martedì 17 dicembre 2024

AVVENTO: prepariamo la CULLA nel nostro CUORE, di Marilda Zonarelli

AVVENTO: prepariamo la CULLA nel nostro CUORE

di Marilda Zonarelli




Tutta la nostra vita è un cammino di conversione, ma ci sono momenti in cui, più di altri, siamo chiamati a vivere questa nostra conversione: una di queste occasioni preziose si presenta proprio adesso con il periodo dell’Avvento, dell’attesa, della venuta. È tempo di preparazione alla Solennità del Natale in cui si ricorda la prima venuta di Gesù, ma è anche tempo in cui, attraverso questo ricordo, il cuore degli uomini viene guidato all’attesa della seconda venuta del Signore.

È tempo di speranza. Attendiamo con gioia il giorno di Natale perché è il giorno in cui ci accorgiamo di quanto siamo preziosi: Dio non si è accontentato di parlare all’uomo, ma ha voluto rivelarsi a noi, diventare carne e venire a vivere in mezzo a noi. Non ha scelto di dimorare in qualche luogo lontano dall’umanità, ma con noi e tra di noi, dandoci la possibilità di incontrare questa Persona concreta e contemplarne la gloria. E ha voluto farlo incarnandosi in un Bambino, perché il Signore si serve delle “cose” più piccole per dimostrare la sua grandezza.

In questa nascita troviamo già tutte le indicazioni su come dovremmo prepararci, durante il periodo di Avvento, al momento stesso della nascita di Gesù. Egli, infatti, non è venuto solo per parlarci della conversione: è Lui stesso la conversione e ci aiuta concretamente a capire come realizzarla nella vita quotidiana, attraverso gesti di riconciliazione.

Se è vero che la venuta di Cristo nel mondo è un dono, c’è qualcosa, però, che possiamo fare anche noi: spianare la strada per il suo arrivo nel nostro cuore e fare in modo che la sua efficacia sia “al massimo”.

Gesù Bambino, nel silenzio di una stalla, ci libera dal protagonismo e ci insegna a vivere nell’umiltà. Per prepararci ad accoglierLo dobbiamo cercare intanto di schiacciare la superbia che ci rende rigidi, anche nelle relazioni con gli altri. Lasciamo questa via, che ci porge solo una falsa rassicurazione, abbassando il nostro ego e cercando di essere semplici, perché tante volte tendiamo ad essere complicati e a complicare le cose e le relazioni con i nostri fratelli. Cogliamo l’occasione della preparazione alla nascita di Gesù andando all’essenziale anche dentro di noi, perché altrimenti - offuscati dalla complicanza e dalla superbia - non riusciamo nemmeno a sentire la voce di Dio.

E l’epoca in cui viviamo non si presenta come il momento migliore per riuscire a fare silenzio nel nostro cuore ed ascoltare quello che ci dice il Signore. Il nuovo linguaggio digitale, prezioso ed utile da tanti punti di vista, agisce però sui livelli di pensiero ed influisce sulla capacità di fare silenzio dentro di noi e di socializzare. Il continuo “rumore informatico” ci distrae e può entrare in contraddizione con i pensieri che nascono dalla riflessione, dalla contemplazione. In questo senso gli adulti possono cogliere l’occasione di questo periodo di preparazione al Natale per aiutare ancora di più i giovani ad “uscire”, perché, spesso, molti di loro sono “credenti in privato”, ma si vergognano in pubblico e sono i più distratti da questo sistema veloce.

Facciamo noi per primi il proposito di cercare di limitare alcune necessità che ci stordiscono ed aiutiamo i nostri ragazzi a non farsi distrarre dalla superficialità e dal “rumore del mondo” e a riconoscere le mancanze. Aiutiamoli a non colmare questi vuoti con cose poco sane e a rimanere disponibili per le molteplici possibilità che la vita offre con la pace interiore. Vigiliamo e supportiamo i giovani nel vigilare per cogliere ancora di più in questo periodo le occasioni per amare, per fare attenzione e non sprecare le opportunità che Dio ci dona, opportunità di amore e di preoccupazione verso gli altri.

Al di là di tutta l’evoluzione della realtà e della società, ci sono realtà immutabili, che trovano fondamento in Gesù, che è sempre lo stesso. Gesù che è il centro ed il fine di tutta la storia umana.

E per non essere distratti e non perdere le occasioni, facciamo in modo che l’Avvento sia tempo di preghiera per lasciare che il Signore muova il nostro cuore. Non dobbiamo smettere di essere come siamo, ma dobbiamo far entrare Dio in quello che siamo: l’Amore di Dio è gratuito, Egli ci ama sempre e a prescindere da quello che facciamo, da come ci comportiamo. L’ Amore di Dio non è il frutto delle nostre opere.

Con questa fondamentale certezza nel cuore, possiamo solo predisporci al meglio nella preghiera, perché ci aiuti ancora di più in questo periodo ad essere umili e semplici, a riflettere sul nostro stile di vita, ad essere attenti ai momenti in cui possiamo incontrare Gesù, compiendo atti di carità verso i fratelli, sperimentando tutte le volte in cui poter crescere nella fede, imitando la Vergine Maria con il nostro “sì” al Signore che ci rende suoi strumenti.

L’ Avvento ci offre una preziosa occasione per guardare nel profondo del nostro cuore e vedere se siamo ciò che corrisponde a quello che Dio aveva nel cuore quando ci ha dato la vita; per prendere in mano la nostra storia e cercare di rimetterla in sintonia con Gesù Bambino.

Prepariamoci allora ad accoglierLo ed a farLo nascere davvero nella culla del nostro cuore, trovando così la via per amare come Lui ha amato.


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