Umberto Boccioni
Forme uniche della continuità dello spazio , 1913,
scultura in
gesso .
Il famoso critico e storico dell'arte Roberto Longhi ha detto di quest'opera :"...Mai si era giunti a una intimazione più alta ed imperativa della visione puramente plastica. Sintesi di articolazione - fissata nell'espansione spiralica - sintesi carnosa - nei muscoli in velocità, - si uniscono qui in un solo corpo , di costruzione perfetta. Le qualità freddamente enumerate - quasi all'assira - nell'analisi del dinamismo si intrecciano fra loro, inesprimibilmente. Materia né troppo brunita, né troppo fluente, profilo balzato e stracco ad un tempo: organismo ed ambiente: pura architettura ".
Umberto Boccioni è nato Reggio Calabria nel 1882 e muore in guerra nel 1916. Nella sua breve vita ha toccato tutti i punti della lirica umana, non solo ha rappresentato il dramma ma lo vive, l'attesta con l'opera e la personalità. Intimista, sensibile, genio romantico, abbraccia la poetica Futurista di Marinetti e la fiducia nella tecnica e nel progresso ma senza abbandonare gli antichi valori dell'uomo. Sa che cosa è l'arte ma è anche un credente che sa che cosa è Dio: l'ncommensurabile, il trascendente, la totalità.
Il suo capolavoro " Forme uniche della continuità nelo spazio " è un inno alla spiritualità dell'uomo, un essere visto nella totalità di Dio.
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