sabato 8 novembre 2025

Inno Akathistos


Inno Akathistos




PRESENTAZIONE 
di Ermanno M. Toniolo, o.s.m.

1. Nome. – «Akathistos» si chiama per antonomasia quell’inno liturgico della Chiesa bizantina del secolo V, che fu e resta il modello di molte composizioni innografiche e litaniche, antiche e recenti. «Akathistos» non è il titolo originario, ma una rubrica: «non-seduti», perché la Chiesa ingiunge di cantarlo o recitarlo «stando in piedi», come si ascolta il Vangelo, in segno di riverente ossequio alla Madre di Dio. 
2. Struttura. – L’Inno consta di 24 stanze divise in due parti di 12 stanze ciascuna: una liturgico-narrativa, l’altra dogmatica, ambedue suddivise in due sezioni di 6 stanze: la prima cristocentrica, la seconda ecclesiocentrica. Le stanze dispari si ampliano con 12 salutazioni mariane. 
3. Importanza liturgica. – La Chiesa bizantina ha dedicato a quest’Inno una memoria liturgica il quinto sabato di quaresima, il «sabato dell’Akathistos». Ma monaci, sacerdoti e fedeli lo recitano in molte occasioni, anche ogni giorno, perché istintivamente avvertono la sua bellezza e lo riconoscono come l’espressione più alta della loro dottrina e pietà verso la santissima Madre di Dio. Quasi tutti i monasteri e le Chiese bizantine e slave riproducono scene dell’Akathistos sulle pareti degli edifici sacri, sui paramenti, sugli oggetti liturgici, o come cornice alle più celebri icone. Esso ha esercitato un notevole influsso anche sulla nostra tradizione medievale, grazie alla versione latina che risale all’anno 800. 
4. Valore teologico. – L’Akathistos è una composizione davvero ispirata, che contempla la Vergine-Madre nel progetto storico-salvifico di Dio dalla creazione al l’ultimo compimento, unendola indissolubilmente a Cristo e alla Chiesa, quale Madre del Verbo e Sposa immacolata dello Sposo divino. L’Inno armonizza il dettato cristologico e quello mariano, subordinando sapientemente la Madre al Figlio, la lode mariana alla glorificazione divina. Esso attinge – secondo la metodologia liturgica orientale – i contenuti e la loro espressione sia dalle immagini del creato, che manifestano il Creatore, sia dagli episodi, preannunci e figure dell’Antico Testamento, che hanno preparato l’avvento del Salvatore; ma soprattutto dalla fede professata e celebrata dalla Chiesa: professata nei concili di Nicea (325), Efeso (431) e Calcedonia (451), dai quali direttamente dipende; celebrata soprattutto nel ciclo del Natale orientato alla Pasqua, che esso fedelmente segue e interpreta. L’Akathistos dunque canta il mistero del la Vergine-Madre nel mistero di Cristo e della Chiesa, e l’evento dell’Incarnazione e del Natale alla luce della Pasqua del Redentore e dei redenti. Per questo l’autore lo ha intenzionalmente architettato sui numeri che rappresentano il Cristo e la Chiesa: il numero 2, che indica le due nature del Figlio – la divina e l’umana – convergenti nell’unica per sona del Verbo; e il numero 12, che rivela la Gerusalemme celeste descritta nel l’Apocalisse quale Sposa dell’Agnello, risplendente della gloria divina (Ap. 19 e 21). Da questa visione l’Inno desume gli efimni: «Ave, Vergine e Sposa» e «Alleluia», presentando già compiuto in Maria ciò che la Chiesa tutta desidera e spera di essere.
5. Significato ecumenico. – L’Akathistos è l’unico testo che proponga in for ma orante quanto la Chiesa delle origini, ancora tutta unita, ha creduto ed espresso di Maria nei suoi pronunciamenti ufficiali e nel suo universale consenso di fede. 
6. Autore. – È anonimo. Molti autori sono stati proposti. Uno solo è attendibile: quello di Basilio di Seleucia, profondo teologo ed elegante scrittore, conoscitore delle tradizioni alessandrina, antiochena e siriaca, uno dei Padri più influenti del Concilio di Calcedonia (451). 
7. Oggetto. – L’Inno non fu composto per una festa particolare, ma per celebrare il grande mistero della Madre di Dio patrona di Costantinopoli nel santuario di Blacherne, costruito dall’imperatrice Pulcheria (450- 453) quale pegno della celeste protezione della Vergine sulla Città e sull’Impero. 
8. Versione e canto. – Composto per il canto in raffinatissima metrica greca, l’Inno è intraducibile. Noi ne diamo una proposta ritmica rivista da filologi e letterati, quanto più possibile fedele al testo originale. Può essere cantato con le melodie del M° Luigi Lasagna, o con altra melodia adatta. 
9. Indulgenze. – Il beato Giovanni Paolo II ha concesso per la recita dell’Inno Akathistos le stesse indulgenze del santo Rosario (cfr. il Manuale delle Indulgenze, 4ª ed., Libreria Editrice Vaticana 2003, n. 23, p. 76). 

Colei dunque che con quest’inno sublime cantiamo “clemenza di Dio verso l’uomo” e “ponte che porta i mortali al cielo”, da noi supplicata interceda presso il Figlio nella comunione dei santi perché le Chiese d’Oriente e d’Occidente ritornino ad essere la Chiesa “una” come alle origini, e perché tutte le famiglie dei popoli, in pace e concordia, siano felicemente riunite in un solo Popolo di Dio, a gloria della santissima Trinità (cfr. Lumen gentium, 69). 




SEQUENZA TEMATICA DELI.'AKATHISTOS 

Parte Biblico-Liturgica

Stanze 1-4: l'Annunciazione 
Stanza 5: la Visitazione 
Stanza 6: la rivelazione a Giuseppe 
Stanza 7: l'adorazione dei pastori 
Stanze 8-10: l'adorazione dei magi 
Stanza 11: fuga e ritorno dall'Egitto 
Stanza 12: l'incontro con Simeone 

Parte Dogmatica

Stanza 13: la Vergine è la nuova Eva 
Stanza 14: il Verbo discese per innalzarci 
Stanza 15: la “Theotokos” è la porta del cielo 
Stanza 16: gli angeli contemplano stupiti l’evento 
Stanza 17: il mistero del parto verginale 
Stanza 18: il Figlio di Dio discese per salvarci 
Stanza 19: la Semprevergine, inizio della verginità della Chiesa e sostegno dei vergini 
Stanza 20: la lode incessante dei fedeli al Signore 
Stanza 21: Maria è la fonte della Luce, la Madre dei misteri pasquali 
Stanza 22: Cristo inchiodò sulla croce la nostra condanna 
Stanza 23: Maria, arca santa, precede e accompagna il popolo di Dio 
Stanza 24: la santissima Madre di Dio. supplice nostra Avvocata







INNO  AKATHISTOS




PARTE  BIBLICO-LITURGICA



1. Il più eccelso degli Angeli 
fu mandato dal Cielo
per dir "Ave" alla Madre di Dio.
Al suo incorporeo saluto
vedendoti in Lei fatto uomo,
Signore,
in estasi stette,
acclamando la Madre così:

Ave, per Te la gioia risplende;
Ave, per Te il dolore s'estingue.

Ave, salvezza di Adamo caduto;
Ave, riscatto del pianto di Eva.

Ave, Tu vetta sublime 
a umano intelletto;
Ave, Tu abisso profondo 
agli occhi degli Angeli.

Ave, in Te fu elevato 
il trono del Re;
Ave, Tu porti Colui 
che il tutto sostiene.

Ave, o stella che il Sole precorri;
Ave, o grembo del Dio che s'incarna.

Ave, per Te si rinnova il creato;
Ave, per Te il Creatore è bambino.

Ave, Vergine e Sposa!



2. Ben sapeva Maria
d'esser Vergine sacra 
e così a Gabriele diceva:
«Il tuo singolare messaggio
all'anima mia incomprensibile 
appare:
da grembo di vergine
un parto predici, esclamando:
Alleluia!»



3. Desiava la Vergine
di capire il mistero
e al nunzio divino chiedeva:
«Potrà il verginale mio seno
mai dare alla luce un bambino?
Dimmelo!»
E Quei riverente
acclamandola disse così:

Ave, Tu guida al superno consiglio;
Ave, Tu prova d'arcano mistero.

Ave, Tu il primo prodigio di Cristo;
Ave, compendio di sue verità.

Ave, o scala celeste
che scese l'Eterno;
Ave, o ponte che porti 
gli uomini al cielo.

Ave, dai cori degli Angeli 
cantato portento;
Ave, dall'orde dei dèmoni 
esecrato flagello.

Ave, la Luce ineffabile hai dato;
Ave, Tu il «modo» a nessuno hai svelato.

Ave, la scienza dei dotti trascendi;
Ave, al cuor dei credenti risplendi.

Ave, Vergine e Sposa!



4. La Virtù dell'Altissimo
adombrò e rese Madre
la Vergine ignara di nozze:
quel seno, fecondo dall'alto,
divenne qual campo ubertoso 
per tutti,
che vogliono coglier salvezza
cantando così:
Alleluia!




5. Con in grembo il Signore
premurosa Maria
ascese e parlò a Elisabetta.
Il piccolo in seno alla madre
sentì il verginale saluto,
esultò,
e balzando di gioia
cantava alla Madre di Dio:

Ave, o tralcio di santo Germoglio;
Ave, o ramo di Frutto illibato.

Ave, coltivi il divino Cultore;
Ave, dai vita all'Autor della vita.

Ave, Tu campo che frutti 
ricchissime grazie;
Ave, Tu mensa che porti 
pienezza di doni.

Ave, un pascolo ameno 
Tu fai germogliare;
Ave, un pronto rifugio 
prepari ai fedeli.

Ave, di suppliche incenso gradito;
Ave, perdono soave del mondo.

Ave, clemenza di Dio verso l'uomo;
Ave, fiducia dell'uomo con Dio.

Ave, Vergine e Sposa!



6. Con il cuore in tumulto
fra pensieri contrari
il savio Giuseppe ondeggiava:
tutt'ora mirandoti intatta
sospetta segreti sponsali, 
o Illibata!
Quando Madre ti seppe
da Spirito Santo, esclamò:
Alleluia!



7. I pastori sentirono
i concenti degli Angeli
al Cristo disceso tra noi.
Correndo a vedere il Pastore,
lo mirano come agnellino 
innocente
nutrirsi alla Vergine in seno,
cui innalzano il canto:

Ave, o Madre all'Agnello Pastore,
Ave, o recinto di gregge fedele.

Ave, difendi da fiere maligne,
Ave, Tu apri le porte del cielo.

Ave, per Te con la terra 
esultano i cieli,
Ave, per Te con i cieli 
tripudia la terra.

Ave, Tu sei degli Apostoli 
la voce perenne,
Ave, dei Martiri 
sei 
l'indomito ardire.

Ave, sostegno possente di fede,
Ave, vessillo splendente di grazia.

Ave, per Te fu spogliato l'inferno,
Ave, per Te ci vestimmo di gloria.

Ave, Vergine e Sposa!



8. Osservando la stella
che guidava all'Eterno,
ne seguirono i Magi il fulgore.
Fu loro sicura lucerna
andando a cercare il Possente,
il Signore.
Al Dio irraggiungibile giunti,
l'acclaman beati:
Alleluia!



9. Contemplarono i Magi
sulle braccia materne
l'Artefice sommo dell'uomo.
Sapendo ch'Egli era il Signore
pur sotto l'aspetto di servo,
premurosi gli porsero i doni,
dicendo alla Madre beata:

Ave, o Madre dell'Astro perenne,
Ave, o aurora di mistico giorno.

Ave, fucine d'errori Tu spegni,
Ave, splendendo conduci al Dio vero.

Ave, l'odioso tiranno 
sbalzasti dal trono,
Ave, Tu il Cristo ci doni 
clemente Signore.

Ave, sei Tu che riscatti 
dai riti crudeli,
Ave, sei Tu che ci salvi 
dall'opre di fuoco.

Ave, Tu il culto distruggi del fuoco,
Ave, Tu estingui la fiamma dei vizi.

Ave, Tu guida di scienza ai credenti,
Ave, Tu gioia di tutte le genti.

Ave, Vergine e Sposa!



10. Banditori di Dio
diventarono i Magi
sulla via del loro ritorno.
Compirono il tuo vaticinio
e Te predicavano, o Cristo,
a tutti, 
noncuranti d'Erode, lo stolto, 
incapace a cantare:
Alleluia!



11. Irradiando all'Egitto
lo splendore del vero,
dell'errore scacciasti la tenebra:
ché gli idoli allora, o Signore,
fiaccati da forza divina 
caddero;
e gli uomini, salvi,
acclamavan la Madre di Dio:

Ave, riscossa del genere umano,
Ave, disfatta del regno d'inferno.

Ave, Tu inganno ed errore calpesti,
Ave, degl'idoli sveli la frode.

Ave, Tu mare che inghiotti 
il gran Faraone,
Ave, Tu roccia che effondi 
le Acque di Vita.

Ave, colonna di fuoco 
che guidi nel buio,
Ave, riparo del mondo 
più ampio che nube.

Ave, datrice di manna celeste,
Ave, ministra di sante delizie.

Ave, Tu mistica terra promessa,
Ave, sorgente di latte e di miele.

Ave, Vergine e Sposa!



12. Stava già per lasciare
questo mondo fallace
Simeone, ispirato vegliardo.
Qual pargolo a lui fosti dato,
ma in Te riconobbe il Signore 
perfetto,
e ammirando stupito
l'eterna sapienza esclamò:
Alleluia!




PARTE  DOGMATICA


13. Di natura le leggi
innovò il Creatore,
apparendo tra noi, suoi figlioli:
fiorito da grembo di Vergine,
lo serba qual era da sempre, 
inviolato:
e noi che ammiriamo il prodigio
cantiamo alla Santa:

Ave, o fiore di vita illibata,
Ave, corona di casto contegno.

Ave, Tu mostri la sorte futura,
Ave, Tu sveli la vita degli Angeli.

Ave, magnifica pianta 
che nutri i fedeli,
Ave, bell'albero ombroso 
che tutti ripari.

Ave, Tu in grembo portasti 
la Guida agli erranti,
Ave, Tu desti alla luce 
Chi affranca gli schiavi.

Ave, Tu supplica al Giudice giusto,
Ave, perdono per tutti i traviati.

Ave, Tu veste ai nudati di grazia,
Ave, Amore che vinci ogni brama.

Ave, Vergine e Sposa!



14. Tale parto ammirando,
ci stacchiamo dal mondo
e al cielo volgiamo la mente.
Apparve per questo fra noi,
in umili umane sembianze 
l'Altissimo,
per condurre alla vetta
coloro che lieti l'acclamano:
Alleluia!



15. Era tutto qui in terra,
e di sé tutti i cieli
riempiva il Dio Verbo infinito:
non già uno scambio di luoghi,
ma un dolce abbassarsi di Dio 
verso l'uomo
fu il nascer da Vergine,
Madre che tutti acclamiamo:

Ave, Tu sede di Dio, l'Infinito,
Ave, Tu porta di sacro mistero.

Ave, dottrina insicura per gli empi,
Ave, dei pii certissimo vanto.

Ave, o trono più santo 
del trono cherubico,
Ave, o seggio più bello 
del seggio serafico.

Ave, o tu che congiungi 
opposte grandezze,
Ave, Tu che sei in una 
e Vergine e Madre.

Ave, per Te fu rimessa la colpa,
Ave, per Te il paradiso fu aperto.

Ave, o chiave del regno di Cristo,
Ave, speranza di eterni tesori.

Ave, Vergine e Sposa!



16. Si stupirono gli Angeli
per l'evento sublime
della tua Incarnazione divina:
ché il Dio inaccessibile a tutti
vedevano fatto accessibile, 
uomo,
dimorare fra noi
e da ognuno sentirsi acclamare:
Alleluia!



17. Gli oratori brillanti
come pesci son muti
per Te, Genitrice di Dio:
del tutto incapaci di dire
il modo in cui Vergine e Madre 
Tu sei.
Ma noi che ammiriamo il mistero
cantiamo con fede:

Ave, sacrario d'eterna Sapienza,
Ave, tesoro di sua Provvidenza.

Ave, Tu i dotti riveli ignoranti,
Ave, Tu ai rètori imponi il silenzio.

Ave, per Te sono stolti 
sottili dottori,
Ave, per Te vengon meno 
autori di miti.

Ave, di tutti i sofisti 
disgreghi le trame,
Ave, Tu dei Pescatori 
riempi le reti.

Ave, ci innalzi da fonda ignoranza,
Ave, per tutti sei faro di scienza.

Ave, Tu barca di chi ama salvarsi,
Ave, Tu porto a chi salpa alla Vita.

Ave, Vergine e Sposa!



18. Per salvare il creato,
il Signore del mondo,
volentieri discese quaggiù.
Qual Dio era nostro Pastore,
ma volle apparire tra noi 
come Agnello:
con l'umano attraeva gli umani,
qual Dio l'acclamiamo:
Alleluia!



19. Tu difesa di vergini,
Madre Vergine sei,
e di quanti ricorrono a Te:
che tale ti fece il Signore
di tutta la terra e del cielo, 
o Illibata,
abitando il tuo grembo
e invitando noi tutti a cantare:

Ave, colonna di sacra purezza,
Ave, Tu porta d'eterna salvezza.

Ave, inizio di nuova progenie,
Ave, datrice di beni divini.

Ave, Tu vita hai ridato 
ai nati nell'onta,
Ave, hai reso saggezza 
ai privi di senno.

Ave, o Tu che annientasti 
il gran seduttore,
Ave, o Tu che dei casti 
ci doni l'autore.

Ave, Tu grembo di nozze divine,
Ave, che unisci i fedeli al Signore.

Ave, di vergini alma nutrice,
Ave, che l'anime porti allo Sposo.

Ave, Vergine e Sposa!



20. Cede invero ogni canto
che presuma eguagliare
le tue innumerevoli grazie.
Se pure ti offrissimo inni
per quanti granelli di sabbia, 
Signore,
mai pari saremmo ai tuoi doni
che desti a chi canta:
Alleluia!



21. Come fiaccola ardente
per che giace nell'ombre
contempliamo la Vergine santa,
che accese la luce divina
e guida alla scienza di Dio 
tutti,
splendendo alle menti
e da ognuno è lodata col canto:

Ave, o raggio di Sole divino,
Ave, o fascio di Luce perenne.

Ave, rischiari qual lampo le menti,
Ave, qual tuono i nemici spaventi.

Ave, per noi sei la fonte 
dei sacri Misteri,
Ave, Tu sei la sorgente 
dell'Acque abbondanti.

Ave, in Te raffiguri 
l'antica piscina,
Ave, le macchie detergi 
dei nostri peccati.

Ave, o fonte che l'anime mondi,
Ave, o coppa che versi letizia.

Ave, o fragranza del crisma di Cristo,
Ave, Tu vita del sacro banchetto.

Ave, Vergine e Sposa!



22. Condonare volendo
ogni debito antico,
fra noi, il Redentore dell'uomo
discese e abitò di persona:
fra noi che avevamo perduto 
la grazia.
Distrusse lo scritto del debito,
e tutti l'acclamano:
Alleluia!



23. Inneggiando al tuo parto
l'universo ti canta
qual tempio vivente, o Regina!
Ponendo in tuo grembo dimora
Chi tutto in sua mano contiene, 
il Signore,
tutta santa ti fece e gloriosa
e ci insegna a lodarti:

Ave, o «tenda» del Verbo di Dio,
Ave, più grande del «santo dei santi».

Ave, Tu «arca» da Spirito aurata,
Ave, «tesoro» inesausto di vita.

Ave, diadema prezioso 
dei santi sovrani,
Ave, dei pii sacerdoti 
Tu nobile vanto.

Ave, Tu sei per la Chiesa 
qual torre possente,
Ave, Tu sei per l'Impero 
qual forte muraglia.

Ave, per Te innalziamo trofei,
Ave, per Te cadon vinti i nemici.

Ave, Tu farmaco delle mie membra,
Ave, salvezza dell'anima mia.

Ave, Vergine e Sposa!



24. Grande ed inclita Madre,
Genitrice del sommo fra i Santi,
Santissimo Verbo,
or degnati accogliere il canto!
Preservaci da ogni sventura, 
tutti!
Dal castigo che incombe
Tu libera noi che gridiamo:
Alleluia!



Madonna di Montevergine







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Fonte: 
https://www.akathistos.net/Versioni/Akathistos%20tascabile2.pdf


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