domenica 4 agosto 2019

COSTRUIRE UN PONTE DI RISPETTO: La Chiesa Metodista Unitaria Nativo Americana di Los Angeles di Valentina Pagliai




COSTRUIRE UN PONTE DI RISPETTO:
La Chiesa Metodista Unitaria Nativo Americana di Los Angeles
di  Valentina Pagliai


Intervista con il Reverendo Abrams.
La Chiesa Metodista Unitaria Nativo Americana é uno dei cuori della comunitá Indiana di Los Angeles. Si trova oggi ad Anaheim, una delle varie cittá inglobate nella metropoli Los Angelena. Avevo giá conosciuto il Rev. Marvin Abrams alcuni anni fa, quando la chiesa si trovava a Norwalk, vicina ad una delle autostrade che formano le arterie della cittá, visibile e facilmente raggiungibile, secondo i desideri dei suoi membri. E’ stata quindi una una piacevole occasione parlare nuovamente con lui, che ha gentilmente accettato di essere intervistato per Hako.
La Chiesa Metodista fu fondata nel 1738 da un prete Anglicano, John Wesley. I primi predicatori Metodisti giunsero in America nel 1769. Dopo la rivoluzione Americana (1775-83) il movimento Metodista Americano dichiaró la sua indipendenza dalla Chiesa di Inghilterra, ed assunse un’organizzazione stabile. Seguiamo il racconto del Rev. Abrams: "Il primo missionario Metodista tra i Nativi Americani predicó presso i Wyandot. Poi quando, durante l’amministrazione del Presidente Grant, la nazione fu divisa tra le diverse denominazioni protestanti, alla Chiesa Metodista fu assegnata la responsabilitá di prendersi cura dei territori Indiani, in Oklahoma, parte del Texas e Kansas".
"Il governo federale passó leggi e schemi per ‘civilizzare’ i Nativi Americani, che vennero poi imposti su gli Indiani, molte volte attraverso le chiese. Molte delle denominazioni protestanti presero i giovani e li trasportarono, a volte con la forza, in lontani collegi. Per la storia delle relazioni tra le chiese e le tribú Indiane, questa imposizione di valori Cristiani ha creato una diffidenza storica, una vera barriera per la relazione tra gli Indiani e la Chiesa. Questo nonostante, credo, fosse facile per i missionari lavorare con gli Indiani, poiché le cose che dicevano seguendo la Bibbia erano simili agli antichi insegnamenti della gente. Parlavano dello stesso modo di prendersi cura della Terra e della famiglia. Per questa ragione, molte volte, i missionari venivano accettati."
"Oggi alcuni Indiani hanno accettato il Cristianesimo. Da una parte ci sono quelli che rifiutano totalmente di aver a che fare con la chiesa, che dicono: ‘Quella é la chiesa dell’uomo bianco, noi non vogliamo esserci coinvolti’. Dall’altra parte ci sono quelli che sono Cristiani e dicono: ‘Non puoi aver nulla a che fare con le tradizioni, perché sono pagane, non ti ci devi immischiare’. Infine c’é un intero gruppo intermedio che si trova bene su entrambi i lati della strada. Possono seguire le tradizioni e possono essere Cristiani poiché capiscono che non c’é ostilitá tra gli insegnamenti di base del Cristianesimo, gli insegnamenti di Gesú, e gli insegnamenti della tradizione."
Per i Metodisti oggi, le diversitá culturali e di opinione sono extremamente importanti e hanno un valore positivo. Essi vedono l’importanza di essere in accordo su alcune cose centrali riguardo alla Chiesa Cristiana e lasciare che le altre differenze si esprimano e si sviluppino. Il "Libro degli Inni" é un buon esempio. Il Rev. mi ha fatto notare che ci sono inni scritti in alcuni linguaggi Nativi Americani, cosí come in molte altre lingue del mondo. Il libro simbolizza l’unitá della chiesa, ed allo stesso tempo la diversitá delle sue parti. "Puoi essere Indiano e puoi essere Cristiano. Puoi seguire la tradizione, o puoi essere qualsiasi cosa tu voglia essere. Perché Dio ti da il potenziale di essere qualsiasi cosa tu voglia essere. Ai nostri giovani veniva insegnato che bisogna rispettare gli anziani e la Terra, rispettarci l’un l’altro e rispettare noi stessi. Il rispetto é ció che manca tra i Cristiani ed i tradizionalisti. Non devi essere d’accordo, ma almeno puoi rispettare quella persona e le sue credenze. Anche se la gente dice: ‘quella é la chiesa dell’uomo bianco’, tuttavia questi sono Indiani, e se questo é ció che credono fermamente, devi rispettarli".
La chiesa fu creata nel 1975 ad Huntington Park, sotto la direzione del Pastore Oliver Neil, poi spostata in Downtown Los Angeles. Nel 1978 la direzione passa al Rev. Abrams. In seguito la chiesa fu spostata a Norwalk, e poi nel 1996 ad Anaheim, dove si trova tutt’oggi. "Come probabilmente saprai, noi Indiani siamo sempre stati un problema per qualcuno. Cosí hanno tentato di far fronte a questo problema Indiano in un monte di modi diversi. Negli anni 50 gli Indiani venivano relocati nelle maggior aree metropolitane per lavorare. [...] Nel 1975 gli Indiani qui in California, che erano venuti dall’Oklahoma, richiesero un luogo, una chiesa, dove trovarsi assieme come Indiani".
"Quando arrivai eravamo soliti avere la funzione e dopo ci riunivamo. C’era un rinfresco ed il caffé, e la gente rimanevano a lungo, dopo il servizio, nel pomeriggio. Era un luogo dove potevano parlare con altri Nativi Americani. Infatti ci eravamo resi conto che ci sono Indiani in quasi tutte le sezioni di censimento dell’area di Los Angeles. Cosi quello che facemmo fu di creare una piccola area geografica dove la gente potesse riunirsi per stare assieme, per creare oggetti, o semplicemente parlare. Per condividere le loro storie di vita e le loro esperienze e passare del tempo divertendosi in compagnia. Inoltre abbiamo come parte del nostro programma una componente di assistenza sociale." In fatti la chiesa di Echo Park, a loro connessa, provvede un centro per "situazioni di crisi", ed un centro di assistenza, che provvedono per i bisogni umani piú necessari, come il cibo ed i vestiti, ma anche servizzi di orientamento e trasporto ad altre agenzie.
"Questo luogo di riunione geografico divenne un modello, un modo di sviluppare il ministero sacerdotale tra i Nativi Americani. Come risultato, oggi ci sono ministeri simili nelle maggiori aree metropolitane degli Stati Uniti. Quello che abbiamo fatto é stato di prendere dei luoghi di riunione sociale e trasformarli in un certo senso in una struttura. Persone laiche sono state preparate per fare la funzione di Pastori. Li chiamiamo "raccoglitori", perché raccolgono tutti i Nativi Americani per pregare, per ritrovarsi, per fare servizio sociale. Ora abbiamo luoghi di riunione a San Diego, nel centro di Los Angeles, ecc., in altre chiese Metodiste. Li chiamiamo Circoli Della Vita. Si ritrovano tutte le domeniche pomeriggio per pregare e Lavorare con la comunitá".
"Quello che facciamo in questa chiesa é tentare di essere un ponte tra la tradizione ed il Cristianesimo. Il motto della nostra missione é che siamo qui per permettere ai Nativi Americani di divenire consapevoli della realtá della presenza, del potere, e dell’amore di Dio. Questa per me é la spiritualitá Nativo Americana: il tentare di divenire consapevoli di un potere piú alto, Dio, o qualcuno direbbe il Grande Padre. Perció abbiamo incorporato nelle nostre funzioni alcune pratiche, alcune cerimonie e simboli, che parlano ai bisogni spirituali della gente Nativo Americana. Per esempio, [tra i Seneca] c’é un periodo durante la cerimonia di metá Inverno, quando un giovane viene portato nella Long-House per ricevere un nome Indiano, una cerimonia per dare il nome. Quello che facciamo qui adesso, quando c’é un battesimo, é chiedere ai genitori se vogliono che il bambino riceva un nome Indiano. Se vogliono, chiediamo loro di portare alcuni degli anziani della tribú, che vengono e partecipano e raccontano della tribú, del dare il nome e quello che il nome significa. Cosí allo stesso tempo che vengono battezzati e ricevono un nome Cristiano, i bambini ricevono anche un nome Indiano. Questo é uno dei modi in cui tentiamo di colmare il divario. Inoltre, durante la funzione, abbiamo anche un Portatore di Pipa, che porta dentro la sacra pipa e la pone sull’altare. Per I nativi Americani il simbolismo [della pipa] é che il fumo é una preghiera. [...] Cosi tentiamo di usare oggetti e tentiamo di incorporare elementi nelle cerimonie e simboli nella funzione, che divengono Nativi Americani".
"Tentiamo di lavorare con altre organizzazioni Indiane e forniamo lo spazio qui perché loro lo possino usare". Nella scuola della chiesa: "abbiamo un programma che é sponsorizzato assieme dalla chiesa e dal Southern California Indian Center, Consiglio dei Bambini Interetnici. I bambini imparano a proposito del Pow-Wow, il protocollo del Pow-Wow, a creare i loro propri vestiti/costumi, ed essi imparano le danze, imparano le canzoni. Cosi collaboriamo con altri gruppi Indiani e provvediamo programmi culturali Nativo Americani. Facciamo questo, non soltanto con i bambini ma anche con i giovani. Lo scorso Agosto abbiamo organizzato con il Centro Indiano un evento di preparazione alla leadership. Sosteniamo questo gruppo nella speranza che essi possano diventare i leader per il futuro, per questa nostra comunitá Indiana".

[Nota: Durante la traduzione e l’editazione, l’intervista originaria ha subito tagli e rimaneggiamenti, sempre nel rispetto del significato originale, a cui sono rimasta sempre aderente].




Fonte : http://www.geocities.com/~vpagliai/hako99.htm





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