venerdì 12 luglio 2019

Bello troppo bello, di Michel Pochet




BELLO TROPPO BELLO
di Michel Pochet




"Farsi uno" nell'arte, in tutto escluso il peccato? Ogni peccato potrà essere perdonato fuorché il peccato contro lo Spirito. Questo ammonimento evangelico rimane misterioso nonostante gli innumerevoli studi.
Mi domando: esiste un peccato estetico che non può essere perdonato? Un peccato contro lo Spirito che é Bellezza? Esiste un limite nel farsi uno nell'arte? Un'estetica che in nessun modo possiamo condividere?
Penso proprio di sì: è l'estetica che chiamo luciferina (da non confondere con espressioni pseudo artistiche, giudicate sataniche, per ragioni morali più che estetiche).
Lucifero - il suo nome ce lo dice - è il portatore di luce, della stessa luce di Dio, l'angelo bello per eccellenza. Una tradizione mostra Lucifero, angelo perfetto e cosciente della perfezione di Dio, che non vuole accettare che Dio - puro spirito, pura bellezza - si contamini con noi, impuri, brutti, carnali, sensuali, e lo tradisce per eccesso di fedeltà. Si impadronisce delle sembianze della bellezza staccate dalla loro fonte.
L'estetica luciferina confonde la bellezza con il gradevole: é bello quello che piace a prima vista, a primo udito. Per essa non esistano né ombre né dissonanze. Tutto è liscio, leccato, orecchiabile, mieloso, gradevolmente profumato. E' angelica, nel senso di eterea, disincarnata, dematerializzata, atemporale e sradicata culturalmente: é il volto luccicante e seducente della globalizzazione.
Dobbiamo lottare contro questa estetica, per lo meno contro il fascino che non manca di esercitare su ciascuno di noi. Nessuno è immune dalla tentazione luciferina. E' il peccato estetico originario. Per questo il buon gusto non è innato.
Una ultima domanda. Se la Bellezza è Dio, è eterna, increata, infinitamente distante e assolutamente irraggiungibile dai nostri sensi. Non possiamo conoscerla né renderne conto con la nostra arte. Non possiamo farsi uno con essa. E, inversamente, Dio non può conoscere la nostra arte.
Quando ho finito una opera, che l'ho firmata, si distanzia da me. La guardo e provo un intenso senso di mistero. Vorrei poter entrare dentro per delucidare il mistero che contiene, ma non posso.
Mi viene da pensare che Dio guardando la sua creazione, avrà magari provato anche lui uno sgomento un po' simile al mio, avrà desiderato entrare nella sua creazione, farsi uno con essa per capirne il mistero.
Facendosi uomo, a dispetto dell'opposizione di Lucifero, ha visto, ascoltato, gustato, toccato, sentito il creato con i nostri stessi sensi. La Bellezza increata si è fatto uno con la bellezza creata, fino alla morte della bellezza, ed è risorta.
Da allora un Uomo vede, ascolta, gusta, tocca, sente con i nostri sensi la Bellezza eterna, e ci invita a partecipare al suo godimento.
La nostra è l'estetica del Risorto.







Fonte : http://www.flars.net/centromaria/michel_pochet.htm  ; brano tratto dallo scritto di Michel Pochet : "Farsi uno" nell'arte .

























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