SANTA
CATERINA VOLPICELLI
testimone dell'amore del
Sacro Cuore di Gesù
fondatrice delle "Ancelle del
Sacro Cuore"
(1839-1894)
"...Gesù ci conceda di consumarci di
amore per Lui, che è morto di amore per noi..."
Santa Caterina Volpicelli.
CATERINA
VOLPICELLI, fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore, appartiene alla
schiera degli «apostoli dei poveri e degli emarginati», che, nel secolo XIX,
furono per Napoli un luminoso segno della presenza del Cristo «buon samaritano»
che viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito, per versare
sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza (cf. Messale
Romano, 2° ed. Italiana, Roma 1983, Prefazio comune VIII, pag. 375).
Nata a
Napoli il 21/01/1839, Caterina ebbe nella sua famiglia, appartenente all’alta
borghesia, una solida formazione umana e religiosa. Nel Reale Educandato di S.
Marcellino, sotto la guida sapiente di Margherita Salatino (futura fondatrice,
con il Beato Ludovico da Caloria, delle Suore Francescane Elisabettiane Bigie),
apprese le lettere, le lingue e la musica, cosa non frequente per una donna del
suo tempo.
Guidata
poi dallo Spirito del Signore, che le rivelava il progetto di Dio attraverso la
voce di sapienti e santi Direttori spirituali, Caterina che intanto si accaniva
a rivaleggiare con la sorella e a brillare nella società, frequentando teatri e
spettacoli di danze, rinunciò con prontezza agli effimeri valori di una vita
elegante e spensierata, per aderire con generosa decisione ad una vocazione di
perfezione e di santità.
L’incontro occasionale con il Beato Ludovico da Caloria, il 19 settembre 1854, a
«La Palma» in Napoli, fu, come affermò la stessa Beata «un tratto singolare di
grazia preveniente, di carità e di predilezione del Sacro Cuore innamorato delle
miserie della sua Serva». Il Beato l’associò all’Ordine Francescano Secolare e
le indicò, come unico scopo della sua vita, il culto del Sacro Cuore di Gesù,
invitandola a restare in mezzo alla società, nella quale doveva essere
«pescatrice di anime».
Guidata
poi dal suo confessore, il barnabita P. Leonardo Matera, il 28/05/1859 Caterina
entrò tra le Adoratrici perpetue di Gesù Sacramentato, uscendone però ben
presto, per gravi motivi di salute.
Altro era
il disegno di Dio su Caterina. Lo aveva ben intuito il Beato Ludovico che spesso
le ripeteva: «Il Cuore di Gesù, o Caterina, questa è l’opera tua!».
Su
indicazione del suo confessore, la Volpicelli, conosce il foglio mensile
dell’Apostolato della Preghiera in Francia, ricevendo da lui notizie dettagliate
della nascente Associazione, con il diploma di Zelatrice, il primo giunto a
Napoli. Nel luglio del 1867, P. Ramiére visita il palazzo di Largo Petrone alla
Salute, in Napoli, dove Caterina sta meditando di stabilire la sede delle sue
attività apostoliche «per far rinascere nei cuori, nelle famiglie e nella
società l’amore per Gesù Cristo».
L’Apostolato della Preghiera sarà il cardine dell’intero edificio spirituale di
Caterina, che le consentirà di coltivare il suo ardente amore per l’Eucaristia e
diventerà lo strumento di un’azione pastorale avente le dimensioni del Cuore di
Cristo e perciò aperta ad ogni uomo, sempre a servizio della Chiesa, degli
ultimi e dei sofferenti.
Con le
prime zelatrici, il 1° luglio 1874 Caterina fonda il nuovo Istituto delle
«Ancelle del Sacro Cuore», approvato in primo tempo dal Cardinale Arcivescovo di
Napoli, il Servo di Dio Sisto Riario Sforza, e in seguito, il 13 giugno 1890, da
Papa Leone XIII, che accorda alla nuova Famiglia religiosa il «Decreto di lode».
Premurosa
delle sorti della gioventù, aprì poi l’orfanatrofio delle «Margherite», fondò
una biblioteca circolante e istituì l’Associazione delle Figlie di Maria, con la
saggia guida della Venerabile M. Rosa Carafa Traetto (†1890).
In breve
tempo aprì altre case: a Napoli nel Palazzo Sansevero e poi presso la Chiesa
della Sapienza, a Ponticelli, dove le Ancelle si distinsero nell’assistenza alle
vittime del colera del 1884, a Minturno, a Meta di Sorrento e a Roma.
Il 14
Maggio 1884 il nuovo Arcivescovo di Napoli, Cardinale Guglielmo Sanfelice,
O.S.B., consacrò il Santuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù, che la Volpicelli
aveva fatto erigere accanto alla Casa Madre, destinandolo particolarmente
all’adorazione riparatrice chiesta dal Papa per il sostegno della Chiesa, in
un’epoca difficile per la libertà religiosa e per l’annunzio del Vangelo.
La
partecipazione di Caterina al Primo Congresso Eucaristico Nazionale celebratosi
a Napoli nel 1891 (19-22 novembre), fu l’atto culminante dell’apostolato della
fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore; in quell’occasione allestì una ricca
esposizione di arredi sacri, destinati alle chiese povere, organizzò
l’adorazione Eucaristica nella cattedrale e fu l’animatrice di quel gran
movimento di anime che sfociò nell’impressionante «Confessione e Comunione
generale».
Caterina
Volpicelli si spense a Napoli il 28 dicembre 1894 offrendo la sua vita per la
Chiesa e per il Santo Padre.
La causa
di Beatificazione e Canonizzazione dell’insigne testimone della carità del Cuore
di Cristo, dopo l’istruzione del Processo Ordinario negli anni 1896-1902 nella
Curia ecclesiastica di Napoli, fu ufficialmente introdotta presso l’allora S.
Congregazione dei Riti l’11 gennaio 1911.
Il 25
marzo 1945 il Santo Padre Pio XII ne dichiarava l’eroicità delle virtù,
attribuendole il titolo di Venerabile.
Il 28
giugno 1999 Sua Santità, Giovanni Paolo II, approvava la lettura del decreto di
Beatificazione.
Il 6
dicembre 2008 Sua Santità Benedetto XVI ha disposto la proclamazione del Decreto
sul miracolo per la Canonizzazione.
Il 26
aprile 2009 Caterina Volpicelli viene proclamata Santa da S.S. Papa Benedetto
XVI.
Testo tratto dall'
Omelia del Santo Padre Benedetto XVI (26 aprile 2009)
" ...Testimone dell’amore divino fu
anche santa Caterina Volpicelli, che si sforzò di “ essere di Cristo, per
portare a Cristo” quanti ebbe ad incontrare nella Napoli di fine Ottocento, in
un tempo di crisi spirituale e sociale. Anche per lei il segreto fu
l’Eucaristia. Alle sue prime collaboratrici raccomandava di coltivare una
intensa vita spirituale nella preghiera e, soprattutto, il contatto vitale con
Gesù eucaristico. E’ questa anche oggi la condizione per proseguire l’opera e la
missione da lei iniziate e lasciate in eredità alle “Ancelle del Sacro Cuore”.
Per essere autentiche educatrici della fede, desiderose di trasmettere alle
nuove generazioni i valori della cultura cristiana, è indispensabile, come amava
ripetere, liberare Dio dalle prigioni in cui lo hanno confinato gli uomini. Solo
infatti nel Cuore di Cristo l’umanità può trovare la sua ‘stabile dimora”. Santa
Caterina mostra alle sue figlie spirituali e a tutti noi, il cammino esigente di
una conversione che cambi in radice il cuore, e si traduca in azioni coerenti
con il Vangelo. E’ possibile così porre le basi per costruire una società aperta
alla giustizia e alla solidarietà, superando quello squilibrio economico e
culturale che continua a sussistere in gran parte del nostro pianeta... "
Papa Benedetto XVI.
"...La gioia è l'atto più bello di fede, speranza
e amore nella vita di ogni cristiano..."
Santa Caterina Volpicelli.
ANCELLE DEL SACRO CUORE DI GESU'
Caterina
Volpicelli e carisma di fondazione
Caterina Volpicelli
nasce a Napoli il 21 gennaio 1839 da una famiglia dell’alta borghesia. Educata
in casa ai sani valori della tradizione del meridione d’Italia, completa la sua
formazione nel Real Collegio di S. Marcellino di Napoli acquisendo un elevato
grado di cultura, cosa non comune per una donna del suo tempo.
Dopo una breve
esperienza nel Monastero delle Adoratrici Perpetue, ritorna in famiglia dove
comprende che il disegno di Dio su di lei è ben altro. La sua opera deve
svolgersi nella società con l’unico intento di diffondere l’amore per il Cuore
di Gesù attraverso l’Apostolato della Preghiera.
Le prime Zelatrici
sono anche le prime compagne di Caterina nella fondazione dell’Istituto delle
Ancelle del Sacro Cuore. L’attività prevalente è l’evangelizzazione mediante la
catechesi, la Scuola, la visita agli infermi, la formazione spirituale dei
bambini, dei giovani e delle famiglie.
Le Ancelle del
Sacro Cuore vivono vita fraterna in comunità ma non vestono l'abito
religioso per imitare l'umiltà e la donazione incondizionata di Gesù, che
nell'Eucarestia "si dona tutto a tutti". Esse condividono la loro spiritualità
con i membri dei Rami esterni: Piccole Ancelle (nubili) e
Aggregate (coniugate) che sono lievito evangelico in famiglia e fuori.
Coronano un desiderio inedito della Fondatrice i Servi del Sacro Cuore,
sacerdoti e religiosi, sorti in Brasile:"Lavoro, studio e orazione" è il metodo
dell'azione missionaria dei Servi del Sacro Cuore per "Incarnare Cristo Amore".
Le Ancelle del Sacro
Cuore sono presenti con vari Istituti a Roma e in tutta l'Italia meridionale, e
all'estero in Brasile, Panama e Indonesia.
La
Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore nasce
nel 1867 come pia associazione con il fine di promuovere, mediante la devozione
al Sacro Cuore, il Regno di Cristo tra la gente.
La loro missione, secondo la volontà della Fondatrice, è
quella di lavorare nel mondo e per il mondo, vivendo in silenzio molteplici
diverse esperienze, via via esse vanno allargando
gradualmente e rapidamente i campi della propria attività. Così nel 1892 un
piccolo gruppo di loro saliva da Napoli a Roma dove l’attività delle Ancelle fu
dapprima quella della evangelizzazione diretta che si proponeva mediante la
catechesi, la formazione spirituale dei bambini, delle giovani, delle famiglie.
Ma ben presto esse rivolsero il pensiero alla fondazione di una scuola perché
potesse divenire, secondo le parole della Fondatrice “modello
di arte pedagogica cui fosse viva la verità di Cristo”.
La Scuola
apriva la strada al rapporto con i giovani, ma anche con gli adulti, le famiglie
e, attraverso i docenti, con il mondo del lavoro, facendosi centro di
un’educazione permanente scolastica ed extrascolastica, che avrebbe potuto
coinvolgere le menti e i cuori in un fecondo progetto teso a integrare e
perfezionare cristianamente il potenziale di umanità e creatività proprio di
ciascuna persona. Le Ancelle amarono subito la scuola trovandovi fecondo stimolo
alla propria attività e offrirono un’altere significativa presenza nella
società. La vita vissuta a contatto con i giovani, dare ad essi la possibilità
di parlare, discutere, di rivedere posizioni superate e arretrate, assumendo
sempre per convinzione e mai per imitazione, atteggiamenti nuovi e rinnovatori
del proprio sistema di vita, significa operare nell’intento di ottenere
un’autentica e profonda trasformazione evangelica nella società. Gli uomini di
domani saranno in grado di garantire così un mondo migliore. Nella nostra epoca
in cui i veri valori della vita vengono spesso sostituiti dalla droga, dal
sesso, dall’alcool, dall’egoismo, dal razzismo, dalla
prepotenza e dall’acquisto di beni puramente materiali, i giovani vanno aiutati
a trovare Dio, vanno guidati a perfezionarsi nella carità fraterna, lottando
anche, se necessario, nell’intento di dare un valido soddisfacente senso alla
propria vita.
Solo attraverso il primato dei valori dello spirito si può raggiungere la conquista di una piena, autentica, totale libertà interiore. E i giovani con la loro condanna alla guerra, con l’impegno per la pace, il rispetto e la difesa per la natura, ci danno, anche nella nostra epoca un autentico messaggio di speranza in proposito, superando con la loro fede in un mondo migliore, i dubbi e le incertezze della nostra umana condizione. Tutto questo sanno bene le Ancelle che nella scuola, al di là della didattica professionale in cui molte di loro sono responsabilmente impegnate, non rifiutano mai di dialogare con i giovani parlando dei problemi che travagliano questo nostro tempo alla ricerca affannosa di una nuova struttura, non rinunciano ad offrire ad essi la loro parola, il consiglio, l’abbraccio fraterno che significa comprensione e dona conforto con il proposito di continuare, anche nella scuola, e meglio approfondire l’opera di evangelizzazione che è intento fondamentale e primario della loro missione.
Solo attraverso il primato dei valori dello spirito si può raggiungere la conquista di una piena, autentica, totale libertà interiore. E i giovani con la loro condanna alla guerra, con l’impegno per la pace, il rispetto e la difesa per la natura, ci danno, anche nella nostra epoca un autentico messaggio di speranza in proposito, superando con la loro fede in un mondo migliore, i dubbi e le incertezze della nostra umana condizione. Tutto questo sanno bene le Ancelle che nella scuola, al di là della didattica professionale in cui molte di loro sono responsabilmente impegnate, non rifiutano mai di dialogare con i giovani parlando dei problemi che travagliano questo nostro tempo alla ricerca affannosa di una nuova struttura, non rinunciano ad offrire ad essi la loro parola, il consiglio, l’abbraccio fraterno che significa comprensione e dona conforto con il proposito di continuare, anche nella scuola, e meglio approfondire l’opera di evangelizzazione che è intento fondamentale e primario della loro missione.
Le
Ancelle del Sacro Cuore a Roma : cenni storici ed esperienza educativa
dell'Istituto "Caterina Volpicelli" di Roma
Il 19
settembre 1892 un
gruppo di Ancelle del S. Cuore vennero a
Roma e, seguendo lo spirito di apostolato di cui era animata
la Fondatrice,…” aprirono una casa in quei
quartieri della città, nei quali si sentiva il bisogno di aiuti morali e
spirituali. Si stabilirono nel quartiere Ludovisi, chiamato allora dallo stesso
cardinale vicario “Africa di Roma” precisamente per la mancanza assoluta di
chiese e centri di attività spirituali in tutta quella vasta
zona compresa tra via XX Settembre e Corso d’Italia….”(
da
manoscritto ) .
Le
cinque pioniere si erano stabilite alla via Sallustiana.
Dagli atti si
legge
: “oggi
sono arrivate qui le Ancelle per l’inizio di questo centro della loro
Congregazione: Clorinda Sparano assistente, Aurelia Bonazzi segretaria –
sacrestana – portinaia, Teresa Berençon economa – deputata pel catechismo e
guardaroba, Elena Bucci postulante – aiutante sacrestana, Margherita Perna
coadiutrice – cuciniera e aiutante portinaia; casa: via Sallustiana n° 4 che
ricade nel territorio della parrocchia di San Bernardo”.
I primi
tempi quelli di fine ottocento, erano
tempi che le stesse autorità ecclesiastiche romane, definivano, “così terribili
per la Chiesa”
. I luoghi prescelti dalle Volpicelli erano veri territori di “missione”, oggi
diremmo di avanguardia. Già i tempi e i luoghi segnalavano un aspetto del
carisma primitivo della Congregazione: spostarsi, con vero spirito missionario,
nelle zone più incolte dal punto di vista religioso e suscitarvi vita cristiana,
nello spirito di Caterina.
Il 28
novembre 1892, la prima comunità di
Roma aveva ricevuto la visita della Madre generale Caterina Volpicelli la quale,
(
atti della casa)
“ha dimostrato esser
contenta dell’ordinamento della casa e del modo come è tenuta la cappella…“ ed
invoglia le sorelle a darsi subito da fare per l’apostolato.
Il 29 novembre 1892, presente ancora la Volpicelli a Roma, gli atti annotano “Come mezzo di apostolato si è progettato iniziare qualche riunione di lavoro a beneficio dei poveri non potendosi lavorare per le chiese” : lavorare per le chiese povere appena possibile e, nel frattempo, rispondere ai bisogni più immediati del quartiere prodigandosi per coloro che sono più bisognosi.
Il 29 novembre 1892, presente ancora la Volpicelli a Roma, gli atti annotano “Come mezzo di apostolato si è progettato iniziare qualche riunione di lavoro a beneficio dei poveri non potendosi lavorare per le chiese” : lavorare per le chiese povere appena possibile e, nel frattempo, rispondere ai bisogni più immediati del quartiere prodigandosi per coloro che sono più bisognosi.
Molti anni dopo, il 7 giugno 1956,
( atti 1950-58)
gli atti riportano la
benedizione degli arredi sacri : “pianete, ammitti, corporali ecc.” predisposti
da Ancelle ed ex alunne per le chiese povere di Roma sulla base di richieste
pervenute.
“Cresciuta
poi la popolazione di quei nuovi quartieri, le Ancelle si videro
nella necessità di acquistare locali più spaziosi e comprarono, con non
lievi sacrifici, tutto intero lo stabile di via XX Settembre n.
91”(manoscritto
anonimo) .
Dalla via
Sallustiana, quindi, le Ancelle si spostarono alla via XX
Settembre n° 91 e, per vari motivi, nel 1923 si trasferirono nella casa
vicino a Porta Pia, già villa Bonaparte: un’antica casa da prima in
possesso di un russo scismatico, la cui vedova, volendola vendere, aveva,
per mezzo di terze persone, assunto formale impegno di
cederla alle Ancelle. Esse entrarono in possesso
della casa , ma con grandi difficoltà, sia per una specie di ripensamento
della signora erede, sia per questioni condominiali con le proprietà confinanti,
sia anche per la legislazione internazionale, trattandosi di casa appartenuta a
un cittadino russo. Così il 29 agosto 1923
le Ancelle traslocarono in via XX Settembre, 68 e qui si celebrò per
la prima volta
la S. Messa il 30 agosto.
Il 4 agosto 1899 sor Errichetta Scoppa, con altre ancelle residenti nella casa di Roma, chiese ed ottenne dal Papa di poter emettere in sua presenza i voti perpetui. E’ una data rilevante per la comunità, perché è quella l’occasione in cui viene ufficialmente comunicato al Santo Padre (Leone XIII) l’acquisto della seconda casa alla via XX Settembre, ed Egli rivolge un bel discorso alle sorelle presenti:
Il 4 agosto 1899 sor Errichetta Scoppa, con altre ancelle residenti nella casa di Roma, chiese ed ottenne dal Papa di poter emettere in sua presenza i voti perpetui. E’ una data rilevante per la comunità, perché è quella l’occasione in cui viene ufficialmente comunicato al Santo Padre (Leone XIII) l’acquisto della seconda casa alla via XX Settembre, ed Egli rivolge un bel discorso alle sorelle presenti:
” sono contento
che la nuova casa è a Porta Pia, ci bisognava una chiesa di
riparazione in quel posto dove il Santo Padre è stato spogliato di tutto,
essendosi impadroniti i malvagi di tutto quello che apparteneva al Vicario di
Gesù Cristo. Dunque, riparate, riparate con le vostre preghiere, col vostro
sacrificio, avendo lasciato il mondo, la famiglia, con le vostre opere col
catechismo, con le prime comunioni, col coltivare la gioventù che è esposta a
tanto male, a tanti cattivi esempi. Pregate, pregate sempre pel Santo Padre, per
la Chiesa
che è tanto perseguitata, riparate per tanto male che si commette tutto per
opera di frammassoni che sono i figli del demonio e lavorate senza stancarvi. In
tal guisa con la preghiera, le opere, la riparazione e i sacrifici
santificherete voi e farete gran bene alle anime”(atti 1899).
A distanza di
molti anni, da questo primo episodio, esattamente il 9 gennaio 1957,
la Madre
generale pro tempore Isabella
Giannattasio, in visita al Papa Pio XII, al quale sottopone anche il “nuovo
abito” delle Ancelle, si sente ribadire dal Pontefice che l’opera principale
delle Ancelle romane è ‘ l’apostolato per la gioventù
studiosa e le scuole’. Attraverso i Pontefici
succeduti a Leone XIII, la
Chiesa
aveva modificato i suoi rapporti con lo Stato e la società civile, fino alla
soluzione dei patti lateranensi, con i quali lo Stato tornava a collaborare
positivamente con la Chiesa,
nella scuola, nell’esercito, in tutte le questioni di interesse pubblico.
L’opera educativa delle Volpicelli ben si inseriva in questa nuova atmosfera.
Il 31 ottobre
1922 s’inaugurava il liceo-ginnasio “C. Volpicelli”, nella sala ingrandita
allo scopo, superiora della casa era Giuseppina Sportiello.
Per solennizzare l’evento erano presenti le famiglie delle nuove alunne,
signorine del comitato, insegnanti, il direttore del collegio Massimo, il perno
dell’opera scolastica P. Cimmino, il Padre Rodrigo generale dei Bigi, soltanto
il cardinale protettore non intervenne per il movimento dei fascisti.(atti
1921-33). Si ottenne il riconoscimento legale il 1° giugno 1929.
Il 16 ottobre
1940 ha luogo
l’inaugurazione del liceo scientifico femminile, in Italia il primo istituto
femminile privato retto da religiose che otteneva dal Ministero della Pubblica
Istruzione il riconoscimento legale il 17 giugno 1942. Si dà il via, così, ad un
lavoro sereno e di liete vacanze, di esercizi spirituali e di gite scolastiche,
insomma di lavoro assiduo, sereno, vigilato con amorosa cura da chi lo
presiedeva (Preside I anno scolastico era Madre
Giuseppina Sportiello) superando i numerosi ostacoli che man mano si
presentavano.
Negli
atti della casa è molto evidenziata la vita interiore e la
realizzazione religiosa per la crescita comunitaria
delle Ancelle e per il servizio apostolico a cui queste ultime dedicavano tutta
la loro attenzione.
Il “Volpicelli”
, in sintonia con la
Fondatrice, si può dire, che era insieme un istituto di vita
ascetica e di attività apostolica all’avanguardia nel
territorio: quindi contemplazione ed
azione erano le due parole guida.
L’attività di
promozione vocazionale ben presto diede i suoi frutti anche per nuove vocazioni
consacrate nell’Istituto Volpicelli. Gli atti del 6
luglio 1936 annotano: “Il desiderio della Venerabile
Madre nostra Fondatrice e quello degli attuali superiori di fare fiorire anche
in Roma, presso questa Casa, l’opera delle Piccole Ancelle, pare realizzarsi in
questo giorno 6 luglio 1939… delle signorine hanno ricevuto lo scapolare della
Pia Unione in qualità di novizie ed altre due hanno fatto l’oblazione di
Professe Piccole Ancelle… Inoltre la signora Margherita Olginatti Christin è
stata ricevuta novizia aggregata alla Pia Unione”.
Tutto avvenne in
piena sintonia con il papato, di cui l’Istituto godeva di
essere interlocutore privilegiato, soprattutto perché il
cardinale protettore era Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio
XII, che continuava ad essere “protettore” della casa di Roma anche da Papa, e
periodicamente riceveva le responsabili della casa fino alla
morte.
Diceva
la Fondatrice: “noi siamo chiamate a
servire per amore e… per puro amore…
è l’amore il solo motivo di ognuna di noi! …e l’amore insegnerà ogni cosa!”…
è l’amore il solo motivo di ognuna di noi! …e l’amore insegnerà ogni cosa!”…
Sia questo
l’anelito continuo delle Ancelle per essere sempre in sintonia tra loro, col
carisma della Fondatrice e nella Chiesa.
La vita del “Volpicelli” non è certo tutta qui e
meriterebbe di essere narrata più a lungo e in molti altri suoi particolari
che sarebbero preziosi e illuminanti per comprendere e valutare ancora
meglio la sua storia.
Le Ancelle si augurano di continuare, guidate dallo
Spirito, sulla strada segnate dalla Fondatrice, l’opera preziosa della loro
missione.
Istituti,
educazione, missione e famiglia.
Gli Istituti
"Caterina Volpicelli", ispirandosi all’ideale dell’umanesimo cristiano e
all’opera educativa della Fondatrice, si propongono di contribuire alla
formazione integrale della persona, che, basandosi su una specifica concezione
dell’uomo e della società, in sintonia con i principi di libertà, uguaglianza e
solidarietà della nostra Costituzione, implica un’educazione finalizzata alla
crescita della persona in tutte le sue dimensioni, con riferimento ai valori
spirituali aperti alla trascendenza nell’ottica del messaggio evangelico di
libertà e carità.
Pertanto la missione
educativa dei Docenti presuppone la fedeltà al Vangelo e al Carisma
dell’Istituto, esige uno spirito apostolico, richiede un’istruzione approfondita
e aggiornata, implica un’apertura ai segni dei tempi.
Il compito delle
Ancelle è quello di animare l’intera comunità educante. La loro testimonianza è
“un fattore profetico” che si esplica nella radicalità del loro impegno, nel
valore della loro scelta, nella valenza ablativa del loro servizio. Il compito
dei laici è quello di essere testimoni della fede nella scuola, per cui la loro
presenza deve assumere i connotati di una vera missione.
Resta fondamentale il riconoscimento del primato educativo alla famiglia. Spetta, infatti, ai genitori creare l’atmosfera vivificata dall’amore che fa di quest’ambito educativo la prima scuola di veri rapporti sociali.
Resta fondamentale il riconoscimento del primato educativo alla famiglia. Spetta, infatti, ai genitori creare l’atmosfera vivificata dall’amore che fa di quest’ambito educativo la prima scuola di veri rapporti sociali.
La scuola si pone
sempre con la famiglia in una linea di continuità e/o di sostegno e di
integrazione, promuovendo anche iniziative che rendono la famiglia pienamente
coinvolta, partecipe e protagonista della educazione dei figli.
PREGHIERA
Santa Caterina, Madre dei giovani e dei bambini,
sorella dei poveri, amica delle famiglie,
confidente di chi,
desideroso di incontrare Cristo,
si affida alla tua preghiera e ai tuoi consigli.
Mostrati anche per noi, oggi,
madre, sorella, amica e confidente;
orienta i nostri pensieri e le nostre azioni.
Guidaci sulle strade della santità.
Insegnaci ad amare l'Eucarestia e la Chiesa.
Donaci la saggezza del cuore e della mente.
Alimenta in noi la fede profonda,
carità perfetta, speranza viva.
Facci amare Gesù e Maria Vergine,
come li hai amati tu. Amen.
ANCELLE DEL SACRO CUORE
Largo Caterina Volpicelli, 7 - 80136 - Napoli - Italia
Tel.
081-5448779, 081-5446175 , Fax. 081-5446172
E-mail:
ancellenapoli@hotmail.it
Fonti :
www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/2009/ns_lit_doc_20090426_volpicelli_it.html
;
www.santiebeati.it/dettaglio/90246 ;
www.facebook.com/pages/Santa-Caterina-Volpicelli/158352937509267?ref=ts
;
www.istitutocaterinavolpicelli.it ;
www.caterinavolpicelli.scuoledinfanzia.it/
Nessun commento:
Posta un commento