La Sacra Bibbia
versione CEI
Vangelo di Matteo
Vangelo di Matteo
I. NASCITA E INFANZIA DI GESU'
Ascendenti di Gesù
[1]Genealogia
di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. [2]Abramo generò Isacco,
Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, [3]Giuda generò
Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, [4]Aram generò
Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, [5]Salmòn generò Booz
da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, [6]Iesse generò il re
Davide.
Davide generò Salomone da
quella che era stata la moglie di Urìa, [7]Salomone generò Roboamo, Roboamo
generò Abìa, Abìa generò Asàf, [8]Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram,
Ioram generò Ozia, [9]Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò
Ezechia, [10]Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,
[11]Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in
Babilonia.
[12]Dopo
la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò
Zorobabèle, [13]Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò
Azor, [14]Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, [15]Eliùd
generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, [16]Giacobbe
generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
[17]La
somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da
Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla
deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
Giuseppe assume la paternità legale di Gesù
[18]Ecco
come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa
di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera
dello Spirito Santo. [19]Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva
ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. [20]Mentre però stava pensando a
queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa,
perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. [21]Essa partorirà
un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi
peccati».
[22]Tutto
questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo
del profeta:
[23]Ecco,
la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi.
[24]Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del
Signore e prese con sé la sua sposa, [25]la quale, senza che egli la conoscesse,
partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
La visita dei Magi
[1]Gesù
nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da
oriente a Gerusalemme e domandavano: [2]«Dov'è il re dei Giudei che è nato?
Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». [3]All'udire
queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4]Riuniti
tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo
in cui doveva nascere il Messia. [5]Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché
così è scritto per mezzo del profeta:
[6]E
tu, Betlemme, terra di
Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele.
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele.
[7]Allora
Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo
in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e
informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo
sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
[9]Udite
le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo
sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava
il bambino. [10]Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
[11]Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo
adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e
mirra. [12]Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada
fecero ritorno al loro paese.
Fuga in Egitto e strage degli innocenti
[13]Essi
erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e
gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e
resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per
ucciderlo».
[14]Giuseppe,
destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,
[15]dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato
detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio
figlio.
[16]Erode,
accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere
tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù,
corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. [17]Allora si
adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
[18]Un
grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.
Ritorno dall'Egitto e dimora a Nàzaret
[19]Morto
Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto [20]e gli
disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele;
perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». [21]Egli,
alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.
[22]Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre
Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni
della Galilea [23]e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata
Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato
Nazareno».
II. LA PROMULGAZIONE DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Predicazione di Giovanni Battista
[1]In
quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea,
[2]dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
[3]Egli
è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel
deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
[4]Giovanni
portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai
fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. [5]Allora accorrevano a
lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; [6]e,
confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
[7]Vedendo
però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di
vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? [8]Fate dunque
frutti degni di conversione, [9]e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo
Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste
pietre. [10]Gia la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non
produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [11]Io vi battezzo con
acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io
non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito
santo e fuoco. [12]Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e
raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco
inestinguibile».
Battesimo di Gesù
[13]In
quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare
da lui. [14]Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di
essere battezzato da te e tu vieni da me?». [15]Ma Gesù gli disse: «Lascia fare
per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni
acconsentì. [16]Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i
cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di
lui. [17]Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio
prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Tentazione nel deserto
[1]Allora
Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. [2]E
dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. [3]Il tentatore
allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi
diventino pane». [4]Ma egli rispose: «Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
[5]Allora
il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del
tempio [6]e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo
riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».
[7]Gesù
gli rispose: «Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo».
[8]Di
nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti
i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: [9]«Tutte queste cose io ti
darò, se, prostrandoti, mi adorerai». [10]Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana!
Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto».
e a lui solo rendi culto».
[11]Allora
il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.
Ritorno in Galilea
[12]Avendo
intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea
[13]e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel
territorio di Zàbulon e di Nèftali, [14]perché si adempisse ciò che era stato
detto per mezzo del profeta Isaia:
[15]Il
paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
[16]il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
[16]il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.
[17]Da
allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei
cieli è vicino».
Chiamata dei primi quattro discepoli
[18]Mentre
camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e
Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.
[19]E
disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». [20]Ed essi subito,
lasciate le reti, lo seguirono. [21]Andando oltre, vide altri due fratelli,
Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo,
loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. [22]Ed essi subito, lasciata la
barca e il padre, lo seguirono.
Gesù insegna e guarisce
[23]Gesù
andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e
predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di
infermità nel popolo. [24]La sua fama si sparse per tutta la Siria e così
condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori,
indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. [25]E grandi folle
cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla
Giudea e da oltre il Giordano.
2. DISCORSO EVANGELICO
Le beatitudini
[1]Vedendo
le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i
suoi discepoli. [2]Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
[3]«Beati
i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
[4]Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
[5]Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
[6]Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
[7]Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
[8]Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
[9]Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
[10]Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
perché di essi è il regno dei cieli.
[4]Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
[5]Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
[6]Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
[7]Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
[8]Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
[9]Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
[10]Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
[11]Beati
voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta
di male contro di voi per causa mia. [12]Rallegratevi ed esultate, perché grande
è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti
prima di voi.
Sale della terra e luce del mondo
[13]Voi
siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si
potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato
dagli uomini.
[14]Voi
siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un
monte, [15]né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il
lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. [16]Così
risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
Il compimento della legge
[17]Non
pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per
abolire, ma per dare compimento. [18]In verità vi dico: finché non siano passati
il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza
che tutto sia compiuto. [19]Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti,
anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato
minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini,
sarà considerato grande nel regno dei cieli.
La nuova giustizia superiore all'antica
[20]Poiché
io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei
farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
[21]Avete
inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà
sottoposto a giudizio. [22]Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà
sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della
Geenna.
[23]Se
dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha
qualche cosa contro di te, [24]lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và
prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
[25]Mettiti
presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché
l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga
gettato in prigione. [26]In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non
abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
[27]Avete
inteso che fu detto: Non commettere adulterio; [28]ma io vi dico:
chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia commesso adulterio con lei nel
suo cuore.
[29]Se
il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te:
conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga
gettato nella Geenna. [30]E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo,
tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
[31]Fu
pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio;
[32]ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato,
la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
[33]Avete
anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il
Signore i tuoi giuramenti; [34]ma io vi dico: non giurate affatto: né per
il cielo, perché è il trono di Dio; [35]né per la terra,
perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché
è la città del gran re. [36]Non giurare neppure per la tua testa, perché
non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. [37]Sia invece il
vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
[38]Avete
inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; [39]ma io vi
dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guanciadestra, tu
porgigli anche l'altra; [40]e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti
la tunica, tu lascia anche il mantello. [41]E se uno ti costringerà a fare un
miglio, tu fanne con lui due. [42]Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un
prestito non volgere le spalle.
[43]Avete
inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
[44]ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
[45]perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole
sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli
ingiusti. [46]Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non
fanno così anche i pubblicani? [47]E se date il saluto soltanto ai vostri
fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
[48]Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Fare l'elemosina in segreto
[1]Guardatevi
dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro
ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei
cieli. [2]Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te,
come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli
uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [3]Quando
invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
[4]perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto,
ti ricompenserà.
Pregare in segreto
[5]Quando
pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle
sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità
vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [6]Tu invece, quando preghi,
entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il
Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
La vera preghiera. Il Pater
[7]Pregando
poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a
forza di parole. [8]Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di
quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. [9]Voi dunque pregate
così:
Padre nostro che sei nei
cieli,
sia santificato il tuo nome;
[10]venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
[11]Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
[12]e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
[13]e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
sia santificato il tuo nome;
[10]venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
[11]Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
[12]e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
[13]e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
[14]Se
voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste
perdonerà anche a voi; [15]ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il
Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Digiunare in segreto
[16]E
quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si
sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico:
hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
[17]Tu
invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, [18]perché la
gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre
tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Il vero tesoro
[19]Non
accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri
scassinano e rubano; [20]accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola
né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. [21]Perché là
dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
L'occhio lucerna del corpo
[22]La
lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo
corpo sarà nella luce; [23]ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà
tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la
tenebra!
Dio e il denaro
[24]Nessuno
può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e
disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona.
Abbandonarsi alla Provvidenza
[25]Perciò
vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e
neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale
più del cibo e il corpo più del vestito? [26]Guardate gli uccelli del cielo: non
seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li
nutre. Non contate voi forse più di loro? [27]E chi di voi, per quanto si dia da
fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? [28]E perché vi affannate per il
vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
[29]Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro. [30]Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e
domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
[31]Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che
cosa indosseremo? [32]Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre
vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. [33]Cercate prima il regno di
Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. [34]Non
affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini.
A ciascun giorno basta la sua pena.
Non giudicare
[1]Non
giudicate, per non essere giudicati; [2]perché col giudizio con cui giudicate
sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
[3]Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti
accorgi della trave che hai nel tuo occhio? [4]O come potrai dire al tuo
fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo
c'è la trave? [5]Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai
bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non profanare le cose sante
[6]Non
date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci,
perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Efficacia della preghiera
[7]Chiedete
e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; [8]perché
chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. [9]Chi tra
di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? [10]O se gli chiede un
pesce, darà una serpe? [11]Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose
buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose
buone a quelli che gliele domandano!
La regola d'oro
[12]Tutto
quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa
infatti è la Legge ed i Profeti.
Le due vie
[13]Entrate
per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla
perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; [14]quanto stretta invece
è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli
che la trovano!
I falsi profeti
[15]Guardatevi
dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi
rapaci. [16]Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle
spine, o fichi dai rovi? [17]Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni
albero cattivo produce frutti cattivi; [18]un albero buono non può produrre
frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. [19]Ogni albero che
non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [20]Dai loro frutti
dunque li potrete riconoscere.
I veri discepoli
[21]Non
chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa
la volontà del Padre mio che è nei cieli. [22]Molti mi diranno in quel giorno:
Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel
tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? [23]Io però dichiarerò loro:
Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
[24]Perciò
chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo
saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. [25]Cadde la pioggia,
strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed
essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. [26]Chiunque ascolta queste
mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito
la sua casa sulla sabbia. [27]Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono
i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu
grande».
Stupore della folla
[28]Quando
Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo
insegnamento: [29]egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non
come i loro scribi.
III. LA PREDICAZIONE DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA: DIECI MIRACOLI
Guarigione di un lebbroso
[1]Quando
Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. [2]Ed ecco venire un lebbroso e
prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». [3]E Gesù stese
la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra
scomparve. [4]Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma và a
mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come
testimonianza per loro».
Guarigione del servo del centurione
[5]Entrato
in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: [6]«Signore,
il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». [7]Gesù gli
rispose: «Io verrò e lo curerò». [8]Ma il centurione riprese: «Signore, io non
son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo
sarà guarito. [9]Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me
e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa».
[10]All'udire
ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico,
presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. [11]Ora vi dico che
molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo,
Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, [12]mentre i figli del regno saranno
cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». [13]E Gesù
disse al centurione: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il
servo guarì.
Guarigione della suocera di Pietro
[14]Entrato
Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la
febbre. [15]Le toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a
servirlo.
Varie guarigioni
[16]Venuta
la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua
parola e guarì tutti i malati, [17]perché si adempisse ciò che era stato detto
per mezzo del profeta Isaia:
Egli ha preso le nostre
infermità
e si è addossato le nostre malattie.
e si è addossato le nostre malattie.
Esigenze della vocazione apostolica
[18]Vedendo
Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva. [19]Allora
uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai».
[20]Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i
loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
[21]E
un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a
seppellire mio padre». [22]Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia i morti
seppellire i loro morti».
La tempesta sedata
[23]Essendo
poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. [24]Ed ecco scatenarsi
nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed
egli dormiva. [25]Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci,
Signore, siamo perduti!». [26]Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di
poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande
bonaccia. [27]I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui
al quale i venti e il mare obbediscono?».
Gli indemoniati gadareni
[28]Giunto
all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri,
gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per
quella strada. [29]Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con
te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».
[30]A
qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare; [31]e
i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella
mandria». [32]Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli
uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal
dirupo nel mare e perì nei flutti. [33]I mandriani allora fuggirono ed entrati
in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. [34]Tutta la città
allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal
loro territorio.
Guarigione di un paralitico
[1]Salito
su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. [2]Ed ecco,
gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse
al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». [3]Allora
alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». [4]Ma Gesù, conoscendo
i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore?
[5]Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati
e cammina? [6]Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra
di rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto
e và a casa tua». [7]Ed egli si alzò e andò a casa sua. [8]A quella vista, la
folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli
uomini.
Chiamata di Matteo
[9]Andando
via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e
gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Pasto con i peccatori
[10]Mentre
Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si
misero a tavola con lui e con i discepoli. [11]Vedendo ciò, i farisei dicevano
ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai
peccatori?». [12]Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del
medico, ma i malati. [13]Andate dunque e imparate che cosa significhi:
Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare
i giusti, ma i peccatori».
Discussione sul digiuno
[14]Allora
gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e
i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?». [15]E Gesù disse loro:
«Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro?
Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
[16]Nessuno
mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo
squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. [17]Né si mette vino nuovo in
otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van
perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si
conservano».
Guarigione dell'emorroissa e risurrezione della figlia di un capo
[18]Mentre
diceva loro queste cose, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli
disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di
lei ed essa vivrà». [19]Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli.
[20]Ed
ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle
spalle e toccò il lembo del suo mantello. [21]Pensava infatti: «Se riuscirò
anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». [22]Gesù, voltatosi, la
vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante
la donna guarì.
[23]Arrivato
poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione,
disse: [24]«Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme». Quelli si
misero a deriderlo. [25]Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le
prese la mano e la fanciulla si alzò. [26]E se ne sparse la fama in tutta quella
regione.
Guarigione di due ciechi
[27]Mentre
Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide,
abbi pietà di noi». [28]Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù
disse loro: «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o
Signore!». [29]Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la
vostra fede». [30]E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo:
«Badate che nessuno lo sappia!». [31]Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama
in tutta quella regione.
Guarigione di un muto indemoniato
[32]Usciti
costoro, gli presentarono un muto indemoniato. [33]Scacciato il demonio, quel
muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista
una cosa simile in Israele!». [34]Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni
per opera del principe dei demòni».
Miseria delle folle
[35]Gesù
andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe,
predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. [36]Vedendo
le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza
pastore. [37]Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai
sono pochi! [38]Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua
messe!».
2. DISCORSO APOSTOLICO
Missione dei Dodici
[1]Chiamati
a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e
di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità.
[2]I
nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo
fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, [3]Filippo e Bartolomeo,
Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, [4]Simone il Cananeo
e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
[5]Questi
dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:
«Non andate fra i pagani e non
entrate nelle città dei Samaritani; [6]rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute
della casa d'Israele. [7]E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è
vicino. [8]Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate
i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. [9]Non procuratevi
oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, [10]né bisaccia da
viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al
suo nutrimento.
[11]In
qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona
degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. [12]Entrando nella casa,
rivolgetele il saluto. [13]Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda
sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. [14]Se
qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da
quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. [15]In
verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una
sorte più sopportabile di quella città.
I missionari saranno perseguitati
[16]Ecco:
io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti
e semplici come le colombe. [17]Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno
ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; [18]e sarete condotti
davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai
pagani. [19]E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come
o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che
dovrete dire: [20]non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre
vostro che parla in voi.
[21]Il
fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno
contro i genitori e li faranno morire. [22]E sarete odiati da tutti a causa del
mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. [23]Quando vi
perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete
finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
[24]Un
discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; [25]è
sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il
suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi
familiari!
Parlare apertamente e senza timore
[26]Non
li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato,
e di segreto che non debba essere manifestato. [27]Quello che vi dico nelle
tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui
tetti. [28]E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno
potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far
perire e l'anima e il corpo nella Geenna. [29]Due passeri non si vendono forse
per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro
lo voglia.
[30]Quanto
a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; [31]non abbiate
dunque timore: voi valete più di molti passeri!
[32]Chi
dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al
Padre mio che è nei cieli; [33]chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini,
anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
Gesù causa di dissensi
[34]Non
crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare
pace, ma una spada. [35]Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia
dalla madre,
la nuora dalla suocera:
[36]e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
la nuora dalla suocera:
[36]e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
Rinnegarsi per seguire Gesù
[37]Chi
ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la
figlia più di me non è degno di me; [38]chi non prende la sua croce e non mi
segue, non è degno di me. [39]Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi
avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
Conclusione del discorso apostolico
[40]Chi
accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
[41]Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi
accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. [42]E chi avrà
dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è
mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
IV. IL MISTERO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
[1]Quando
Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di
là per insegnare e predicare nelle loro città.
Domanda di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende Gesù
[2]Giovanni
intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo,
mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: [3]«Sei tu colui che deve venire o
dobbiamo attenderne un altro?». [4]Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni
ciò che voi udite e vedete: [5]I ciechi ricuperano la vista, gli storpi
camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti
risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, [6]e beato colui che
non si scandalizza di me». [7]Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a
parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una
canna sbattuta dal vento? [8]Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo
avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi
dei re! [9]E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico,
anche più di un profeta. [10]Egli è colui, del quale sta scritto:
Ecco, io mando davanti a te il
mio messaggero
che preparerà la tua via davanti a te.
che preparerà la tua via davanti a te.
[11]In
verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il
Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
[12]Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre
violenza e i violenti se ne impadroniscono. [13]La Legge e tutti i Profeti
infatti hanno profetato fino a Giovanni. [14]E se lo volete accettare, egli è
quell'Elia che deve venire. [15]Chi ha orecchi intenda.
Giudizio di Gesù sulla sua generazione
[16]Ma
a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti
sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
[17]Vi
abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
[18]E'
venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. [19]E'
venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un
beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa
giustizia dalle sue opere».
Sventura alle città delle sponde del lago
[20]Allora
si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di
miracoli, perché non si erano convertite: [21]«Guai a te, Corazin! Guai a te,
Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che
sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza,
ravvolte nel cilicio e nella cenere. [22]Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel
giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. [23]E tu, Cafarnao,
sarai
forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero
avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! [24]Ebbene io
vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».
IL VANGELO RIVELATO AI SEMPLICI.
Il Padre e il Figlio
[25]In
quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai
rivelate ai piccoli. [26]Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. [27]Tutto mi
è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno
conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Gesù Signore dal giogo leggero
[28]Venite
a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
[29]Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile
di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. [30]Il mio giogo
infatti è dolce e il mio carico leggero».
Le spighe strappate
[1]In
quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli
ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. [2]Ciò vedendo, i
farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è
lecito fare in giorno di sabato». [3]Ed egli rispose: «Non avete letto quello
che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? [4]Come entrò nella
casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a
lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? [5]O non avete letto nella Legge
che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia
sono senza colpa? [6]Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio.
[7]Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non
sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. [8]Perché il
Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Guarigione di un uomo dalla mano inaridita
[9]Allontanatosi
di là, andò nella loro sinagoga. [10]Ed ecco, c'era un uomo che aveva una mano
inaridita, ed essi chiesero a Gesù: «E' permesso curare di sabato?». Dicevano
ciò per accusarlo. [11]Ed egli disse loro: «Chi tra voi, avendo una pecora, se
questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? [12]Ora,
quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene
anche di sabato». [13]E rivolto all'uomo, gli disse: «Stendi la mano». Egli la
stese, e quella ritornò sana come l'altra. [14]I farisei però, usciti, tennero
consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo.
Gesù è il "servo del Signore"
[15]Ma
Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti,
[16]ordinando loro di non divulgarlo, [17]perché si adempisse ciò che era stato
detto dal profeta Isaia:
[18]Ecco
il mio servo che io ho scelto;
il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annunzierà la giustizia alle genti.
[19]Non contenderà, né griderà,
né si udrà sulle piazze la sua voce.
[20]La canna infranta non spezzerà,
non spegnerà il lucignolo fumigante,
finché abbia fatto trionfare la giustizia;
[21]nel suo nome spereranno le genti.
il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annunzierà la giustizia alle genti.
[19]Non contenderà, né griderà,
né si udrà sulle piazze la sua voce.
[20]La canna infranta non spezzerà,
non spegnerà il lucignolo fumigante,
finché abbia fatto trionfare la giustizia;
[21]nel suo nome spereranno le genti.
Gesù e Beelzebùl
[22]In
quel tempo gli fu portato un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché
il muto parlava e vedeva. [23]E tutta la folla era sbalordita e diceva: «Non è
forse costui il figlio di Davide?». [24]Ma i farisei, udendo questo, presero a
dire: «Costui scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni».
[25]Ma
egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: «Ogni regno discorde cade in
rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. [26]Ora, se satana
scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo
regno? [27]E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome
di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici. [28]Ma se
io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il
regno di Dio. [29]Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e
rapirgli le sue cose, se prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà
saccheggiare la casa. [30]Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie
con me, disperde. [31]Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà
perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.
[32]A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia
contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello
futuro.
Le parole rivelano il cuore
[33]Se
prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero
cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce
l'albero. [34]Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete
cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. [35]L'uomo buono dal
suo buon tesoro trae cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro
trae cose cattive. [36]Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini
renderanno conto nel giorno del giudizio; [37]poiché in base alle tue parole
sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».
Il segno di Giona
[38]Allora
alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi
vedere un segno». Ed egli rispose: [39]«Una generazione perversa e adultera
pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona
profeta. [40]Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del
pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore
della terra. [41]Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e
la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco,
ora qui c'è più di Giona! [42]La regina del sud si leverà a giudicare questa
generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per
ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!
Ritorno offensivo dello spirito immondo
[43]Quando
lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo,
ma non ne trova. [44]Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono
uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. [45]Allora va, si prende
sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione
di quell'uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa
generazione perversa».
I veri parenti di Gesù
[46]Mentre
egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in
disparte, cercavano di parlargli. [47]Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua
madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». [48]Ed egli, rispondendo a chi
lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». [49]Poi
stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei
fratelli; [50]perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli,
questi è per me fratello, sorella e madre».
2. DISCORSO PARABOLICO
Introduzione
[1]Quel
giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. [2]Si cominciò a
raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi
a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.
[3]Egli
parlò loro di molte cose in parabole.
Parabola del seminatore
E disse: «Ecco, il seminatore
uscì a seminare. [4]E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e
vennero gli uccelli e la divorarono. [5]Un'altra parte cadde in luogo sassoso,
dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era
profondo. [6]Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò.
[7]Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono.
[8]Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il
sessanta, dove il trenta. [9]Chi ha orecchi intenda».
Perché Gesù parla in parabole
[10]Gli
si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in
parabole?».
[11]Egli
rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a
loro non è dato. [12]Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non
ha sarà tolto anche quello che ha. [13]Per questo parlo loro in parabole: perché
pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. [14]E così si
adempie per loro la profezia di Isaia che dice:
Voi udrete, ma non
comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
[15]Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
guarderete, ma non vedrete.
[15]Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
[16]Ma
beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. [17]In
verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi
vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!
Spiegazione della parabola del seminatore
[18]Voi
dunque intendete la parabola del seminatore: [19]tutte le volte che uno ascolta
la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato
seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. [20]Quello
che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito
l'accoglie con gioia, [21]ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena
giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta
scandalizzato. [22]Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola,
ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola
ed essa non dà frutto. [23]Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta
la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il
sessanta, ora il trenta».
Parabola della zizzania
[24]Un'altra
parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che
ha seminato del buon seme nel suo campo. [25]Ma mentre tutti dormivano venne il
suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. [26]Quando poi la
messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. [27]Allora i servi
andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon
seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? [28]Ed egli rispose loro:
Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a
raccoglierla? [29]No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania,
con essa sradichiate anche il grano. [30]Lasciate che l'una e l'altro crescano
insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori:
Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece
riponetelo nel mio granaio».
Parabola del grano di senapa
[31]Un'altra
parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di
senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. [32]Esso è il più piccolo di
tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa
un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi
rami».
Parabola del lievito
[33]Un'altra
parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una
donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Le folle ascoltano solo parabole
[34]Tutte
queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in
parabole, [35]perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Aprirò la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
Spiegazione della parabola della zizzania
[36]Poi
Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per
dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». [37]Ed egli rispose:
«Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. [38]Il campo è il mondo.
Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno,
[39]e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine
del mondo, e i mietitori sono gli angeli. [40]Come dunque si raccoglie la
zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. [41]Il Figlio
dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli
scandali e tutti gli operatori di iniquità [42]e li getteranno nella fornace
ardente dove sarà pianto e stridore di denti. [43]Allora i giusti splenderanno
come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!
Parabole del tesoro e della perla
[44]Il
regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo
nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra
quel campo.
[45]Il
regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose;
[46]trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la
compra.
Parabola della rete
[47]Il
regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni
genere di pesci. [48]Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi,
sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
[49]Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi
dai buoni [50]e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore
di denti.
Conclusione
[51]Avete
capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». [52]Ed egli disse loro: «Per
questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone
di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
V. LA CHIESA, PRIMIZIA DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Visita a Nazaret
[53]Terminate
queste parabole, Gesù partì di là [54]e venuto nella sua patria insegnava nella
loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui
questa sapienza e questi miracoli? [55]Non è egli forse il figlio del
carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe,
Simone e Giuda? [56]E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono
dunque tutte queste cose?». [57]E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù
disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa
sua». [58]E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
Erode e Gesù
[1]In
quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. [2]Egli disse ai
suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò
la potenza dei miracoli opera in lui».
Esecuzione di Giovanni Battista
[3]Erode
aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per
causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello. [4]Giovanni infatti gli
diceva: «Non ti è lecito tenerla!». [5]Benché Erode volesse farlo morire, temeva
il popolo perché lo considerava un profeta.
[6]Venuto
il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto
a Erode [7]che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse
domandato. [8]Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio,
la testa di Giovanni il Battista». [9]Il re ne fu contristato, ma a causa del
giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data [10]e mandò a decapitare
Giovanni nel carcere. [11]La sua testa venne portata su un vassoio e fu data
alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. [12]I suoi discepoli andarono a
prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.
Prima moltiplicazione dei pani
[13]Udito
ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto.
Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. [14]Egli, sceso dalla
barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
[15]Sul
far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è
deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi
da mangiare». [16]Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi
da mangiare». [17]Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!».
[18]Ed egli disse: «Portatemeli qua». [19]E dopo aver ordinato alla folla di
sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al
cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i
discepoli li distribuirono alla folla. [20]Tutti mangiarono e furono saziati; e
portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. [21]Quelli che avevano
mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Gesù cammina sulle acque e Pietro con lui
[22]Subito
dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra
sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. [23]Congedata la folla, salì sul
monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
[24]La
barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a
causa del vento contrario. [25]Verso la fine della notte egli venne verso di
loro camminando sul mare. [26]I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono
turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. [27]Ma
subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». [28]Pietro gli
disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». [29]Ed egli
disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque
e andò verso Gesù. [30]Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad
affondare, gridò: «Signore, salvami!». [31]E subito Gesù stese la mano, lo
afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
[32]Appena
saliti sulla barca, il vento cessò. [33]Quelli che erano sulla barca gli si
prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Guarigioni nel paese di Genèsaret
[34]Compiuta
la traversata, approdarono a Genèsaret. [35]E la gente del luogo, riconosciuto
Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati,
[36]e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo
toccavano guarivano.
Discussioni sulle tradizioni farisaiche
[1]In
quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli
dissero: [2]«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi?
Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». [3]Ed egli rispose loro:
«Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?
[4]Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la madre
sia messo a morte.
[5]Invece
voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare
è offerto a Dio, [6]non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete
annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. [7]Ipocriti! Bene ha
profetato di voi Isaia, dicendo:
[8]Questo
popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.
[9]Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
ma il suo cuore è lontano da me.
[9]Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
Insegnamento sul puro e sull'impuro
[10]Poi
riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete! [11]Non quello che entra nella
bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!».
[12]Allora
i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono
scandalizzati nel sentire queste parole?». [13]Ed egli rispose: «Ogni pianta che
non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. [14]Lasciateli! Sono
ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due
cadranno in un fosso!». [15]Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola».
[16]Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? [17]Non capite
che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna?
[18]Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo
l'uomo. [19]Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli
adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie.
[20]Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi
le mani non rende immondo l'uomo».
Guarigione della figlia di una Cananèa
[21]Partito
di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. [22]Ed ecco una donna
Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore,
figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». [23]Ma
egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si
accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». [24]Ma egli
rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele».
[25]Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!».
[26]Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai
cagnolini». [27]«E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si
cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». [28]Allora Gesù
le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E
da quell'istante sua figlia fu guarita.
Molte guarigioni presso il lago
[29]Allontanatosi
di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là.
[30]Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi,
sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. [31]E
la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi
raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il
Dio di Israele.
Seconda moltiplicazione dei pani
[32]Allora
Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai
da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli
digiuni, perché non svengano lungo la strada». [33]E i discepoli gli dissero:
«Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così
grande?». [34]Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi
pesciolini». [35]Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, [36]Gesù
prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i
discepoli li distribuivano alla folla. [37]Tutti mangiarono e furono saziati.
Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. [38]Quelli che avevano
mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.
[39]Congedata la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn.
Si domanda a Gesù un segno dal cielo
[1]I
farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che
mostrasse loro un segno dal cielo. [2]Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi
dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; [3]e al mattino: Oggi burrasca,
perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e
non sapete distinguere i segni dei tempi? [4]Una generazione perversa e adultera
cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona». E
lasciatili, se ne andò.
Il lievito dei farisei e dei sadducei
[5]Nel
passare però all'altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere il
pane. [6]Gesù disse loro: «Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei
farisei e dei sadducei». [7]Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo
preso il pane!». [8]Accortosene, Gesù chiese: «Perché, uomini di poca fede,
andate dicendo che non avete il pane? [9]Non capite ancora e non ricordate i
cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via? [10]E neppure i
sette pani per i quattromila e quante sporte avete raccolto? [11]Come mai non
capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho detto: Guardatevi dal
lievito dei farisei e dei sadducei?». [12]Allora essi compresero che egli non
aveva detto che si guardassero dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei
farisei e dei sadducei.
Professione di fede e primato di Pietro
[13]Essendo
giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La
gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». [14]Risposero: «Alcuni Giovanni il
Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». [15]Disse loro:
«Voi chi dite che io sia?». [16]Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente». [17]E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché
né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
[18]E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le
porte degli inferi non prevarranno contro di essa. [19]A te darò le chiavi del
regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e
tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». [20]Allora ordinò
ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Primo annunzio della passione
[21]Da
allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a
Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli
scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. [22]Ma Pietro lo trasse
in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo
non ti accadrà mai». [23]Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me,
satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli
uomini!».
Condizioni per seguire Gesù
[24]Allora
Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se
stesso, prenda la sua croce e mi segua. [25]Perché chi vorrà salvare la propria
vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
[26]Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi
perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria
anima? [27]Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i
suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. [28]In verità vi dico:
vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio
dell'uomo venire nel suo regno».
La trasfigurazione
[1]Sei
giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li
condusse in disparte, su un alto monte. [2]E fu trasfigurato davanti a loro; il
suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
[3]Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. [4]Pietro
prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se
vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». [5]Egli
stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed
ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono
compiaciuto. Ascoltatelo». [6]All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a
terra e furono presi da grande timore. [7]Ma Gesù si avvicinò e, toccatili,
disse: «Alzatevi e non temete». [8]Sollevando gli occhi non videro più nessuno,
se non Gesù solo.
Domanda su Elia
[9]E
mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di
questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
[10]Allora
i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve
venire Elia?». [11]Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa.
[12]Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno
trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per
opera loro». [13]Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il
Battista.
L'epilettico indemoniato
[14]Appena
ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo [15]che, gettatosi in
ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e
soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; [16]l'ho gia
portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». [17]E Gesù rispose:
«O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando
dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». [18]E Gesù gli parlò minacciosamente, e il
demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.
[19]Allora
i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non
abbiamo potuto scacciarlo?». [20]Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In
verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a
questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà
impossibile. [21]Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e
il digiuno]».
Secondo annunzio della passione
[22]Mentre
si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per
esser consegnato nelle mani degli uomini [23]e lo uccideranno, ma il terzo
giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
La tassa per il tempio pagata da Gesù e da Pietro
[24]Venuti
a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e
gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». [25]Rispose:
«Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare,
Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri
figli o dagli altri?». [26]Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli
sono esenti. [27]Ma perché non si scandalizzino, và al mare, getta l'amo e il
primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta
d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
Matteo -
Capitolo 18
2. DISCORSO ECCLESIASTICO
Chi è il più grande
[1]In
quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più
grande nel regno dei cieli?». [2]Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in
mezzo a loro e disse: [3]«In verità vi dico: se non vi convertirete e non
diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. [4]Perciò
chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei
cieli.
Lo scandalo
[5]E
chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
[6]Chi
invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe
meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse
gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile
che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo
scandalo!
[8]Se
la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da
te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due
piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. [9]E se il tuo occhio ti è occasione
di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con
un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.
[10]Guardatevi
dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel
cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. [11]E' venuto
infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto].
La pecora smarrita
[12]Che
ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le
novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? [13]Se gli riesce
di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le
novantanove che non si erano smarrite. [14]Così il Padre vostro celeste non
vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli.
Correzione fraterna
[15]Se
il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti
ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; [16]se non ti ascolterà, prendi con
te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre
testimoni. [17]Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e
se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
[18]In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato
anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche
in cielo.
Preghiera in comune
[19]In
verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per
domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
[20]Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».
Perdono delle offese
[21]Allora
Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al
mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». [22]E Gesù gli
rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
Parabola del servo spietato
[23]A
proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi
servi. [24]Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di
diecimila talenti. [25]Non avendo però costui il denaro da restituire, il
padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto
possedeva, e saldasse così il debito. [26]Allora quel servo, gettatosi a terra,
lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
[27]Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il
debito. [28]Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli
doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!
[29]Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con
me e ti rifonderò il debito. [30]Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece
gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
[31]Visto
quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al
loro padrone tutto l'accaduto. [32]Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e
gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai
pregato. [33]Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io
ho avuto pietà di te? [34]E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli
aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. [35]Così anche il
mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro
fratello».
VI. L'AVVENTO PROSSIMO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Questione sul divorzio
[1]Terminati
questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al
di là del Giordano. [2]E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.
[3]Allora
gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E'
lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». [4]Ed egli
rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e
femmina e disse: [5]Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si
unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? [6]Così che non sono più
due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo
separi». [7]Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto
di ripudio e mandarla via?». [8]Rispose loro Gesù: «Per la durezza del
vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio
non fu così. [9]Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in
caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».
La continenza volontaria
[10]Gli
dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna,
non conviene sposarsi». [11]Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma
solo coloro ai quali è stato concesso. [12]Vi sono infatti eunuchi che sono nati
così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli
uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi
può capire, capisca».
Gesù e i bambini
[13]Allora
gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i
discepoli li sgridavano. [14]Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini
vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». [15]E dopo avere imposto
loro le mani, se ne partì.
Il giovane ricco
[16]Ed
ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono
per ottenere la vita eterna?». [17]Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò
che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i
comandamenti». [18]Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non
commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, [19]onora il
padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». [20]Il giovane gli
disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». [21]Gli
disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai
poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». [22]Udito questo, il
giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.
Il pericolo delle ricchezze
[23]Gesù
allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco
entrerà nel regno dei cieli. [24]Ve lo ripeto: è più facile che un cammello
passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». [25]A
queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque
salvare?». [26]E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è
impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Ricompensa promessa alla rinuncia
[27]Allora
Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo
seguito; che cosa dunque ne otterremo?». [28]E Gesù disse loro: «In verità vi
dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio
dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici
troni a giudicare le dodici tribù di Israele. [29]Chiunque avrà lasciato case, o
fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome,
riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
[30]Molti
dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».
Parabola degli operai mandati nella vigna
[1]«Il
regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a
giornata lavoratori per la sua vigna. [2]Accordatosi con loro per un denaro al
giorno, li mandò nella sua vigna. [3]Uscito poi verso le nove del mattino, ne
vide altri che stavano sulla piazza disoccupati [4]e disse loro: Andate anche
voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. [5]Uscì
di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. [6]Uscito ancora
verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne
state qui tutto il giorno oziosi? [7]Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a
giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
[8]Quando
fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà
loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. [9]Venuti quelli delle
cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. [10]Quando arrivarono i
primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un
denaro per ciascuno. [11]Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone
dicendo: [12]Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come
noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. [13]Ma il
padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non
hai forse convenuto con me per un denaro? [14]Prendi il tuo e vattene; ma io
voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. [15]Non posso fare delle mie cose
quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? [16]Così gli
ultimi saranno primi, e i primi ultimi».
Terzo annunzio della passione
[17]Mentre
saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro:
[18]«Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà
consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte [19]e
lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il
terzo giorno risusciterà».
Domanda della madre dei figli di Zebedeo
[20]Allora
gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per
chiedergli qualcosa. [21]Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che
questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo
regno». [22]Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il
calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». [23]Ed egli soggiunse:
«Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia
destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal
Padre mio».
I capi devono servire
[24]Gli
altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; [25]ma Gesù,
chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di
esse e i grandi esercitano su di esse il potere. [26]Non così dovrà essere tra
voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, [27]e
colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; [28]appunto
come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e
dare la sua vita in riscatto per molti».
I due ciechi di Gerico
[29]Mentre
uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. [30]Ed ecco che due ciechi,
seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore,
abbi pietà di noi, figlio di Davide!». [31]La folla li sgridava perché
tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi
pietà di noi!». [32]Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi
faccia?». [33]Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». [34]Gesù
si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.
Ingresso messianico a Gerusalemme
[1]Quando
furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli
Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli [2]dicendo loro: «Andate nel villaggio
che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro.
Scioglieteli e conduceteli a me. [3]Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa,
risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito». [4]Ora questo
avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:
[5]Dite
alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
[6]I
discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: [7]condussero
l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere.
[8]La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri
tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. [9]La folla che andava
innanzi e quella che veniva dietro, gridava:
Osanna
al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
[10]Entrato
Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva:
«Chi è costui?». [11]E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da
Nazaret di Galilea».
I venditori cacciati dal tempio
[12]Gesù
entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere;
rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe [13]e
disse loro: «La Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata casa
di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri».
ma voi ne fate una spelonca di ladri».
[14]Gli
si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. [15]Ma i sommi
sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che
acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono [16]e gli
dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù rispose loro: «Sì, non avete mai
letto:
Dalla bocca dei bambini e dei
lattanti
ti sei procurata una lode?».
ti sei procurata una lode?».
[17]E,
lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.
Il fico sterile e seccato. Fede e preghiera
[18]La
mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. [19]Vedendo un fico sulla
strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non
nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò. [20]Vedendo ciò i
discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato
immediatamente?». [21]Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non
dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se
direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. [22]E tutto
quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».
Obiezione dei Giudei sull'autorità di Gesù
[23]Entrato
nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani
del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa
autorità?». [24]Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi
rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. [25]Il battesimo di
Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé
dicendo: «Se diciamo: "dal Cielò', ci risponderà: "perché dunque non gli avete
creduto?''; [26]se diciamo "dagli uominì', abbiamo timore della folla, perché
tutti considerano Giovanni un profeta». [27]Rispondendo perciò a Gesù, dissero:
«Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale
autorità faccio queste cose».
Parabola dei due figli
[28]«Che
ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a
lavorare nella vigna. [29]Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.
[30]Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho
voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. [31]Chi dei due ha compiuto la volontà del
padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani
e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. [32]E' venuto a voi Giovanni
nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute
invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non
vi siete nemmeno pentiti per credergli.
Parabola dei vignaioli omicidi
[33]Ascoltate
un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con
una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei
vignaioli e se ne andò. [34]Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da
quei vignaioli a ritirare il raccolto. [35]Ma quei vignaioli presero i servi e
uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. [36]Di nuovo
mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso
modo. [37]Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di
mio figlio! [38]Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è
l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. [39]E, presolo, lo
cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. [40]Quando dunque verrà il padrone
della vigna che farà a quei vignaioli?». [41]Gli rispondono: «Farà morire
miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli
consegneranno i frutti a suo tempo». [42]E Gesù disse loro: «Non avete mai letto
nelle Scritture:
La pietra che i costruttori
hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
[43]Perciò
io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà
fruttificare. [44]Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa
cada su qualcuno, lo stritolerà».
[45]Udite
queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e
cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un
profeta.
Parabola del banchetto nuziale
[1]Gesù
riprese a parlar loro in parabole e disse: [2]«Il regno dei cieli è simile a un
re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. [3]Egli mandò i suoi servi a
chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. [4]Di nuovo
mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei
animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. [5]Ma
costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri
affari; [6]altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
[7]Allora
il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle
fiamme la loro città. [8]Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto,
ma gli invitati non ne erano degni; [9]andate ora ai crocicchi delle strade e
tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. [10]Usciti nelle strade, quei
servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di
commensali. [11]Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non
indossava l'abito nuziale, [12]gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui
senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. [13]Allora il re ordinò ai servi: Legatelo
mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti. [14]Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Il tributo a Cesare
[15]Allora
i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei
suoi discorsi. [16]Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani,
a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo
verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno.
[17]Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?».
[18]Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate?
[19]Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro.
[20]Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». [21]Gli
risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è
di Cesare e a Dio quello che è di Dio». [22]A queste parole rimasero sorpresi e,
lasciatolo, se ne andarono.
La risurrezione dei morti
[23]In
quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è
risurrezione, e lo interrogarono: [24]«Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno
muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una
discendenza al suo fratello. [25]Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il
primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo
fratello. [26]Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. [27]Alla fine,
dopo tutti, morì anche la donna. [28]Alla risurrezione, di quale dei sette essa
sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta». [29]E Gesù rispose loro: «Voi vi
ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. [30]Alla
risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel
cielo. [31]Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi
è stato detto da Dio: [32]Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il
Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi». [33]Udendo ciò, la
folla era sbalordita per la sua dottrina.
Il più grande comandamento
[34]Allora
i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono
insieme [35]e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo
alla prova: [36]«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?».
[37]Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la
tua anima e con tutta la tua mente. [38]Questo è il più grande e il primo
dei comandamenti. [39]E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo
come te stesso. [40]Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i
Profeti».
Il Cristo, figlio e Signore di Davide
[41]Trovandosi
i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: [42]«Che ne pensate del Messia? Di
chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». [43]Ed egli a loro: «Come mai allora
Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
[44]Ha
detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
[45]Se
dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». [46]Nessuno era
in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi, osò
interrogarlo.
Ipocrisia e vanità degli scribi e dei farisei
[1]Allora
Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: [2]«Sulla cattedra di
Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. [3]Quanto vi dicono, fatelo e
osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
[4]Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma
loro non vogliono muoverli neppure con un dito. [5]Tutte le loro opere le fanno
per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le
frange; [6]amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe [7]e i
saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente. [8]Ma voi
non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete
tutti fratelli. [9]E non chiamate nessuno "padrè'sulla terra, perché uno solo è
il Padre vostro, quello del cielo. [10]E non fatevi chiamare "maestrì', perché
uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. [11]Il più grande tra voi sia vostro
servo; [12]chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà
innalzato.
Sette maledizioni agli scribi e ai farisei
[13]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli
uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli
che vogliono entrarci [14]].
[15]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un
solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
[16]Guai
a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si
giura per l'oro del tempio si è obbligati. [17]Stolti e ciechi: che cosa è più
grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? [18]E dite ancora: Se si giura
per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta
obbligati. [19]Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende
sacra l'offerta? [20]Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per
quanto vi sta sopra; [21]e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per
Colui che l'abita. [22]E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per
Colui che vi è assiso.
[23]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e
del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia,
la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere
quelle. [24]Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
[25]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del
piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. [26]Fariseo
cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi
netto!
[27]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi
all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni
putridume. [28]Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini,
ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
[29]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate
le tombe dei giusti, [30]e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri,
non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; [31]e così
testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti.
[32]Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
Delitti e castighi imminenti
[33]Serpenti,
razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? [34]Perciò
ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e
crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete
di città in città; [35]perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato
sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio
di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. [36]In verità vi
dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
Apostrofe a Gerusalemme
[37]Gerusalemme,
Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante
volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini
sotto le ali, e voi non avete voluto! [38]Ecco: la vostra casa vi sarà
lasciata deserta! [39]Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non
direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
2. DISCORSO ESCATOLOGICO
Introduzione
[1]Mentre
Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per
fargli osservare le costruzioni del tempio. [2]Gesù disse loro: «Vedete tutte
queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga
diroccata».
[3]Sedutosi
poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte,
gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della
tua venuta e della fine del mondo».
L'inizio dei dolori
[4]Gesù
rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; [5]molti verranno nel mio nome,
dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. [6]Sentirete poi
parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è
necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. [7]Si solleverà
popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in
vari luoghi; [8]ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. [9]Allora vi
consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a
causa del mio nome. [10]Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno
e odieranno a vicenda. [11]Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;
[12]per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. [13]Ma chi
persevererà sino alla fine, sarà salvato. [14]Frattanto questo vangelo del regno
sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le
genti; e allora verrà la fine.
La grande tribolazione di Gerusalemme
[15]Quando
dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta
Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, [16]allora quelli
che sono in Giudea fuggano ai monti, [17]chi si trova sulla terrazza non scenda
a prendere la roba di casa, [18]e chi si trova nel campo non torni indietro a
prendersi il mantello. [19]Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno
in quei giorni. [20]Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di
sabato.
[21]Poiché
vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio
del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22]E se quei giorni non fossero
abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni
saranno abbreviati. [23]Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E'
là, non ci credete. [24]Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e
faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile,
anche gli eletti. [25]Ecco, io ve l'ho predetto.
L'avvento del Figlio dell'uomo sarà manifestato
[26]Se
dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E' in casa, non ci
credete. [27]Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così
sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [28]Dovunque sarà il cadavere, ivi si
raduneranno gli avvoltoi.
Dimensione cosmica di questo avvento
[29]Subito
dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non
darà più la sua luce,
gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno
sconvolte.
[30]Allora
comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il
petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire
sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. [31]Egli manderà i suoi
angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro
venti, da un estremo all'altro dei cieli.
Parabola del fico
[32]Dal
fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e
spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. [33]Così anche voi, quando
vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. [34]In verità
vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. [35]Il
cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
[36]Quanto
a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e
neppure il Figlio, ma solo il Padre.
Vegliare per non essere sorpresi
[37]Come
fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [38]Infatti, come
nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie
e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, [39]e non si accorsero di nulla
finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del
Figlio dell'uomo. [40]Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e
l'altro lasciato. [41]Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra
lasciata.
[42]Vegliate
dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. [43]Questo
considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il
ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. [44]Perciò anche voi
state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.
Parabola del maggiordomo
[45]Qual
è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici
con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? [46]Beato quel servo che il
padrone al suo ritorno troverà ad agire così! [47]In verità vi dico: gli
affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. [48]Ma se questo servo malvagio
dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, [49]e cominciasse a
percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, [50]arriverà
il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, [51]lo punirà
con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà
pianto e stridore di denti.
Parabola delle dieci vergini
[1]Il
regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono
incontro allo sposo. [2]Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; [3]le stolte
presero le lampade, ma non presero con sé olio; [4]le sagge invece, insieme alle
lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. [5]Poiché lo sposo tardava, si
assopirono tutte e dormirono. [6]A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo,
andategli incontro! [7]Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le
loro lampade. [8]E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché
le nostre lampade si spengono. [9]Ma le sagge risposero: No, che non abbia a
mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
[10]Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le
vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
[11]Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire:
Signore, signore, aprici! [12]Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi
conosco. [13]Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Parabola dei talenti
[14]Avverrà
come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò
loro i suoi beni. [15]A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro
uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. [16]Colui che aveva ricevuto
cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17]Così
anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18]Colui invece
che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi
nascose il denaro del suo padrone. [19]Dopo molto tempo il padrone di quei servi
tornò, e volle regolare i conti con loro. [20]Colui che aveva ricevuto cinque
talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque
talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21]Bene, servo buono e fedele,
gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto;
prendi parte alla gioia del tuo padrone. [22]Presentatosi poi colui che aveva
ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho
guadagnati altri due. [23]Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone,
sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia
del tuo padrone. [24]Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento,
disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e
raccogli dove non hai sparso; [25]per paura andai a nascondere il tuo talento
sotterra; ecco qui il tuo. [26]Il padrone gli rispose: Servo malvagio e
infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;
[27]avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei
ritirato il mio con l'interesse. [28]Toglietegli dunque il talento, e datelo a
chi ha i dieci talenti. [29]Perché a chiunque ha sarà dato e sarà
nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [30]E il servo
fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
Il giudizio finale
[31]Quando
il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà
sul trono della sua gloria. [32]E saranno riunite davanti a lui tutte le genti,
ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai
capri, [33]e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. [34]Allora
il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
[35]Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi
avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, [36]nudo e mi avete
vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
[37]Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
[38]Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti
abbiamo vestito? [39]E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo
venuti a visitarti? [40]Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni
volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più
piccoli, l'avete fatto a me. [41]Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via,
lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i
suoi angeli. [42]Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto
sete e non mi avete dato da bere; [43]ero forestiero e non mi avete ospitato,
nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
[44]Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto
affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo
assistito? [45]Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete
fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a
me. [46]E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita
eterna».
VII. PASSIONE E RISURREZIONE
Complotto contro Gesù
[1]Terminati
tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: [2]«Voi sapete che fra due
giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere
crocifisso».
[3]Allora
i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo
sacerdote, che si chiamava Caifa, [4]e tennero consiglio per arrestare con un
inganno Gesù e farlo morire. [5]Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non
avvengano tumulti fra il popolo».
L'unzione a Betania
[6]Mentre
Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, [7]gli si avvicinò una
donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò
sul capo mentre stava a mensa. [8]I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e
dissero: «Perché questo spreco? [9]Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo
ai poveri!». [10]Ma Gesù, accortosene, disse loro: «Perché infastidite questa
donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me. [11]I poveri infatti li
avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. [12]Versando questo olio
sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. [13]In verità vi dico:
dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò
che essa ha fatto, in ricordo di lei».
Il tradimento di Giuda
[14]Allora
uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti [15]e disse:
«Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono
trenta monete d'argento. [16]Da quel momento cercava l'occasione propizia
per consegnarlo.
Preparativi del pasto pasquale
[17]Il
primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero:
«Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?». [18]Ed egli rispose:
«Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio
tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». [19]I discepoli
fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Annunzio del tradimento di Giuda
[20]Venuta
la sera, si mise a mensa con i Dodici. [21]Mentre mangiavano disse: «In verità
io vi dico, uno di voi mi tradirà». [22]Ed essi, addolorati profondamente,
incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». [23]Ed egli
rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
[24]Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal
quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non
fosse mai nato!». [25]Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli
rispose: «Tu l'hai detto».
Istituzione dell'Eucaristia
[26]Ora,
mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo
spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio
corpo». [27]Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro,
dicendo: «Bevetene tutti, [28]perché questo è il mio sangue dell'alleanza,
versato per molti, in remissione dei peccati. [29]Io vi dico che da ora non
berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con
voi nel regno del Padre mio».
Predizione del rinnegamento di Pietro
[30]E
dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. [31]Allora Gesù
disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta
scritto infatti:
Percuoterò il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge,
e saranno disperse le pecore del gregge,
[32]ma
dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea». [33]E Pietro gli disse:
«Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai». [34]Gli
disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti,
mi rinnegherai tre volte». [35]E Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire
con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli.
Al Getsemani
[36]Allora
Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli:
«Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». [37]E presi con sé Pietro e i due
figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia. [38]Disse loro: «La
mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». [39]E
avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre
mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come
vuoi tu!». [40]Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a
Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?
[41]Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la
carne è debole». [42]E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se
questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua
volontà». [43]E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi
loro si erano appesantiti. [44]E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per
la terza volta, ripetendo le stesse parole. [45]Poi si avvicinò ai discepoli e
disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il
Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. [46]Alzatevi, andiamo;
ecco, colui che mi tradisce si avvicina».
L'arresto di Gesù
[47]Mentre
parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla
con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo.
[48]Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è
lui; arrestatelo!». [49]E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E
lo baciò. [50]E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero
avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. [51]Ed ecco, uno di
quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo
del sommo sacerdote staccandogli un orecchio.
[52]Allora
Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono
mano alla spada periranno di spada. [53]Pensi forse che io non possa pregare il
Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? [54]Ma come
allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?».
[55]In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Siete usciti come contro un
brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel
tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. [56]Ma tutto questo è avvenuto
perché si adempissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli,
abbandonatolo, fuggirono.
Gesù davanti al sinedrio
[57]Or
quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa,
presso il quale gia si erano riuniti gli scribi e gli anziani. [58]Pietro
intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed
entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.
[59]I
sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro
Gesù, per condannarlo a morte; [60]ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur
essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. [61]Finalmente se ne presentarono
due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio
e ricostruirlo in tre giorni». [62]Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non
rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». [63]Ma Gesù
taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente,
perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». [64]«Tu l'hai detto, gli
rispose Gesù, anzi io vi dico:
d'ora innanzi
vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo».
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo».
[65]Allora
il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo
ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; [66]che ve ne
pare?». E quelli risposero: «E' reo di morte!». [67]Allora gli sputarono in
faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, [68]dicendo: «Indovina,
Cristo! Chi è che ti ha percosso?».
Rinnegamenti di Pietro
[69]Pietro
intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e
disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». [70]Ed egli negò davanti a tutti:
«Non capisco che cosa tu voglia dire». [71]Mentre usciva verso l'atrio, lo vide
un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». [72]Ma
egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». [73]Dopo un poco, i
presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli;
la tua parlata ti tradisce!». [74]Allora egli cominciò a imprecare e a giurare:
«Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. [75]E Pietro si ricordò
delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre
volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente.
Gesù condotto davanti a Pilato
[1]Venuto
il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio
contro Gesù, per farlo morire. [2]Poi, messolo in catene, lo condussero e
consegnarono al governatore Pilato.
Morte di Giuda
[3]Allora
Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò
le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani [4]dicendo: «Ho
peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci
riguarda? Veditela tu!». [5]Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si
allontanò e andò ad impiccarsi. [6]Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro,
dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». [7]E
tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli
stranieri. [8]Perciò quel campo fu denominato "Campo di sanguè'fino al giorno
d'oggi. [9]Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia:
E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di
Israele avevano mercanteggiato, [10]e li diedero per il campo del vasaio, come
mi aveva ordinato il Signore.
Gesù davanti a Pilato
[11]Gesù
intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo:
«Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici». [12]E mentre lo
accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. [13]Allora
Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?». [14]Ma Gesù
non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
[15]Il
governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un
prigioniero, a loro scelta. [16]Avevano in quel tempo un prigioniero famoso,
detto Barabba. [17]Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi
volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?». [18]Sapeva bene
infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
[19]Mentre
egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con
quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua». [20]Ma i
sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far
morire Gesù. [21]Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi
rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!». [22]Disse loro Pilato: «Che farò dunque
di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». [23]Ed
egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
[24]Pilato,
visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa
dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse,
di questo sangue; vedetevela voi!». [25]E tutto il popolo rispose: «Il suo
sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». [26]Allora rilasciò loro
Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse
crocifisso.
La corona di spine
[27]Allora
i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno
tutta la coorte. [28]Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto [29]e,
intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella
destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re
dei Giudei!». [30]E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo
percuotevano sul capo. [31]Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del
mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per
crocifiggerlo.
La crocifissione
[32]Mentre
uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a
prender su la croce di lui. [33]Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa
luogo del cranio, [34]gli diedero da bere vino mescolato con fiele;
ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. [35]Dopo averlo quindi crocifisso,
si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. [36]E sedutisi, gli
facevano la guardia. [37]Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta
della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei».
[38]Insieme
con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Gesù in croce deriso e oltraggiato
[39]E
quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo:
[40]«Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te
stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». [41]Anche i sommi
sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: [42]«Ha salvato gli
altri, non può salvare se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce e
gli crederemo. [43]Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol
bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». [44]Anche i ladroni crocifissi
con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
La morte di Gesù
[45]Da
mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra.
[46]Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?»,
che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». [47]Udendo
questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». [48]E subito uno di
loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una
canna e così gli dava da bere. [49]Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo
se viene Elia a salvarlo!». [50]E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
[51]Ed
ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse,
le rocce si spezzarono, [52]i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti
risuscitarono. [53]E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono
nella città santa e apparvero a molti. [54]Il centurione e quelli che con lui
facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva,
furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
[55]C'erano
anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito
Gesù dalla Galilea per servirlo. [56]Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre
di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.
La sepoltura
[57]Venuta
la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era
diventato anche lui discepolo di Gesù. [58]Egli andò da Pilato e gli chiese il
corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. [59]Giuseppe,
preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo [60]e lo depose nella
sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran
pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. [61]Erano lì, davanti al sepolcro,
Maria di Màgdala e l'altra Maria.
La custodia della tomba
[62]Il
giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi
sacerdoti e i farisei, dicendo: [63]«Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore
disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. [64]Ordina dunque che sia
vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli,
lo rubino e poi dicano al popolo: E' risuscitato dai morti. Così quest'ultima
impostura sarebbe peggiore della prima!». [65]Pilato disse loro: «Avete la
vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». [66]Ed essi andarono e
assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.
La tomba vuota. Messaggio dell'angelo
[1]Passato
il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra
Maria andarono a visitare il sepolcro. [2]Ed ecco che vi fu un gran terremoto:
un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a
sedere su di essa. [3]Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco
come la neve. [4]Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono
tramortite. [5]Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che
cercate Gesù il crocifisso. [6]Non è qui. E' risorto, come aveva detto; venite a
vedere il luogo dove era deposto. [7]Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E'
risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve
l'ho detto». [8]Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le
donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
L'apparizione alle pie donne
[9]Ed
ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi,
gli presero i piedi e lo adorarono. [10]Allora Gesù disse loro: «Non temete;
andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
Sopruso dei capi giudei
[11]Mentre
esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai
sommi sacerdoti quanto era accaduto. [12]Questi si riunirono allora con gli
anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo:
[13]«Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre
noi dormivamo. [14]E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo
persuaderemo e vi libereremo da ogni noia». [15]Quelli, preso il denaro, fecero
secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei
fino ad oggi.
Nessun commento:
Posta un commento