sabato 13 luglio 2019

La S. Anna di Francesco Longhi , di Antonio Adinolfi



LA S. ANNA  DI FRANCESCO LONGHI
di Antonio Adinolfi
         
 

S. Anna , di Francesco Longhi.
 

La figura della nonna soprattutto materna, nelle società antiche in cui la madre era per lo più casalinga, era quella di una seconda madre. Nonna si dice grand-mother in inglese e grand-mère in francese, termini che valgono entrambi gran madre, madre più grande d’età, madre aggiunta. E tuttavia l’esperienza, i consigli, le direttive di questa madre aggiunta erano cosa molto preziosa, poco considerata dagli storici delle civiltà umane.
 
All’antropologa Kristen Hawkes dell’ Università dell’Utah va il merito di aver valorizzato la figura della nonna come guida delle famiglie e delle comunità dei villaggi e delle piccole città dei tempi remoti. In un saggio pubblicato nel 1998 insieme JF O' Connell, NG Blurton Jones, H. Alvarez, ed EL Charnov intitolato “Grandmothering, menopause, and the evolution of human life histories” tra l’altro scrisse << queste donne, le nonne, erano come delle biblioteche viventi, sagge anziane che potevano ricordare singolari condizioni atmosferiche nonchè ogni genere di piante rare con proprietà tossiche, curative e nutritive. Oltre a saper aiutare le figlie gravide e allattanti ad alimentarsi, proseguendo poi l’opera con i nipotini una volta svezzati, sapevano assistere le partorienti in genere e raccontare storie per istruire i giovani. […]. Sedavano litigi fra i bambini, calmavano l’impazienza degli adolescenti, ascoltavano lamentele coniugali, componevano dispute, diffondevano notizie >>. La Hawkes, vivente ed ancora in attività, giunse a dire che la figura della nonna è uno dei parametri del progresso e dell’evoluzione umana.
 
Nella società ebraica del I sec. prima e dopo Cristo le nonne non dovevano essere diverse da quelle descritte dalla Hawkes.
 
Una tela del pittore secentesco Francesco Longhi (vedi foto) al Museo della Città di Rimini, Museo inaugurato nel 1990, ci sembra aver anticipato le affermazioni della studiosa. In essa si vede una giovane Madonna, scalza, seduta a gambe unite e distese (insolita raffigurazione della Vergine) che si accinge a far la toletta a suo figlio. L’ha coricato proprio sulle sue gambe (insolito lettino iconografico di Gesù Bambino) non senza avergli posto un cuscino sotto il capo. Con la mano sinistra questa Madonna prende graziosamente per il lungo collo un vaso metallico contenente l’acqua con cui deve lavarlo.
 
E’ chiaro che sta eseguendo un consiglio di sua madre Anna che è lì a compiacersi compostamente con se stessa (lo manifestano le sue braccia delicatamente allungate sul suo corpo ed i suoi occhi semichiusi) che le sue indicazioni sono ascoltate.
 
Francesco Longhi è un pittore manierista ravennate morto nel 1618. Figlio del più famoso Luca si formò nella bottega di suo padre con il quale collaborò fino alla di lui morte. Sua sorella Barbara fu anche lei valente pittrice.


Antonio Adinolfi






Fonte :  la Redazione di Artcurel ringrazia l'Autore Prof. Antonio Adinolfi, storico dell'arte ( antonio.adinolfi@istruzione.it ), che ha gentilmente inviato la documentazione per questo articolo.































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