LA
TRINITA'
Sommario Catechesi :
- Introduzione sulla trinità
- Passi della Scrittura attestanti il concetto della Trinità
- La perfetta unità esistente tra il Figlio ed il Padre
- I Tre operano di comune accordo
- I Tre sono Uno e dimorano in noi
- Conclusione
Come abbiamo dunque visto la
Divinità è composta da Dio Padre, dal suo Figliuolo Gesù Cristo, e dallo Spirito
Santo. Questa dottrina viene comunemente denominata la dottrina della Trinità ed
è una dottrina molto importante che nel passato fu attaccata ed è tuttora
attaccata da molte sètte, e possiamo dire è alla base della nostra fede. Prima
di passare a dimostrare la Trinità con le Scritture voglio dire qualche parola
su questo termine non presente nelle sacre Scritture. Il termine Trinità deriva
dal latino Trinitas che significa ‘la riunione di tre’, una parola
coniata da Tertulliano di Cartagine (uno dei cosiddetti padri della Chiesa),
alla fine del secondo secolo dopo Cristo, per illustrare il concetto che la
Divinità è composta da Tre persone divine, ossia il Padre, il Figliuolo e lo
Spirito Santo. Il fatto dunque che la parola Trinità non sia presente nelle
Scritture è relativo, perché come abbiamo già visto e come vedremo meglio fra
poco il concetto di un Dio trino è abbondantemente presente nelle Scritture. Per
fare un paragone con il nome di un’altra dottrina biblica non presente (il nome)
nella Bibbia è come dire che nella Bibbia quantunque non sia presente
l’espressione ‘l’immortalità dell’anima’ vi è chiaramente presente il concetto
dell’immortalità dell’anima. E così nella Bibbia quantunque non ci sia la parola
Trinità c’è il concetto della Trinità.
Ÿ "Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni
per esser da lui battezzato. Ma questi vi si opponeva dicendo: Son io che ho
bisogno d’esser battezzato da te, e tu vieni a me? Ma Gesù gli rispose: Lascia
fare per ora; poiché conviene che noi adempiamo così ogni giustizia. Allora
Giovanni lo lasciò fare. E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua;
ed ecco i cieli s’apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una
colomba e venir sopra lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo é il mio
diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto" (Matt. 3:13-17). In questo
evento che si verificò al Giordano vediamo il Padre che parlò dal cielo, il
Figliuolo che era sulla terra che fu battezzato da Giovanni, e lo Spirito Santo
che discese su lui in forma corporea a guisa di colomba.
Ÿ Gesù disse ai suoi discepoli: "Se voi mi amate, osserverete
i miei comandamenti. E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro
Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, lo Spirito della verità..." (Giov.
14:16-17). Gesù, mentre era ancora sulla terra con i suoi discepoli, era il
Consolatore che Dio aveva mandato per consolare quelli che facevano cordoglio,
ma siccome Egli doveva tornare al Padre che lo aveva mandato, pregò il Padre di
dare ai suoi discepoli un altro Consolatore, appunto lo Spirito Santo il quale
sarebbe rimasto con loro per sempre. Il Padre quindi, supplicato dal suo
Figliuolo, ha mandato lo Spirito della verità per supplire alle necessità che si
vennero a creare con la dipartenza del suo Figliuolo. Il concetto della trinità
è evidente nelle parole di Gesù.
Ÿ Gesù, prima di essere assunto in cielo, disse ai suoi
discepoli: "Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome
del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo...." (Matt. 28:19). Il battesimo
in acqua, che ricordiamo non purifica dai peccati perché è la richiesta di una
buona coscienza fatta a Dio, deve essere ministrato nel nome del Padre e del
Figliuolo e dello Spirito Santo. Il Signore non avrebbe mai comandato una simile
cosa se Lui, il Padre e lo Spirito Santo non fossero stati uno.
Ÿ Paolo dice ai Romani: "E se lo Spirito di colui che ha
risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù
dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che
abita in voi" (Rom. 8:11). In queste parole troviamo Dio Padre che ha
risuscitato Gesù; il Figliuolo che é stato da Lui risuscitato; e lo Spirito
Santo che Egli ha mandato nei nostri cuori. Anche qui il concetto della trinità
é espresso in maniera chiara.
Ÿ Paolo, al termine di una delle sue epistole ai Corinzi,
scrisse: "La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello
Spirito Santo siano con tutti voi" (2 Cor. 13:13). Anche qui le tre persone sono
nominate distintamente, ma benché ciò sono una stessa cosa.
Ÿ Paolo agli Efesini dice: "V’è... un unico Spirito...V’è un
solo Signore... un Dio unico e Padre di tutti, che é sopra tutti, fra tutti ed
in tutti" (Ef. 4:4,5,6). Anche da queste parole comprendiamo come le tre persone
divine di cui é composta la Divinità, sono distinte tra loro ma unite tra loro
in perfetta unità.
Ÿ Paolo disse ai Corinzi: "Or vi é diversità di doni, ma v’è
un medesimo Spirito. E vi é diversità di ministerî, ma non v’è che un medesimo
Signore. E vi é varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il
quale opera tutte le cose in tutti" (1 Cor. 12:4-6). Notate come Paolo menziona
prima lo Spirito, poi il Signore Gesù Cristo e poi Dio. Anche queste sue parole
fanno capire come queste tre persone divine, benché distinte l’una dall’altra,
sono uno stesso Dio.
Ÿ La Scrittura condanna le tre bestemmie indirizzate a tutte
e tre le persone della Divinità. Chi bestemmia il nome di Dio si rende colpevole
di un peccato perché é scritto: "Non bestemmierai contro Dio" (Es. 22:28); anche
chi bestemmia contro il Figliuol dell’uomo e contro lo Spirito Santo si rende
colpevole di un peccato. Ma il fatto é che mentre coloro che bestemmiano contro
Dio e contro il Figliuol dell’uomo possono essere perdonati, chi bestemmia
contro lo Spirito Santo non può ottenere la remissione del suo peccato, perché
Gesù disse: "Ai figliuoli degli uomini saranno rimessi tutti i peccati e
qualunque bestemmia avranno proferita; ma chiunque avrà bestemmiato contro lo
Spirito Santo, non ha remissione in eterno, ma é reo d’un peccato eterno" (Mar.
3:28-29). Queste parole del Signore ci fanno capire come lo Spirito Santo sia
una persona divina distinta dal Figliuolo di Dio e dal Padre; per questo noi
quando parliamo del Figliuolo non parliamo dello Spirito Santo e viceversa; e
perché quando parliamo del Padre non parliamo né del Figliuolo e né dello
Spirito Santo, appunto perché i tre sono differenti. Per farvi capire questo
concetto vi parlo in questa maniera: noi non possiamo dire che il Padre del
nostro Signore Gesù Cristo é morto sulla croce per i nostri peccati, perché
questo non corrisponde al vero, infatti la Scrittura dice che Cristo, il Figlio
di Dio, morì sulla croce, e non il Padre. Noi non possiamo dire neppure che lo
Spirito Santo sia morto per i nostri peccati perché anche questo non é vero. Noi
non possiamo dire neppure che lo Spirito Santo battezza con lo Spirito Santo
perché la Scrittura attesta che è Cristo che battezza con lo Spirito Santo e con
il fuoco. Però, benché dobbiamo nominare separatamente il Padre, il Figliuolo e
lo Spirito Santo, e le loro caratteristiche, pure sappiamo che i tre sono una
stessa cosa. Fratelli, ci troviamo davanti ad un mistero, per questo le nostre
parole non riescono a spiegarlo.
Ed a proposito di misteri, a riguardo
della Trinità che non è comprensibile alla mente umana, alcuni dicono che Dio
non può essere onorato da un concetto che ‘nessuno capisce’ e che i cristiani
devono conoscere l’Iddio che adorano per cui non c’è spazio per i misteri!
Questi sono vani ragionamenti che son fatti da persone che dimenticano che
Tsofar di Naama disse: "Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a
conoscere appieno l’Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo... e tu
che faresti? di cose più profonde del soggiorno de’ morti... come le
conosceresti?" (Giob. 11:7-8); parole queste che si possono benissimo applicare
anche al concetto di Dio trino. No, non è vero che non c’è spazio per i misteri;
perché lo spazio dedicato ai misteri attorno a Dio, alla sua natura e al suo
modo di agire c’è ed è vasto. Ma quantunque ci siano dei misteri divini a noi
non rivelati pure noi siamo pienamente consci di avere conosciuto Dio perché
Giovanni dice: "Figliuoletti, v’ho scritto perché avete conosciuto il Padre" (1
Giov. 2:14); ed anche: "Chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio" (1 Giov.
4:7). E’ evidente però che questo non significa che per noi tutto è chiaro e non
rimangano più dei misteri che riguardano Dio perché è altresì scritto: "Noi
conosciamo in parte" (1 Cor. 13:9) ed anche che "ora vediamo come in uno
specchio, in modo oscuro" (1 Cor. 13:12). Ma viene il giorno in cui conosceremo
appieno come anche siamo stati appieno conosciuti. A Dio sia la gloria in
eterno. Amen.
Gesù nei giorni della sua carne fece menzione della perfetta
unità che vi era tra di lui e il Padre in diverse maniere. Egli disse: "Io ed il
Padre siamo uno" (Giov. 10:30); "Nella vostra legge é scritto che la
testimonianza di due uomini é verace. Or son io a testimoniar di me stesso, e il
Padre che mi ha mandato testimonia pur di me" (Giov. 8:17-18); "Credetemi che io
sono nel Padre e che il Padre é in me" (Giov. 14:11); "Le cose che il Padre fa,
anche il Figlio le fa similmente. Poiché il Padre ama il Figliuolo, e gli mostra
tutto quello che Egli fa; e gli mostrerà delle opere maggiori di queste,
affinché ne restiate maravigliati. Difatti, come il Padre risuscita i morti e li
vivifica, così anche il Figliuolo vivifica chi vuole. Oltre a ciò, il Padre non
giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al Figliuolo, affinché tutti
onorino il Figliuolo come onorano il Padre" (Giov. 5:19-23); "Perché come il
Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figliuolo d’aver vita in se
stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo" (Giov.
5:26-27); "Chi crede in me, crede non in me, ma in Colui che mi ha mandato; e
chi vede me, vede Colui che mi ha mandato" (Giov. 12:44-45); "Se m’aveste
conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre" (Giov. 14:7); "Niuno conosce
appieno il Figliuolo, se non il Padre; e niuno conosce appieno il Padre, se non
il Figliuolo" (Matt. 11:27); "Tutte le cose che ha il Padre, son mie" (Giov.
16:15); "E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno
come noi siamo uno; io in loro, e tu in me" (Giov. 17:22-23). Per spiegare
questa perfetta unione e collaborazione che esisteva ed esiste tuttora fra il
Figliuolo ed il Padre metteremo ora a confronto fra loro alcuni passi della
Scrittura.
Ÿ Gesù parlò ai Giudei della sua risurrezione in questa
maniera: "Disfate questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere" (Giov.
2:19), facendo capire che lui stesso avrebbe risuscitato il suo corpo dopo che
esso sarebbe stato ucciso; mentre Pietro disse ai Giudei: "Uccideste il Principe
della vita, che Dio ha risuscitato dai morti" (Atti 3:15), facendo chiaramente
capire che fu Dio a fare risorgere il corpo di Cristo Gesù.
Ÿ Gesù, quando promise ai suoi discepoli lo Spirito Santo,
disse: "Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome,
egli v’insegnerà ogni cosa" (Giov. 14:26), ed anche: "Ma quando sarà venuto il
Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che
procede dal Padre, egli testimonierà di me" (Giov. 15:26), facendo capire
chiaramente che lo Spirito Santo sarebbe stato mandato sia dal Padre che dal
Figliuolo (rimane il fatto però che lo Spirito Santo procede dal Padre come
disse lo stesso Gesù).
Ÿ Gesù disse, parlando delle sue pecore: "Io do loro la vita
eterna" (Giov. 10:28), e nella preghiera che rivolse al Padre disse: "Padre,
l’ora é venuta; glorifica il tuo Figliuolo, affinché il Figliuolo glorifichi te,
poiché gli hai data potestà sopra ogni carne, onde egli dia vita eterna a tutti
quelli che tu gli hai dato" (Giov. 17:1-2), facendo chiaramente capire che chi
dona la vita eterna é lui. Paolo invece dice ai Romani: "Il dono di Dio è la
vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Rom. 6:23), e Giovanni dice: "Iddio
ci ha data la vita eterna" (1 Giov. 5:11), facendo ambedue capire chiaramente
che è Dio a dare la vita eterna. Possiamo dunque dire che la vita eterna la dà
sia il Padre che il Figliuolo.
Ÿ Gesù disse: "Poiché questa è la volontà del Padre mio: che
chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo
risusciterò nell’ultimo giorno" (Giov. 6:40). Notate che Gesù qui ha detto che
sarà lui a risuscitare noi che abbiamo creduto in lui. Ma è altresì scritto che
sarà Dio a risuscitarci infatti Paolo ai Corinzi disse: "E Dio, come ha
risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza" (1
Cor. 6:14).
Ÿ Paolo dice ai Romani: "... fra i quali Gentili siete voi
pure, chiamati da Gesù Cristo.." (Rom. 1:6). Quindi colui che ci ha chiamati è
Cristo. Ma sempre Paolo dice più avanti in questa epistola che quelli che Dio ha
preconosciuti "li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo
Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha
predestinati, li ha pure chiamati..." (Rom. 8:29-30). Quindi noi siamo stati
chiamati da Dio e da Cristo Gesù.
Ÿ Paolo dice a Timoteo: "Io rendo grazie a colui che mi ha
reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della
sua fiducia, ponendo al ministerio me..." (1 Tim. 1:12). Questo significa che
Paolo fu approvato da Cristo che lo stimò degno della sua fiducia affidandogli
il ministerio della Parola. Lo stesso apostolo dice ai Tessalonicesi: "...
siccome siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare
l’Evangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i
nostri cuori" (1 Tess. 2:4). Quindi lui era stato approvato da Dio e da Cristo
Gesù.
Ÿ Paolo disse agli anziani di Efeso: "Ma io non fo alcun
conto della vita, quasi mi fosse cara, pur di compiere il mio corso e il
ministerio che ho ricevuto dal Signor Gesù..." (Atti 20:24). Quindi fu Cristo a
stabilirlo ministro del Vangelo, e questo lo confermò anche a Timoteo quando gli
disse che lui rendeva grazie a Cristo che lo aveva reputato degno della sua
fiducia ponendo al ministerio lui che prima era stato un bestemmiatore, un
persecutore e un oltraggiatore (cfr. 1 Tim. 1:12-13). Ma ai Colossesi Paolo dice
che fu Dio a dargli il ministerio: ‘... io sono stato fatto ministro, secondo
l’ufficio datomi da Dio per voi di annunziare nella sua pienezza la parola di
Dio" (Col. 1:25).
I seguenti esempi mostrano come il Padre, il Figliuolo e lo
Spirito Santo operano tutte le cose assieme e di comune accordo.
Ÿ L’uomo fu creato dal Padre, dal Figliuolo e dallo
Spirito Santo.
Nel libro della Genesi, a riguardo della creazione dell’uomo,
troviamo scritto: "Poi Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra
somiglianza..." (Gen. 1:26). Queste parole mostrano come Dio, quando parlò, usò
il verbo al plurale e non al singolare infatti egli non disse: ‘Farò’, ma bensì:
"Facciamo". Con chi parlò? Con gli angeli forse? Affatto, perché essi sono delle
creature. Egli parlò con la Parola che era con Lui, e con lo Spirito eterno che
era altresì con Lui.
Ÿ Dio, la Parola e lo Spirito Santo ci hanno formato nel
seno di nostra madre.
Davide dice a Dio: "Poiché sei tu che hai formato le mie
reni, che m’hai intessuto nel seno di mia madre...." (Sal. 139:13). Elihu disse
a Giobbe: "Lo Spirito di Dio mi ha creato..." (Giob. 33:4). Giovanni dice che
"ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei" (Giov. 1:3) riferendosi alla Parola
di Dio; e quindi noi siamo stati formati dalla Parola di Dio nel seno di nostra
madre.
Ÿ L’apostolo Paolo fu mandato a predicare da Dio Padre,
dal Figliuolo e dallo Spirito Santo.
A Tito, l’apostolo Paolo dice: "Paolo, servitor di Dio e
apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della
verità che é secondo pietà, nella speranza della vita eterna la quale Iddio, che
non può mentire, promise avanti i secoli, manifestando poi nei suoi proprî tempi
la sua parola mediante la predicazione che é stata a me affidata per mandato di
Dio, nostro Salvatore..." (Tito 1:1-3), facendo intendere che egli fu mandato a
predicare da Dio Padre. Ai Corinzi lo stesso apostolo dice: "Cristo non mi ha
mandato a battezzare ma ad evangelizzare..." (1 Cor. 1:17), facendo capire che
lui fu mandato a predicare ai Gentili dal Figliuolo di Dio. Se poi a questi
passi si aggiunge quello che dice: "Essi [Barnaba e Saulo] dunque, mandati dallo
Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là navigarono verso Cipro" (Atti 13:4)
allora noteremo come furono tutti e tre, cioè il Padre, il Figliuolo e lo
Spirito Santo, che di comune accordo mandarono Paolo a predicare l’Evangelo ai
Gentili.
Ÿ Per ciò che concerne la nostra salvezza dobbiamo dire
che i tre, cioè il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo, hanno operato assieme
in perfetta collaborazione.
Il Padre ha mandato lo Spirito Santo secondo che è scritto:
".. lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome..." (Giov. 14:26), il
quale ci ha convinti quanto al peccato, alla giustizia ed al giudizio secondo
che é scritto: "E quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato,
alla giustizia, e al giudizio" (Giov. 16:8); poi Egli ci ha attratti al
Figliuolo secondo che disse Gesù: "Niuno può venire a me se non che il Padre, il
quale mi ha mandato, lo attiri" (Giov. 6:44), ed anche: "Tutto quel che il Padre
mi dà, verrà a me" (Giov. 6:37); ed il Figliuolo ci ha salvati dai nostri
peccati secondo che é scritto: "Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi"
(Gal. 5:1).
Ÿ Il processo di trasformazione all’immagine del Figliuolo
di Dio che é cominciato in noi e che sta tuttora proseguendo è compiuto da tutte
e tre le persone della Deità, nessuna esclusa.
Ecco i passi che lo confermano. Paolo ai Filippesi dice: "Dio
è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza" (Fil.
2:13). Ai Corinzi egli dice: "Cristo che verso voi non é debole, ma é potente in
voi" (2 Cor. 13:3), e sempre ai Corinzi dice: "E noi tutti, contemplando a
faccia scoperta, come in uno specchio, la gloria del Signore, siam trasformati
nella stessa immagine, di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore" (2
Cor. 3:18 Diod.).
Ÿ L’opera di santificazione è compiuta da Dio Padre, dal
Figliuolo e dallo Spirito Santo.
Le seguenti Scritture lo confermano: Paolo dice ai
Tessalonicesi: "Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso
completamente..." (1 Tess. 5:23). Lo scrittore agli Ebrei afferma: "Poiché e
colui che santifica [Cristo] e quelli che son santificati, provengon tutti da
uno..." (Ebr. 2:11). Pietro dice nella sua epistola che noi siamo stati "eletti
secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito..."
(1 Piet. 1:2).
Ÿ Per ciò che concerne la guida dobbiamo dire che siamo
guidati da Dio, dal suo Cristo e dallo Spirito Santo.
Le seguenti Scritture lo confermano. Nei Salmi è scritto di
Dio : "Poiché questo Dio è il nostro Dio in sempiterno; egli sarà la nostra
guida fino alla morte" (Sal. 48:14). In Matteo, Gesù dice: "E non vi fate
chiamar guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo" (Matt. 23:10). In
Giovanni é scritto: "Ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi
guiderà in tutta la verità" (Giov. 16:13).
Noi credenti riconosciamo di conoscere in
parte, riconosciamo che la conoscenza di questo mistero è troppo alta per noi,
tanto alta che noi non ci possiamo arrivare; a ciascuno di noi la Scrittura dice
tuttora: "Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere
appieno l’Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo...e tu che faresti?
di cose più profonde del soggiorno de’ morti...come le conosceresti? La lor
misura è più lunga della terra, più larga del mare" (Giob. 11:7-9). Siamo in
grado, per ora, solo di esaminare le Scritture che parlano del Padre, del
Figliuolo e dello Spirito Santo, ma non siamo in grado di spiegare come i tre
sono una stessa cosa. Noi non abbiamo tre dii, perché noi non siamo politeisti
come lo sono tante popolazioni sulla terra; ma noi abbiamo un solo Dio, in Lui
crediamo, Lui conosciamo, Lui amiamo, Lui serviamo, Egli é l’Iddio e Padre del
nostro Signore Gesù Cristo; abbiamo pure un solo Signore, il Figlio di Dio; ed
abbiamo pure un unico Spirito nei nostri cuori, quello eterno del nostro Dio per
il quale gridiamo: Abba! Padre! Queste tre persone sono Dio ab eterno in eterno.
Amen.
Ora vediamo delle Scritture dalle quali si comprende che in
noi figliuoli di Dio dimorano sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito
Santo.
Ÿ La Parola attesta che Dio il Padre dimora in noi con
queste parole.
Gesù disse: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il
Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui" (Giov.
14:23).
Giovanni dice: "Chi confessa che Gesù é il Figliuol di Dio,
Iddio dimora in lui, ed egli in Dio" (1 Giov. 4:15). Paolo dice: "Poiché noi
siamo il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: Io abiterò in mezzo a loro
e camminerò fra loro..." (2 Cor. 6:16).
Ÿ La Parola attesta che Gesù Cristo, il Figlio di Dio
dimora in noi in queste maniere.
Gesù disse: "Dimorate in me, e io dimorerò in voi... Colui
che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto..." (Giov. 15:4,5).
Paolo dice agli Efesini: "Io piego le ginocchia dinanzi al Padre,... perch’Egli
vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, d’esser potentemente fortificati
mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per
mezzo della fede nei vostri cuori..." (Ef. 3:14-17). Ai Colossesi, lo stesso
apostolo dice: "Ai quali [ai santi] Iddio ha voluto far conoscere qual sia la
ricchezza della gloria di questo mistero fra i Gentili, che é Cristo in voi,
speranza della gloria" (Col. 1:27). Ai Galati: "Sono stato crocifisso con
Cristo, e non son più io che vivo, ma é Cristo che vive in me.." (Gal. 2:20). Ai
Romani: "E se Cristo é in voi, ben é il corpo morto a cagion del peccato..."
(Rom. 8:10). Ai Corinzi: "Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede;
provate voi stessi. Non riconoscete voi medesimi che Gesù Cristo é in voi?" (2
Cor. 13:5).
Ÿ La Parola attesta nelle seguenti maniere che lo Spirito
Santo dimora in noi (tenete presente che Esso é chiamato sia Spirito di Dio che
Spirito del suo Figliuolo).
Gesù disse: "Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà
in voi" (Giov. 14:17). Paolo dice ai Romani: "Or voi non siete nella carne ma
nello spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo
Spirito di Cristo, egli non é di lui" (Rom. 8:9). Ai Corinzi egli dice: "Non
sapete voi che il vostro corpo é il tempio dello Spirito Santo che é in voi, il
quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?" (1 Cor. 6:19). Ai
Galati: "E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo
nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre" (Gal. 4:6). A Timoteo: "Custodisci il
buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi" (2 Tim. 1:14).
Giacomo dice: "Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo
Spirito ch’Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia?" (Giac.
4:5).
Come potete vedere fratelli, queste
Scritture parlano in maniera chiara; in noi abita Dio, Cristo Gesù e lo Spirito
Santo. Ma come possiamo comprendere tutto ciò? Non possiamo, possiamo solo
accettarlo per fede per ora. O profondità della sapienza e della conoscenza di
Dio, quanto imperscrutabili sono le sue opere!
Per concludere vi esorto, fratelli, a rimanere attaccati alla
dottrina della Trinità, perché tutti coloro che se ne allontanano cadono in
molti e gravi errori dottrinali che sono la conseguenza della negazione del
concetto trinitario di Dio.
Vi esorto quindi a guardarvi da tutti coloro che pur
dicendosi Cristiani negano in una maniera o nell’altra la Trinità; alcuni nomi,
i ‘Gesù solo’ (Pentecostali antitrinitari), i Testimoni di Geova, i Mormoni, i
membri della Chiesa del Regno di Dio (i seguaci di un certo A. Freytag), i
seguaci di Moon, e tanti tanti altri. Deponete nel vostro cuore tutte quelle
Scritture che attestano il concetto della Trinità, che parlano della divinità di
Gesù Cristo e dello Spirito Santo, al fine di averle sempre pronte sulle labbra
nel caso foste interrogati sulla Trinità.
Fonte :
Portale Cattolico Trinitas
: http://www.trinitas.info
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