SIMON DE ROJAS
O.SS. (1552-1624) , la redenzione degli schiavi e
dei poveri
Simón de Rojas
(1552-1624)
O.SS.
O.SS.
La sua canonizzazione, nell'anno mariano del 1988, glorifica colui che, per la sua tenera devozione a Maria, Lope de Vega paragona a S. Bernardo di Chiaravalle e a S. Ildefonso di Toledo. Fu la mamma, la virtuosa Costanza, che istillò e fece germogliare nell'anima di Simone l'amore a Maria. Il culto che le tributava continuamente insieme al marito Gregorio, fa ben capire perché Simone, quando pronunciò le sue prime parole all'età di 14 mesi, essendo da piccolo un po' ritardato e balbuziente, disse: "Ave, Maria": non faceva che ripetere la preghiera frequentemente recitata dai suoi genitori.
La sua più grande gioia era quella di visitare i santuari mariani, di pregare Maria e con Maria, di imitarne le virtù, di cantarne le lodi, di mostrarne l'importanza nel mistero di Dio e della Chiesa.
Attraverso profondi studi teologici, egli comprese sempre meglio la missione di Maria e la sua cooperazione con la Trinità alla salvezza del genere umano e la santificazione della Chiesa. Vivrà i suoi voti religiosi sull'esempio di Maria. Riteneva che, per essere tutti di Dio come Maria, bisognava farsi suoi schiavi, o meglio, schiavi di Dio in Maria; per questo, istituì la Congregazione degli Schiavi di Maria, alla più grande gloria della Trinità, a lode della Madonna, al servizio dei poveri. Per lui, essere schiavo di Maria indicava appartenenza totale a Lei: " Totus tuus ", per unirsi più intimamente al Cristo e, in Lui, per lo Spirito, al Padre.
La Congregazione da lui fondata aveva carattere laicale: vi potevano aderire persone d'ogni ceto sociale. Gli ascritti, tra i quali figuravano anche il re e i suoi figli, si impegnavano ad onorare Maria, assistendo maternamente i suoi figli prediletti: i poveri. La sua opera sussiste ancora in Ispagna. Colui che è ritenuto uno dei più grandi contemplativi del suo tempo, nella sua opera: " La preghiera e le sue grandezze " dimostra che alla dimensione contemplativa va unita quella attiva: le opere di misericordia. Fedele al carisma trinitario, promosse redenzioni degli schiavi, sovvenne a molteplici necessità dei bisognosi, consolò malati, diseredati ed emarginati di ogni genere. Quando ebbe mansioni a Corte, pose come condizione di poter continuare a dedicarsi ai " suoi " poveri, che aiutava in mille modi, a qualunque ora del giorno e della notte.
Molteplici sono le manifestazioni del suo amore a Maria. I pittori, che ce ne hanno tramandato l'effigie, pongono sulle sue labbra il saluto " Ave, Maria ", che egli pronunciava così frequentemente da esser chiamato: " Il Padre Ave Maria ". Fece stampare migliaia di immagini della Vergine Santissima con la scritta: " Ave, Maria ", inviandole anche all'estero. Fece confezionare corone del rosario con 72 grani azzurri su cordone bianco, simboli dell'Assunta e dell'Immacolata, a ricordo dei 72 anni della vita di Maria, secondo la credenza di allora, e li diffuse dovunque, anche in Inghilterra. Avvalendosi del suo influsso a Corte, fece incidere a caratteri d'oro sulla facciata del palazzo reale di Madrid il saluto angelico a lui tanto caro: " Ave, Maria ". Il 5 giugno 1622 impetrò dalla Santa Sede l'approvazione del testo liturgico da lui composto in onore del Dolcissimo Nome di Maria che, più tardi, il Papa Innocenzo XI estese alla Chiesa universale.
Alla sua morte avvenuta il 29 settembre 1624, le onoranze funebri a lui tributate assunsero l'aspetto di una canonizzazione anticipata. Per 12 giorni, i più valenti oratori di Madrid ne esaltarono le virtù e la santità. Impressionato dalla venerazione unanime nei suoi riguardi, il Nunzio del Papa, qualche giorno dopo la sua morte, l'8 ottobre seguente, ordinò che si iniziassero i processi, in vista della sua glorificazione da parte della Chiesa. Clemente XII, il 25 marzo 1735 riconobbe l'eroicità delle sue virtù e Clemente XIII lo beatificò il 19 maggio 1766.
Il 3 luglio 1988 , prima che si concludeva l'Anno Mariano, il Papa Giovanni Paolo II iscriveva nel catalogo dei santi questo grande servo di Maria e padre dei poveri.
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