14 febbraio
SANTI
CIRILLO,
monaco
e
METODIO,
vescovo (sec. IX)
Patroni
d'Europa
Preghiera del mattino
O
Santi Cirillo e Metodio, che con ammirevole dedizione avete portato ai
popoli assetati di verità e di luce la fede: fate che la Chiesa tutta
proclami sempre il Cristo crocifisso e risorto, Redentore dell’uomo!
O
Santi Cirillo e Metodio, che nel vostro difficile e duro apostolato
missionario siete rimasti sempre profondamente legati alla Chiesa di
Costantinopoli e alla Sede Romana di Pietro: fate che le due Chiese
sorelle, la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, superati nella carità e
nella verità gli elementi di divisione, possano raggiungere la piena
unione auspicata!
O
Santi Cirillo e Metodio, che, con sincero spirito di fraternità, avete
avvicinato i popoli diversi per portare a tutti il messaggio di amore
universale predicato da Cristo: fate che i popoli del Continente
Europeo, consapevoli del loro comune patrimonio cristiano, vivano nel
reciproco rispetto dei giusti diritti e nella solidarietà e siano
operatori di pace tra tutte le nazioni del mondo!
Cirillo e Metodio, fratelli, nativi di Salonicco, inviati in
missione presso gli Slavi dalla Chiesa di Bisanzio, compirono la loro
missione
traducendo la Bibbia in lingua slava e celebrando in tale lingua la
liturgia. Gettarono così le basi di una vera cultura cristiana popolare.
Gravi difficoltà, in particolare le lotte violente fra Germani e Slavi,
ostacolarono il loro apostolato. Poiché Bisanzio non sosteneva
sufficientemente i suoi missionari impegnati in tali problemi, essi
cercarono personalmente appoggio a Roma. Papa Adriano II autenticò la
loro missione e accettò il loro metodo apostolico, specialmente la loro
liturgia.
Cirillo morì a Roma; Metodio, fatto vescovo dal papa, continuò
la missione fra crescenti difficoltà, come Legato apostolico.
Calunniato per le sue iniziative, e ostacolato dalle opposizioni
tra Oriente e Occidente e dai conflitti fra principi slavi e germanici,
non si scostò mai dalle regole essenziali dell’apostolato cristiano:
adattamento del messaggio alla cultura del popolo, valorizzazione dei
punti di aggancio del Vangelo con la mentalità della gente, rigetto della
uniformità nella ricerca dell’unità.
Dalla
«Vita» in lingua slava di Costantino (Cap.
18; Denkschriften der kaiserl. Akademie
der Wissenschaften, 19, Vienna 1870, p. 246)
Costantino
Cirillo, stanco dalla molte fatiche, cadde
e
malato e sopportò il proprio male per molti giorni. Fu allora ricreato da
una visione di Dio, e cominciò a cantare così. Quanto mi dissero: «andremo
alla casa del Signore», il mio spirito si è rallegrato e il mio cuore ha
esultato (cfr. Sal 121, 1).
Dopo aver indossato le sacre vesti, rimase per tutto il giorno ricolmo di gioia e diceva: «Da questo momento non sono più servo né dell'imperatore né di alcun uomo sulla terra, ma solo di Dio onnipotente. Non esistevo, ma ora esisto ed esisterò in eterno. Amen».
Il giorno dopo vestì il santo abito messianico e aggiungendo luce a luce si impose il nome di Cirillo. Così vestito rimase cinquanta giorni.
Giunta l'ora della fine e di passare al riposo eterno, levate le mani a Dio, pregava tra le lacrime, dicendo: «Signore, Dio mio, che hai creato tutti gli ordini angelici e gli spirito incorporei, che hai steso i cieli e resa ferma le terra e hai formato dal nulla tutte le cose che esistono, tu che ascolti sempre coloro che fanno la tua volontà e ti temono e osservano i tuoi precetti; ascolta la mia preghiera e conserva nella fede il tuo gregge, a capo del quale mettesti me, tuo servo indegno ed inetto.
Liberali dalla malizia empia e pagana di quelli che ti bestemmiano; fà crescere di numero la tua Chiesa e raccogli tutti nell'unità.
Rendi santo, concorde nella vera fede e nella retta confessione il tuo popolo, e ispira nei cuori la parola della tua dottrina. E' tuo dono infatti l'averci scelti a predicare il Vangelo del tuo Cristo, a incitare i fratelli alle buone opere ed a compiere quanto ti è gradito.
Quelli che mi hai dato, te li restituisco come tuoi; guidali ora con la tua forte destra, proteggili all'ombra delle tue ali, perché tutti lodino e glorifichino il tuo nome di Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen».
Avendo poi baciato tutti col bacio santo, disse: «Benedetto Dio, che non ci ha dato in pasto ai denti dei nostri invisibili avversari, ma spezzò la loro rete e ci ha salvati dalla loro voglia di mandarci in rovina».
E così, all'età di quarantadue anni, si addormentò nel Signore.
Il papa comandò che tutti i Greci che erano a Roma ed i Romani si riunissero portando ceri e cantando e che gli dedicassero onori funebri non diversi da quelli che avrebbero tributato al papa stesso; e così fu fatto.
Dopo aver indossato le sacre vesti, rimase per tutto il giorno ricolmo di gioia e diceva: «Da questo momento non sono più servo né dell'imperatore né di alcun uomo sulla terra, ma solo di Dio onnipotente. Non esistevo, ma ora esisto ed esisterò in eterno. Amen».
Il giorno dopo vestì il santo abito messianico e aggiungendo luce a luce si impose il nome di Cirillo. Così vestito rimase cinquanta giorni.
Giunta l'ora della fine e di passare al riposo eterno, levate le mani a Dio, pregava tra le lacrime, dicendo: «Signore, Dio mio, che hai creato tutti gli ordini angelici e gli spirito incorporei, che hai steso i cieli e resa ferma le terra e hai formato dal nulla tutte le cose che esistono, tu che ascolti sempre coloro che fanno la tua volontà e ti temono e osservano i tuoi precetti; ascolta la mia preghiera e conserva nella fede il tuo gregge, a capo del quale mettesti me, tuo servo indegno ed inetto.
Liberali dalla malizia empia e pagana di quelli che ti bestemmiano; fà crescere di numero la tua Chiesa e raccogli tutti nell'unità.
Rendi santo, concorde nella vera fede e nella retta confessione il tuo popolo, e ispira nei cuori la parola della tua dottrina. E' tuo dono infatti l'averci scelti a predicare il Vangelo del tuo Cristo, a incitare i fratelli alle buone opere ed a compiere quanto ti è gradito.
Quelli che mi hai dato, te li restituisco come tuoi; guidali ora con la tua forte destra, proteggili all'ombra delle tue ali, perché tutti lodino e glorifichino il tuo nome di Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen».
Avendo poi baciato tutti col bacio santo, disse: «Benedetto Dio, che non ci ha dato in pasto ai denti dei nostri invisibili avversari, ma spezzò la loro rete e ci ha salvati dalla loro voglia di mandarci in rovina».
E così, all'età di quarantadue anni, si addormentò nel Signore.
Il papa comandò che tutti i Greci che erano a Roma ed i Romani si riunissero portando ceri e cantando e che gli dedicassero onori funebri non diversi da quelli che avrebbero tributato al papa stesso; e così fu fatto.
MESSALE
Antifona d'Ingresso
Questi
soni i santi, amici di Dio,
gloriosi araldi del Vangelo.
Isti sunt viri sancti facti amíci Dei, divínæ veritátis præcónio gloriósi.
gloriosi araldi del Vangelo.
Isti sunt viri sancti facti amíci Dei, divínæ veritátis præcónio gloriósi.
Colletta
O
Dio, ricco di misericordia, che nella missione apostolica dei santi
fratelli Cirillo e Metodio hai donato ai popoli slavi la luce del vangelo,
per la loro comune intercessione fa' che tutti gli uomini accolgano la tua
parola e formino il tuo popolo santo concorde nel testimoniare la vera
fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli.
Deus, qui per beátos fratres Cyríllum et Methódium Slavóniæ gentes illuminásti, da córdibus nostris tuæ doctrínæ verba percípere, nosque pérfice pópulum in vera fide et recta confessióne concórdem. Per Dóminum.
Deus, qui per beátos fratres Cyríllum et Methódium Slavóniæ gentes illuminásti, da córdibus nostris tuæ doctrínæ verba percípere, nosque pérfice pópulum in vera fide et recta confessióne concórdem. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
At 13,46-49
Noi ci rivolgiamo ai pagani.
Dagli Atti degli Apostoli
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [ad Antiòchia
di Pisìdia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]:
«Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di
Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna,
ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il
Signore:
“Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Oppure, in Quaresima:
“Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Oppure, in Quaresima:
Is 52,7-10
Tutti i confini della terra vedranno la
salvezza del nostro Dio.
Dal libro del profeta Isaia
Dal libro del profeta Isaia
Come sono belli sui
monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio
Salmo
Responsoriale
Salmo
116
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il
Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Canto
al Vangelo
Lc
4,18
Alleluia,
alleluia.
Oppure in tempo di Quaresima: Lode e onore a te, Signore Gesù.
Oppure in tempo di Quaresima: Lode e onore a te, Signore Gesù.
Il Signore mi ha mandato a
portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Nel 1880 Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci, 1878-1903) con l’enciclica “Grande Munus” ricordò a tutta la Chiesa gli straordinari meriti dei SS. Cirillo e Metodio per l'evangelizzazione degli slavi.
Il 31 dicembre del 1980 con la lattera apostolica Egregiae virtutis Giovanni Paolo II proclamò i Santi Cirillo e Metodio i Patroni d'Europa
Per approfondimenti, leggere la Catechesi di Papa Benedetto XVI:
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