COSTRUIRE UN
PONTE DI RISPETTO:
La Chiesa
Metodista Unitaria Nativo Americana di Los Angeles
di
Valentina Pagliai
Intervista con il Reverendo Abrams.
La Chiesa Metodista Unitaria
Nativo Americana é uno dei cuori della comunitá Indiana di Los Angeles. Si trova
oggi ad Anaheim, una delle varie cittá inglobate nella metropoli Los Angelena.
Avevo giá conosciuto il Rev. Marvin Abrams alcuni anni fa, quando la chiesa si
trovava a Norwalk, vicina ad una delle autostrade che formano le arterie della
cittá, visibile e facilmente raggiungibile, secondo i desideri dei suoi membri.
E’ stata quindi una una piacevole occasione parlare nuovamente con lui, che ha
gentilmente accettato di essere intervistato per Hako.
La Chiesa Metodista fu fondata nel 1738 da un
prete Anglicano, John Wesley. I primi predicatori Metodisti giunsero in America
nel 1769. Dopo la rivoluzione Americana (1775-83) il movimento Metodista
Americano dichiaró la sua indipendenza dalla Chiesa di Inghilterra, ed assunse
un’organizzazione stabile. Seguiamo il racconto del Rev. Abrams:
"Il primo missionario Metodista tra i Nativi Americani predicó
presso i Wyandot. Poi quando, durante l’amministrazione del Presidente Grant, la
nazione fu divisa tra le diverse denominazioni protestanti, alla Chiesa
Metodista fu assegnata la responsabilitá di prendersi cura dei territori
Indiani, in Oklahoma, parte del Texas e Kansas".
"Il governo federale passó leggi e schemi per
‘civilizzare’ i Nativi Americani, che vennero poi imposti su gli Indiani, molte
volte attraverso le chiese. Molte delle denominazioni protestanti presero i
giovani e li trasportarono, a volte con la forza, in lontani collegi. Per la
storia delle relazioni tra le chiese e le tribú Indiane, questa imposizione di
valori Cristiani ha creato una diffidenza storica, una vera barriera per la
relazione tra gli Indiani e la Chiesa. Questo nonostante, credo, fosse facile
per i missionari lavorare con gli Indiani, poiché le cose che dicevano seguendo
la Bibbia erano simili agli antichi insegnamenti della gente. Parlavano dello
stesso modo di prendersi cura della Terra e della famiglia. Per questa ragione,
molte volte, i missionari venivano accettati."
"Oggi alcuni Indiani hanno accettato il
Cristianesimo. Da una parte ci sono quelli che rifiutano totalmente di aver a
che fare con la chiesa, che dicono: ‘Quella é la chiesa dell’uomo bianco, noi
non vogliamo esserci coinvolti’. Dall’altra parte ci sono quelli che sono
Cristiani e dicono: ‘Non puoi aver nulla a che fare con le tradizioni, perché
sono pagane, non ti ci devi immischiare’. Infine c’é un intero gruppo intermedio
che si trova bene su entrambi i lati della strada. Possono seguire le tradizioni
e possono essere Cristiani poiché capiscono che non c’é ostilitá tra gli
insegnamenti di base del Cristianesimo, gli insegnamenti di Gesú, e gli
insegnamenti della tradizione."
Per i Metodisti oggi, le diversitá culturali e
di opinione sono extremamente importanti e hanno un valore positivo. Essi vedono
l’importanza di essere in accordo su alcune cose centrali riguardo alla Chiesa
Cristiana e lasciare che le altre differenze si esprimano e si sviluppino. Il
"Libro degli Inni" é un buon esempio. Il Rev. mi ha fatto notare che ci sono
inni scritti in alcuni linguaggi Nativi Americani, cosí come in molte altre
lingue del mondo. Il libro simbolizza l’unitá della chiesa, ed allo stesso tempo
la diversitá delle sue parti. "Puoi essere Indiano e
puoi essere Cristiano. Puoi seguire la tradizione, o puoi essere qualsiasi cosa
tu voglia essere. Perché Dio ti da il potenziale di essere qualsiasi cosa tu
voglia essere. Ai nostri giovani veniva insegnato che bisogna rispettare gli
anziani e la Terra, rispettarci l’un l’altro e rispettare noi stessi. Il
rispetto é ció che manca tra i Cristiani ed i tradizionalisti. Non devi essere
d’accordo, ma almeno puoi rispettare quella persona e le sue credenze. Anche se
la gente dice: ‘quella é la chiesa dell’uomo bianco’, tuttavia questi sono
Indiani, e se questo é ció che credono fermamente, devi rispettarli".
La chiesa fu creata nel 1975 ad Huntington
Park, sotto la direzione del Pastore Oliver Neil, poi spostata in Downtown Los
Angeles. Nel 1978 la direzione passa al Rev. Abrams. In seguito la chiesa fu
spostata a Norwalk, e poi nel 1996 ad Anaheim, dove si trova tutt’oggi.
"Come probabilmente saprai, noi Indiani siamo sempre stati un
problema per qualcuno. Cosí hanno tentato di far fronte a questo problema
Indiano in un monte di modi diversi. Negli anni 50 gli Indiani venivano relocati
nelle maggior aree metropolitane per lavorare. [...] Nel 1975 gli Indiani qui in
California, che erano venuti dall’Oklahoma, richiesero un luogo, una chiesa,
dove trovarsi assieme come Indiani".
"Quando arrivai eravamo soliti avere la
funzione e dopo ci riunivamo. C’era un rinfresco ed il caffé, e la gente
rimanevano a lungo, dopo il servizio, nel pomeriggio. Era un luogo dove potevano
parlare con altri Nativi Americani. Infatti ci eravamo resi conto che ci sono
Indiani in quasi tutte le sezioni di censimento dell’area di Los Angeles. Cosi
quello che facemmo fu di creare una piccola area geografica dove la gente
potesse riunirsi per stare assieme, per creare oggetti, o semplicemente parlare.
Per condividere le loro storie di vita e le loro esperienze e passare del tempo
divertendosi in compagnia. Inoltre abbiamo come parte del nostro programma una
componente di assistenza sociale." In fatti la chiesa
di Echo Park, a loro connessa, provvede un centro per "situazioni di crisi", ed
un centro di assistenza, che provvedono per i bisogni umani piú necessari, come
il cibo ed i vestiti, ma anche servizzi di orientamento e trasporto ad altre
agenzie.
"Questo luogo di riunione geografico divenne
un modello, un modo di sviluppare il ministero sacerdotale tra i Nativi
Americani. Come risultato, oggi ci sono ministeri simili nelle maggiori aree
metropolitane degli Stati Uniti. Quello che abbiamo fatto é stato di prendere
dei luoghi di riunione sociale e trasformarli in un certo senso in una
struttura. Persone laiche sono state preparate per fare la funzione di Pastori.
Li chiamiamo "raccoglitori", perché raccolgono tutti i Nativi Americani per
pregare, per ritrovarsi, per fare servizio sociale. Ora abbiamo luoghi di
riunione a San Diego, nel centro di Los Angeles, ecc., in altre chiese
Metodiste. Li chiamiamo Circoli Della Vita. Si ritrovano tutte le domeniche
pomeriggio per pregare e Lavorare con la comunitá".
"Quello che facciamo in questa chiesa é
tentare di essere un ponte tra la tradizione ed il Cristianesimo. Il motto della
nostra missione é che siamo qui per permettere ai Nativi Americani di divenire
consapevoli della realtá della presenza, del potere, e dell’amore di Dio. Questa
per me é la spiritualitá Nativo Americana: il tentare di divenire consapevoli di
un potere piú alto, Dio, o qualcuno direbbe il Grande Padre. Perció abbiamo
incorporato nelle nostre funzioni alcune pratiche, alcune cerimonie e simboli,
che parlano ai bisogni spirituali della gente Nativo Americana. Per esempio,
[tra i Seneca] c’é un periodo durante la cerimonia di metá Inverno, quando un
giovane viene portato nella Long-House per ricevere un nome Indiano, una
cerimonia per dare il nome. Quello che facciamo qui adesso, quando c’é un
battesimo, é chiedere ai genitori se vogliono che il bambino riceva un nome
Indiano. Se vogliono, chiediamo loro di portare alcuni degli anziani della tribú,
che vengono e partecipano e raccontano della tribú, del dare il nome e quello
che il nome significa. Cosí allo stesso tempo che vengono battezzati e ricevono
un nome Cristiano, i bambini ricevono anche un nome Indiano. Questo é uno dei
modi in cui tentiamo di colmare il divario. Inoltre, durante la funzione,
abbiamo anche un Portatore di Pipa, che porta dentro la sacra pipa e la pone
sull’altare. Per I nativi Americani il simbolismo [della pipa] é che il fumo é
una preghiera. [...] Cosi tentiamo di usare oggetti e tentiamo di incorporare
elementi nelle cerimonie e simboli nella funzione, che divengono Nativi
Americani".
"Tentiamo di lavorare con altre organizzazioni
Indiane e forniamo lo spazio qui perché loro lo possino usare". Nella scuola
della chiesa: "abbiamo un programma che é sponsorizzato assieme dalla chiesa e
dal Southern California Indian Center, Consiglio dei Bambini Interetnici. I
bambini imparano a proposito del Pow-Wow, il protocollo del Pow-Wow, a creare i
loro propri vestiti/costumi, ed essi imparano le danze, imparano le canzoni.
Cosi collaboriamo con altri gruppi Indiani e provvediamo programmi culturali
Nativo Americani. Facciamo questo, non soltanto con i bambini ma anche con i
giovani. Lo scorso Agosto abbiamo organizzato con il Centro Indiano un evento di
preparazione alla leadership. Sosteniamo questo gruppo nella speranza che essi
possano diventare i leader per il futuro, per questa nostra comunitá Indiana".
[Nota: Durante la traduzione e l’editazione,
l’intervista originaria ha subito tagli e rimaneggiamenti, sempre nel rispetto
del significato originale, a cui sono rimasta sempre aderente].
Fonte : http://www.geocities.com/~vpagliai/hako99.htm
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