martedì 14 aprile 2020

IL DIARIO DI MARIA, di Gian Piero Stefanoni




Gian Piero Stefanoni

IL DIARIO DI MARIA





IL DIARIO DI MARIA

Trattiene, medita
la Madonnina bassa
della terra, la ragazza
che discende alle sabbie-
Elisabetta sorpresa dal tempo,
i commensali traditi dal vino.

Più forte del sole
prima che l'asse si sposti,
infinitamente chiaro
il braccio della madre al figlio.





DORMITIO

Non è incoronabile
nel flebile buco dell'aria
tra resistenza ed ala,
nella caduta, la piccola farfalla.

Ma lo è il ritorno,
accanto a noi nel sonno-
nel giro della polvere-
Miriam e Maria in attesa.




LA SALITA

L'odore buono che vigila e attende
allo sguardo basso della luce,
al ritorno grato dei corpi.

Partecipa del cielo alla Passione
nel primo tremore dell'Avvento,
nel sangue che dice al bambino del bambino,
la salita dal chiodo della Pasqua.




MATTEO 25

La rima logica-
che si sposa col pensiero.

La terra che s'abbassa-
e fa radice con il mare.

Ma sta' attento,
Cristo oggi non si tiene.

Sta scendendo dalla croce.



DA UNO SGUARDO IN SAN CARLO AI CATINARI

Prima dell'anima
già si disincarna,
mostra l'osso il ritorno
nell'ultima visione del corpo.

Ricorda la giostra,
il ramo nel becco,
come d'uccello
la vita sulla soglia.




LEGGENDE DAL PERGAMUM
a proposito del Panorama of ancient Metropolis, Berlino

S'è fermata la clessidra
il poeta fattosi pietra-
giacché poi venne il Figlio
a redimere tanta bellezza,
a dare ad ogni uomo speranza.




NOÈ D'AGOSTO

Scuote il capo dal sonno
di un cupo disperdersi,
sorride del nostro perenne
timore del tempo, passa
e muore con noi soccorrendoci
dalla nostra copia dal vero,
dal nostro arcobaleno di gesso

il cielo prima della catastrofe.




FOSSORES
catacombe di San Sebastiano

Qui nel secondo secolo il cielo era sotto,
la terra stratificata di immagini
per restare nell'aria- leoni, meduse
ed uccelli vivi da migliaia di anni
nel tempo clemente del sonno.

Poi nello scavo questa malinconia,
questa scomparsa di animali e campi
rivelava un pensiero più adatto alla luce;
nel simbolo il passaggio dell'ictys
aperta la pietra al fossore.



LA REGOLA SMARRITA
del Padre e del Figlio

E tornato, tra il filo steso dei panni
e la crescita d'edera; richiama in noi il compagno,
la regola smarrita, lui, basso al boccone,
nella nota aspirata: l'uccello a servizio,

il patriota fuori dal nido.





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Fonte: si ringrazia l'Autore Gian Piero Stefanoni che ha inviato la documentazione alla Redazione.
Per approfondimenti: Gian Piero Stefanoni , poeta e critico letterario contemporaneo




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