sabato 13 luglio 2019

Pre-arte e origine dell'arte: museo delle origini dell'uomo, direttore Pietro Gaietto




MUSEO DELLE ORIGINI DELL'UOMO
pre-arte e origine dell'arte
Genova (Italia)
Direttore Pietro Gaietto



PREMESSA

Il sito del Museo delle Origini dell'Uomo è stato fondato nel 1999 con lo scopo di far conoscere l'arte del Paleolitico e le attività spirituali degli ominidi, con esclusione dei dipinti zoomorfi in grotta del Paleolitico superiore.
L'arte del Paleolitico, secondo le attuali datazioni assolute, occupa un periodo di tempo che corrisponde al 99,52% di vita dell'umanità; cioè da 2.500.000 a 12.000 anni fa, il che significa, che in 2.488.000 anni si è formata e consolidata una vasta tipologia artistica costituita da sculture litiche, e una religione con varia tipologia, che insieme costituiscono le fondamenta dell'arte e delle religioni dei successivi periodi, cioè da 12.000 anni fa ad oggi.



FIG. 1) JACQUES BOUCHER DE PERTHES (1788-1868)
è giustamente definito in Francia il "padre della preistoria". Ha fatto ricerche sulle industrie, sugli scheletri, e soprattutto sull'arte, ma sull'arte non è stato capito.
In questo dipinto, non è raffigurata l'uniforme di un accademico del tempo, ma quella di un dirigente delle dogane dell'Impero francese, che è stato il suo lavoro, prima di dedicarsi all'archeologia.
A Boucher de Perthes è stata dedicata la prima sala del Museo delle Origini dell'Uomo.
Questo sito è dedicato alla memoria di otto valorosi ricercatori dell'arte del Paleolitico inferiore e medio, che per le loro opinioni hanno sofferto continui attacchi in nome della scienza ufficiale. Questi grandi sono : J. Boucher de Perthes, E. Harroy, A. Thieullen, W.M. Newton, J. Dharvent, Ph. Héléna, A. Juritzky, W. Matthes.

INTRODUZIONE

Il sito del Museo è stato rinnovato nella primavera del 2002.

In questa nuova versione sono state introdotte :

1) Sculture del Paleolitico inferiore e medio raccolte dai più noti ricercatori dell'800 e del '900.

2) Sculture raccolte da noti ricercatori del passato, ritenute false, e che fanno parte degli errori della ricerca, che sono stati fatti anche da ricercatori di utensili e da ricercatori di fossili umani.

3) Sculture raccolte negli ultimi due anni, che sono entrate nella collezione del Museo.

4) Sculture scoperte in Africa e in Israele, in siti che ne hanno permesso la "datazione assoluta".

5) Una nuova impostazione della tipologia, che si basa su otto civiltà artistico-religiose del Paleolitico, che hanno prodotto esclusivamente scultura litica.

6) Da questa tipologia sono state escluse l'arte "astratta" applicata all'abbellimento degli utensili litici; l'arte "figurativa" applicata agli utensili su osso del Paleolitico superiore, e le incisioni "astratte" su osso, cioè l'arte "decorativa" del Paleolitico inferiore, medio e superiore.

7) I dipinti in grotta del Paleolitico superiore, non sono trattati, ma analizzati marginalmente.

8) Le linee dell'evoluzione artistica sono collegate alle religioni, con parametri dall'inizio del Paleolitico fino ai nostri giorni, e comprendono il mondo intero; cioè un ordine mondiale dell'arte rappresentativa di soggetti di uso religioso.


LA VECCHIA TIPOLOGIA DELL'ARTE

Verso la fine dell'800 la preistoria entra definitivamente a far parte delle scienze geologiche, rappresentandone l'ultimo capitolo.
Dalle scienze geologiche nasce l'uso di dare il nome delle località in cui sono stati reperiti utensili tipici. Quindi, le varie industrie litiche vengono classificate con nomi come Acheuleano da Saint Acheul; Maddaleniano dalla grotta di La Madeleine, a Tursac (Dordogna), ecc.
Per un uso consolidato della scienza ufficiale, le opere d'arte paleolitica hanno la stessa denominazione culturale degli utensili. Per esempio, la statuina femminile di Berekhat Ram (Fig. 8,1) è definita acheuleana, mentre l'incisione zooantropomorfa su ciottolo di La Madeleine (Fig.10,3) è definita maddaleniana.
Nelle prime due tipologie della scultura del Paleolitico inferiore e medio (Gaietto 1974, 1982) veniva seguito l'uso della scienza ufficiale, tuttavia, mettendo in evidenza (1982) che vi erano tipi di arte con tradizioni differenti, che convivevano in territori differenti. Per esempio, la scultura di El Juyo (Fig.9,9) che raffigura in vista frontale mezza testa umana unita a mezza testa di felino, ha la datazione assoluta di 14.000 anni, ed è attribuita dagli scopritori al Maddaleniano. Questa scultura è stata reperita all'imboccatura di una caverna di fronte ad un altare costituito da un monolito del peso di quasi mille chilogrammi, che recava ancora offerte sacrificali, che si può definire il più antico tempio all'origine dei templi storici. La scultura di El Juyo, quindi, è contemporanea ai dipinti zoomorfi in grotta del Maddaleniano, ma non è maddaleniana, e l'ho classificata nella civiltà newtoniana, di cui di seguito darò la definizione.
La Civiltà maddaleniana e la Civiltà newtoniana, 14.000 anni fa, avevano due tradizioni diverse nell'applicazione artistica (la prima la pittura, la seconda la scultura), nei soggetti raffigurati, e, di conseguenza anche nella religione; due tradizioni che sono continuate sino ad oggi.
Con il susseguirsi delle scoperte di arte, la vecchia tipologia è ormai inefficace a permettere dei chiarimenti nel caotico campo degli studi dell'arte paleolitica.



LE RAGIONI PER L'ATTUALE TIPOLOGIA DELL'ARTE

Nella vecchia classificazione dell'arte del Paleolitico inferiore i tipi fondamentali erano otto, come lo sono tutt'ora, e sono i seguenti :
1) Sculture di teste umane, a cui si aggiungerà il corpo nel corso del Paleolitico.
2) Sculture di teste di animali, a cui si aggiungerà il corpo nel corso del Paleolitico.
3) Sculture di teste di ibridi di uomo e di animale.
4) Sculture di teste bifronti di uomo e di uomo, cioè unite per la nuca.
5) Sculture di teste bifronti di uomo e di animale, cioè unite per la nuca.
6) Sculture di teste bifronti di animale e di animale, cioè unite per la nuca.
7) Sculture di teste di animale con corpo umano.
8) Sculture di teste umane con corpo umano femminile e nudo, dette "Veneri".
Questi tipi di scultura raggiungono il numero di otto tra i 400.000 e i 200.000 anni, ed erano suddivisi tra Acheuleano medio, e Clactoniano medio, ma erano pur sempre troppi per i riti di culto di civiltà così antiche; quindi, nell'attuale tipologia, li ho suddivisi in otto (ipotetiche) civiltà artistico-religiose, in quanto questi tipi sono presenti nell'arte post-paleolitica, sia singolarmente, sia in piccoli abbinamenti, in tutto il mondo, fino ai nostri giorni. Ovviamente, le sculture sono migliorate nella fattura, negli ultimi 5.000 anni, con le nuove tecnologie dell'arte (legno dipinto in Oceania, marmo in Grecia, bronzo in India, ecc.).

Con l'assegnazione dei tipi alle civiltà artistico-religiose è stata abolita la distinzione tra sculture acheuleane e sculture clactoniane, in quanto non era sicura, ma neanche utile per un approfondimento delle indagini.
Nelle sculture, la distinzione tra acheuleano e clactoniano si basava, per l'Acheuleano, su una certa simmetria, come si riscontra nei bifacciali (amigdale), e anche per le sculture ricavate da ciottolo; mentre per il Clactoniano si basava su sculture non simmetriche, e anche ricavate da frammenti di roccia.
Nei giacimenti di superficie, dove i manufatti acheuleani e clactoniani sono misti, è difficile, anche per gli utensili su scheggia, distinguere quelli acheuleani da quelli clactoniani.
Resta valida, invece, nel reperimento di manufatti dell'Acheuleano e del Clactoniano, la distinzione in fasi : antica, media e recente, dovuta alla tecnica di lavorazione, e allo stato fisico, cioè all'usura dovuta agli eventi naturali.

Per stabilire gli abbinamenti di sculture paleolitiche presso un unico popolo nello stesso tempo, sarebbe utile trovare sculture di differenti tipi in uno stesso sito, e che questo sito potesse fornire la datazione assoluta. Purtroppo, gli unici due siti del Paleolitico inferiore (Olduvai Gorge e Berekhat Ram) con datazione assoluta, hanno fornito una sola scultura.
Il sito di El Juyo (Paleolitico superiore) ha fornito una sola scultura, ma questa era abbinata ad un altare in pietra squadrata del peso di quasi 1000 kg., che è stato trasportato appositamente nella caverna. Questo monolito, quindi, collega la scultura zooantropomorfa bifronte di El Juyo alla civiltà dei costruttori di megaliti antropomorfi, prima, e ai menhir e ai dolmen, dopo; e quindi si differenzia dalla civiltà dei pittori maddaleniani, che non hanno lasciato traccia di lavorazione di monoliti.


L'ATTUALE TIPOLOGIA DELL'ARTE

Questa nuova tipologia è utile per proseguire meglio gli studi sull'arte del Paleolitico. Per fare questi studi è necessario avere una visione globale dell'arte e delle religioni di tutti i tempi, e di tutto il mondo, che, tuttavia, è meno complessa di quanto si possa immaginare, se non ci si perde nei particolari degli ultimi due o tre millenni di vita dell'umanità.

L'arte rappresentativa religiosa, nelle epoche post-paleolitiche, ha fatto grandi progressi, basti vedere le sculture e i dipinti degli Egizi, dei Greci, dei Romani, di Michelangelo, di Raffaello, di Leonardo da Vinci, ecc., ma questa arte, per bella che sia, rappresenta sempre la "divinità".

Delle religioni paleolitiche e protostoriche, cioè della "parola" (invisibile), non possiamo sapere niente. Il collegamento della "parola", cioè della religione all'arte, lo abbiamo dalle scritture antiche e moderne, e dagli studi degli etnologi, che sono collegabili all'arte paleolitica attraverso parallelismi tipologici. Cioè, noi sappiamo che Giano bifronte dei Romani era una "divinità"; sappiamo che il bifrontismo in tutto il mondo, in epoche storiche, raffigura e rappresenta la "divinità", quindi, anche le sculture antropomorfe bifronti del Paleolitico erano certamente rappresentazioni di "divinità".

Nascita, sopravvivenza, e progresso dell'arte, si devono attribuire alla religione, che ne è la committente.

La cronologia è strettamente legata alla tipologia, ed al momento attuale è la seguente :
 

    Paleolitico inferiore,da 2.500.000 a 200.000 = durata 2.300.000 anni = 92,00% Paleolitico medio,da 200.000 a 40.000 = durata 160.000 anni = 6,40% Paleolitico superiore,da 40.000 a 12.000 = durata 28.000 anni = 1,12% Dal Mesolitico ad oggi,da 12.000 ad oggi = durata 12.000 anni = 0,48%

     
Totale= 2.500.000 anni = 100,00%


I tipi di sculture litiche del Paleolitico inferiore sono numerosi, ma sono stati classificati in otto tipi fondamentali, e attribuiti a otto diverse civiltà artistico religiose, che prendono il nome da otto importanti ricercatori di arte del Paleolitico inferiore e medio.
Per esempio, la Civiltà perthesiana prende il nome da Jacques Boucher de Perthes (1788-1868), e nella sua tipologia ci sono le prime sculture che raffigurano teste umane singole senza collo; poi sono seguite da teste umane con il corpo; ma la testa umana prosegue in parallelo alla testa con corpo.

Le civiltà artistico-religiose del Paleolitico sono :
- Civiltà perthesiana
- Civiltà matthesiana
- Civiltà juritzkjana
- Civiltà héléniana
Nel Paleolitico inferiore la scultura di queste quattro civiltà è di piccole dimensioni, e trasportabile comodamente da una sola persona. Alla fine del Paleolitico inferiore, nel Musteriano, attorno ai 50.000 anni fa, ci sono anche sculture che raffigurano teste più grandi del reale, che possono pesare anche 40 kg., e che, quindi, è pensabile abbiano avuto una collocazione fissa, anche se trasportate da lontano. In questo periodo è probabile che compaiano i primi menhir antropomorfi, cioè quelli che raffigurano tipi neanderthaliani.
Nel Paleolitico superiore, da una di queste civiltà, forse la Civiltà juritzkyana, nasce la pittura zoomorfa in Europa, e la pittura zoomorfa e antropomorfa in Africa e Australia, ed è un'arte ambientale, con opere anche di grandi dimensioni.
La scultura antropomorfa, con la religione che comporta, confluisce nelle prime civiltà urbane, mentre la pittura zoomorfa con la propria religione prosegue nell'etnografia.

Le altre civiltà del Paleolitico inferiore, forse più importanti nell'aspetto religioso, sono :
- Civiltà harroyana
- Civiltà newtoniana
- Civiltà dharventiana
- Civiltà thieulleniana
Dai tipi delle raffigurazioni scolpite, vi è certezza che non vi è confluenza nelle civiltà del Paleolitico superiore con pittura zoomorfa.
Alla fine del Paleolitico inferiore, nel Musteriano, attorno a 50.000 anni fa, come si è già detto prima, ci sono anche sculture che raffigurano teste più grandi del reale, che possono pesare anche 40 kg., e che, quindi, è pensabile abbiano avuto una collocazione fissa.
Nel Paleolitico superiore compaiono i primi menhir antropomorfi e zoomorfi, alcuni bifronti, ma è probabile che alcuni siano musteriani, che costituiscono la prima forma di arte ambientale, unitamente alla scultura rupestre. Queste civiltà si sono diffuse nel mondo, anche se, per scarsità di scoperte, non conosciamo i luoghi di partenza.
Per esempio, la Civiltà thieulleniana a cui sono attribuite le "Veneri", la troviamo nel Paleolitico (inferiore, medio e superiore), nel Neolitico del bacino del Mediterraneo; e nel 1° millennio a. C. in Messico la troviamo associata ai tipi della Civiltà harroyana, in quanto la Veneri hanno la testa con due facce (Fig. 8A7) oppure hanno due teste (Fig. 8A9), cioè all'attributo femminile della divinità, si aggiunge l'attributo maschile del dio. Con le prime civiltà urbane in Medio Oriente, la Venere diventa "dea della fecondità", e poi "dea madre", e verrà raffigurata seduta. Successivamente in scultura verrà raffigurata seduta e con il figlio tra le braccia. Il tipo più antico è una scultura fenicia.


PRE-ARTE E ORIGINI DELL'ARTE

Il problema delle origini dell'arte non è stato risolto, perchè non può essere risolto, in quanto non esiste un'origine che sia quantificabile, e questo vale anche per le industrie.
Oggi, dopo tutte le scoperte fatte, possiamo soltanto dire, che l'arte e le industrie del Paleolitico inferiore sono all'origine dei successivi periodi preistorici e storici. Infatti, nei primi 1.500.000 anni di vita dell'umanità il progresso dell'arte e delle industrie è stato talmente modesto, da essere irriconoscibile persino per alcuni studiosi della materia. E non si può sicuramente attribuire il termine "origine" ad un manufatto, in un arco di 1.500.000 anni!

Sono in molti ad essere scettici sulle datazioni di milioni di anni dell'evoluzione culturale umana, proprio perchè c'è un'evoluzione quasi inesistente. Comunque, queste datazioni portano scompiglio negli studi tra l'Africa e il resto del mondo, e non giovano allo studio dell'arte e delle industrie.

Per le industrie è opinione diffusa tra gli studiosi, che si pongono il problema, che la costruzione sia conseguenza dell'uso precedente del trovato fatto; cioè l'uomo prima di fare utensili, per squartare animali, usava già pietre o schegge di pietra. Quindi la costruzione degli utensili è una conseguenza del trovato fatto, e un perfezionamento di questo, e non potrebbe essere altrimenti, in quanto non può essere inventato lo strumento del bisogno, se non esiste il bisogno.
Lo stesso processo del trovato fatto con le industrie, si è verificato anche con l'arte; ma mentre non sono stati trovati reperti sicuri di pietre usate dagli ominidi prima della fabbricazione degli utensili, per il trovato fatto (pre-arte), che precede l'arte, esiste un importante reperto in Sud Africa.
Si tratta di un ciottolo antropomorfo, ritenuto casuale dagli studiosi, che un australopiteco avrebbe trasportato della caverna di Makapansgat facendo un percorso di 4,8 km.
Sul ciottolo (Fig.2) è visibile la faccia di un ominide, e sul retro la faccia di un australopiteco, cioè due facce di ominidi.
Questo ciottolo antropomorfo è probabile che derivi da una zona dove gli "scherzi di natura" di questo tipo sono frequenti, dato che gli studiosi non vi hanno trovato traccia di lavorazione.
Questo ciottolo, quindi, rappresenta la pre-arte, in quanto anticipa nel "trovato fatto" il bisogno degli ominidi di avere immagini, che poi verranno prodotte con la scultura per i riti di culto.


 


FIG. 2 Disegno di un ciottolo antropomorfo. Sul retro del ciottolo c'è una seconda immagine, che assomiglia al volto di un australopiteco. Questo ciottolo a due facce dagli studiosi è ritenuto casuale, ma è stato usato da un australopiteco, come se fosse una scultura, e quindi si deve ritenere la prima forma conosciuta di PRE-ARTE, cioè l'uso del trovato fatto prima della fabbricazione di sculture antropomorfe o zoomorfe per riti di culto.
Reperita da W.I. EITZMAN nel 1925.
Misure : non le conosciamo, forse circa 7 cm. di altezza.
Provenienza : Makapansgat (Valley of the Northern Province, South Africa)
Datazione assoluta : 3.000.000 anni (Dart) e 2,5 - 2,9 milioni anni (Bednarik)
Reperto studiato da Raymond Dart, Mary Leakey, Robert G. Bednarik
(Disegno ricavato da un disegno di Bednarik)



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   Fonte :    http://www.museoorigini.it 























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