domenica 5 aprile 2020

Le preghiere della Settimana Santa




La Passione di Gesù, icona ucraina del XVI secolo 
 



SETTIMANA SANTA



Nella Settimana santa la Chiesa celebra i misteri della salvezza portati
a compimento da Cristo negli ultimi giorni della sua vita,
a cominciare dal suo ingresso messianico in Gerusalemme.
Il tempo quaresimale continua fino al Giovedì santo.
Dalla Messa vespertina “nella Cena del Signore” inizia il Triduo pasquale,
che continua il Venerdì santo “nella Passione del Signore” e il Sabato santo ha il
suo centro nella Veglia pasquale e termina ai Vespri della domenica di Risurrezione.
Le ferie della Settimana santa, dal lunedì al giovedì incluso, hanno
la precedenza su tutte le altre celebrazioni.
E’ opportuno che in questi giorni non si celebri né il Battesimo né la
Cresima. (Paschalis Sollemnitatis n. 27)

DOMENICA DELLE PALME
La Settimana santa ha inizio la domenica delle Palme “della Passione
del Signore” che unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l’annunzio
della Passione. Fin dall’antichità si commemora l’ingresso del Signore
in Gerusalemme con la solenne processione, con cui i cristiani celebrano
questo evento, imitando le acclamazioni e i gesti dei fanciulli ebrei, andati
incontro al Signore al canto dell’”Osanna”.
I fedeli partecipano a questa processione portando rami di palma o di altri alberi.
Il sacerdote e i ministri precedono il popolo portando anch’essi le palme.
La benedizione delle palme o dei rami si fa per portarli in processione.
Conservate nelle case, le palme richiamano alla mente dei fedeli
la vittoria di Cristo celebrata con la stessa processione.
La secondo forma di commemorazione è l’ingresso solenne, quando
non può farsi la processione fuori della chiesa. La terza forma è
l’ingresso semplice che si fa in tutte le Messe della domenica, in cui
non si svolge l’ingresso solenne.

LUNEDI' SANTO
Il lunedì siamo condotti a Betania, sei giorni prima della Pasqua. Il racconto è in Giovanni (12,1-11): in casa di amici, ha luogo un banchetto. Marta serve, Lazzaro, che Gesù ha risuscitato, è uno dei commensali; Maria, presa una libbra di nardo puro, cosparge e lava i piedi di Gesù con il profumo che si spande e riempie tutta la casa. Il momento è densamente significativo: alcuni si scandalizzano ma Gesù gradisce molto il gesto d’amore folle della donna: in realtà, quel profumo è per la sua sepoltura. Quando, infatti, egli morirà e sarà sepolto, poiché gli amici non avranno il tempo per tergere il suo corpo e profumarlo come avrebbero voluto, il solo profumo che rimane è quello di Betania. Esso resta anche come segno della dedizione e consegna di Maria al Maestro, come se lei stessa fosse divenuta il profumo di Gesù. La sola unzione che Gesù ha ricevuto in vista della morte, è questa.
In questo lunedì leggiamo il primo Canto del Servo del Signore (Is 42,1-7).

MARTEDI' SANTO
Il martedì la Chiesa si sofferma sulla consapevolezza di Gesù che lo tradiranno, proprio uno dei Dodici ed anche Pietro (Gv 13,21-33.36-38). Possiamo dire che ha inizio quella intima sofferenza di Gesù che culmina nel Getsemani e che alcuni mistici, come la Beata Camilla Battista da Varano, e J.H. Newman, chiamano: «I dolori mentali del Salvatore».
Il secondo Canto del Servo (Is 49,1-6) apre una breccia per farci conoscere l’intima consapevolezza di Gesù nell’imminenza della passione, la sua fiducia e la sua preghiera di abbandono.

MERCOLEDI' SANTO
Il Mercoledì Santo ricordiamo la triste storia di uno che è stato Apostolo di Cristo: Giuda. Così ne parla S. Matteo nel suo Vangelo: Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.


Sacro Triduo Pasquale:
Il Santo Triduo è il vertice di tutto l’anno liturgico.
La Messa del giovedì sera è già l’inizio del Triduo santo della passione, morte, sepoltura e risurrezione del Signore che termina poi con i Vespri della domenica di Pasqua.


GIOVEDI' SANTO 
 ULTIMA CENA
Il giovedì, al mattino, una sola Eucaristia nelle diocesi, per la consacrazione degli Oli Santi e la memoria del Sacerdozio unico di Gesù, partecipato a tutto il popolo e per esso, in maniera tutta speciale, ai vescovi, presbiteri e diaconi.
È la festa di tutto il popolo sacerdotale e, per questo, i fedeli sono invitati a partecipare insieme al vescovo e agli altri ministri ordinati. Vengono benedetti: il crisma, olio d’oliva o di altre piante misto ad essenze profumate, olio che consacra i re, i profeti e i sacerdoti, nel battesimo, nella cresima, nell’ordine e nei segni dell’altare e dell’edificio chiesa; l’olio per i Catecumeni, che conferisce la forza dello Spirito per la lotta contro il male; l’olio degli infermi che dona lo Spirito Santo per offrire in sacrificio il proprio dolore, strappargli la sua negatività e farlo divenire redenzione e salvezza unendolo a quello di Gesù, guarendo lo spirito e spesso anche il corpo dei fedeli.

La sera del giovedì santo: 
«Messa nella Cena del Signore»
All’inizio della Messa nella Cena del Signore, sono recati in processione gli Oli nuovi che tutta la comunità saluta ed accoglie; il diacono o il sacerdote li depone sulla mensa dell’altare, li incensa e poi va a deporli nella loro custodia che solitamente è presso il battistero; verranno usati nella notte di Pasqua per i sacramenti ai battezzandi.
La Chiesa fa memoria questa sera dell’Istituzione dell’Eucaristia, del sacerdozio ministeriale e ricorda il «mandato» del Signore: «Fate questo in memoria di me», «Amatevi come io vi ho amato », fino a consegnare la vostra stessa vita.
Ogni comunità si raduna attorno ai propri presbiteri nell’unica celebrazione. L’Evangelo di Gesù che lava i piedi ai suoi durante la cena, è l’altro modo per dirci che cosa egli fece della sua vita; è la sconvolgente manifestazione di Dio che si china dinanzi agli uomini per compiere un gesto da schiavo, per deporre ai loro piedi la propria vita, tutta versata per lavarli.


VENERDI' SANTO 
nella passione del Signore
In questo giorno, per antichissima tradizione, la Chiesa non celebra l’Eucarestia. La Liturgia che si celebra oggi è detta «Celebrazione della Passione del Signore», essa è una vera azione sacramentale cui bisogna dare precedenza sul pio esercizio della «Via Crucis», invitando i fedeli a parteciparvi numerosi. L’azione liturgica si svolge verso le ore 15 che corrispondono all’ora nona della morte del Signore sulla croce (cf Mt 27,45) a meno che, per motivi pastorali, non si ritenga necessario disporla per altro orario, ma non oltre le ore 21.
 
 La liturgia si svolge in tre momenti:
Liturgia della Parola;
Adorazione della Croce;
La Comunione eucaristica.

SABATO SANTO 
Veglia Pasquale
«Per antichissima tradizione questa è la notte di veglia in onore del Signore» (Es 12,42). I fedeli, portando in mano, secondo l’ammonimento del Vangelo (Lc 12,35 ss), la lampada accesa, assomigliano a coloro che attendono il Signore al suo ritorno in modo che, quando egli verrà, li trovi ancora vigilanti e li faccia sedere alla sua mensa. L’intera celebrazione della Veglia pasquale si svolge di notte; essa quindi deve incominciare dopo l’inizio della notte e terminare prima dell’alba della domenica»



 https://www.preghiereperlafamiglia.it/settimana-santa.htm

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari negli ultimi 30 giorni