"Per una
rinnovata epifania della Bellezza:
gli Artisti protagonisti dell’umanesimo cristiano"
gli Artisti protagonisti dell’umanesimo cristiano"
DISCORSO DEL
CARDINALE PAUL POUPARD
Martedì, 7
novembre 2000
Eminenze ed Eccellenze
Reverendissime,
Signori Ambasciatori,
Illustri Accademici,
Signore e Signori,
Signori Ambasciatori,
Illustri Accademici,
Signore e Signori,
con grande gioia e con vivo piacere
ho l'onore di accogliervi, a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II, a questa V
Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie riunite nell'intento di cooperare
alla promozione di un nuovo umanesimo, radicato in Cristo Redentore e fecondato
dalla Sua Grazia.
Questa occasione di incontro annuale
risente del clima particolarmente suggestivo del Grande Giubileo del 2000, che
ci coinvolge tutti e a tutti offre motivi ed occasioni di conversione, di
rinnovamento e di nuovo slancio nell'impegno umano e cristiano.
Anche a causa dei numerosi e gravosi
impegni relativi alla celebrazione dell'Anno Santo, Sua Santità Giovanni Paolo
II non può essere presente a questa Pubblica Seduta delle Accademie Pontificie,
ma ci assicura il Suo interesse e la Sua partecipazione alle iniziative che
tutte le Accademie Pontificie hanno realizzato in quest'Anno Giubilare e a
quelle che intendono mettere in opera nel prossimo anno per mantener fede al
loro impegno e alla loro vocazione con generosità e continuità.
Negli ultimi anni, come testimoniano
questi nostri incontri che si rinnovano da ormai cinque anni, il fervore e
l'attività delle Pontificie Accademie sono andati crescendo e sviluppandosi, con
risultati veramente apprezzabili. Ultimo passo della riforma delle stesse
Accademie, il rinnovamento istituzionale della Pontificia Accademia di San
Tommaso d'Aquino e della Pontificia Accademia di Teologia sta producendo i suoi
frutti, che si annunciano particolarmente ricchi e significativi, grazie
all'impegno profuso dai nuovi Presidenti e Segretari.
Quest'anno la Seduta Pubblica è
stata organizzata dalla Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei
Virtuosi al Pantheon, presieduta egregiamente e con grande entusiasmo dal Prof.
Vitaliano Tiberia, a cui va il mio più vivo ringraziamento per l'attività svolta
come pure per il gentile saluto rivoltomi all'inizio di questa Seduta.
Il motivo ispiratore ed il tema di
questo nostro incontro sono tratti dalla Lettera agli Artisti di Giovanni
Paolo II, pubblicata il 4 aprile 1999, e che ho avuto l'onore di presentare
nella Sala Stampa Vaticana il 23 aprile dello stesso anno.
La Lettera è indirizzata "a
quanti con appassionata dedizione cercano nuove 'epifanie' della bellezza per
farne dono al mondo nella creazione artistica".
In questa intestazione già leggiamo,
in nuce, tutto il messaggio contenuto nella stesso documento. È un
messaggio rivolto a tutti coloro che, sia come persone che come artisti, mossi
dalla passione della ricerca della verità, vi si dedicano con tutte le loro
energie ed i loro talenti, ne fanno lo scopo della loro esistenza. Viene alla
mente la bella definizione che Giovanni Paolo II dà della persona umana
nell'Enciclica Fides et ratio: "Si può definire l'uomo come colui che
cerca la verità"(n.28).
La ricerca umana, dunque, non è fine
a se stessa, si pone inizialmente obiettivi particolari, ma che possono e devono
essere ricondotti ad un fine ultimo: la ricerca della verità. La verità che
appare, si manifesta, si svela all'intelligenza umana non ripiegata su se
stessa, ma aperta anche al trascendente, al mistero della vita e al mistero di
Dio, è una verità "bella", affascinante, che suscita emozione nell'animo umano e
lo rende creativo, cioè capace di essere immagine del Creatore continuando
l'opera della creazione, trasformando la materia, anzi trasfigurandola con la
forza e la luce della verità scoperta nell'intimo e profondamente accolta in
tutta la propria esistenza.
Non è un caso che Giovanni Paolo II
ponga all'inizio della Lettera agli Artisti il versetto della Genesi che
recita: "Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona" (Gn
1, 31).
La creazione artistica, quando è
vissuta come autentica ricerca della verità e della bellezza, è profonda e
attiva partecipazione al progetto creatore di Dio, consapevole adesione alla
vocazione umana di essere "immagine e somiglianza" di Dio.
L'artista, ad immagine del Creatore,
è allora chiamato alla generosità, alla disponibilità, a farsi testimone della
Bellezza e a "farne dono al mondo", a quel mondo in cui la verità e la bellezza
rischiano spesso di essere sopraffatte o dimenticate a causa della mediocrità e
della violenza, dell'indifferenza e dell'ipocrisia che degradano l'animo umano.
Se la contemplazione della bellezza
del volto di Cristo, splendore della gloria del Padre, ci conduce alla sua
sorgente divina, siamo chiamati a tradurre e ad esprimere quella bellezza nelle
nostre opere. "L'uomo esprime la verità del suo rapporto con Dio Creatore -
afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica - anche mediante la bellezza delle
proprie opere artistiche. L'arte è una forma di espressione propriamente umana.
Al di là dell'inclinazione a soddisfare le necessità vitali... essa è una
sovrabbondanza gratuita della ricchezza interiore dell'essere umano" (n.2501).
L'arte, poi, si qualifica come sacra quando riesce ad "evocare e glorificare,
nella fede e nell'adorazione, il Mistero trascendente di Dio, Bellezza eccelsa
di Verità e di Amore, apparsa in Cristo 'irradiazione della sua gloria e
impronta della sua sostanza'" (n. 2502).
L'artista cristiano diviene, così,
un testimone e le sue opere sanno comunicare quella bellezza spirituale:
"L'autentica arte sacra - prosegue il Catechismo della Chiesa Cattolica -
conduce l'uomo all'adorazione, alla preghiera e all'amore di Dio Creatore e
Salvatore, Santo e Santificatore" (n. 2502).
Egli, inoltre, ha coscienza di non
essere il padrone della bellezza, la cui sorgente perenne è altrove, ma si sente
al servizio della bellezza, facendosi umilmente e semplicemente comunicatore e
diffusore di bellezza, come un diamante che riceve un raggio di luce e lo
rifrange in tante direzioni con sfumature di colore sempre diverse.
L'artista cristiano è, dunque, uomo
di contemplazione e di preghiera, che sa abbandonarsi al soffio dello Spirito,
che si lascia ispirare da Lui per dare forme nuove e originali alla materia, per
imprimere linfa vitale e profondità interiore alle parole come ai suoni, per
rendere diafani e trasparenti le immagini ed i colori affinché ogni forma, ogni
opera rimandi alla Bellezza originaria e alla sua Sorgente eterna.
Il Pontefice, proprio per
valorizzare tale importantissimo e delicato compito degli artisti, manifesta con
grande chiarezza la disponibilità della Chiesa nei loro confronti: "La Chiesa ha
bisogno dell'arte. Essa deve, infatti, rendere percepibile e, anzi, per quanto
possibile, affascinante il mondo dello spirito, dell'invisibile, di Dio... La
Chiesa ha bisogno, in particolare, di chi sappia realizzare tutto ciò sul piano
letterario e figurativo...ha bisogno dei musicisti... degli architetti... La
Chiesa, dunque, ha bisogno dell'arte" (nn.12-13).
A conclusione della Lettera,
il Santo Padre rivolge un accorato appello agli Artisti, confermando loro il Suo
incoraggiamento: "Mi rivolgo a Voi, artisti del mondo intero, per confermarvi la
mia stima e per contribuire al riannodarsi di una più proficua cooperazione tra
l'arte e la Chiesa....Faccio appello specialmente a voi, artisti cristiani -
prosegue Giovanni Paolo II - a ciascuno di voi vorrei ricordare che
l'alleanza stretta da sempre tra Vangelo e arte, al di là delle esigenze
funzionali, implica l'invito a penetrare con intuizione creativa nel mistero
del Dio incarnato e, al contempo, nel mistero dell'uomo" (n. 14).
Oggi questo appello viene rivolto a
Voi in particolare, illustri Accademici, chiamati singolarmente a contribuire
con le vostre opere ed il vostro talento ad una rinnovata epifania della
Bellezza, ad essere protagonisti di un nuovo umanesimo cristiano attraverso il
quale il Vangelo possa giungere ad ogni uomo, e ad ogni cultura, per illuminare
il suo cammino e la sua ricerca e rispondere alla nostalgia di bellezza e di
verità che abita l'animo umano.
A tal proposito, mi piace riportare
un brano del Documento Per una Pastorale della Cultura, pubblicato dal
Pontificio Consiglio della Cultura il 23 maggio 1999: "In una cultura
contrassegnata dal primato dell'avere, dall'ossessione della soddisfazione
immediata, dall'attrattiva del guadagno, dalla ricerca del profitto, è
sorprendente constatare non solo la permanenza, ma anche lo sviluppo di un certo
interesse per il bello. Le forme, che rivestono tale interesse, sembrano
esprimere l'aspirazione che rimane e, perfino si rafforza, ad un'"altra cosa"
che incanta l'esistenza e, fors'anche, la apre e la porta al di là di se stessa"
(n.17). In quello stesso Documento esprimiamo l'auspicio di una rinnovata e
feconda collaborazione con gli artisti: "Un rapporto di fiducia con gli artisti,
fatto di ascolto e di cooperazione, permette di valorizzare tutto ciò che educa
l'uomo e lo eleva ad un superiore livello di umanità, mediante una
partecipazione più intensa al mistero di Dio, somma bellezza e suprema bontà" (n.36).
Illustri Accademici, carissimi
amici, mi auguro che l'incontro di oggi rafforzi i nostri propositi e ci spinga
ad una sempre maggiore collaborazione in campo culturale ed artistico, per
offrire alla Chiesa e al mondo occasioni di conversione alla bellezza della
verità che risplende sul volto di Cristo.
Ciò detto, mi è particolarmente
gradito consegnare, a nome del Santo Padre, il Premio delle Pontificie Accademie
per l'anno 2000.
La Pontificia Insigne Accademia di
Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon ha avuto il compito di proporre il
bando di concorso a tutte le classi di artisti, per valorizzare coloro che
contribuiscono, con il loro impegno, all'umanesimo cristiano.
Dopo aver raccolto il giudizio del
Consiglio di Coordinamento fra le Accademie Pontificie, Sua Santità Giovanni
Paolo II ha deciso di attribuire il Premio delle Pontificie Accademie ad una
benemerita Istituzione che opera, esattamente da trent'anni, nel campo della
formazione musicale, l'Associazione Amici della Musica "Fedele Fenaroli"
di Lanciano, soprattutto per l'opera che svolge a favore dei giovani,
provenienti da diversi Paesi, a cui viene offerta l'opportunità di frequentare i
corsi di musica e di partecipare a significativi eventi musicali.
Ha ritenuto, inoltre, di
assegnare la Medaglia del Pontificato al Signor Tobias Kammerer,
proveniente dalla Germania, autore di artistiche vetrate, fra cui un particolare
"tondo" con la raffigurazione dell'Annunciazione.
Prima di consegnare il Premio delle
Accademie Pontificie alla Signora Filomena Di Renzo, Presidente dell'Associazione
Amici della Musica di Lanciano, a cui va il mio personale augurio e
l'incoraggiamento ad un sempre più proficuo impegno culturale ed artistico,
vorrei, infine, ringraziare il Prof. Vitaliano Tiberia che, con i suoi
Accademici, ha organizzato questa V Seduta Pubblica ed il Maestro Mons. Giuseppe
Liberto, con la Cappella Musicale Pontificia, per averci offerto momenti di
grande suggestione attraverso i brani musicali eseguiti quest'oggi.
Sono, infine, lieto di trasmettere
ad ognuno di voi e ai vostri cari la speciale Benedizione Apostolica, che il
Santo Padre concede con particolare affetto, implorando su ciascuno l'abbondanza
delle grazie divine.
Fonte : www.vatican.va
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