MEDITAZIONE
PER LA SETTIMANA DELL'UNITA'
a cura della
Comunità di S. Egidio
Pietro e
Andrea si abbracciano.
Gesù, guardando i suoi
discepoli, al momento di lasciarli, ha pregato "perché tutti siano una cosa
sola". Aveva detto tempo prima: "Io e il Padre siamo una cosa sola". Forse,
guardando i loro volti, si era reso conto di quanto erano diversi e di come
questo avrebbe potuto dividerli. Poi, al momento di essere arrestato, Gesù
rivela il suo sogno e la sua speranza per i suoi discepoli: "che siano una cosa
sola". Come Dio, Padre Onnipotente, Signore del mondo, è una cosa sola con Gesù
di Nazareth, egli prega perché anche i suoi discepoli entrino nell’unità di
questa famiglia. Che siano una cosa sola!
Ma noi cristiani siamo
divisi. Le nostre Chiese e comunità sono divise. Non solo diverse. Diverse nei
canti, nelle forme di preghiera, nei modi di vita. Molti fedeli non saprebbero
spiegare perché queste comunità e queste Chiese sono divise. Si potrebbe dire
che la responsabilità di queste divisioni e di tante incomprensione appartiene a
personaggi del passato e a momenti lontani della storia. Un giorno lo spirito di
divisione è entrato. Eppure le divisioni sono ancora tra di noi.
Gesù ha pregato anche per
noi. Infatti le divisioni sono nel nostro cuore. Non solo teologie, ma
atteggiamenti dell’uno verso l’altro.
Siamo spesso anche noi
attori della divisione, dell’insensibilità, dell’incomprensione! Siamo chiamati
a rispondere alla preghiera di Gesù perché siamo una sola cosa: siamo chiamati a
rispondere nella nostra vita, ogni giorno. Ma come?
Rinunciamo alla prepotente
dittatura del nostro io, al calcolo, all’insensibilità… Rinunciamo all’ignoranza
dell’altro: a vivere senza amore. Dobbiamo tutti convertirci all’amore,
spogliandoci di questo mondo vecchio e consolidato dentro di noi, di questa
corazza che allontana e ferisce. Dobbiamo tutti convertirci con una preghiera
forte a Gesù, Signore nostro, che ci ha amati e ci apre la vita dell’amore. Si
legge nella prima lettera di Giovanni:
"Chiunque riconosce che Gesù è Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." (1 Gv 4, 15-16)
"Chiunque riconosce che Gesù è Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." (1 Gv 4, 15-16)
Siamo chiamati tutti a
risanare le grandi fratture del mondo, della vita quotidiana, dei nostri
ambienti: quelle che dividono simpatici e antipatici, ricchi e poveri, colti e
ignoranti, uomini da donne, etnia da etnia, gruppo da gruppo, il mio dal loro, i
miei dai suoi, cristiani da cristiani, cristiani da ebrei, cristiani da
musulmani… La via su cui camminiamo è piena di queste fratture. La nostra casa
ha queste fratture. Il nostro luogo di lavoro ha queste fratture. Siamo chiamati
a risanarle con l’amore. Non facciamo la guerra a nessuno con le nostre armi, in
questo tempo di guerra per il mondo.
Il nostro è un tempo
difficile. Le guerre in tante parti del mondo. In Afghanistan, in Terra Santa,
in tante parti dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina… Ci sono calamità
naturali. Tanti uomini soffrono.
In questo mondo difficile,
vinciamo il male con il bene: con il bene dell’amore, con il bene della
preghiera, con il bene della speranza, quella speranza nel Signore Gesù che
sempre ci ascolta, che verrà presto e che ci donerà pace.
Siamo una cosa sola
nell’amore: facciamo l’un l’altro un patto ’amore. Diversi nelle storie, nelle
lingue, nelle spiritualità, nei costumi, nell’aspetto… Siamo una sola cosa
nell’amore tra noi credenti. Siamo una cosa sola tra cristiani e l’odio e la
guerra saranno vinti dall’amore.
Da quest’amore scaturirà una
forza d’unità! Nella liturgia bizantina, prima di introdurre la professione di
fede, il Credo, il diacono dice:
"Amiamoci gli uni gli altri, affinché in unità di spirito professione la nostra fede."
"Amiamoci gli uni gli altri, affinché in unità di spirito professione la nostra fede."
Sì, in questa Settimana
dell’Unità, cominciamo ad amarci davvero, perché possiamo professare la stessa
fede in unità di spirito.
Fonti : www.santegidio.org
Settimana di Preghiera per
l'Unità dei Cristiani (18-25 gennaio 2004 )
Durante la Settimana
per l'Unità dei Cristiani, la Comunità di Sant’Egidio, dovunque si trova, dedica
all'invocazione per l'unità gli incontri di preghiera serali che vedono
raccolta ogni Comunità.
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