di Padre Michael Azkoul
Traduzione a cura di Sandro Margheritino
Traduzione a cura di Sandro Margheritino
Questa domanda è stata posta molte volte. La maggior parte
degli Ortodossi, cercando di fare una distinzione fra Ortodossia e Cattolicesimo
Romano, solitamente menziona il Papa o il Purgatorio, qualche volta il Filioque.
Storicamente,
le differenze, comunque, sono molto più numerose e abbastanza profonde.
Anche nei tempi moderni, sin dal Concilio Vaticano II di
trent'anni fa, quel maggiore, se non tragico tentativo, di "aggiornare" il
Cattolicesimo Romano, le differenze fra Ortodossia e i seguaci del Papa si sono
allargate.
In questa discussione, comunque, il punto sarà quello delle
differenze che sono cresciute da quando l'Ortodossia e il Romano Cattolicesimo
si separarono circa mille anni fa.
1. Fede e ragione
Seguendo i Santi Padri, l'Ortodossia usa la scienza e la
filosofia per difendere e spiegare la sua Fede. A differenza del Cattolicesimo
Romano, non si fonda sui risultati della filosofia e della scienza. La Chiesa
non cerca di riconciliare fede e ragione. Non fà nessuno sforzo per dimostrare
tramite logica, cosa Cristo diede da credere ai Suoi discepoli. Se la fisica o
la biologia o la chimica o la filosofia prestano appoggio agli insegnamenti
della Chiesa, Essa non li rifiuta. Tuttavia, l'Ortodossia non è intimidita dalle
conquiste intellettuali dell'uomo. Lei non si piega ad esse e non cambia la Fede
Cristiana affinché sia coerente con i risultati del pensiero umano e della
scienza.
San Basile il Grande consigliò ai suoi giovani monaci di usare
la filosofia greca come un'ape usa il fiore. Prendere soltanto il "miele", ---
la verità --- che Dio ha piantato nella parola per preparare gli uomini
all'Arrivo del Signore.
Per esempio, i Greci ebbero la dottrina del Logos. Il Vangelo
di Giovanni si apre, "All'inizio era il Verbo (Logos, in Greco). Per i pagani il
Logos non era Dio come lo è per i Cristiani; piuttosto era il principio, un
potere o forza dal quale "Dio formò e governa il mondo". I Padri guardarono alla
somiglianza fra il Logos o Parola della Bibbia e il Logos della filosofia greca
come segno della Provvidenza. La differenza fra loro l'attribuirono al peccato
dell'uomo e alla debolezza dell'intelletto umano. Si ricordarono delle parole
dell'Apostolo Paolo: "Badate che nessuno vi faccia sua preda con la -filosofia-
, questo fatuo inganno che si ispira alle tradizioni umane, agli elementi del
mondo e non a Cristo" (Col. 2:8).
Il Cattolicesimo Romano, d'altra parte, dà un posto di alto
valore alla ragione umana. La sua storia dimostra la conseguenza di questa
fiducia. Per esempio, nel Medioevo Latino, XIII secolo, il filosofo- teologo,
Tommaso D'Aquino unì la "Cristianità" con la filosofia di Aristotele. Da quel
periodo, i Latini non hanno mai esitato nel rispetto per la saggezza umana; che
ha radicalmente alterato la teologia, i misteri e le istituzioni della fede
Cristiana.
2. Lo sviluppo della dottrina
La Chiesa Ortodossa non accetta che gli insegnamenti di Cristo
siano cambiati di tanto in tanto; piùttosto la Cristianità è rimasta inalterata
dal momento che il Signore consegnò la Fede agli Apostoli (Matt. 28: 18,20).
Essa afferma che "la fede fu trasmessa ai credenti una volta per tutte"(Epistola
di San Giuda 3) è adesso, quella che è sempre stata sin dall'inizio. Gli
Ortodossi del ventesimo secolo credono precisamente nelle cose in cui credevano
gli Ortodossi del primo, del quinto, del decimo o del quindicesimo secolo. Per
essere sicura, l'Ortodossia riconosce i cambiamenti esterni (paramenti
liturgici, abitudini monastiche, nuove feste, canoni dei consigli ecumenici e
regionali), ma niente è stato aggiunto o sottratto dalla Sua Fede. I cambiamenti
esterni hanno un unico fine: Esprimere quella Fede sotto nuove circostanze. Per
esempio, la Bibbia e il Divino Servizio sono tradotti dall'Ebraico e dal Greco
nella lingua delle nuove terre; o i nuovi costumi religiosi si presentarono per
esprimere le sensibilità etniche delle popolazioni convertite, etc.; tuttavia,
c'è sempre stata "una Fede, un Signore, un Battesimo".
La testimonianza fondamentale alla Tradizione Cristiana sono
le Sacre Scritture; e espositori supremi delle Scritture sono i Padri della
Chiesa divinamente ispirati, sia Padri Greci che Padri Latini, sia Padri Siriani
che Padri Slavi. Il loro posto nella Chiesa Ortodossa non può essere messo in
discussione. La loro autorità non può essere sostituita, alterata o ignorata.
Dall'altra parte, il Cattolicesimo Romano, incapace di
dimostrare una continuità di fede e al fine di giustificare la nuova dottrina,
ha eretto nell'ultimo secolo, la teoria dello "sviluppo dottrinale".
Seguendo lo spirito filosofico del tempo (e la guida del
Cardinale Henry Newman), i teologi romano cattolici cominciarono a definire e
insegnare l'idea che Cristo ci ha solamente dato un "deposito originale" di
fede, un "seme", che è cresciuto e maturato attraverso i secoli. Lo Spirito
Santo, essi dicono, amplia la Fede Cristiana così come la Chiesa si è spostata
in nuove circostanze e ha acquisito altri bisogni.
Conseguentemente, il Cattolicesimo Romano descrive la sua
teologia come crescente, a più alti e più chiaramente definiti livelli di
conoscenza. Gli insegnamenti dei Padri, importanti quanto loro stessi,
appartengono a un stadio o livello sotto la teologia del Medioevo latino
(Scolastica), e quella stessa teologia ancor più bassa delle nuove idee che sono
arrivate dopo essa, come quella del Concilio Vaticano II.
Nella confessione latina tutti gli stadi sono utili, tutti
sono risorse; e il teologo può appellarsi ai Padri, per esempio, ma loro possono
essere anche contraddetti da qualcos'altro, qualcosa di più alto e più
innovativo.
Su questa base, le teorie come il dogma dell' "infallibilità
papale" e "l'immacolata concezione" della Vergine Maria sono giustificatamente
presentate ai fedeli come necessari alla loro salvezza.
Secondo i Latini, in ogni caso, le verità di questi dogmi sono
sempre appartenute alla Tradizione Cristiana. Sono presenti fin dall'inizio di
questa Tradizione come "cenni", semi che aspettarono solo il momento giusto per
germogliare.
3. Dio
Il Cattolicesimo Romano insegna che la ragione umana può
dimostrare che Dio esiste; e deduce che Egli è eterno, infinito, buono,
incorporeo, onnipotente, onnisciente, etc. Egli è "l'Essere più reale",
"l'Essere vero". Gli umani sono come Lui ma noi siamo esseri imperfetti. Lo
scrittore del XVII secolo Blaise Pascal disse che il Dio del Cattolicesimo
Romano è "il Dio dei filosofi e dei sapienti, non il Dio di Abramo, Isacco e
Giacobbe".
Seguendo i Padri Santi, l'Ortodossia insegna che la conoscenza
di Dio si trova nella natura dell'uomo e perciò sappiamo che Egli esiste. A meno
che Dio parlasse a noi, la ragione umana non può conoscere di più. La conoscenza
di Dio viene dal Salvatore. Parlando a Suo Padre, Egli disse, "Questa è la vita
eterna: che conosciamo Te, il solo vero Dio e Colui che ti ha mandato, Gesù
Cristo." (Giovanni).
Il Cattolicesimo Romano insegna anche che nei secoli futuri
l'uomo, con il suo intelletto e con la sua assistenza di grazia, guarderà
l'Essenza di Dio. I Padri dichiarano che è impossibile scorgere Dio in Se
stesso. Neanche la grazia divina, ci darà il potere. Il salvato vedrà, comunque,
Dio come la natura umana glorificata di Cristo.
Storicamente, la teologia romano-cattolica non ha mai fatto
distinzioni fra l'Essenza di Dio (che Egli esiste) e la Sua Energia Increata.
San Gregorio Palamas ha provato a spiegare questa distinzione attraverso un
paragone fra Dio e il sole. Il sole ha i suoi raggi, Dio ha le Sue Energie (fra
le quali la Grazia e la Luce). Per mezzo delle Sue Energie Dio crea, sostiene e
governa l'universo. Attraverso le Sue Energie, trasformerà la creazione e la
deificherà, cioè riempirà la nuove creazione con le Sue Energie come l'acqua
riempie una spugna.
Il Cattolicesimo Romano, in fine, insegna che lo Spirito Santo
"procede dal Padre e dal Figlio" (filioque). Così facendo, si respinge la
Tradizione Apostolica che ha sempre insegnato che Dio il Padre è la singola
origine del Figlio e dello Spirito Santo. Così, i Latini hanno aggiunto parole
al Credo Niceano
"Credo nello Spirito Santo, Signore e Datore di Vita, che
procede dal Padre e dal Figlio..." (credo latino).
Essi fecero questo cambiamento secondo l'autorità del Papa
sulla proposta dell'Imperatore Enrico II, nell' XI secolo, e non secondo un
Consiglio di tutta la Chiesa (Consigli Ecumenici).
4. Cristo
Perché Dio diventò uomo? La risposta romano-cattolica a questa
domanda differisce dagli insegnamenti della Santa Chiesa Ortodossa.
Seguendo i Padri Santi, l'Ortodossia insegna che Cristo, sulla
croce, ha dato "la propria vita in riscatto di molti". "Infatti, il Figlio
dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per immolare la
propria vita in riscatto per molti". Il "riscatto" è pagato alla tomba. Come il
Signore rivela al profeta Osea: "nella stessa maniera partecipò di quelle cose,
per distruggere con la morte colui che ha il potere sulla morte, cioè il diavolo
e per liberare quelli che erano asserviti per tutta la vita al timore della
morte".
L'uomo Cristo si è sacrificato volontariamente in Croce. E'
morto per tutti ("un riscatto per molti" o "i molti").
Ma è risuscitato dalla morte nel Suo corpo crocifisso. La
morte non ha potere di trattenerLo. Non ha potere su nessuno. La razza umana è
redenta dalla tomba, dal diavolo. Un uomo libero dal diavolo deve essere anche
libero dalla morte e dal peccato. Per essere liberi, diventiamo come Dio
(deificazione) e possiamo vivere con Lui per sempre.
Conformemente alla teologia Romano-Cattolica, Dio divenne uomo
per soddisfare la giustizia divina che fu offesa dal peccato di Adamo. In alte
parole, col suo peccato, Adamo ha offeso Dio infinito ed infinite conseguenze il
suo peccato ebbe. L'uomo, dalla natura limitata ed in preda al peccato, non può
fare ammenda per il peccato che Adamo ci ha trasmesso, ma resta, comunque, un
dovere da compiere.
Egli paga il debito morendo in Croce. La Sua morte compensa
quello che Adamo fece; l'offesa è rimossa. Dio non è più adirato con l'uomo.
Cristo risorge dalla morte, la promessa o "segno" del futuro dei credenti. Per
molto tempo, i Latini, sia fra i laici che gli intellettuali rivolsero poca
attenzione all'idea della deificazione. Non molta attenzione, infatti, era
rivolta ai concetti necessari alla comprensione di questa dottrina.
La teologia Romano Cattolica è abitualmente legale e
filosofica. Per esempio, un "valido" (termine legale) battesimo in Cristo è il
risultato della giusta intenzione e dell'uso della corretta formula o delle
corrette parole durante la cerimonia o rito. Così, anche un ateo, sotto certe
condizioni, potrebbe battezzare una persona: è sufficiente una "spruzzata" di
acqua (effusione) sopra la testa del battezzato.
Recentemente, qualche teologo Latino sta ripensando
all'insegnamento cristiano della salvezza. Si sta cominciando a prendere in
considerazione l'idea di deificazione (battesimo come primo stadio) molto
seriamente. Stanno giustamente insistendo che questo appartiene alla Tradizione
Cristiana, includendo Sant'Agostino e gli altri Padri Latini. Da un certo punto
di vista, la rivoluzione della sua teologia è necessaria nella misura in cui
essa diventa scritturale e patristica; se i si sperasse di raggiungere la giusta
comprensione di Cristo e della Sua salvezza.
5. La Chiesa
Il punto di vista romano cattolico della Chiesa differisce da
quello Ortodosso in diversi modi.
I Latini insegnano che il capo visibile della Chiesa sia il
Papa, il cosiddetto successore di San Pietro, che fu nominato per quella sacra
posizione dal Signore stesso con le seguenti parole, "Tu sei Pietro e su questa
pietra edificherò la mia Chiesa..... " (Matteo).
Il Papa è, allora, "il Vescovo della Chiesa Cattolica", il suo
insegnante, il vicario di Cristo sulla Terra. Egli è l'interprete della
Tradizione Cristiana. Quando parla per tutta la Chiesa, lo Spirito Santo non gli
permette di errare. Egli è, tuttavia, infallibile sui fatti di morale e di
dottrina. Gli altri vescovi sono i suoi vice. E' il simbolo dell'unità
episcopale.
La Chiesa Ortodossa insegna che tutti i Vescovi sono uguali.
Certamente, ci sono diversi gradi di Vescovi (Patriarca, Arcivescovo,
Metropolita, Vescovo); tuttavia un Vescovo è un Vescovo. Queste differenze sono
applicate all'amministrazione di una Chiesa o di un gruppo di Chiese, non alla
natura del Vescovo. Il presidente di un Sinodo di Vescovi è chiamato Arcivescovo
(tipicamente Greco) o Metropolita (tipicamente Slavo).
Conformemente alla ecclesialità latina, ogni parrocchia è
parte della Chiesa universale. La totalità delle Parrocchie Cattoliche formano
il Corpo di Cristo sulla terra. Il visibile Corpo ha un visibile capo, il Papa.
Questa idea di Chiesa implica che una parrocchia abbia due capi: il Papa e il
vescovo locale. Ma un corpo con due teste visibili è un mostro. Anche il Vescovo
locale sembra essere spogliato della sua autorità apostolica se il Papa può
contraddire i suoi ordini. In effetti, non può diventare Vescovo senza il
consenso del Papa.
L'Ortodossia insegna che ogni Vescovo, "l'icona vivente di
Cristo", e il proprio gregge costituiscono la Chiesa in un certo posto; o, come
dice Sant'Ignazio, la Chiesa di Cristo è nel Vescovo, nei suoi Presbiteri e nei
suoi Diaconi, con le persone, radunati attorno alla Eucaristia nella vera fede.
Tutti i Vescovi e i loro fedeli, compongono insieme l' Una, Santa, Cattolica e
Apostolica Chiesa.
In altre parole non ci può essere Chiesa senza Vescovo,
Vescovo senza Eucaristia, e Vescovo e Eucarestia senza la vera fede: la Fede
Apostolica ovvero "la Fede che fu trasmessa in modo definitivo ". " La Chiesa è
nel Vescovo e il Vescovo nella Chiesa", così scriveva San Cipriano.
Non c'è Chiesa dove non c'è Vescovo, e non c'è Vescovo dove
non c'è successione di Vescovi dagli Apostoli (successione Apostolica): di
conseguenza, non ci può essere successione dei Vescovi senza la Fede degli
Apostoli.
Non ci può essere Chiesa senza l'Eucaristia, il Sacramento di
unità, perché la Chiesa è formata attraverso Essa. Il Corpo e il Sangue di
Cristo uniscono il Fedele a Dio: questa comunione o Koinonia è il principale
fine della Cristianità. Allo stesso tempo, non ci può essere Eucaristia - e
altri Misteri - senza un Vescovo che insegna la vera Fede al battezzato.
6. I Santi Canoni
Un canone è una "regola" o "guida" per governare la Chiesa. I
Canoni furono composti dagli Apostoli, dai Padri, dai Concili (in latino)
o da Sinodi (in greco) locali, regionali, generali o ecumenici. Soltanto
il Vescovo come capo della Chiesa, li applica. Può farli rispettre "severamente"
o " con clemenza ". La severità è la norma.
Diversamente dai Latini, la Chiesa Ortodossa non pensa ai
canoni come leggi, ovvero come regolamenti delle relazioni umane o sicurezze di
diritti umani; piuttosto, l'Ortodossia vede i canoni come mezzi di costruzione
del " nuovo uomo" o " nuova creatura" attraverso l'obbedienza. Hanno il compito
di produrre Santità.
I Latini continuano a cambiare i loro canoni, ignorando i
vecchi per i nuovi. Non più di due decenni fà Roma ha rivisto la sua legge
canonica. Ha composto nuovi canoni per tenersi al passo con i tempi. Dall'altra
parte, l'Ortodossia sebbene aggiungendo canoni periodicamente e localmente, non
ha mai eliminato quelli vecchi. In ogni caso i problemi umani e i bisogni
spirituali non cambiano. I nuovi canoni sono generalmente semplici raffinamenti
dei vecchi.
7. I Misteri
Sia gli Ortodossi che i Romano Cattolici riconoscono entrambi
almeno sette Sacramenti o Misteri: l'Eucaristia, il Battesimo, la Cresima,
l'Ordinazione, la Penitenza, il Matrimonio e l'Olio Santo per i malati (che i
Latini hanno tradizionalmente chiamato "Estrema Unzione" e riservata ai morenti)
Per quanto riguarda i Sacramenti in generale, l'Ortodossia
insegna che i loro elementi materiali (pane, vino, acqua, etc.) diventano pieni
di Grazia con la chiamata dello Spirito Santo. Il Cattolicesimo Romano crede che
i Sacramenti siano effettivi per conto del prete che agisce "nelle persona di
Cristo".
Allo stesso tempo, i Latini interpretano i Sacramenti in un
modo legale e filosofico. Quindi, nell'Eucaristia, usando le giuste cose
materiali (pane e vino) e pronunciando la formula corretta, cambia la loro
sostanza nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Gli elementi visibili e tutti i
Sacramenti sono meramente "segni" della presenza di Dio.
Gli Ortodossi chiamano l'Eucaristia "la Cena Mistica". Ciò che
il prete e i fedeli consumano è misteriosamente il Corpo e il Sangue di Cristo.
Noi Lo riceviamo sotto forma di pane e di vino, perché sarebbe ripugnante
mangiare carne "reale" umana e bere sangue "reale" umano.
Secondo gli insegnamenti romano cattolici riguardo i
Sacramenti, una persona diventa membro della Chiesa attraverso il Battesimo, che
toglie il "peccato originale". L'Ortodossia insegna lo stesso, ma l'idea di un
"peccato originale" o di una "pena ereditata"(da Adamo) non risulta parte del
suo insegnamento. Affronteremo meglio la questione successivamente.
I Cattolici Romani parlano di "Confermazione" e gli Ortodossi
di "Cresima". La "Confermazione" è separata dal Battesimo ed è eseguita dal
vescovo e non dal prete; ma la "Cresima" è eseguita con il Battesimo da un prete
che ha ricevuto il "crisma" dal vescovo. Il Sacramento di "Confermazione" e
quello di "Cresima" stanno a significare entrambi il dono dello Spirito Santo. I
Latini ritardano a "confermare" (con la "prima comunione") i bambini battezzati
di non più di sette anni, cioè, fino al momento in cui hanno qualche
apprezzamento del dono di Dio.
La Chiesa Ortodossa collega il Battesimo, la Cresima e la
Santa Comunione, prima con la Triplice Immersione nell'Acqua Santificata, poi il
"nuovo Cristiano" si alza dall'Acqua nella comunità dello Spirito Santo che
conduce all'unione con Dio. Questo è il fine dell'appartenenza alla Chiesa.
L'ordinazione è la cerimonia con la quale la Grazia e il
richiamo di Dio eleva l'uomo al Sacerdozio. Il Clero Sacerdotale ha tre ordini:
il Vescovo, il Presbitero e il Diacono. Tutti i Cristiani sono Preti grazie alla
virtù del Battesimo in Cristo, che è il Prete, il Profeta e il Re per queste
ragioni San Pietro si riferisce alla Chiesa come un "Sacerdozio reale". Il
Vescovo è l '" sommo sacerdote", il "presidente dell'Eucaristia e di tutti i
Misteri". I Presbiteri e i Diaconi sono i suoi assistenti. I Latini dicono che
il Prete agisce " nella persona di Cristo quando, in effetti, egli non fa altro
che rappresentare il Vescovo che è "l'Icona vivente di Cristo".
Parlando seriamente, la Penitenza --a volte chiamata
"Confessione"-- dovrebbe essere solamente ricevuta dal credente come un mezzo di
riammissione alla Chiesa. Per molto tempo, la Penitenza, o confessione di
peccati era impiegata solamente per quelli che erano stati espulsi dalla Chiesa
(scomunicati) o chi si erano allontanato volontariamente. La pratica presente è
di ricevere la Penitenza da un vescovo o da un presbitero per qualche serio
peccato prima di ricevere la Santa Comunione.
Sia gli Ortodossi che i Romano Cattolici considerano la
Penitenza come un Sacramento. Ognuno ha i propri costumi come il Confessionale
comune fra i secondi.
Per i Romano Cattolici il Santo matrimonio è un vincolo,
apparentemente un indistruttibile contratto. L'uomo e la donna si sposano con la
"Chiesa" (vescovo o prete) che fa da testimone. Quindi il divorzio non è ammesso
a nessuna condizione. Non divorzio ma annullamento del contratto matrimoniale.
Nell'Ortodossia, il Santo matrimonio non è un contratto; è
un'unione misteriosa o mistica di un uomo e una donna - in imitazione di Cristo
e della Chiesa - nella presenza "dell'intera Persona di Dio" attraverso il suo
Vescovo o il suo Presbitero. Il divorzio è inoltre proibito, ma, in quanto
concessione alla debolezza umana, è permesso per adulterio. Il secondo e il
terzo matrimonio sono permessi- non come una questione legale - fuori dalla
misericordia, un ulteriore concessione alla debolezza umana (p.e. dopo la morte
di uno dei coniugi). Questo Sacramento, come tutti i Sacramenti o Misteri, è
completato dall'Eucaristia.
Come già detto, i Latini concepiscono l'Estrema Unzione come
Sacramento finale, il Sacramento che prepara il credente alla morte.
Nell'Ortodossia l'Olio Santo e ricevuto per guarigione. Spesso la malattia è
causata dal peccato; tuttavia l'Olio Santo o Unzione coinvolge la Confessione
dei peccati. Alla fine del rito riceve la Santa Comunione.
La Chiesa Ortodossa riconosce anche la regalità, il
monasticismo, la benedizione dell'acqua, etc. come Misteri.
8. La natura dell'uomo
La natura dell'uomo fu creata buona anche in comunione con la
Santissima Trinità che lo ha creato. Il maschio e la femmina furono creati " a
somiglianza e immagine di Dio " : "somiglianza" riguardo virtù; "immagine"
riguardo al ruolo di governare la Terra razionalmente, agendo saggiamente e
liberamente. La donna fu creata come "aiuto corrispondente" all'uomo. Dovevano
vivere insieme in armonia e in reciproco rispetto.
A questo punto il Cattolicesimo Romano è d'accordo con la
chiesa; differisce dall'Ortodossia dalla natura dell'uomo e dalla condizione
umana. Seguendo Agostino da Ippone, i latini insegnano che Adamo ed Eva
peccarono contro Dio. La colpa del loro peccato è stata ereditata da ogni uomo,
donna, e bambino dopo di loro. Tutta l'umanità è soggetta a loro " peccato
originale " .
Seguendo i Santi Padri, la Chiesa Ortodossa dice che , quando
Adamo peccò contro Dio, introdusse la morte nel mondo. Dato che tutti gli uomini
sono nati dallo stesso ceppo di Adamo, tutti gli uomini hanno ereditato la
morte. Morte significa che la vita di ogni essere umano arriva ad una fine; ma
anche che la morte genera in noi le passioni, le malattie e l'invecchiamento.
Il Cattolicesimo Romano ha rivolto normalmente poca attenzione
alla concezione Ortodossa dell'uomo come schiavo della morte attraverso le sue
passioni manipolate dal diavolo. In effetti, il diavolo è stato pressato verso
il fondo. Così, la Crocifissione è stata capita dai Latini come Cristo che
soffre la punizione per la razza umana, quando, in verità, Cristo ha sofferto ed
è morto in Croce per conquistare il demonio e per distruggere il suo potere, la
morte.
In ogni caso, l'Ortodossia ha sempre dato grande rilievo al
"controllo delle passioni" attraverso la preghiera, il digiuno e l'obbedienza
volontaria e la partecipazione regolare all'Eucarestia. Così, la più alta forma
del vivere cristiano è il monachesimo. Qui tutta l'energia umana è devota alla
lotta per la perfezione.
Il Monachesimo, in questo senso, fra i Romano Cattolici è
quasi sparito. In quanto "religione supernaturale", è diventata in modo
crescente sempre più temporale che spirituale. Tuttavia ha abbandonato la sua
eredità medievale e la sua concezione dell'uomo, la sua natura e il suo destino
sono diventati secolari.
9. La madre di Dio
La dottrina del posto e della persona della Vergine Maria
nella Chiesa è chiamata "Mariologia". Sia l'Ortodossia che il Cattolicesimo
Romano credono che Ella sia "la Madre di Dio" e "la Sempre Vergine Maria".
Comunque, gli Ortodossi rifiutano il dogma Romano Cattolico
"dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria" che fu definito "della Fede" da
papa Pio IX, l'8 Dicembre 1854. Questo dogma afferma che dal primo istante della
sua concezione, la Santa Vergine Maria fu per mezzo di una singolare grazia e di
un privilegio del Dio Misericordioso, e in vista dei meriti di Gesù Cristo, il
Redentore della razza umana, preservata dal Peccato Originale. E' una dottrina
rivelata da Dio, e tuttavia per essere solidamente e saldamente creduta da tutti
i fedeli.
Questa teoria non ha basi nelle Scritture o nei Padri.
Contiene molte idee (come i "meriti di Cristo") senza fondazione apostolica.
L'idea che il Signore e i Suoi Santi produssero più grazie del necessario.
Questo eccesso può essere applicato ad altri come ad esempio il Purgatorio.
La Chiesa non accetta l'idea che la Madre di Dio sia nata
senza la colpa di Adamo; nessuno lo è. La Vergine Maria comunque ereditò la
mortalità che viene a tutti per la caduta di Adamo.
Tuttavia non è necessario fare ciò che i teologi Latini hanno
fatto. Non c'è motivo di inventare una teoria che sostenga il dogma
dell'Immacolata Concezione. Non c'è bisogno di insegnare che, in conseguenza ai
"meriti di Cristo", lo Spirito Santo fu capace di prevenirla dall'ereditare la
colpa di Adamo.
In effetti, la Vergine è nata come ogni altro essere umano. Lo
Spirito Santo ha preparato la Vergine Maria al suo ruolo di madre di Dio. E'
stata riempita con l'Energia Increata dello Spirito Santo di Dio affinché
potesse accogliere la nascita di Cristo. Ciò nonostante, molti dei Padri hanno
osservato che prima della Resurrezione del suo Figlio, essa aveva peccato. San
Giovanni Crisostomo menziona il matrimonio di Cana dove osa insegnarLo. Questo
era un segno della sua mortalità.
Ricevendo lo Spirito Santo alla Pentecoste, morì senza
peccato. Per il suo speciale ruolo nel Piano Divino, fu portata in Paradiso,
corpo e anima. Siede ora al piede del suo Figlio, facendo da intercessione per
tutti coloro che le implorano misericordia. La Chiesa Ortodossa onora il
miracolo della sua " Dormizione " con una festa il 15 Agosto; allo stesso modo
fanno i seguaci del Papa.
Entrambi credono nell'intercessione della Vergine Maria e di
tutti i Santi. Questa intercessione riflette l'unità della Chiesa in paradiso e
della Chiesa sulla terra.
Entrambi credono che ci sia un senso in cui la Madre di Dio
sia la Chiesa . La Chiesa è il Corpo di Cristo. Coloro che appartengono alla
Chiesa sono identificati con Lui. Ma Egli è anche nostro "fratello". Se Cristo è
nostro fratello, allora, la Vergine Maria è nostra madre. Ma la Chiesa è nostra
madre attraverso il Battesimo. Tuttavia, la Vergine Maria è la Chiesa.
10. Icone
L'icona è un artistico dipinto di Cristo, la Madre di Dio e i
Santi. Dio Padre non può essere dipinto perché non è stato mai visto. Il Signore
Spirito Santo è apparso come una colomba e come una "lingua di fuoco". Potrebbe
essere rappresentato in questo modo. Dio il Figlio diventò un uomo e può essere
dipinto nella Sua forma umana.
Le icone sono molto più che dipinti sacri. Ogni cosa che li
riguardi è teologica. Per esempio sono sempre piatte, piatte così che, noi che
abitiamo il mondo fisico, potremmo capire che il mondo dello Spirito dove
Cristo, Sua Madre, gli Angeli, i Santi, è un mondo di mistero che non può essere
penetrato dai nostri cinque sensi.
Solitamente, il Cattolicesimo Romano ha storicamente impiegato
statue nel suo culto. Le statue sono realistiche e tridimensionali. Sembrano
imitare l'arte dell'antica Grecia. Entrambe le arti sono naturalistiche. I
latini rappresentano Cristo, la Madre di Dio, i Santi e gli Angeli, come se
fossero in uno stato di natura. Questo naturalismo proviene dall'idea medioevale
che la "grazia perfeziona la natura".
La persona o le persone sono rappresentate nell'icona come
deificate. Egli o essa non è un perfetto essere umano, ma molto più: sono
trasfigurate e glorificate. Hanno un'umanità nuova e piena di grazia.
Importante da ricordare è la teoria latina di grazia: è creata
da Dio per l'uomo. L'Ortodossia insegna che la grazia è Increata e influenza
tutta la creazione. E' un'estensione misteriosa della Natura Divina.
L'iconografia Ortodossa riflette la verità mentre le statue romano cattoliche
riflettono la sua idea di grazia.
Le icone sono una parte necessaria della religiosità
Ortodossa. Gli Ortodossi onorano e baciano le icone, una devozione che passa
dall'icona alla persona o persone rappresentate in essa. Le icone non sono idoli
e gli Ortodossi non le adorano. L'adorazione è riservata solamente a Dio. Le
statue dei templi romano cattolici non sono comunemente venerate; sono aiuti
visibili e decorazioni.
11. Il Purgatorio
Il Purgatorio è una condizione del defunto prima del Giudizio
Finale. Nella teologia romano cattolica, quelle anime destinate al Paradiso
devono sopportare uno stato di purgazione o purificazione. Devono essere
purificate dai loro peccati commessi sulla terra. I restanti vanno all'inferno
per la punizione eterna.
Inoltre, da un "tesoro" dei meriti o da una grazia accumulata
per mezzo della virtù di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi le "indulgenze"
possono essere concesse. La grazia è applicata per accorciare il periodo di
permanenza in Purgatorio.
L'Ortodossia insegna che l'anima, dopo che lascia il corpo, si
incammina verso la dimora dei morti. Ci sono eccezioni, come la Theotokos, che
andò per mezzo degli Angeli direttamente in Paradiso. Per quanto riguarda coloro
che restano, dobbiamo rimanere nella condizione di attesa. Perché alcuni hanno
una previsione della gloria di venire e altri pregustano la loro sofferenza, lo
stato di aspettare è chiamato "giudizio particolare".
Quando Cristo ritornerà, l'anima si riunirà al corpo risorto
per essere giudicato da Lui. Il "servo buono e fedele" erediterà la vita eterna,
l'infedele e il non credente passeranno l'eternità in inferno. I loro peccati e
la loro non credenza li tortureranno come il fuoco.
12. Altre differenze
Ci sono altre differenze minori fra la chiesa Ortodossa e il
Cattolicesimo Romano.
A parte la Quaresima, gli Ortodossi non digiunano il sabato
(eccetto il Santo Sabato) o la Domenica. I Romano Cattolici non hanno queste
restrizioni.
Gli Ortodossi non si inginocchiano la domenica; i Romano
Cattolici si. Gli Ortodossi non hanno "stazioni della Croce"; i Romano Cattolici
si.
I presbiteri e i diaconi Ortodossi possono sposarsi prima
dell'ordinazione; il clero Romano Cattolico è celibe (Veramente, i Diaconi
Romano Cattolici possono essere sposati).
Nella Liturgia Ortodossa, il Pane dell'Eucaristia è lievitato;
nella Messa Romano Cattolica è I fedeli Ortodossi ricevono sia il "corpo" che il
"sangue" di Cristo nella Santa Comunione; i Romano Cattolici ricevono soltanto
il pane.
Non ci sono ordini dei monaci Ortodossi mentre invece ce ne
sono fra i monaci Romano Cattolici; recentemente molti monaci e monache Romano
Cattolici hanno messo da parte le loro tradizionali abitudini.
Il clero Ortodosso ha la barba; il clero Papista è
generalmente senza barba.
Ci sono molte altre differenza, spesso prodotti dalla cultura.
E' utile notare che molte di queste differenze, sia profonde che no, non sono
valide nella situazione religiosa contemporanea. L'Ecumenismo ha portato grande
confusione, così che non è sempre facile dire con precisione cosa i Romano
Cattolici credono.
Fonte : www.siciliaortodossa.org
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