LA S. ANNA DI FRANCESCO LONGHI
di Antonio Adinolfi
S. Anna , di Francesco Longhi.
La figura della nonna soprattutto
materna, nelle società antiche in cui la madre era per lo più casalinga, era
quella di una seconda madre. Nonna si dice grand-mother in inglese e
grand-mère in francese, termini che valgono entrambi gran madre, madre più
grande d’età, madre aggiunta. E tuttavia l’esperienza, i consigli, le direttive
di questa madre aggiunta erano cosa molto preziosa, poco considerata
dagli storici delle civiltà umane.
All’antropologa Kristen Hawkes
dell’ Università dell’Utah va il merito di aver valorizzato la figura della
nonna come guida delle famiglie e delle comunità dei villaggi e delle piccole
città dei tempi remoti. In un saggio pubblicato nel 1998 insieme JF O' Connell,
NG Blurton Jones, H. Alvarez, ed EL Charnov intitolato “Grandmothering,
menopause, and the evolution of human life histories” tra l’altro scrisse <<
queste donne, le nonne, erano come delle biblioteche viventi, sagge anziane che
potevano ricordare singolari condizioni atmosferiche nonchè ogni genere di
piante rare con proprietà tossiche, curative e nutritive. Oltre a saper aiutare
le figlie gravide e allattanti ad alimentarsi, proseguendo poi l’opera con i
nipotini una volta svezzati, sapevano assistere le partorienti in genere e
raccontare storie per istruire i giovani. […]. Sedavano litigi fra i bambini,
calmavano l’impazienza degli adolescenti, ascoltavano lamentele
coniugali, componevano dispute, diffondevano notizie >>. La Hawkes, vivente
ed ancora in attività, giunse a dire che la figura della nonna è uno dei
parametri del progresso e dell’evoluzione umana.
Nella società ebraica del I sec.
prima e dopo Cristo le nonne non dovevano essere diverse da quelle descritte
dalla Hawkes.
Una tela del pittore secentesco Francesco Longhi (vedi
foto) al Museo della Città di Rimini, Museo inaugurato nel 1990, ci sembra aver
anticipato le affermazioni della studiosa. In essa si vede una giovane Madonna,
scalza, seduta a gambe unite e distese (insolita raffigurazione della Vergine)
che si accinge a far la toletta a suo figlio. L’ha coricato proprio sulle sue
gambe (insolito lettino iconografico di Gesù Bambino) non senza avergli posto un
cuscino sotto il capo. Con la mano sinistra questa Madonna prende graziosamente
per il lungo collo un vaso metallico contenente l’acqua con cui deve lavarlo.
E’ chiaro che sta eseguendo un
consiglio di sua madre Anna che è lì a compiacersi compostamente con se stessa
(lo manifestano le sue braccia delicatamente allungate sul suo corpo ed i suoi
occhi semichiusi) che le sue indicazioni sono ascoltate.
Francesco Longhi è un pittore
manierista ravennate morto nel 1618. Figlio del più famoso Luca si formò nella
bottega di suo padre con il quale collaborò fino alla di lui morte. Sua sorella
Barbara fu anche lei valente pittrice.
Antonio Adinolfi
Fonte : la Redazione di Artcurel ringrazia l'Autore Prof. Antonio Adinolfi, storico dell'arte ( antonio.adinolfi@istruzione.it ), che ha gentilmente inviato la documentazione per questo articolo.
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