Vittorio Carini
ARTE AFRICANA ,
UN'INVENZIONE OCCIDENTALE ?
Il
termine usato ed abusato di "Arte Africana" appare veramente inadeguato quando
ci riferiamo alle culture dell'Africa Nera. A quale tipo di "Arte" alludiamo?
E a quali Paesi e a quali delle antiche Aree culturali? Penso che nessuno,
per descrivere nello stesso momento l'Arte Fiamminga, il Surrealismo e l'Arte
della Grecia classica userebbe il termine di "Arte Europea", ma bensì farebbe
una precisa distinzione sia di spazio (luogo) che di tempo (epoca). Così,
quando qualcuno volesse parlare di "Arte Americana" non potrebbe certo
alludere contemporaneamente all'Arte degli indiani Hopi o Kwakiutl, alla Pop
Art e all'Arte dei popoli sudamericani prima di Colombo. Usare quindi il
termine esemplificativo di "Arte Africana" quando ci si riferisca ad una testa figurativa in bronzo del Benin del XVI secolo e contemporaneamente ad una
maschera "kanaga" dei Dogon dei primi del '900 o ad un reliquiario Kota-Obamba
dell'800 è un errore nel quale oggi non si dovrebbe più incorrere per non
cadere nella trappola insidiosa di un superficiale ed occidentalizzante
etnocentrismo. Alcuni potrebbero ribattere che la scultura africana nasceva
da una tradizione religiosa e socio-politica omogenea, avente in comune molti
aspetti in quasi tutte le aree in cui si era sviluppata, ripetendosi poi in
maniera iterativa nell'arco dei secoli.
Il ridurre perciò la scultura plastica africana a solo strumento e testimonianza della propria tradizione, è stato anche il limite invalicato del giudizio europeo su questi "oggetti" dal '500 ai primi del '900.
Chiamati per circa 4 secoli: "feticci abbietti dei negri", "idoli dei selvaggi", o più blandamente "oggetti esotici", sono assurti oggi, entrando nel "sacro tempio" della cultura,Il Louvre, al ruolo di "veri capolavori appartenenti al patrimonio di tutta l'umanità". Come appare evidente, è occorso molto tempo per sradicare definitivamente questo giudizio di non appartenenza al campo della "Vera Arte", nel pieno senso europeo del termine.
Per molto tempo fu anche usato, come alibi, il fatto che il sostantivo "Arte", per noi così importante e basilare, fosse del tutto sconosciuto agli scultori tradizionali africani. Però, non era certo a loro sconosciuto il gusto estetico e la concettualità nella sua forma più pura fatta di analisi, sintesi e sublime ardire esecutivo, qualità queste, che nella loro unicità fanno di alcuni scultori, nella quasi totalità dei casi ormai irreversibilmente anonimi, dei geniali, grandissimi, veri Maestri.
Fonte : www.missioni-africane.org
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