle gioie e delle tristezze dei nostri antenati. Questa è la pittura del primo periodo di Franca Maschio, dove le sue tele racchiudono paesaggi, volti e figure umane sottratti all’oblio del tempo dove il mistero della natura, la realtà oggettiva, ma soprattutto l’uomo è visto in tutta la sua dimensione esistenziale, che è poi solitudine, angoscia, tormento anche quando è parte di una collettività, di una folla.
La ricerca artistica di Franca Maschio è una esigenza interiore, è una volontà di trovare nuove ispirazioni, di cogliere nuovi nessi e legami intimi fra le cose, è capire meglio la realtà che ci circonda. In questa ottica diventa fondamentale anche la ricerca storica, lo studio delle tradizioni popolari. L’arte è studio dell’uomo e della natura. Ma anche l’uomo e la storia sono un connubio inscindibile. La storia è realizzata e raccontata dagli esseri umani, in questa dimensione si fondono tanti elementi. La storia è fatta dei grandi eventi ma anche da tante piccole storie, da tanti episodi di un microcosmo sconosciuto, da culture popolari, da tradizioni. Se da un lato la pittrice recupera i valori tradizionali di un mondo ormai perduto, dall’altra si rende conto che l’uomo moderno soffre di solitudine: di una solitudine demoralizzante, angosciosa, di una solitudine psicologica, di natura morale e spirituale, una difficoltà a comunicare con gli altri.
Ciascuno è talmente preso da se stesso, dai ritmi insostenibili della modernità, dai tristi riti del consumismo, da non riuscire più a condividere con gli altri le gioie più semplici e genuine in una società di massa, dove la folla domina incontrastata sull’individuo, svuotandolo di ogni significato. L’uomo anche se raffigurato all’interno di un gruppo o di una folla, rimane sempre solo, alla continua ricerca di una propria identità interiore. Il tema del “gruppo” che spesso la critica ha voluto interpretare, non sempre coerentemente o correttamente, con il tema della solitudine, è strumento per l’artista per studiare la figura umana in più prospettive in “visioni dinamiche di gruppo”, in rapporto ai movimenti, alla staticità. Due le caratteristiche di una seconda fase che non facilmente si riescono ad amalgamare con la personalità impulsiva e a volte contraddittoria dell’artista.
Attenzione all’attualità, all’ipocrisia dei tempi moderni e la raffigurazione dei manichini, non sono altro che caricature della tragedia umana. Ognuno di noi indossa una maschera: “L’essere umano” che, ridotto ad automa, apparentemente inespressivo, diventa simbolo di un mosaico dove ognuno di noi deve trovare una giusta allocazione come un tassello nell’universo. E la maschera di pirandelliana memoria indica il “ruolo” che viene recitato dall’uomo durante la vita di tutti i giorni, l’uomo è costretto a recitare e ad indossare una maschera per farsi accettare dalla società in cui vive. La ricerca continua della propria identità la quale non è possibile da individuare poiché in ogni individuo vi sono più personalità: ognuno ha più personalità che assume in base agli opportunismi della vita quotidiana e che la società, la collettività lo obbliga ad assumere. Altra tematica trattata dalla pittrice è la tragedia dei bambini non nati e ciò che sarebbero stati, e cosa avrebbero significato.
“Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli” (Mt 19,14; cfr. Lc 18:15-16); “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me” (Mc 9:37); “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18:3); “Chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli” (Mt 18:4).
In definitiva una pittura che nasce da un atteggiamento impulsivo, combattivo, e che proviene da un’anima sempre in tensione, in bilico in una lacerazione interiore, perché pura, sincera, cristallina, spesso insoddisfatta, protesa ad una voglia di continuo miglioramento, perché in definitiva Franca Maschio è innamorata della vita, sostenuta da quel élan vital: il supporto dell’arte autentica.
Michele Miano
Premessa al libro
FRANCA MASCHIO
Sentimento e Incisività
2019, pag.88 a colori, 18€,
Guido Miano Editore
mianoposta@gmail.com
La Perdonanza Celestiniana
Il 28 agosto, come tutti gli anni dal 1294, all’Aquila si celebra la Perdonanza Celestiniana, una sorta di giubileo permanente voluto da un eremita, Pietro da Morrone, diventato papa con il nome di Celestino V ed incoronato nella chiesa di Santa Maria di Collemaggio. Il nome di Perdonanza deriva dalla “Bolla del perdono” che introduceva i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione.
Per ottenere il perdono sono necessari l’ingresso nella basilica di Collemaggio e l’essere veramente pentiti e confessati. Il corteo della Bolla, che ancora oggi, ogni 28 agosto, sfila, in abiti d’epoca, per le strade della città, è coevo al rito del perdono: accompagna la bolla dell’indulgenza celestiniana dal palazzo del magistrato alla basilica di Santa Maria di Collemaggio.
Laura Serena Miano
Davanti alla Chiesa San Pietro in L'Aquila Gente di paese
FRANCA MASCHIO : biografia
Franca Maschio , nata a Conegliano Veneto (TV), vive ed opera a Milano - Studio 1 - viale Papiniano, 31 20123 Milano - Studio 2 - via Walder 9/L - Parco Ponti - 21100 Varese
Ha al suo attivo mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Collezioni presso privati in: Italia - Ginevra - Lugano - Amburgo - Buenos Aires - Rio de Janejro - Dayton (USA) - Tripoli (Libia).
Genere: Figurativo-moderno, ritratto, arte sacra.
Crete Toscane
Attualmente l'artista Franca Maschio sta ricercando su di un figurativo-critico nei confronti della società contemporanea, evidenziando le negatività di una esistenza contrastata e non in grado di esprimere e sviluppare armonicamente la propria vita. Le immagini denunciano lo squilibrio e l'inquietudine di oggi, fattori che si ripercuotono negativamente anche sui soggetti più puri e indifesi, come i bambini.
"QUESTI SONO I PIU' PICCOLI, QUELLI CHE CI OSSERVANO, I PICCOLI CHE SOFFRONO NEL MONDO, A LORO DEDICO LE PAROLE INCORAGGIANTI DEL SANTO PADRE: NON ABBIATE PAURA!!!!!!!!!!!!!!!!! " Franca Maschio
CONCORSI :
n 1972 Concorso Int.le “Lanzone da Corte” - Milano - Medaglia d’argento
n 1972 Concorso Int.le “ Il Pavone D’oro” - Milano - Medaglia d’argento
n 1973 Concorso Int.le “La Cornice D’oro” - Genova - Palazzo Doria - Med. argento
n 1973 Gran premio “La Simonetta” - Bergamo - Targa di bronzo
n 1975 Concorso Int.le “I Cent del Guast” - Milano - Medaglia d’oro
n 1975 Premio int.le “Lombardia 1975” - Milano - Targa di bronzo
n 1975 Palais de Beaux Art “Salon de l’Art libre” - Parigi - Medaglia d’argento
n 1976 Art Mondial Gallery - Milano - Cornice d’oro
MOSTRE COLLETTIVE :
n 1969 Galleria “Il Triedro” - Milano
n 1971 Galleria “La Montagnetta” - Milano
n 1971 Galleria “Il Bottegone” - Milano
n 1972 Galleria d’Arte “Gorsi” - Milano
n 1972 Galleria “Alba” - Ferrara
n 1973 “Art 4 - ‘73” - International Kuntmesse Art - Basilea
n 1973 “Devonshire Art Gallery” - Londra
n 1974 Palazzo del Turismo - “Mac 1974” - Milano
n 1977 “Adast Comune di Milano” - Museo della Scienza e della Tecnica - Milano
n 1977 “Runo per l’affresco” - Grande affresco per le vie di Runo - Runo (VA)
n 1985 Palazzo del Turismo, “Ex Arengario” - Sala delle colonne - Milano
n 2004 MercArt04 , Lugano
n 2004 D'Ars Agency , CVB SPACE , New York
n 2004 D'Ars Agency , Berliner Kunst Project , Berlino
MOSTRE PERSONALI:
n 1966 “12 Pannelli 2m x 1m” - Padiglione Costumi e Tradizioni - Fiera di Tripoli - Libia
n 1973 “Devonshire Art Gallery” - Londra
n 1976 Hotel San Michele - Val Formazza (NO)
n 1977 Palazzo del Comune - Runo (VA)
n 1978 Galleria “La Loggetta” - Jesolo Lido - Venezia
n 1982 Galleria “Coin d’Art” - Genova
n 1984 Hotel Touring - Sala Mostre – Milano
n 1985 “Comunità Cenacolo” - Mostra personale - Realizzazione Pala d’altare - Napoli
n 1987 Palazzo Comunale di Arese - “Pro Lega Italiana Tumori” - Cesano Maderno (MI)
n 1988 Galerie Du Cygne - Vieille ville - Ginevra
n 1989 Hotel Villa dei Tigli - Sala Esposizioni - Rodigo (MN)
n 1996 Palazzo D’Avalos - Patrocinio Comune di Vasto - Vasto(CH)
n 1996 Galleria d’Arte Magazzeni - Antiquariato - Giulianova (TE)
n 1998 Castello Cinquecentesco dell’Aquila “Forte Spagnolo”
n 2002 Elisir Art Gallery , Altopascio , Lucca
n 2003 Centro Arte Moderna , Pisa
BIBLIOGRAFIA:
n Agenda del Collezionista
n L’elicottero - Lugano
n La Nuova Rivista Europea - NRE
n Silarus
n “L’Anno Santo Straordinario 1983-1984” - Ed. Libreria Vaticana - Roma
n Comanducci - “Annuario 8-9-10-11-15-17”
n Comanducci - “Annuario 10” - in copertina
n Comanducci - I Profili - “Franca Maschio” - La donna nell’Arte
n Rimeco Art 1982-1983 - Lugano
n Comune di Milano - “ADAST Milano ieri, oggi e domani”
n “Maestri d’oggi” - Edizioni Piperno - Roma
n “Lexicon dell’Arte Italiana” - Ed Guido Miano - Milano
Numerosi articoli apparsi nei quotidiani: Il Giorno, Il Cittadino, La Prealpina, Il Centro, Il Messaggero Veneto, L’Idea di Napoli, Il Resto del Carlino, etc...
CRITICI D’ARTE CHE HANNO PARLATO DI LEI :
Ignazio Mormino ,Giorgio Falossi ,Luigi Valerio, Francois Perche , Bruno Gallo , Nino Miglierina , Umberto Ursomando , Mirella Taverna , Fabrizia Negri , Antonino De Bono , Dante Angeleri , Elio Marcianò , Eugenio Cutolo , Felice Ballerio , Simonetta Belghesini , Cristina Fasce , Adrj Stella , Luigi Braccilli , PMB , Grazia Felli
Critica d'arte :
«... Paesaggi assolati, figure che si muovono nella luce, proiettando sulla terra le loro ombre. Sono uomini, donne e contadini dalle mani grosse e callose, dagli sguardi profondi e la pelle scura, sono bambini che corrono tra i prati, sono cavalli che trainano il carro col fieno. Tutto palpita, tutto è vivo, inondato di luce in questa estate perenne. Dove appare il mare stupisce la trasparenza dell'acqua, quella stessa trasparenza che ritroviamo nei cieli limpidi che rischiarano la campagna. Ovunque, anche nelle immagini più statiche, compaiono la fatica ed il lavoro, la consapevolezza e la rassegnazione solo apparente ad un destino di fatica e nello stesso tempo l'inevitabilità di ciò che si compie in questa atmosfera lontanissima dalla vita caotica dei nostri giorni. Tutti questi elementi compongono le tele di Franca Maschio, pittrice dai tratti decisi e dai colori caldi... Di lei hanno scritto numerosissimi critici, tutti ribadendo come la scelta di queste scene di lavoro campestre rappresenti un modo per trasmettere sensazioni, un'occasione per far conoscere questo mondo popolaresco dove le piccole cose ed ogni gesto assumono un particolare significato, dove le parole perdono consistenza per lasciare libero sfogo alle impressioni visive, alle interprefazioni profonde ed incontaminate. Il paesaggio e le figure umane formano un tutt'uno, un insieme racchiuso in cui niente manca e niente è troppo, ma tutto volge ad un equilibrio, a semplicità non solo esteriore sintomo di un qualcosa che va al di là dello spazio e del tempo... ». Cristina Fasce
Il coinvolgimento emotivo è l'ascissa su cui Franca Maschio da la prima dimensione di una vibrante ispirazione. L'impatto con la sua pittura, che segna itinerari umani dolenti, è violento e appassionante. I protagonisti delle tele non hanno temporalità ne spazio. La loro vita ha la scansione inesorabile del lavoro-fatica biblico, dei ritorni dal sapore immutabile di un rito, delle attese ove consumare in dignitoso silenzio, i giorni. La terra è quella mediterranea, assolata, pregnante, sotto cieli luminosi; le figure, uomini e donne, hanno una interiore tensione, in cui si fondono ribellione e rassegnazione ad uno schema di società contadine, dagli eterni e conosciuti rituali.
Il paese rurale ritrova i costumi di ogni tempo. Le donne alla fonte, gli anziani all'osteria, la processione multicolore per la campagna, una vecchia seduta, le mani abbandonate nel grembo. Emana da tali espressioni, una sorta di sacralità, senza accenno alcuno alla pietà. E' una sottolineatura penetrante della vita semplice, legata ad un mondo forzatamente emarginato dalle leggi del consumismo della città. I colori lussureggianti delineano con prepotenza le stagioni della terra colta all'apice dell'esuberanza delle messi o dei contrasti riverberi autunnali. La luce gioca con sapienza con i personaggi si da dischiuderne le meditazioni più segrete, quasi la figura umana acquisti una presenza simbolica a datare un destino immutabile. Il momento descrittivo si consuma con accorata suggestione, senza scadimenti retorici; la Maschio intende così offrire un ampio motivo di riflessione che si può concretizzare in un ritorno alla dignità della vita. Fabrizia Negri
Franca Maschio, pittrice di comprovata meditazione ed elevato senso critico» si esprime in moderna chiave pittorica non rinunziando alla base veristica». Le sue opere, lette con scrupolosa attenzione» evidenziano la vita quotidiana duttile alle più comuni azioni dell'uomo di ieri e di oggi» L'uomo, principale essere dell'universo, padrone delle cose e schiavo della loro regolarizzazione viene elevato, dall'artista sta, al massimo idillio per la sua laboriosità e promozionalità umana.Franca Maschio recependo per intero il binomio "vita e lavoro" non sfugge alle conseguenti cause legate ad essi, ma ne comprova gli effetti derivanti» Di ciò ne danno testimonianza le sue tele "Giovani mondine" e "Gente di ieri"» Le sue impressioni pittoriche, articolate tra masse e piani, plasticità delle forme e della flessibilità del segno, reggono inconfutabilmente l'equilibrio della composizione ed il pieno possesso della tematica concettuale» La qualità cromatica, anch'essa di primaria importanza, che confluisce sulla stesura dell'opera, contribuisce a coinvolgere l'osservatore più acuto alla ricerca del fine esposto» Umberto Ursomando
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Fonte :
Carmelo Miano, Michele Miano , GUIDO MIANO EDITORE , mianoposta@gmail.com
www.francamaschio.com , sito ufficiale dell'artista Franca Maschio.
http://www.informusic.it , INFORMUSIC , il primo portale di musica cristiana , a cura di Paola Maschio .
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