venerdì 5 luglio 2019

L'Unico vero Dio: il suo Volto e il Suo Nome, di Marco Bertinetti



MARCO BERTINETTI
L'Unico vero Dio :
il suo Volto e il Suo Nome
 
Pro manuscripto – Torino – settembre 2012






L'unico vero Dio


Durante l'ultima cena Gesù disse:
«Questa è la vita eterna:
che conoscano te, l’unico vero Dio,
e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17,3 ).
«Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome,
lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26).
 


 
[1] La Bibbia contiene la rivelazione dell'«unico vero Dio» agli uomini.

[2] Nell'Antico Testamento (la Bibbia ebraica) è contenuto il Nome dell'unico Dio: «Yahwéh» (si legge Iavéoppure Iaué).

[3] Nel Nuovo Testamento (l'aggiunta cristiana che completa la Bibbia ebraica) non compare più il nome Yahwéh, perché questo unico Dio si rivela definitivamente: il Figlio Eterno diventa uomo con il nome Gesù, rivela il Creatore Eterno come Dio Padre e annuncia la venuta dell'Eterno Spirito Santo inviato da entrambi.

[4] Ormai Yahwé «si è fatto vedere» chiaramente, ha rivelato la sua identità, il suo «volto»: per questo motivo i cristiani non hanno più necessità di chiamarlo con questo nome.

[5] Per esprimere contemporaneamente la convinzione che si tratta dell'unico Dio e che esiste da sempre e che si rivela come tre Persone in totale sintonia, i cristiani fin dai primi secoli hanno utilizzato il concetto singolare di«Trinità».

[6] Il Dio di cui parla l'Antico Testamento (chiamato «Signore» o «Eterno» in molte Bibbie) è lo stesso Dio di cui parla il Nuovo Testamento e che chiama «Padre, Figlio e Spirito Santo».

[7] Dunque esiste un unico vero Dio, il Padre, che non è solitario ma da sempre vive con il Figlio e con lo Spirito Santo (entrambi Persone divine come Lui). Dio Padre ha mandato il Figlio Gesù e lo Spirito Santo sulla terra per donare agli uomini la salvezza e per farli partecipare alla loro vita divina. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un'unica Presenza Divina che i cristiani chiamano Trinità.

[8] Il Nome di Dio che è rivelato nell'Antico Testamento è «Yahwéh». Il Volto di Dio che è rivelato nel Nuovo Testamento è quello della «Trinità».

[9] Questo sussidio didattico vorrebbe essere uno strumento semplice per coloro che vogliono comprendere in modo preciso ed essenziale a quale Dio fa riferimento il «monoteismo trinitario cristiano». Inoltre ha lo scopo di ribadire alcuni punti fermi della fede cristiana e fornire uno strumento utile per il dialogo fra persone di religioni diverse.

[10] La numerazione di ogni paragrafo serve a ritrovare più facilmente gli argomenti dopo la prima lettura. Le citazioni dei versetti biblici sono tratte dalla traduzione italiana della Bibbia C.E.I. 2008. Nella Bibliografia finale: fra parentesi quadre per ogni argomento vengono indicati sia la pagina [P_] sia il paragrafo di riferimento [:_].





Il Nome di Dio: «Yahwéh»


Sappiano che il tuo nome è «Yahwéh»,
tu solo l'Altissimo su tutta la terra (Sal 83/82,19).
«Yahwéh» è il suo nome, esultate davanti a lui (Sal 68/67,5).



[1] Nell'Antico Testamento Dio viene chiamato in molti modi, fra i quali ad esempio: «Adonày» che in ebraico significa «Signore», oppure «Elohim» che significa «Dio», oppure «Shemà» in aramaico che significa «il Nome».

[2] Ma il nome personale, unico e proprio di Dio, che si è rivelato, è «Yahwéh».

[3] Gli ebrei sono stati fieri di conoscere e usare il nome proprio di Dio fino all'esilio babilonese. Dal rientro dall'esilio hanno preferito rivolgersi a Dio chiamandolo «Signore» (il titolo onorifico Adonày), evitando assolutamente, per reverenziale rispetto, di pronunciare il suo nome personale. Da allora il nome di Dio veniva pronunciato soltanto dal Sommo Sacerdote nel Santo dei Santi (al Tempio di Gerusalemme) il Giorno di Kippur (Espiazione).

[4] In base a considerazioni filologiche e alle trascrizioni in greco che si trovano negli scrittori cristiani dei primi secoli, si può dedurre che la pronuncia originaria del tetragramma fosse «Yahwéh» (anche noi usiamo nelle nostre comunità cristiane cantare «alleluYa», che significa «lodate Yah-» abbreviandone l'iniziale; oppure se ne può notare l'uso nella traduzione dei Salmi ad opera di G. Ravasi).

[5] Per ricordarsi di non pronunciare «YAHWÉH», il nome è stato copiato sulle Bibbie ebraiche senza le vocali: «YHWH». Queste 4 lettere sono chiamate «il tetragramma sacro»: esso si trova scritto circa 6828 volte nell'Antico Testamento.


[6] La traduzione del nome «Yahwéh», che in ebraico è un'espressione verbale (hwhy, dal verbo «essere»,hyh), può essere resa nei 7 modi seguenti:

 se si considera l'espressione nella forma verbale qal, radicale semplice,
1) «Egli è (o si mostra) vivo»
2) «Egli è (o si mostra) presente»
3) «Egli è (o si mostra) attivo»
4) «Egli è (o si mostra) efficace»

 se si considera l'espressione nella forma verbale hiphil, causativo attivo,
5) «Egli porta all'esistenza»
6) «Egli fa essere»
7) «Egli fa divenire»


[7] Per evitare di pronunciare il nome sacro di Dio, i masoreti, ricopiando il tetragramma vi hanno aggiunto delle vocali per portare il lettore a fare una pronuncia diversa (si chiama qeré perpetuo), cioé:

1) la pronuncia «Adonày» (che significa «Signore»): ad esempio in Es 3,2 compare la forma hA'hy> che contiene le consonanti del tetragramma «YHWH» + le vocali della parola «Adonày» (= Signore), così risulta scritta la forma mai letta YeHoWaH

2) la pronuncia «Elohìm» (che significa «Dio»): ad esempio in Ez 5,5 compare la forma hAihy> che contiene le consonanti del tetragramma «YHWH» + le vocali della parola «Elohim» (= Dio), così risulta scritta la forma mai letta YeHoWiH.

3) la pronuncia «Sciemà» (che significa «il Nome»): ad esempio in Es 34,6 compare la forma hw"hy> che contiene le consonanti del tetragramma «YHWH» + le vocali della parola aramaica «Šemà» (= il Nome), così risulta scritta la forma mai letta YeHWaH.



[8] Anche il nome di Dio, rivelato a Mosè, in Esodo 3,14, esprime, di Dio, il suo essere incomparabile, misterioso (luminoso e inesauribile), libero, fedele alle promesse, salvatore sempre vicino, creatore, onnipotente.

In Es 3,14 il nome «Io sono colui che sono» (hy<h.a, rv,a] hy<h.a,), che in ebraico si pronuncia ehyéh ashér ehyéh, può essere tradotto:

1) «Io sono colui che sono (è) - cioè senza eguali»
(questo significato sottolinea che Yahwéh è incomparabile)

2) «Io sono colui che sono: non voglio / non posso dire chi sono»
(questo significato sottolinea il mistero di Yahwéh, un mistero luminoso e inesauribile)

3) «Io rivelo la mia presenza attiva quando e come voglio»
(questo significato sottolinea che Yahwéh è libero)

4) «Io ci sarò certamente»
(questo significato sottolinea che Yahwéh è fedele alle sue promesse)

5) «Io sono colui che sarò: là, con voi, come voi vedrete»
(questo significato sottolinea che Yahwéh è sempre vicino per salvare)

6) «Io sono colui che porta all'esistenza tutto ciò che viene all'esistenza»
(questo significato sottolinea che Yahwéh crea continuamente)

7) «Io lascio accadere ciò che voglio che accada»
(questo significato sottolinea che Yahwéh è onnipotente).


[9] I molti significati del nome di Dio sottolineano il fatto che, anche nella rivelazione del suo nome, «Yahwéh» non si lascia circoscrivere, non si lascia definire in un solo modo. Egli non può essere afferrato per mezzo di un'immagine o di un nome. «Yahwéh» è colui che agisce e che opera costantemente per il suo popolo (Es 3,12.20; 33,19).







Il Volto di Dio: «la Trinità»


Gesù risorto, apparendo agli apostoli, li invia in missione:
«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,
immergendoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»
(Mt 28,19).



[1] Uno dei primi scrittori cristiani, Ireneo di Lione (130–203 d.C), usa una bellissima immagine per esprimere l'unità e la trinità di Dio: l'unico Dio in tre Persone [«Trinità»] salva così: Dio Padre, per mezzo delle sue «mani», cioè il Figlio (Verbo) e lo Spirito (Sapienza), come un vasaio plasma l'uomo a sua immagine e somiglianza.
[2] I primi scrittori cristiani parlano della «Trinità» basandosi sull'insegnamento apostolico contenuto nel Nuovo Testamento. Ecco una lista [3→50] con l'esempio di 48 brani neotestamentari a contenuto trinitario, in cui il Padre (I), il Figlio (II) e lo Spirito Santo (III) vengono menzionati insieme:



ANNUNCIAZIONE A GIUSEPPE
[3] Mt 1,20-21: Gli apparve in sogno un angelo del Signore (I) e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino (II) che è generato in lei viene dallo Spirito Santo(III); ella darà alla luce un figlio (II) e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”.

BATTESIMO
[4] Mt 3,16-17: Appena battezzato, Gesù (II) uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito (III) di Dio (I) discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce (I) dal cielo che diceva: “Questi è il Figlio (II) mio (I), l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.

TENTAZIONI NEL DESERTO
[5] Mt 4,1-3: Allora Gesù (II) fu condotto dallo Spirito (III) nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “Se tu sei Figlio (II) di Dio (I), di’ che queste pietre diventino pane”.

SERVO DEL SIGNORE
[6] Mt 12,17-18: perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Ecco il mio (I) servo (II), che io (I) ho scelto; il mio (I) amato (II), nel quale ho (I) posto il mio compiacimento. Porrò il mio Spirito (III) sopra di lui (II) e annuncerà alle nazioni la giustizia.

ESORCISMO
[7] Mt 12,28: Ma, se io (II) scaccio i demòni per mezzo dello Spirito (III) di Dio (I), allora è giunto a voi il regno di Dio.

MISSIONE
[8] Mt 28,19: Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre (I) e del Figlio (II) e dello Spirito Santo (III).

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BATTESIMO
[9] Mc 1,10-11: E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito (III) discendere verso di lui (II) come una colomba. E venne una voce (I) dal cielo: “Tu sei il Figlio (II) mio (I), l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.
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ANNUNCIAZIONE A MARIA
[10] Lc 1,35: Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo (III) scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo (I) ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui (II) che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.

BATTESIMO
[11] Lc 3,21-22: Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui (II) lo Spirito Santo (III) in forma corporea, come una colomba, e venne una voce (I) dal cielo: “Tu (II) sei il Figlio (II) mio (I), l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.

NELLA SINAGOGA DI NAZARETH
[12] Lc 4,17-18.21: Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito (III) del Signore (I) è sopra di me (II). Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.

IL VANGELO RIVELATO AI SEMPLICI
[13] Lc 10,21: In quella stessa ora Gesù (II) esultò di gioia nello Spirito Santo (III) e disse: “Ti rendo lode, o Padre (I), Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza”.

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TESTIMONIANZA DI GIOVANNI IL BATTEZZATORE
[14] Gv 1,33-34: Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui (II) sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito (III), è lui (II) che battezza nello Spirito Santo (III)”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio (II) di Dio (I).

ULTIMA TESTIMONIANZA DI GIOVANNI IL BATTEZZATORE
[15] Gv 3,34-36: Colui (II) infatti che Dio (I) ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito (III). Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

ALL'ULTIMA CENA: PROMESSA DEL PARACLITO
[16] Gv 14,16-17: Io (II) pregherò il Padre (I) ed egli (I) vi darà un altro Paràclito (III) perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito (III) della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.

ULTIMA CENA: IL PARACLITO MANDATO DAL PADRE
[17] Gv 14,26: Ma il Paràclito, lo Spirito Santo (III) che il Padre (I) manderà nel mio (II) nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io (II) vi ho detto.

DISCEPOLI E MONDO: IL PARACLITO MANDATO DA CRISTO
[18] Gv 15,26-27: Quando verrà il Paràclito (III), che io (II) vi manderò dal Padre (I), lo Spirito della verità (III) che procede dal Padre (I), egli (III) darà testimonianza di me (III); e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

VENUTA DEL PARACLITO DOPO LA MORTE DI CRISTO
[19] Gv 16,5-7: Ora però vado da colui (I) che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io (II) me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito (III); se invece me (II) ne vado, lo (III) manderò a voi.

VENUTA DEL PARACLITO E SUA MISSIONE
[20] Gv 16,13-15: Quando verrà lui, lo Spirito della verità (III), vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre (I) possiede è mio (II); per questo ho detto che[lo Spirito Santo (III)] prenderà da quel che è mio (II) e ve lo annuncerà.

CRISTOFANIA
[21] Gv 20,21-23: Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre (I) ha mandato me (II), anche io (II) mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo (III). A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.

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KERYGMA DI PIETRO ALLA FOLLA
[22] At 2,32-33: Questo Gesù (II), Dio (I) lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio (I) e dopo aver ricevuto dal Padre (I) lo Spirito Santo (III) promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire.

KERYGMA DI PIETRO A CORNELIO
[23] At 10,38: Dio (I) consacrò in Spirito Santo (III) e potenza Gesù (II) di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.

ADDIO DI PAOLO AGLI ANZIANI DI EFESO
[24] At 20,28: Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo (III) vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio (I), che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio (II).

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RISURREZIONE DI CRISTO
[25] Rm 1,3-4: [Il Vangelo di Dio] riguarda il Figlio (II) suo (I), nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio (II) di Dio (I) con potenza, secondo lo Spirito (III) di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo (II) nostro Signore.

VITA SECONDO LO SPIRITO
[26] Rm 8,9: Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito (II) di Dio (I) abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito (III) di Cristo (II), non gli appartiene.

VITA SECONDO LO SPIRITO
[27] Rm 8,11: E se lo Spirito (III) di Dio (I), che ha risuscitato Gesù (II) dai morti, abita in voi...

VITA SECONDO LO SPIRITO
[28] Rm 8,11: ...Colui (I) che ha risuscitato Cristo (II) dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito (III) che abita in voi.

FIGLI DI DIO GRAZIE ALLO SPIRITO
[29] Rm 8,15-17: E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre (I)!”. Lo Spirito (III) stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo (II), se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

IL MINISTERO DI PAOLO
[30] Rm 15,16: [Mi è stata data la grazia da Dio] per essere ministro di Cristo Gesù (II) tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio (I) perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo (III).

IL MINISTERO DI PAOLO
[31] Rm 15,17-19: Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio (I). Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo (II) ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito (III).

PREGHIERA
[32] Rm 15,30: Perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo (II) e l’amore dello Spirito (III), vi raccomando: lottate con me nelle preghiere che rivolgete a Dio (I).

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BATTEZZATI
[33] 1Cor 6,11: Siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo (II) e nello Spirito (III) del nostro Dio (I).

CORPO E SESSUALITÀ
[34] 1Cor 6,15.17-19: Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo (II)? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall’impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo (III), che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio (I) e voi non appartenete a voi stessi.

CARISMI
[35] 1Cor 12,3: Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito (III) di Dio (I) può dire: “Gesù è anàtema!”; e nessuno può dire: “Gesù è Signore (II)!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo (III).

DIVERSITÀ E UNITÀ DEI CARISMI
[36] 1Cor 12,4-6: Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito (III); vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore (II); vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio (I), che opera tutto in tutti.

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BATTEZZATI E MINISTRI
[37] 2Cor 1,21-22: È Dio (I) stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo (II) e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito (III) nei nostri cuori.

MINISTERO
[38] 2Cor 3,3: È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo (II) composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito (III) del Dio vivente (I), non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani.

BENEDIZIONE
[39] 2Cor 13,13: La grazia del Signore Gesù Cristo (II), l’amore di Dio (I) e la comunione dello Spirito Santo (III) siano con tutti voi.
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FILIAZIONE DIVINA
[40] Gal 4,6-7: Che voi siete figli lo prova il fatto che Dio (I) mandò nei nostri cuori lo Spirito (III) del suo Figlio (II), il quale grida: “Abbà! Padre (I)!”. Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

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IL PIANO DIVINO DELLA SALVEZZA
[41] Ef 1,3.13: Benedetto Dio, Padre (I) del Signore nostro Gesù Cristo (II), che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo (II). In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo (III) che era stato promesso.

GIUDEI E PAGANI RICONCILIATI FRA LORO E CON DIO
[42] Ef 2,18: Per mezzo di lui (II) infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre (I) in un solo Spirito (III).
GIUDEI E PAGANI UNITI CON DIO
[43] Ef 2,22: In lui (II) anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio (I) per mezzo dello Spirito (III).

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CIRCONCISIONE E CULTO SPIRITUALE
[44] Fil 3,3: I veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito (III) di Dio (I) e ci vantiamo in Cristo Gesù (II) senza porre fiducia nella carne.
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PRIMIZIE PER LA SALVEZZA
[45] 2Ts 2,13-14: Noi però dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio (I) vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito (III) santificatore e della fede nella verità. A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo (II).
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BATTEZZATI
[46] Tt 3,5-6: Egli (I) ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo (III), che Dio (I) ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo (II), salvatore nostro.
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CRISTO CI PURIFICA NEL SANTUARIO CELESTE
[47] Eb 9,14: Quanto più il sangue di Cristo (II) – il quale, mosso dallo Spirito eterno (III), offrì se stesso senza macchia a Dio (I) – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente.
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PIANO DI DIO
[48] 1Pt 1,2: [I fedeli vivono...scelti] secondo il piano stabilito da Dio Padre (I), mediante lo Spirito (III) che santifica, per obbedire a Gesù Cristo (II) e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza.
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DOVERI DELLA CARITÀ
[49] Gd 1,20-21: Voi, carissimi, costruite voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregate nello Spirito Santo (III), conservatevi nell’amore di Dio (I), attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo (II) per la vita eterna.
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GERUSALEMME MESSIANICA
[50] Ap 22,1: Mi mostrò poi un fiume d’acqua viva (III: Cf. Gv 7,37-39), limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio (I) e dell’Agnello (II).




















BIBLIOGRAFIA


[P2:4] Secondo la tradizione cattolica non è opportuno scrivere il Tetragramma nei testi liturgici e pronunciarlo nelle celebrazioni liturgiche perché i cristiani entrano in rapporto direttamente con le Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così come Dio stesso ha manifestato definitivamente il suo volto. Si vedano le indicazioni nel documento dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, 29 giugno 2008, prot. n. 213/08/L, dal titolo Lettera della Congregazione per il Culto divino alle Conferenze Episcopali. La traduzione del «nome di Dio».

[P3:9] Questo sussidio didattico raccoglie e sviluppa materiali tratti da note di Bibbie di molte edizioni e daalcune pagine dei libri che vengono segnalati in questa bibliografia.

[P4:3] Secondo la tradizione ebraica è proibito pronunciare il Tetragramma per rispetto della santità del nome proprio di Dio (cf. Appello per il nome di Dio in Biblia, Vademecum per il lettore della Bibbia, Morcelliana, Brescia 1996). Il tetragramma viene sostituito con Ha-Šem (il Nome) o con la lettura sinagogale Adonày (il Signore). E' scritto in EsR 3,6: rabbi Abba bar Memel:
«Vuoi sapere il mio nome ? Ebbene, io sono chiamato a seconda del mio agire (Es 3,14). Quando giudico gli uomini, mi chiamo Elohim (Dio)... E quando ho misericordia verso il mio mondo, mi chiamo Yhwh (Signore)». Infatti Yhwh designa sempre l'attributo divino della misericordia, come è detto: «Yhwh, Yhwh, Dio misericordioso e pietoso» (Es 34,6).
(Sal 50,1) El, Elohim, Yhwh ha parlato: tutti e tre sono un solo nome. Così anche un uomo può essere indicato come capotecnico, capomastro, architetto.
(Gs 22,22) El, Elohim,Yhwh sa: le cose stanno come nel caso dei tre titoli con cui si designa l'imperatore romano: Basileus, Caesar, Augustus.

[P4:4] La pronuncia del nome «Yahwéh» è spiegata nell'opera di P. Joüon - T. Muraoka, A Grammar of Biblical Hebrew. Part One: Orthography and Phonetics. Part Two: Morphology, sb 14/I, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 1993, § 16fN1, 73.

[P4:4] La forma completa della pronuncia di questo nome (Iavé) è testimoniata anche da autori patristici, come Epifanio, Teodoreto e Origene: lo riferiscono ad esempio D. N. Freedman - P. O'Connor, Jhwh, in G. H. Botterweck - H. Ringgren, Grande Lessico dell'Antico Testamento, Paideia, Brescia 2003, vol. III, col. 631.

[P4:4] A modo di esempio, alcuni testi in lingua italiana che utilizzano la pronuncia «Iavé» sono: E. Jenni - C. Westermann, Dizionario Teologico dell'Antico Testamento, 2 voll., Marietti, Torino 1978; G. Barbaglio cur.,Schede bibliche pastorali, 8 voll., Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 1982-87 (cf. la voce Nome); G. Ravasi, Il libro dei Salmi, 3 voll., Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 19936; Aa. Vv., Grande Enciclopedia Illustrata della Bibbia, 3 voll., Piemme, Casale Monferrato 1997 (cf. le voci Dio e Nome/i di Dio); D. N. Freedman - P. O'Connor, Jhwh, in G. H. Botterweck - H. Ringgren, Grande Lessico dell'Antico Testamento, vol. III, Paideia, Brescia 2003, col. 631; J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Queriniana, Brescia 200514; R. Albertz, Storia della religione nell'Israele antico, 2 voll., Paideia, Brescia 2005; M. Bertinetti,Preghiere bibliche alla Trinità con la Santa Famiglia, Effatà Editrice, Cantalupa (Torino) 2007; La Bibbia di Mons. Garofalo, 1964, cattolica, usa sempre Jahve; La Sacra Bibbia di Galbiati, Penna e Rossano, 1968, cattolica, usa sempre Iahvé; La Bibbia, Oscar Mondadori. 2000, aconfessionale, usa sempre Jhwh.

[P8:1] Il paragone di Ireneo, Dio Padre che salva con le sue due Mani, si trova in: Ireneo di Lione, Contro le eresie e gli altri scritti, Jaca Book, Milano 2003, (IV, 7,4; 20,1; V, 6,1; 28,4) p. 317, 345, 419, 466).
[P8:2] Questa lista è stata composta da B. Cadei, Testimone di Geova mio fratello. Confronti biblici alla ricerca della volontà di Dio, Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 20032, 84-88.







INDICE


L'unico vero Dio2

Il Nome di Dio: «Yahwèh»4

Il Volto di Dio: «la Trinità»8

Bibliografia17












Marco Bertinetti (Torino 1965) ha conseguito nel 1996 la laurea in Scienze Bibliche (licenza in Sacra Scrittura) presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e nel 2012 il Dottorato di ricerca in Teologia (spec. Pastorale) presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma. Attualmente è insegnante di religione cattolica nella Scuola Secondaria Statale e docente di Antico Testamento presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino. Alcune sue pubblicazioni sono state: la traduzione dal francese di Catecumenato: l'avventura della fede (Elledici 1998) e dall'inglese di alcuni articoli del Dizionario di San Paolo e delle sue lettere (San Paolo 1999); le introduzioni, i titoli e le note esegetiche e teologico-pastorali ai Libri Profetici (Ezechiele, Daniele, Gioele, Nahum, Zaccaria) per La Bibbia Via Verità e Vita (San Paolo 2009) .



L'unico vero Dio: il suo Nome e il suo Volto.
Questo sussidio didattico è uno strumento realizzato per l'insegnamento della religione cattolica nella scuola, per la catechesi nelle parrocchie, per incontri di formazione e di aggiornamento, e per il dialogo ecumenico e interreligioso.







Fonte : la Redazione di ARTCUREL ringrazia l'Autore Marco Bertinetti  marcobte@virgilio.it  che ha cortesemente inviato la documentazione per la pubblicazione dell'articolo.





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