La Passione di Cristo, icona ucraina del XVI secolo, villaggio Urgeci
(Museo Nazionale di Leopoli)
I CRISTIANI PARTECIPANO ALLA MORTE
E ALLA RISURREZIONE DI CRISTO
E ALLA RISURREZIONE DI CRISTO
San Leone Magno (m. 461)
La natura umana è stata assunta dal Figlio di Dio con una
unione così perfetta, che non soltanto in quest'uomo che è il primogenito di
ogni creatura (Col. 1,15), ma anche in tutti i suoi santi, Cristo è uno e
identico. E come il capo non può essere separato dalle membra, così le membra non
possono venire divise dal capo...
Tutto quello che il Figlio di Dio ha fatto e insegnato per
operare la riconciliazione del mondo, lo conosciamo dalla storia degli
avvenimenti passati, e lo sperimentiamo anche nella potenza delle presenti
azioni sacre. Nato da una madre vergine per opera dello Spirito Santo, egli
feconda la sua Chiesa immacolata effondendo su di lei quello stesso Spirito,
perché possa venire alla luce, mediante il parto del battesimo, l'immensa
moltitudine dei figli di Dio. Di essi la Scrittura dice che non da sangue, né
da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma da Dio sono nati (Gv.
1,13). In Cristo è
benedetta, nell'adozione di tutto il mondo, la discendenza di
Abramo e il patriarca diviene padre di popoli, ora che gli nascono figli, non
dalla carne, ma dalla sua fede nella promessa. E' Cristo che senza eccettuare
nessuna razza, forma un unico gregge santo di tutte le nazioni che sono sotto
il cielo. Ogni giorno adempie così ciò che aveva promesso: Ho altre pecore
che non sono di questo ovile, anche quelle devo condurre, e ascolteranno
la mia voce e ci sarà un solo gregge e un solo pastore
(Gv. 10,16). Sebbene abbia detto soltanto
a Pietro: Pasci le mie pecore (Gv.
21,17), tuttavia l'opera apostolica di
tutti i pastori è sorretta unicamente dal Signore; egli nutre con la gioia dei
suoi freschi
pascoli coloro che si accostano a lui, che è la pietra. Per
questo ci sono tante pecore che, fortificate dalla sovrabbondanza del suo amore,
non esitano a morire per il loro pastore, come il buon Pastore si è degnato di
dare la vita per le sue pecore. Insieme a lui soffre non solo la gloriosa
fortezza dei martiri, ma anche la fede di coloro che rinascono nel travaglio
della rigenerazione. Quando infatti si rinuncia al diavolo e si crede in Dio,
quando il vecchio uomo passa a novità di vita, quando si depone l'immagine
dell'uomo terreno per rivestire l'immagine celeste, si compie una specie di
morte e una specie di risurrezione. Ricevuto da Cristo e ricevendo Cristo, il
cristiano dopo il
battesimo non è più quello di prima: i'l suo corpo diventa carne
del crocifisso...
Per questo la Pasqua del Signore è celebrata secondo la legge
con gli azzimi della purezza e
della verità (I Cor. 5,8): infatti, rigettato il
fermento dell'antica malizia, la
nuova creatura si inebria e si nutre del Signore stesso.
La partecipazione al corpo e al sangue di Cristo non è ordinata ad altro che a
trasformarci in ciò che prendiamo come cibo, rendendoci così portatori
integrali, nel nostro spirito e nella nostra carne, di colui nel quale e col
quale siamo morti, sepolti e risuscitati.
* Sermo XII - De Passione Domini, VI-VII: PL. 54,
355-357.
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