L'Ultima Cena
Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna
San Cirillo di Gerusalemme (313-380)
Dalla sua predicazione che
pronunciò nel 348.
La notte in cui fu tradito, il Signore Gesù prese del pane
e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete
e mangiate: questo è il mio corpo. Poi prese il calice e
disse: Prendete e bevete: questo è il mio sangue (cf. 1
Coro 11, 23-25). Se, dunque, egli stesso, parlando del pane, ha apertamente
dichiarato: Questo è il mio corpo, chi oserà d'ora in avanti
dubitare? E se egli stesso a questo punto dice in tono affermativo: Questo è
il mio sangue, chi potrà avere ancora delle esitazioni o dirà che
quello non è il suo sangue?...
E' dunque con certezza piena che noi partecipiamo in tal modo del corpo e del sangue di Cristo. Infatti, sotto forma di pane ti viene dato il corpo, e sotto forma di vino ti viene dato il sangue, affinché tu divenga, partecipando del corpo e del sangue di Cristo, un solo corpo ed un solo sangue con lui. In questo modo, noi diventiamo portatori di Cristo, in quanto il suo corpo ed il suo sangue si diffondono nelle nostre membra. E così, secondo San Pietro, noi diventiamo partecipi della natura divina (2 Pt. 1, 4).
Una volta Cristo disse, conversando con i Giudei: Se non mangerete la mia carne e non berrete il mio sangue, non avrete in voi la vita (Gv. 6, 53). Ma essi non ascoltarono queste parole con l'orecchio dello spirito, e se ne andarono scandalizzati, pensando che il Signore li invitasse a un normale pasto.
Già nell'Antico Testamento c'erano i pani di proposizione. : ora non vi è più posto per offrire questi pani dell'Antica Alleanza. Nella Nuova Alleanza, vi è un pane celeste un calice di salvezza (cf. Sal. 115, 4) che santificano lima e il corpo. Infatti come il pane si accorda col corpo, ;ì il Verbo si armonizza con l'anima.
Non fissare dunque la tua attenzione sul pane e sul o come se si trattasse di essi soli, perché secondo l'affermazione del Maestro si tratta di corpo e di sangue.
La fede ti aiuti per ciò che la percezione dei sensi ti suggerisce. Non giudicare la realtà in base al gusto, al sapore, ma in base alla fede.
Quanto tu hai imparato ti dà questa certezza: ciò che sembrava pane, pane non è, anche se ne possiede il sapore, ma il corpo di Cristo; e ciò che ritenevi vino, vino non è, anche se tale dovesse sembrare al palato, ma il sangue di Cristo. Davide ha detto una volta in un salmo: ...ch'ei possa d'olio far nitido il volto; e il pane gli rinfranchi il cuore (Sal., 15). Rinfranca dunque il tuo cuore prendendo questo le spirituale e rendi nitido il volto della tua anima. E possa tu, a viso scoperto e con purezza di coscienza, rifletre come uno specchio la gloria del Signore.
E' dunque con certezza piena che noi partecipiamo in tal modo del corpo e del sangue di Cristo. Infatti, sotto forma di pane ti viene dato il corpo, e sotto forma di vino ti viene dato il sangue, affinché tu divenga, partecipando del corpo e del sangue di Cristo, un solo corpo ed un solo sangue con lui. In questo modo, noi diventiamo portatori di Cristo, in quanto il suo corpo ed il suo sangue si diffondono nelle nostre membra. E così, secondo San Pietro, noi diventiamo partecipi della natura divina (2 Pt. 1, 4).
Una volta Cristo disse, conversando con i Giudei: Se non mangerete la mia carne e non berrete il mio sangue, non avrete in voi la vita (Gv. 6, 53). Ma essi non ascoltarono queste parole con l'orecchio dello spirito, e se ne andarono scandalizzati, pensando che il Signore li invitasse a un normale pasto.
Già nell'Antico Testamento c'erano i pani di proposizione. : ora non vi è più posto per offrire questi pani dell'Antica Alleanza. Nella Nuova Alleanza, vi è un pane celeste un calice di salvezza (cf. Sal. 115, 4) che santificano lima e il corpo. Infatti come il pane si accorda col corpo, ;ì il Verbo si armonizza con l'anima.
Non fissare dunque la tua attenzione sul pane e sul o come se si trattasse di essi soli, perché secondo l'affermazione del Maestro si tratta di corpo e di sangue.
La fede ti aiuti per ciò che la percezione dei sensi ti suggerisce. Non giudicare la realtà in base al gusto, al sapore, ma in base alla fede.
Quanto tu hai imparato ti dà questa certezza: ciò che sembrava pane, pane non è, anche se ne possiede il sapore, ma il corpo di Cristo; e ciò che ritenevi vino, vino non è, anche se tale dovesse sembrare al palato, ma il sangue di Cristo. Davide ha detto una volta in un salmo: ...ch'ei possa d'olio far nitido il volto; e il pane gli rinfranchi il cuore (Sal., 15). Rinfranca dunque il tuo cuore prendendo questo le spirituale e rendi nitido il volto della tua anima. E possa tu, a viso scoperto e con purezza di coscienza, rifletre come uno specchio la gloria del Signore.
Catechesi mistagogica, 1, 3-6, 9, PG 33,
1098-1102, 1103.
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