La Sacra Bibbia
versione CEI
Vangelo di Giovanni
Vangelo di
Giovanni
PROLOGO
[1]In
principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4]In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[5]la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
[6]Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[7]Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[8]Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[10]Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11]Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12]A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
[13]i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
[14]E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[15]Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
[16]Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
[17]Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
[18]Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4]In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[5]la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
[6]Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[7]Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[8]Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[10]Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11]Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12]A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
[13]i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
[14]E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[15]Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
[16]Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
[17]Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
[18]Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
IL MINISTERO DI GESU'
1. L'ANNUNCIO DELLA NUOVA ECONOMIA
A. La settimana inaugurale
La testimonianza di Giovanni
[19]E
questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da
Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». [20]Egli confessò
e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». [21]Allora gli chiesero: «Che
cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose:
«No». [22]Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a
coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». [23]Rispose:
«Io sono voce di uno che
grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». [24]Essi erano stati mandati da parte dei farisei. [25]Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». [26]Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, [27]uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo». [28]Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». [24]Essi erano stati mandati da parte dei farisei. [25]Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». [26]Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, [27]uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo». [28]Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
[29]Il
giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di
Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! [30]Ecco colui del quale io
dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
[31]Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse
fatto conoscere a Israele». [32]Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto
lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. [33]Io non
lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo
sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito
Santo. [34]E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».
I primi discepoli
[35]Il
giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli [36]e, fissando
lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». [37]E i due
discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. [38]Gesù allora si voltò e,
vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che
significa maestro), dove abiti?». [39]Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono
dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano
circa le quattro del pomeriggio.
[40]Uno
dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era
Andrea, fratello di Simon Pietro. [41]Egli incontrò per primo suo fratello
Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» [42]e
lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone,
il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
[43]Il
giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e
gli disse: «Seguimi». [44]Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di
Pietro. [45]Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del
quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di
Nazaret». [46]Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?».
Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». [47]Gesù intanto, visto Natanaèle che gli
veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è
falsità». [48]Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù:
«Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».
[49]Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re
d'Israele!». [50]Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto
il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». [51]Poi gli disse: «In verità,
in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere
sul Figlio dell'uomo».
Le nozze di Cana
[1]Tre
giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù.
[2]Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. [3]Nel frattempo,
venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». [4]E
Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
[5]La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
[6]Vi
erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti
ciascuna due o tre barili. [7]E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e
le riempirono fino all'orlo. [8]Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene
al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. [9]E come ebbe assaggiato
l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma
lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo [10]e gli
disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli,
quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». [11]Così
Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e
i suoi discepoli credettero in lui.
[12]Dopo
questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi
discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.
B. La prima pasqua
La purificazione del tempio
[13]Si
avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. [14]Trovò nel
tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al
banco. [15]Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio
con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i
banchi, [16]e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate
della casa del Padre mio un luogo di mercato». [17]I discepoli si ricordarono
che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. [18]Allora i Giudei
presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
[19]Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò
risorgere». [20]Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in
quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». [21]Ma egli parlava
del tempio del suo corpo. [22]Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi
discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e
alla parola detta da Gesù.
Soggiorno a Gerusalemme
[23]Mentre
era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che
faceva, credettero nel suo nome. [24]Gesù però non si confidava con loro, perché
conosceva tutti [25]e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su
un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.
Colloquio con Nicodemo
[1]C'era
tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. [2]Egli andò da
Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio;
nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». [3]Gli
rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non
può vedere il regno di Dio». [4]Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere
quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e
rinascere?». [5]Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non
nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. [6]Quel che è
nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. [7]Non ti
meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. [8]Il vento soffia dove
vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque
è nato dallo Spirito». [9]Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». [10]Gli
rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? [11]In verità,
in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che
abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. [12]Se vi ho
parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose
del cielo? [13]Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo
che è disceso dal cielo. [14]E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così
bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, [15]perché chiunque crede in lui
abbia la vita eterna».
[16]Dio
infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. [17]Dio non ha mandato il
Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo
di lui. [18]Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato
condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. [19]E
il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito
le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. [20]Chiunque infatti
fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue
opere. [21]Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che
le sue opere sono state fatte in Dio.
Ministero di Gesù in Giudea
Ultima testimonianza di Giovanni
[22]Dopo
queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si
trattenne con loro, e battezzava. [23]Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino
a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare.
[24]Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato.
[25]Nacque
allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la
purificazione. [26]Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che
era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza,
ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». [27]Giovanni rispose: «Nessuno
può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. [28]Voi stessi mi
siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato
innanzi a lui. [29]Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che
è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia
gioia è compiuta. [30]Egli deve crescere e io invece diminuire.
[31]Chi
viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene
alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
[32]Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua
testimonianza; [33]chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è
veritiero. [34]Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà
lo Spirito senza misura. [35]Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni
cosa. [36]Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio
non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».
Gesù dai Samaritani
[1]Quando
il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più
discepoli e battezza più di Giovanni [2]- sebbene non fosse Gesù in persona che
battezzava, ma i suoi discepoli -, [3]lasciò la Giudea e si diresse di nuovo
verso la Galilea. [4]Doveva perciò attraversare la Samaria. [5]Giunse pertanto
ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva
dato a Giuseppe suo figlio: [6]qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque,
stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. [7]Arrivò
intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere».
[8]I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. [9]Ma
la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che
sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con
i Samaritani. [10]Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è
colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti
avrebbe dato acqua viva». [11]Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo
per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?
[12]Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo
e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». [13]Rispose Gesù: «Chiunque
beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; [14]ma chi beve dell'acqua che io gli
darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui
sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». [15]«Signore, gli disse la
donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire
qui ad attingere acqua». [16]Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna
qui». [17]Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non
ho marito"; [18]infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo
marito; in questo hai detto il vero». [19]Gli replicò la donna: «Signore, vedo
che tu sei un profeta. [20]I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e
voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». [21]Gesù le dice:
«Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in
Gerusalemme adorerete il Padre. [22]Voi adorate quel che non conoscete, noi
adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. [23]Ma è
giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in
spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. [24]Dio è spirito, e
quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». [25]Gli rispose la
donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci
annunzierà ogni cosa». [26]Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
[27]In
quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a
discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o:
«Perché parli con lei?». [28]La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e
disse alla gente: [29]«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che
ho fatto. Che sia forse il Messia?». [30]Uscirono allora dalla città e andavano
da lui.
[31]Intanto
i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». [32]Ma egli rispose: «Ho da mangiare
un cibo che voi non conoscete». [33]E i discepoli si domandavano l'un l'altro:
«Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?». [34]Gesù disse loro: «Mio cibo è
fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. [35]Non dite
voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico:
Levate i vostri occhi e guardate i campi che gia biondeggiano per la mietitura.
[36]E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne
goda insieme chi semina e chi miete. [37]Qui infatti si realizza il detto: uno
semina e uno miete. [38]Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete
lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».
[39]Molti
Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che
dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». [40]E quando i Samaritani
giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.
[41]Molti di più credettero per la sua parola [42]e dicevano alla donna: «Non è
più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e
sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Gesù in Galilea
[43]Trascorsi
due giorni, partì di là per andare in Galilea. [44]Ma Gesù stesso aveva
dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. [45]Quando però
giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto
quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano
andati alla festa.
Secondo segno a Cana:
guarigione del figlio di un funzionario reale
[46]Andò
dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era
un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. [47]Costui, udito
che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di
scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. [48]Gesù gli disse: «Se
non vedete segni e prodigi, voi non credete». [49]Ma il funzionario del re
insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». [50]Gesù gli
risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva
detto Gesù e si mise in cammino. [51]Proprio mentre scendeva, gli vennero
incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». [52]S'informò poi a che ora
avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la
febbre lo ha lasciato». [53]Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli
aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia.
[54]Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in
Galilea.
2. SECONDA FESTA A GERUSALEMME
(PRIMO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE)
Guarigione di un infermo alla piscina di Betzaetà
[1]Vi
fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. [2]V'è a Gerusalemme,
presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con
cinque portici, [3]sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi,
zoppi e paralitici. [4]Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella
piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua
guariva da qualsiasi malattia fosse affetto]. [5]Si trovava là un uomo che da
trentotto anni era malato. [6]Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto
tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». [7]Gli rispose il malato:
«Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si
agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me». [8]Gesù
gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». [9]E sull'istante quell'uomo
guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un
sabato. [10]Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è
lecito prender su il tuo lettuccio». [11]Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha
guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina». [12]Gli chiesero
allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?». [13]Ma colui
che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato,
essendoci folla in quel luogo. [14]Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli
disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere
qualcosa di peggio». [15]Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato
Gesù a guarirlo. [16]Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù,
perché faceva tali cose di sabato. [17]Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera
sempre e anch'io opero». [18]Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di
ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre,
facendosi uguale a Dio.
Discorso sull'opera del Figlio
[19]Gesù
riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non
può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il
Figlio lo fa. [20]Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che
fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete
meravigliati. [21]Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il
Figlio dà la vita a chi vuole; [22]il Padre infatti non giudica nessuno ma ha
rimesso ogni giudizio al Figlio, [23]perché tutti onorino il Figlio come onorano
il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. [24]In
verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha
mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla
morte alla vita. [25]In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è
questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno
ascoltata, vivranno. [26]Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha
concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; [27]e gli ha dato il potere di
giudicare, perché è Figlio dell'uomo. [28]Non vi meravigliate di questo, poiché
verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne
usciranno: [29]quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti
fecero il male per una risurrezione di condanna. [30]Io non posso far nulla da
me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché
non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
[31]Se
fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe
vera; [32]ma c'è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza
che egli mi rende è verace. [33]Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli
ha reso testimonianza alla verità. [34]Io non ricevo testimonianza da un uomo;
ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi. [35]Egli era una lampada che
arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua
luce.
[36]Io
però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre
mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di
me che il Padre mi ha mandato. [37]E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso
testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il
suo volto, [38]e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a
colui che egli ha mandato. [39]Voi scrutate le Scritture credendo di avere in
esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza.
[40]Ma voi non volete venire a me per avere la vita.
[41]Io
non ricevo gloria dagli uomini. [42]Ma io vi conosco e so che non avete in voi
l'amore di Dio. [43]Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete;
se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste. [44]E come potete credere,
voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene
da Dio solo? [45]Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è gia
chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. [46]Se credeste
infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. [47]Ma se
non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
3. LA PASQUA DEL PANE DI VITA
(NUOVO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE)
La moltiplicazione dei pani
[1]Dopo
questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade,
[2]e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. [3]Gesù
salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. [4]Era vicina la
Pasqua, la festa dei Giudei. [5]Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una
grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane
perché costoro abbiano da mangiare?». [6]Diceva così per metterlo alla prova;
egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. [7]Gli rispose Filippo:
«Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa
riceverne un pezzo». [8]Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di
Simon Pietro: [9]«C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma
che cos'è questo per tanta gente?». [10]Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era
molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.
[11]Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che
si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. [12]E quando
furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla
vada perduto». [13]Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei
cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
[14]Allora
la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è
davvero il profeta che deve venire nel mondo!». [15]Ma Gesù, sapendo che stavano
per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto
solo.
Gesù raggiunge i discepoli camminando sul mare
[16]Venuta
intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare [17]e, saliti in una barca, si
avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù
non era ancora venuto da loro. [18]Il mare era agitato, perché soffiava un forte
vento. [19]Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che
camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. [20]Ma egli
disse loro: «Sono io, non temete». [21]Allora vollero prenderlo sulla barca e
rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
Discorso nella sinagoga di Cafarnao
[22]Il
giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una
barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma
soltanto i suoi discepoli erano partiti. [23]Altre barche erano giunte nel
frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che
il Signore aveva reso grazie. [24]Quando dunque la folla vide che Gesù non era
più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di
Cafarnao alla ricerca di Gesù. [25]Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?».
[26]Gesù
rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto
dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
[27]Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna,
e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il
suo sigillo». [28]Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le
opere di Dio?». [29]Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che
egli ha mandato».
[30]Allora
gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti?
Quale opera compi? [31]I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come
sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». [32]Rispose loro
Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma
il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; [33]il pane di Dio è colui
che discende dal cielo e dà la vita al mondo». [34]Allora gli dissero: «Signore,
dacci sempre questo pane». [35]Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi
viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. [36]Vi ho
detto però che voi mi avete visto e non credete. [37]Tutto ciò che il Padre mi
dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, [38]perché sono disceso
dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
[39]E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di
quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. [40]Questa infatti è
la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la
vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
[41]Intanto
i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal
cielo». [42]E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui
conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
[43]Gesù
rispose: «Non mormorate tra di voi. [44]Nessuno può venire a me, se non lo
attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
[45]Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque
ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. [46]Non che alcuno abbia
visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. [47]In verità,
in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
[48]Io
sono il pane della vita. [49]I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto
e sono morti; [50]questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia
non muoia. [51]Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo
pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del
mondo».
[52]Allora
i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne
da mangiare?». [53]Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la
carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la
vita. [54]Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno. [55]Perché la mia carne è vero cibo e il mio
sangue vera bevanda. [56]Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in
me e io in lui. [57]Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per
il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. [58]Questo è il pane
disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi
mangia questo pane vivrà in eterno».
[59]Queste
cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. [60]Molti dei suoi
discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può
intenderlo?». [61]Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di
questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? [62]E se vedeste il
Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? [63]E' lo Spirito che dà la vita, la
carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. [64]Ma
vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio
chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. [65]E
continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è
concesso dal Padre mio».
[66]Da
allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
La confessione di Pietro
[67]Disse
allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». [68]Gli rispose
Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; [69]noi
abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». [70]Rispose Gesù: «Non
ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli parlava
di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei
Dodici.
4. LA FESTA DELLE CAPANNE
(LA GRANDE RIVELAZIONE MESSIANICA IL GRANDE RIFIUTO)
Gesù sale a Gerusalemme per la festa e insegna
[1]Dopo
questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per
la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
[2]Si
avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; [3]i suoi fratelli
gli dissero: «Parti di qui e và nella Giudea perché anche i tuoi discepoli
vedano le opere che tu fai. [4]Nessuno infatti agisce di nascosto, se vuole
venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al mondo!».
[5]Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. [6]Gesù allora disse loro:
«Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. [7]Il mondo
non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono
cattive. [8]Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non è
ancora compiuto». [9]Dette loro queste cose, restò nella Galilea.
[10]Ma
andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente
però: di nascosto. [11]I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e
dicevano: «Dov'è quel tale?». [12]E si faceva sommessamente un gran parlare di
lui tra la folla; gli uni infatti dicevano: «E' buono!». Altri invece: «No,
inganna la gente!». [13]Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura dei
Giudei.
[14]Quando
ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. [15]I
Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza
avere studiato?». [16]Gesù rispose: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che
mi ha mandato. [17]Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina
viene da Dio, o se io parlo da me stesso. [18]Chi parla da se stesso, cerca la
propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e
in lui non c'è ingiustizia. [19]Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure
nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?». [20]Rispose la
folla: «Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?». [21]Rispose Gesù: «Un'opera
sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. [22]Mosè vi ha dato la circoncisione
- non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo
anche di sabato. [23]Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non
sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito
interamente un uomo di sabato? [24]Non giudicate secondo le apparenze, ma
giudicate con giusto giudizio!».
Discussioni popolari sull'origine del Cristo
[25]Intanto
alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
[26]Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi
abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? [27]Ma costui sappiamo di
dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». [28]Gesù
allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete
di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e
voi non lo conoscete. [29]Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha
mandato». [30]Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le
mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.
Gesù annunzia la sua prossima partenza
[31]Molti
della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà,
potrà fare segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».
[32]I
farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di lui e perciò i
sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. [33]Gesù
disse: «Per poco tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha
mandato. [34]Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non
potrete venire». [35]Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove mai sta per andare
costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi
fra i Greci e ammaestrerà i Greci? [36]Che discorso è questo che ha fatto: Mi
cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?».
La promessa dell'acqua viva
[37]Nell'ultimo
giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta
voce: «Chi ha sete venga a me e beva [38]chi crede in me; come dice la
Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». [39]Questo egli disse
riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non
c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.
Nuove discussioni sull'origine del Cristo
[40]All'udire
queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».
[41]Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo
viene forse dalla Galilea? [42]Non dice forse la Scrittura che il Cristo
verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».
[43]E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
[44]Alcuni
di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. [45]Le guardie
tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro:
«Perché non lo avete condotto?». [46]Risposero le guardie: «Mai un uomo ha
parlato come parla quest'uomo!». [47]Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi
siete lasciati ingannare anche voi? [48]Forse gli ha creduto qualcuno fra i
capi, o fra i farisei? [49]Ma questa gente, che non conosce la Legge, è
maledetta!». [50]Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto
precedentemente da Gesù: [51]«La nostra Legge giudica forse un uomo prima di
averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». [52]Gli risposero: «Sei forse anche
tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
La donna adultera
[53]E
tornarono ciascuno a casa sua.
[1]Gesù
si avviò allora verso il monte degli Ulivi. [2]Ma all'alba si recò di nuovo nel
tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
[3]Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio
e, postala nel mezzo, [4]gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in
flagrante adulterio. [5]Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne
come questa. Tu che ne dici?». [6]Questo dicevano per metterlo alla prova e per
avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per
terra. [7]E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro:
«Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». [8]E
chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9]Ma quelli, udito ciò, se ne andarono
uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna
là in mezzo. [10]Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha
condannata?». [11]Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io
ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».
Gesù luce del mondo
[12]Di
nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà
nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Discussione della testimonianza di Gesù su se stesso
[13]Gli
dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua
testimonianza non è vera». [14]Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di
me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi
invece non sapete da dove vengo o dove vado. [15]Voi giudicate secondo la carne;
io non giudico nessuno. [16]E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché
non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. [17]Nella vostra Legge sta
scritto che la testimonianza di due persone è vera: [18]orbene, sono io che do
testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà
testimonianza». [19]Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi
non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre
mio». [20]Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava
nel tempio. Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.
[21]Di
nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro
peccato. Dove vado io, voi non potete venire». [22]Dicevano allora i Giudei:
«Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?».
[23]E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo
mondo, io non sono di questo mondo. [24]Vi ho detto che morirete nei vostri
peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati».
[25]Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi
dico. [26]Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che
mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui».
[27]Non capirono che egli parlava loro del Padre. [28]Disse allora Gesù: «Quando
avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio
nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. [29]Colui
che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le
cose che gli sono gradite». [30]A queste sue parole, molti credettero in lui.
Gesù e Abramo
[31]Gesù
allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla
mia parola, sarete davvero miei discepoli; [32]conoscerete la verità e la verità
vi farà liberi». [33]Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo
mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». [34]Gesù
rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo
del peccato. [35]Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi
resta sempre; [36]se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
[37]So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché
la mia parola non trova posto in voi. [38]Io dico quello che ho visto presso il
Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
[39]Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di
Abramo, fate le opere di Abramo! [40]Ora invece cercate di uccidere me, che vi
ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. [41]Voi fate le
opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione,
noi abbiamo un solo Padre, Dio!». [42]Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro
Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da
me stesso, ma lui mi ha mandato. [43]Perché non comprendete il mio linguaggio?
Perché non potete dare ascolto alle mie parole, [44]voi che avete per padre il
diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin
da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui.
Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.
[45]A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. [46]Chi di voi può
convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? [47]Chi è da
Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete
da Dio».
[48]Gli
risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un
demonio?». [49]Rispose Gesù: «Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi
mi disonorate. [50]Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica.
[51]In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la
morte». [52]Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è
morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà
mai la morte". [53]Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche
i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». [54]Rispose Gesù: «Se io
glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il
Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!", [55]e non lo conoscete. Io
invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un
mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. [56]Abramo, vostro padre,
esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
[57]Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto
Abramo?». [58]Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo
fosse, Io Sono». [59]Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma
Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Guarigione di un cieco nato
[1]Passando
vide un uomo cieco dalla nascita [2]e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì,
chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». [3]Rispose
Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero
in lui le opere di Dio. [4]Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato
finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. [5]Finché
sono nel mondo, sono la luce del mondo». [6]Detto questo sputò per terra, fece
del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco [7]e gli disse:
«Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si
lavò e tornò che ci vedeva. [8]Allora i vicini e quelli che lo avevano visto
prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava seduto a
chiedere l'elemosina?». [9]Alcuni dicevano: «E' lui»; altri dicevano: «No, ma
gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». [10]Allora gli chiesero: «Come
dunque ti furono aperti gli occhi?». [11]Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama
Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Và a Sìloe e
lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista». [12]Gli
dissero: «Dov'è questo tale?». Rispose: «Non lo so».
[13]Intanto
condussero dai farisei quello che era stato cieco: [14]era infatti sabato il
giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. [15]Anche
i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli
disse loro: «Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo».
[16]Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non
osserva il sabato». Altri dicevano: «Come può un peccatore compiere tali
prodigi?». E c'era dissenso tra di loro. [17]Allora dissero di nuovo al cieco:
«Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «E'
un profeta!». [18]Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e
aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva
ricuperato la vista. [19]E li interrogarono: «E' questo il vostro figlio, che
voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». [20]I genitori risposero:
«Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; [21]come poi ora ci
veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a
lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso». [22]Questo dissero i suoi genitori,
perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano gia stabilito che, se
uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga.
[23]Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età, chiedetelo a lui!».
[24]Allora
chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Dà gloria a Dio!
Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». [25]Quegli rispose: «Se sia un
peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo». [26]Allora
gli dissero di nuovo: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?».
[27]Rispose loro: «Ve l'ho gia detto e non mi avete ascoltato; perché volete
udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». [28]Allora
lo insultarono e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè!
[29]Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di
dove sia». [30]Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non
sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. [31]Ora, noi sappiamo che Dio
non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli
lo ascolta. [32]Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia
aperto gli occhi a un cieco nato. [33]Se costui non fosse da Dio, non avrebbe
potuto far nulla». [34]Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e vuoi
insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.
[35]Gesù
seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi nel
Figlio dell'uomo?». [36]Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in
lui?». [37]Gli disse Gesù: «Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio
lui». [38]Ed egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. [39]Gesù
allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che
non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». [40]Alcuni dei farisei
che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche
noi?». [41]Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma
siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».
Il buon pastore
[1]«In
verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta,
ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. [2]Chi invece entra per
la porta, è il pastore delle pecore. [3]Il guardiano gli apre e le pecore
ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.
[4]E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le
pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. [5]Un estraneo invece non lo
seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei». [6]Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa
significava ciò che diceva loro.
[7]Allora
Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle
pecore. [8]Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma
le pecore non li hanno ascoltati. [9]Io sono la porta: se uno entra attraverso
di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. [10]Il ladro non viene se
non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e
l'abbiano in abbondanza. [11]Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la
vita per le pecore. [12]Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le
pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il
lupo le rapisce e le disperde; [13]egli è un mercenario e non gli importa delle
pecore. [14]Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore
conoscono me, [15]come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la
vita per le pecore. [16]E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche
queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge
e un solo pastore. [17]Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita,
per poi riprenderla di nuovo. [18]Nessuno me la toglie, ma la offro da me
stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo.
Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».
[19]Sorse
di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. [20]Molti di essi dicevano:
«Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare?». [21]Altri
invece dicevano: «Queste parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio
aprire gli occhi dei ciechi?».
5. LA FESTA DELLA DEDICAZIONE
(LA DECISIONE DI UCCIDERE GESU')
Gesù si dichiara Figlio di Dio
[22]Ricorreva
in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno. [23]Gesù
passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. [24]Allora i Giudei gli si
fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se
tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». [25]Gesù rispose loro: «Ve l'ho
detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi
danno testimonianza; [26]ma voi non credete, perché non siete mie pecore. [27]Le
mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. [28]Io do
loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia
mano. [29]Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può
rapirle dalla mano del Padre mio. [30]Io e il Padre siamo una cosa sola».
[31]I
Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. [32]Gesù rispose loro: «Vi
ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi
volete lapidare?». [33]Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera
buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». [34]Rispose
loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete
dei? [35]Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola
di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), [36]a colui che il Padre ha
consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono
Figlio di Dio? [37]Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; [38]ma
se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere,
perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre». [39]Cercavano
allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Gesù si ritira oltre il Giordano
[40]Ritornò
quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si
fermò. [41]Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun
segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». [42]E in quel
luogo molti credettero in lui.
Risurrezione di Lazzaro
[1]Era
allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua
sorella. [2]Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e
gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato.
[3]Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».
[4]All'udire
questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di
Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». [5]Gesù voleva molto
bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. [6]Quand'ebbe dunque sentito che era
malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. [7]Poi, disse ai
discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». [8]I discepoli gli dissero: «Rabbì,
poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». [9]Gesù rispose:
«Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non
inciampa, perché vede la luce di questo mondo; [10]ma se invece uno cammina di
notte, inciampa, perché gli manca la luce». [11]Così parlò e poi soggiunse loro:
«Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». [12]Gli
dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». [13]Gesù
parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del
sonno. [14]Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto [15]e io sono
contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da
lui!». [16]Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo
anche noi a morire con lui!».
[17]Venne
dunque Gesù e trovò Lazzaro che era gia da quattro giorni nel sepolcro. [18]Betània
distava da Gerusalemme meno di due miglia [19]e molti Giudei erano venuti da
Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. [20]Marta dunque, come seppe
che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. [21]Marta
disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
[22]Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà».
[23]Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». [24]Gli rispose Marta: «So che
risusciterà nell'ultimo giorno». [25]Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e
la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; [26]chiunque vive e crede in
me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». [27]Gli rispose: «Sì, o Signore, io
credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
[28]Dopo
queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il
Maestro è qui e ti chiama». [29]Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da
lui. [30]Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta
gli era andata incontro. [31]Allora i Giudei che erano in casa con lei a
consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono
pensando: «Va al sepolcro per piangere là». [32]Maria, dunque, quando giunse
dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi
stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». [33]Gesù allora quando la vide
piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse
profondamente, si turbò e disse: [34]«Dove l'avete posto?». Gli dissero:
«Signore, vieni a vedere!». [35]Gesù scoppiò in pianto. [36]Dissero allora i
Giudei: «Vedi come lo amava!». [37]Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha
aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
[38]Intanto
Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e
contro vi era posta una pietra. [39]Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli
rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia manda cattivo odore, poiché è
di quattro giorni». [40]Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la
gloria di Dio?». [41]Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e
disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. [42]Io sapevo che sempre mi
dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che
tu mi hai mandato». [43]E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni
fuori!». [44]Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto
coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
I capi Giudei decidono la morte di Gesù
[45]Molti
dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva
compiuto, credettero in lui. [46]Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono
loro quel che Gesù aveva fatto. [47]Allora i sommi sacerdoti e i farisei
riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
[48]Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e
distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione». [49]Ma uno di loro,
di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non
capite nulla [50]e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il
popolo e non perisca la nazione intera». [51]Questo però non lo disse da se
stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la
nazione [52]e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli
di Dio che erano dispersi. [53]Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
[54]Gesù
pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là
nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne
con i suoi discepoli.
6. LA FINE DEL MINISTERO PUBBLICO
E I PRELIMINARI DELL'ULTIMA PASQUA
L'avvicinarsi della Pasqua
[55]Era
vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima
della Pasqua per purificarsi. [56]Essi cercavano Gesù e stando nel tempio
dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?». [57]Intanto
i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si
trovava lo denunziasse, perché essi potessero prenderlo.
L'unzione di Betania
[1]Sei
giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che
egli aveva risuscitato dai morti. [2]Equi gli fecero una cena: Marta serviva e
Lazzaro era uno dei commensali. [3]Maria allora, presa una libbra di olio
profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò
con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
[4]Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo,
disse: [5]«Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per
poi darli ai poveri?». [6]Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri,
ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano
dentro. [7]Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno
della mia sepoltura. [8]I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre
avete me».
[9]Intanto
la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non
solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
[10]I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, [11]perché
molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme
[12]Il
giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù
veniva a Gerusalemme, [13]prese dei rami di palme e uscì incontro a lui
gridando:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d'Israele!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d'Israele!
[14]Gesù,
trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:
[15]Non
temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d'asina.
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d'asina.
[16]Sul
momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu
glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli
avevano fatto. [17]Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro
fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza.
[18]Anche per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva
compiuto quel segno. [19]I farisei allora dissero tra di loro: «Vedete che non
concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!».
Gesù annunzia la sua glorificazione attraverso la morte
[20]Tra
quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni
Greci. [21]Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e
gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». [22]Filippo andò a dirlo ad
Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. [23]Gesù rispose: «E'
giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. [24]In verità, in verità
vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece
muore, produce molto frutto. [25]Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua
vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. [26]Se uno mi vuol
servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve,
il Padre lo onorerà. [27]Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre,
salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! [28]Padre,
glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di
nuovo lo glorificherò!».
[29]La
folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri
dicevano: «Un angelo gli ha parlato». [30]Rispose Gesù: «Questa voce non è
venuta per me, ma per voi. [31]Ora è il giudizio di questo mondo; ora il
principe di questo mondo sarà gettato fuori. [32]Io, quando sarò elevato da
terra, attirerò tutti a me». [33]Questo diceva per indicare di qual morte doveva
morire. [34]Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il
Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere
elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?». [35]Gesù allora disse loro: «Ancora
per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi
sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. [36]Mentre
avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce».
Gesù disse
queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.
Conclusione: l'incredulità dei giudei
[37]Sebbene
avesse compiuto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui; [38]perché si
adempisse la parola detta dal profeta Isaia:
Signore, chi ha creduto alla
nostra parola?
E il braccio del Signore a chi è stato rivelato?
E il braccio del Signore a chi è stato rivelato?
[39]E
non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva detto ancora:
[40]Ha
reso ciechi i loro occhi
e ha indurito il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore, e si convertano
e io li guarisca!
e ha indurito il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore, e si convertano
e io li guarisca!
[41]Questo
disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. [42]Tuttavia, anche tra i
capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei
farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; [43]amavano infatti la gloria
degli uomini più della gloria di Dio.
[44]Gesù
allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi
ha mandato; [45]chi vede me, vede colui che mi ha mandato. [46]Io come luce sono
venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. [47]Se
qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non
sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. [48]Chi mi
respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho
annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. [49]Perché io non ho parlato da me,
ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e
annunziare. [50]E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque
che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me».
L'ORA DI GESU':
LA PASQUA DELL'AGNELLO DI DIO
1. L'ULTIMA CENA DI GESU' CON I SUOI DISCEPOLI
La lavanda dei piedi
[1]Prima
della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da
questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino
alla fine. [2]Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a
Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, [3]Gesù sapendo che il Padre gli
aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, [4]si
alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno
alla vita. [5]Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei
discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. [6]Venne dunque
da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». [7]Rispose
Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». [8]Gli
disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti
laverò, non avrai parte con me». [9]Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i
piedi, ma anche le mani e il capo!». [10]Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno,
non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma
non tutti». [11]Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti
siete mondi».
[12]Quando
dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse
loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? [13]Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite
bene, perché lo sono. [14]Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i
vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. [15]Vi ho dato
infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. [16]In verità,
in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è
più grande di chi lo ha mandato. [17]Sapendo queste cose, sarete beati se le
metterete in pratica. [18]Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho
scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me,
ha levato contro di me il suo calcagno. [19]Ve lo dico fin d'ora, prima che
accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. [20]In verità, in
verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me,
accoglie colui che mi ha mandato».
Annunzio del tradimento di Giuda
[21]Dette
queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi
dico: uno di voi mi tradirà». [22]I discepoli si guardarono gli uni gli altri,
non sapendo di chi parlasse. [23]Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava,
si trovava a tavola al fianco di Gesù. [24]Simon Pietro gli fece un cenno e gli
disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?». [25]Ed egli reclinandosi così sul
petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». [26]Rispose allora Gesù: «E' colui
per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese
e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. [27]E allora, dopo quel boccone,
satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più
presto». [28]Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo;
[29]alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto:
«Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche
cosa ai poveri. [30]Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
L'addio
[31]Quand'egli
fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio
è stato glorificato in lui. [32]Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo
glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. [33]Figlioli, ancora per
poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico
ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. [34]Vi do un comandamento
nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche
voi gli uni gli altri. [35]Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se
avrete amore gli uni per gli altri».
[36]Simon
Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora
tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». [37]Pietro disse: «Signore, perché
non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». [38]Rispose Gesù: «Darai la
tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che
tu non m'abbia rinnegato tre volte».
[1]«Non
sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
[2]Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io
vado a prepararvi un posto; [3]quando sarò andato e vi avrò preparato un posto,
ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. [4]E del
luogo dove io vado, voi conoscete la via».
[5]Gli
disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la
via?». [6]Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al
Padre se non per mezzo di me. [7]Se conoscete me, conoscerete anche il Padre:
fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». [8]Gli disse Filippo: «Signore,
mostraci il Padre e ci basta». [9]Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi
e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come
puoi dire: Mostraci il Padre? [10]Non credi che io sono nel Padre e il Padre è
in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me
compie le sue opere. [11]Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non
altro, credetelo per le opere stesse.
[12]In
verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio
e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. [13]Qualunque cosa chiederete
nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. [14]Se mi
chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
[15]Se
mi amate, osserverete i miei comandamenti. [16]Io pregherò il Padre ed egli vi
darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, [17]lo Spirito di
verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi
lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. [18]Non vi lascerò
orfani, ritornerò da voi. [19]Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi
invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. [20]In quel giorno voi saprete
che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. [21]Chi accoglie i miei
comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e
anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
[22]Gli
disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a
noi e non al mondo?». [23]Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia
parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di
lui. [24]Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate
non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
[25]Queste
cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. [26]Ma il Consolatore, lo Spirito
Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi
ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. [27]Vi lascio la pace, vi do la mia
pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e
non abbia timore. [28]Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi
amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di
me. [29]Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi
crediate. [30]Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del
mondo; egli non ha nessun potere su di me, [31]ma bisogna che il mondo sappia
che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi,
andiamo via di qui».
La vera vita
[1]«Io
sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. [2]Ogni tralcio che in me non
porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti
più frutto. [3]Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
[4]Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso
se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. [5]Io sono la
vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza
di me non potete far nulla. [6]Chi non rimane in me viene gettato via come il
tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
[7]Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete
e vi sarà dato. [8]In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto
frutto e diventiate miei discepoli. [9]Come il Padre ha amato me, così anch'io
ho amato voi. Rimanete nel mio amore. [10]Se osserverete i miei comandamenti,
rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e
rimango nel suo amore. [11]Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e
la vostra gioia sia piena.
[12]Questo
è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
[13]Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
[14]Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. [15]Non vi chiamo più
servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati
amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
[16]Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché
andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che
chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. [17]Questo vi comando: amatevi
gli uni gli altri.
I discepoli e il mondo
[18]Se
il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. [19]Se foste del
mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io
vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. [20]Ricordatevi della
parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno
perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola,
osserveranno anche la vostra. [21]Ma tutto questo vi faranno a causa del mio
nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. [22]Se non fossi venuto e
non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per
il loro peccato. [23]Chi odia me, odia anche il Padre mio. [24]Se non avessi
fatto in mezzo a loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun
peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. [25]Questo
perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza
ragione.
[26]Quando
verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che
procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; [27]e anche voi mi renderete
testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
[1]Vi
ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. [2]Vi scacceranno
dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di
rendere culto a Dio. [3]E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre
né me. [4]Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora,
ricordiate che ve ne ho parlato.
La venuta del Paraclito
Non ve le ho
dette dal principio, perché ero con voi.
[5]Ora
però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?
[6]Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro
cuore. [7]Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se
non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve
lo manderò. [8]E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato,
alla giustizia e al giudizio. [9]Quanto al peccato, perché non credono in me;
[10]quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più;
[11]quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
[12]Molte
cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
[13]Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta
intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi
annunzierà le cose future. [14]Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e
ve l'annunzierà. [15]Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho
detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.
L'annunzio di un pronto ritorno
[16]Ancora
un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». [17]Dissero allora alcuni
dei suoi discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non
mi vedrete, e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?».
[18]Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non
comprendiamo quello che vuol dire». [19]Gesù capì che volevano interrogarlo e
disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi
vedrete e un pò ancora e mi vedrete? [20]In verità, in verità vi dico: voi
piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti,
ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
[21]La
donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha
dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è
venuto al mondo un uomo. [22]Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi
vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e [23]nessuno vi potrà togliere
la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla.
In verità, in verità vi dico:
Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. [24]Finora
non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra
gioia sia piena.
[25]Queste
cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui non vi parlerò più in
similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. [26]In quel giorno chiederete
nel mio nome e io non vi dico che pregherò il Padre per voi: [27]il Padre stesso
vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio.
[28]Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo,
e vado al Padre». [29]Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli
chiaramente e non fai più uso di similitudini. [30]Ora conosciamo che sai tutto
e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da
Dio». [31]Rispose loro Gesù: «Adesso credete? [32]Ecco, verrà l'ora, anzi è gia
venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo;
ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
[33]Vi
ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel
mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
La preghiera di Gesù
[1]Così
parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora,
glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. [2]Poiché tu gli hai
dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti
coloro che gli hai dato. [3]Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico
vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. [4]Io ti ho glorificato sopra la
terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. [5]E ora, Padre, glorificami
davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
[6]Ho
fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e
li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. [7]Ora essi sanno che
tutte le cose che mi hai dato vengono da te, [8]perché le parole che hai dato a
me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito
da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. [9]Io prego per loro; non prego per
il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. [10]Tutte le cose mie
sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. [11]Io non
sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come
noi.
[12]Quand'ero
con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi;
nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si
adempisse la Scrittura. [13]Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono
ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
[14]Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono
del mondo, come io non sono del mondo.
[15]Non
chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. [16]Essi non
sono del mondo, come io non sono del mondo. [17]Consacrali nella verità. La tua
parola è verità. [18]Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel
mondo; [19]per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati
nella verità.
[20]Non
prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in
me; [21]perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te,
siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai
mandato.
[22]E
la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una
cosa sola. [23]Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il
mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
[24]Padre,
voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché
contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima
della creazione del mondo.
[25]Padre
giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che
tu mi hai mandato. [26]E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò
conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
2. LA PASSIONE
L'arresto di Gesù
[1]Detto
questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove
c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. [2]Anche Giuda, il
traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi
discepoli. [3]Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie
fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e
armi. [4]Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece
innanzi e disse loro: «Chi cercate?». [5]Gli risposero: «Gesù, il Nazareno».
Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
[6]Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. [7]Domandò loro
di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». [8]Gesù replicò: «Vi
ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano».
[9]Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno
di quelli che mi hai dato». [10]Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la
trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio
destro. Quel servo si chiamava Malco. [11]Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti
la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha
dato?».
Gesù davanti ad Anna e a Caifa. Rinnegamenti di Pietro
[12]Allora
il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo
legarono [13]e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa,
che era sommo sacerdote in quell'anno. [14]Caifa poi era quello che aveva
consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».
[15]Intanto
Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era
conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo
sacerdote; [16]Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro
discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece
entrare anche Pietro. [17]E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu
sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». [18]Intanto i
servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si
scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
[19]Allora
il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua
dottrina. [20]Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre
insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non
ho mai detto nulla di nascosto. [21]Perché interroghi me? Interroga quelli che
hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».
[22]Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo
a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». [23]Gli rispose Gesù: «Se
ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi
percuoti?». [24]Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.
[25]Intanto
Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi
discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». [26]Ma uno dei servi del sommo
sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non
ti ho forse visto con lui nel giardino?». [27]Pietro negò di nuovo, e subito un
gallo cantò.
Gesù davanti a Pilato
[28]Allora
condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero
entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. [29]Uscì
dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?».
[30]Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato».
[31]Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra
legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte
nessuno». [32]Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di
quale morte doveva morire.
[33]Pilato
allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei
Giudei?». [34]Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul
mio conto?». [35]Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi
sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». [36]Rispose Gesù: «Il
mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei
servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio
regno non è di quaggiù». [37]Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?».
Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono
venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla
verità, ascolta la mia voce». [38]Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E
detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui
nessuna colpa. [39]Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua:
volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». [40]Allora essi gridarono di
nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
[1]Allora
Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. [2]E i soldati, intrecciata una
corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di
porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: [3]«Salve, re dei Giudei!».
E gli davano schiaffi. [4]Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io
ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».
[5]Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E
Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!». [6]Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie
gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e
crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa». [7]Gli risposero i Giudei:
«Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto
Figlio di Dio».
[8]All'udire
queste parole, Pilato ebbe ancor più paura [9]ed entrato di nuovo nel pretorio
disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta. [10]Gli disse
allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e
il potere di metterti in croce?». [11]Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun
potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha
consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande».
La condanna a morte
[12]Da
quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi
costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro
Cesare». [13]Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel
tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. [14]Era la
Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il
vostro re!». [15]Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro
Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non
abbiamo altro re all'infuori di Cesare». [16]Allora lo consegnò loro perché
fosse crocifisso.
La crocifissione
[17]Essi
allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del
Cranio, detto in ebraico Gòlgota, [18]dove lo crocifissero e con lui altri due,
uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. [19]Pilato compose anche
l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il
re dei Giudei». [20]Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove
fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in
greco. [21]I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere:
il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». [22]Rispose
Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».
La divisione dei vestiti
[23]I
soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero
quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza
cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. [24]Perciò dissero tra loro:
Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie
vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte.
e sulla mia tunica han gettato la sorte.
Gesù e sua madre
E i soldati
fecero proprio così.
[25]Stavano
presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e
Maria di Màgdala. [26]Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il
discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
[27]Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo
la prese nella sua casa.
La morte di Gesù
[28]Dopo
questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per
adempiere la Scrittura: «Ho sete». [29]Vi era lì un vaso pieno d'aceto;
posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela
accostarono alla bocca. [30]E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è
compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
Il colpo di lancia
[31]Era
il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce
durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato
che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. [32]Vennero dunque i
soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso
insieme con lui. [33]Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli
spezzarono le gambe, [34]ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e
subito ne uscì sangue e acqua.
[35]Chi
ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il
vero, perché anche voi crediate. [36]Questo infatti avvenne perché si adempisse
la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. [37]E un altro passo
della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
La sepoltura
[38]Dopo
questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per
timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo
concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. [39]Vi andò anche Nicodèmo,
quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di
mirra e di aloe di circa cento libbre. [40]Essi presero allora il corpo di Gesù,
e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i
Giudei. [41]Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel
giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. [42]Là
dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel
sepolcro era vicino.
3. IL GIORNO DELLA RISURREZIONE
La tomba vuota
[1]Nel
giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino,
quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
[2]Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù
amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo
dove l'hanno posto!». [3]Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e
si recarono al sepolcro. [4]Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo
corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. [5]Chinatosi, vide le
bende per terra, ma non entrò. [6]Giunse intanto anche Simon Pietro che lo
seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, [7]e il sudario, che
gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo
a parte. [8]Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al
sepolcro, e vide e credette. [9]Non avevano infatti ancora compreso la
Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. [10]I discepoli intanto
se ne tornarono di nuovo a casa.
L'apparizione a Maria di Magdala
[11]Maria
invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si
chinò verso il sepolcro [12]e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno
dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
[13]Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato
via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». [14]Detto questo, si voltò
indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. [15]Le
disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il
custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove
lo hai posto e io andrò a prenderlo». [16]Gesù le disse: «Maria!». Essa allora,
voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa:
Maestro! [17]Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al
Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro,
Dio mio e Dio vostro». [18]Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai
discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
Apparizione ai discepoli
[19]La
sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le
porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù,
si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [20]Detto questo, mostrò loro
le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. [21]Gesù
disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando
voi». [22]Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito
Santo; [23]a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li
rimetterete, resteranno non rimessi».
[24]Tommaso,
uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. [25]Gli
dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse
loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel
posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
[26]Otto
giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso.
Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
[27]Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la
tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
[28]Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». [29]Gesù gli disse: «Perché mi
hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
4. PRIMA CONCLUSIONE
[30]Molti
altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti
in questo libro. [31]Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il
Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
EPILOGO
Apparizione sulla sponda del lago di Tiberiade
[1]Dopo
questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E
si manifestò così: [2]si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo,
Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. [3]Disse
loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te».
Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
[4]Quando
gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti
che era Gesù. [5]Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli
risposero: «No». [6]Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della
barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran
quantità di pesci. [7]Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E'
il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il
camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. [8]Gli altri discepoli
invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non
erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
[9]Appena
scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
[10]Disse loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso or ora».
[11]Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di
centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
[12]Gesù disse loro: «Venite a mangiare». Enessuno dei discepoli osava
domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
[13]Allora
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
[14]Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere
risuscitato dai morti.
[15]Quand'ebbero
mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di
costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli
disse: «Pasci i miei agnelli». [16]Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi
vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli
disse: «Pasci le mie pecorelle». [17]Gli disse per la terza volta: «Simone di
Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli
dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti
voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. [18]In verità, in
verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi
dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà
la veste e ti porterà dove tu non vuoi». [19]Questo gli disse per indicare con
quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
[20]Pietro
allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che
nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è
che ti tradisce?». [21]Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?».
[22]Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a
te? Tu seguimi». [23]Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo
non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se
voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
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