domenica 4 agosto 2019

Buddismo e Occidente Cristiano, di Laura Rossi



Laura Rossi
Buddismo e Occidente Cristiano





L'INCONTRO CON LE RELIGIONI
Quando noi cristiani ci incontriamo con religioni, movimenti, sètte o persone di altre fedi o convincimenti diversi dai nostri, dobbiamo tenere presenti tre indispensabili elementi:
1° - la consapevolezza della propria identità (non è possibile prescindere dalla propria identità anche se ci si accinge a redigere un'opera il più rigorosamente e asetticamente scientifica possibile), e la nostra identità è quella di essere cristiani cattolici.
2°- Gesù Cristo è l' unico salvatore, Colui che solo è in grado di rivelare Dio e di condurre a Dio. Questo è l'annuncio di Pietro citato dagli Atti degli Apostoli (4,10.12), «..Gesù Cristo.. In nessun altro c'è salvezza: non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo, nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati».
3° - Il rispetto per le religioni altrui.
I tre elementi devono coesistere, perché, per esempio il rispetto per le religioni altrui senza la consapevolezza della propria identità, porta a facili sincretismi, cioè ad atteggiamenti che sostengono che una religione vale l'altra perché c'è un Dio solo. (Attenzione, il dialogo non è sincretismo, ma è incontro nella consapevolezza e nel rispetto).
La sovranità universale di Cristo sulla storia e sulle religioni, è la via stabilita da Dio stesso perché gli uomini possano entrare nella pienezza della comunione con Lui. Altre mediazioni non sono escluse, ad esempio le religioni non cristiane, però esse attingono significato e valore "unicamente" da quella di Cristo e non possono essere intese come parallele e complementari (cfr. Redemptoris Missio n. 4-5).


IL FASCINO DEL BUDDHISMO IN OCCIDENTE
«Questo occidente che a poco a poco scopre quasi a tentoni il Buddhismo è l'occidente cristiano.... Sarà una delle linee che segnano il volto di questa Europa». Queste parole che Henri de Lubac scrisse circa 40 anni fa, pubblicate ora su Buddhismo e Occidente della Jaca Book, 1987, paiono una profezia.
Ormai, decine di guru orientali, non solo buddhisti, si sono impiantati in occidente in cerca di adepti: se per interessi religiosi o per interessi personali, lo si può giudicare dai mezzi e dai risultati. È un dato di fatto comunque la fortuna che hanno incontrato i culti e le sètte orientali. Ma non tutto è negativo: la presenza e la pubblicità su questi movimenti può avere anche effetto positivo se ridesta nell'uomo, ripiegato su problemi soltanto materiali, il bisogno di riflettere sui grandi temi della vita, sul senso di quanto egli desidera e cerca, sul perché del male, della morte... Anche il cristiano può riscoprire i grandi valori della sua fede.

LA SPIRITUALITA' BUDDHISTA
Il buddhista, quello vero, si impone un cammino di liberazione che è molto aspro (solo dopo anni di costanti meditazioni, ascetismi, in povertà spirituale e silenzio, potrà arrivare al distacco da sé e dalle cose ed entrare nel vuoto del silenzio cosmico).
Non dobbiamo lasciarci quindi trarre in inganno da certi aspetti pittoreschi, forse anche attraenti dal lato coreografico, ghirlande di fiori e profumi di incenso, che non hanno niente a che vedere con il senso profondo del Buddhismo.
UNA MISTICA SENZA DIO
Per tornare alle parole profetiche di De Lubac nella citata opera a p. 252: «La liberazione dal dogma di Dio creatore sembra essere una delle attrattive del Buddhismo».
Pur essendoci un aspetto altamente mistico in questo esercizio di svincolamento dalle proprie passioni, esso non lascia posto alcuno al Dio Vivente.

«Non nascondiamocelo: questo ateimo è la profonda ragione per uno uno Schopenauer, così poco asceta e così poco mistico, si era lasciato prendere da tanto entusiasmo per certi pensatori dell'India, volendo con questo dare scacco matto al "teismo assoluto e ripugnante" della Bibbia...
Ora, la maggior parte dei simpatizzanti per il Buddhismo in tutti i Paesi europei, da un secolo, sono tutti più o meno, discepoli di Schopenauer» (ivi, p.250- 251), cioè tutti più o meno atei.
Allora diventa facile comprendere perché il Buddhismo esportato in occidente si combina facilmente con movimenti di autoliberazione, psicoterapia, ecc. che assicurano il raggiungimento della salute fisica e psichica, senza esigere o indifferentemente da una fede religiosa.

Per concludere, sempre rispettando la libertà di coscienza di ognuno e profondamente convinti dei valori insiti nel vero Buddhismo, citiamo ancora De Lubac: «Andare ad abbeverarsi alle sorgenti della sapienza buddhista, come di ogni altra sapienza orientale, quando c'è sempre a portata di mano l'incomparabile tradizione spirituale dei venti secoli di cristianesimo col suo insieme, unico, di equilibrio e di audacia, di profondità di esperienza e di pensiero; quando ci sono le lettere di san Paolo con il loro inno alla carità e il Prologo del Vangelo di Giovanni; più semplicemente ancora e più divinamente, quando si ha il Pater e le Beatitudini....significa veramente far cosa insensata».






Fonte : http://www.saluzzo.chiesacattolica.it/gris/buddismo.htm
Buddhismo e occidente
TRATTO da Foglio di Collegamento n. 1/1994 dell'Associazione Informazioni su Cristo - Rubrica RELIGIONI e RELIGIOSITA' NEL MONDO
Articolo a cura di Laura ROSSI.





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