lunedì 5 agosto 2019

FRATEL LUIGI ANDREA BORDINO : l'infermiere dei poveri, a cura di Michele Salcito



FRATEL LUIGI ANDREA BORDINO : l'infermiere dei poveri
a cura di Michele Salcito
 
DALLA CITTA’ DELLA SOFFERENZA ALLA GERUSALEMME CELESTE

 
Sintesi della vita del  Venerabile Fratel Luigi Andrea Bordino (1922-1977)
dei Fratelli di San G.B. Cottolengo
A cura di Michele Salcito,
autore della biografia “L’infermiere dei poveri” (Editrice Effatà, 2007)


Fratel Luigi, al secolo Andrea Bordino, nasce a Castellinaldo (Cuneo) il 12 agosto 1922 da una numerosa famiglia di contadini e cresce in un ambiente molto religioso.
Trascorre la sua adolescenza come tutti gli altri ragazzi del paese. Spesso, poi, aiuta il padre nel lavoro delle vigne.
Frequenta assiduamente la parrocchia.
Quando ha ancora soli 19 anni viene nominato presidente del gruppo locale di Azione Cattolica.
 
  
 
Nel gennaio del 1942 è arruolato nella artiglieria alpina della Cuneense e dopo pochi mesi parte insieme al fratello per quella assurda Campagna di Russia, durante la quale, un anno dopo, viene fatto prigioniero.
Ridotto ad una “larva umana” vede sotto i suoi occhi morire tanti commilitoni.
In Russia compie già la sua scelta per Dio e, senza avere il timore di essere preso in giro o di essere emarginato dagli altri, nei momenti opportuni, testimonia la sua fede con gesti di Carità.
        
 

 
Con la fine della guerra i due fratelli rientrano in Italia nell’ottobre 1945 e fanno costruire un pilone dedicato alla Consolata, proprio vicino a casa loro.
La terribile esperienza della guerra e di violenze inaudite, segnano in modo indelebile la personalità di Andrea che si avvicina sempre più alla preghiera.
Egli non è più come prima.  Deve fare qualcosa per gli altri e pian piano ecco che matura la sua vocazione alla carità e sceglie di diventare un laico consa-crato impe-gnato ad assistere i malati e i poveri.
Nel luglio 1946 entra nei Fratelli della Piccola Casa della Divina Provvidenza, il Cottolengo di Torino, fondato nel 1832 da San Giuseppe Benedetto Cottolengo, che ospita ancora oggi persone affette dalle più disparate malattie  e disabilità fisiche e psichiche.
Due anni dopo emette la prima professione religiosa con il nome di Fratel Luigi della Consolata in onore della Madonna e per ricordare un suo confratello prematuramente scomparso.
Frequenta un corso infermieristico con grande profitto e, dopo un tirocinio all’Ospedale Maria Vittoria, comincia a lavorare nel reparto chirurgico e nella sala operatoria del Cottolengo.
Si dimostra un infermiere eccezionale con competenze estese alle pratiche di anestesista.

         

L'umiltà è alla base della sua competenza religiosa e professionale:
 
q      fugge la vanagloria
q      non cerca l'elogio delle suore, dei medici, né tanto meno dei suoi confratelli.
 
  
 
In sala operatoria, a volte, a causa di controversie o per lo stress dovuto ad interventi di notevoli difficoltà, le tensioni salgono alle stelle ma, all'arrivo di Fratel Luigi si sciolgono come neve al sole.
 
         Egli rivela di possedere anche grandiosi doni dello Spirito Santo:
 
q      una predisposizione al consiglio ed al conforto,
q      una scienza "sapiente"
q      un intelletto invidiabile
q      una pietà veramente cristiana
 
         La sua giornata è dedicata pienamente all’attività infermieristica ma da religioso esemplare, quando può, si ritira volentieri in preghiera e lo fa anche nel cortile dei Fratelli.


Il suo sostegno al sofferente non manca mai, soprattutto nell'ora della prova.
Dove i medici fanno fatica a portare consolazione ci va fratel Luigi. Per loro rappresenta il miglior ambasciatore da inviare ai parenti di malati in fin di vita o appena spirati.
Dal 1959 al 1967 riceve dai suoi confratelli cariche di responsabilità tra i Fratelli Cottolenghini e nella direzione della stesso Ospedale Cottolengo.
Nel giugno 1975, sentendosi poco bene si sottopone ad alcune analisi del sangue. La diagnosi è spietata: leucemia mieloide, una  malattia che lui conosce bene e il cui esito (a quel tempo) era la morte.
Nonostante tutto, Fratel Luigi senza disperarsi benedice continuamente la Provvidenza dicendo a tutti coloro che lo vanno a trovare al suo letto d’ospedale “Facciamo la volontà di Dio” e poi, con il sorriso sulle labbra aggiunge  “Deo gratias”.  Vanno a trovarlo confratelli, suore, amici, sacerdoti, e tanti che promettono preghiere, ma lui risponde che è giusto che sia fatto tutto come vuole la Divina Provvidenza; in pratica, ciò che conta per il Venerabile non è più la vita o la morte ma piuttosto fare la volontà di Dio
Nel gennaio del '77, con la massima semplicità, riceve il Sacramento degli infermi. Il suo corpo è invaso da noduli dolenti (tumori linfatici) che non lo lasciano riposare.
Dopo aver gestito per oltre due anni la sua malattia come se fosse stata quella di un altro, il 25 agosto 1977 il suo corpo non ce la fa più e chiude gli occhi santamente.  Qualche ora dopo gli vengono espiantate le cornee, il suo atto supremo di donazione, che vengono trapiantate in due persone non vedenti.
Nell’aprile del 1997 i suoi resti vengono traslati nella chiesa della Piccola Casa, a pochi metri da quelli del Santo Fondatore.  Dopo un processo di canonizzazione durato appena 10 anni,  il 12 aprile 2003 viene dichiarato Venerabile.
 

Riflessioni sulla sua tomba
 

 
Quieto, vicino alla tua tomba
nel pensiero non ho parole.
Adorazione, mistero e tristezza profonda
come pioggia cadono nel mio cuore.
 
Ora sei nell’amore di Dio, che io sento
in tutto ciò che è estraneo al male.
Sei nel forte fischio del vento,
nel più piccolo atomo dell’energia vitale.
 
Hai solcato l’amore come fosse terra.
Con la fede hai bruciato l’erba cattiva.
Povertà, castità ed obbedienza nella tua serra
ove l’acqua era la più fertile, la più viva.
 
Al tuo messaggio universale
donerei l’anima mia,
per bruciare le ali del male,
per vincere la mia malinconia.
 
Non è un gioco d’azzardo.
C’è, ma bisogna guadagnarselo il Paradiso.
Allor, nell’incertezza volgo lo sguardo
verso te e vedo il tuo sorriso.
 

 



Fonte : 
Per chi volesse approfondire la figura del Venerabile è possibile ricevere il semestrale “Fratel Luigi è una proposta” od altro materiale contattando la Postulazione Causa Fratel Luigi che è in Via Cottolengo 14 – 10152 Torino (tel. 011 5225111).

Per la biografia “L’infermiere dei poveri” rivolgersi all’Editrice Effatà: Via Tre Denti 1 – 10060 Cantalupa (To) – Tel. 0121-353452 -
www.effata.it
E’ possibile scrivere all’autore: misalci@tin.it




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