venerdì 12 luglio 2019

L'arte come contemplazione e azione religiosa , di Mons. Carlo Chenis




L'ARTE COME CONTEMPLAZIONE 
E AZIONE RELIGIOSA
                
di Mons. Carlo Chenis


Religione ed arte, pur costituendo due universi distinti, si ritrovano coniugate tra loro di modo che questa diventa veicolo per quella.(1)  In tal senso la Chiesa considera l'arte "quasi-sacramento" conferendo ad essa un eminente valore teologico e inserendola nell'intimo della spiritualità cristiana.(2)
L'arte sacra richiede un credere, vuole un'esperienza spirituale che diventi ruminatio fidei, vuole sintesi di elevazione mistica e intuizione estetica.  Quale momento dello spirito l'arte evoca l'armonia interiore, porta la pace nel cuore, sollecita l'ossequio della fede.(3)  Con la fede l'arte sacra ha "una relazione naturale, una profonda affinità, una meravigliosa possibilità di collaborazione. Sia l'arte che la fede esaltano la grandezza dell'uomo e la sua sete di infinito".(4)  L'arte ponendosi come invocazione e come epifania del mistero divino contiene e visualizza il nucleo portante del cristianesimo che è fondato sulle virtù teologali della fede, speranza e carità.(5)
L'arte sacra diventa non solo stimolo religioso, ma modalità di preghiera e di contemplazione del mistero di Dio.  La valenza spirituale la rende infatti idonea alla preghiera, per cui può essere fonte di genuina devozione, ma anche di impedimento se si riduce ad ostentazione.  Nel difficile ed esaltante equilibrio tra il religioso e l'estetico essa deve dunque concorrere ad un armonico sviluppo della personalità indicando l'analogia che intercorre tra l'organicità dell'arte e la coralità della preghiera.(6)  Fine della preghiera è la partecipazione alla santità di Dio, fine dell'arte è la gratuità della contemplazione.
In questo orizzonte di significato la vocazione alla santità, che è lo scopo essenziale dell'ascesi cristiana, entra in rapporto con l'arte.  L'arte infatti è trasfigurazione della natura, la santità è elevazione dell'uomo e sua ricostituzione in conformità a Cristo.  Essendo immagine del mistero e strumento di santità, l'arte sacra non può non comportare nelle sue più limpide affermazioni uno stato di grazia, ovvero un dono particolare di Dio.(7)
Inoltre è segno evocatore dell'universalità del messaggio cristiano che travalica tempo e spazio congiungendo le generazioni.  "Essa è universale, e sfida il tempo e lo spazio. La memoria umana non cessa di tornarvi. Attraverso le epoche e le culture diverse, l'arte autentica si rivolge a tutti gli uomini. Li riunisce come fa l'amore".(8)  La memoria apre infine alla profezia.  Il desiderio di pienezza non si risolve in illusioni contingenti, cosicché l'arte sacra non si comprime negli ambiti della tecnologia e delle ideologie.
L'arte è compassione per il dolore dell'uomo ed è speranza del suo futuro destino.(9)  Lo sforzo di perfezione rende l'arte un utile simbolo di speranza attraverso la bellezza del momento che "questo mondo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione".(10)  I suoi contenuti escatologici lasciano trasparire "qualcosa della speranza che è più grande della sofferenza e della decadenza".(11)  Anche attraverso "la sofferta testimonianza di una tragica assenza, (essa annuncia) il bisogno insopprimibile di qualcosa, o meglio di Qualcuno, che dia senso all'effimero, ed altrimenti assurdo agitarsi dell'uomo nel tempo e nello spazio di questo mondo finito".(12)


Note:

1- Paolo VI (10 maggio 1969), in Insegnamenti XIV(1976), pag.604-606.
2- Paolo VI (26 febbraio 1966).
3- Paolo VI da Omelia del 30 giugno 1967 , in Insegnamenti V (1967), p.972-974.
4- Giovanni Paolo II (14 ottobre 1986).
5- Giovanni Paolo II da Omelia del 20 maggio 1982, in Insegnamenti V/2 (1982), p.1772-1774.
6- Giovanni XXIII , in Discorsi. Messaggi III (1960-1961), p.485-490.
7- Giovanni Paolo II da Omelia del 18 febbraio 1984, in Insegnamenti VII/1 (1984), p.429-436.
8- Giovanni Paolo II da Omelia del 20 maggio 1985, in Insegnamenti VIII/1 (1985), p.1560-1569.
9- Paolo VI (7 luglio 1964), in Insegnamenti II (1964), p.450-454.
10- Paolo VI , Messaggio del Concilio agli artisti (8 dicembre 1965).
11- Giovanni Paolo II (20 maggio 1985).
12- Paolo VI (10 maggio 1969).




Fonte testo :  Atti del Convegno "L'arte sacra in Italia negli ultimi cinquant'anni ,  Edizioni Stauròs , S. Gabriele (TE), 1995.































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