Fondazione Staurós Italiana
Museo Staurós di Arte Sacra Contemporanea
Isola del Gan Sasso (Teramo) Santuario San Gabriele
Il Museo raccoglie opere d'arte
sacra contemporanea sul tema della Passione e Resurrezione di Cristo, la maggior
parte delle quali hanno partecipato alla Biennale di Arte Sacra. Sono esposte,
inoltre, oltre 100 opere donate dal contemporaneo Giannetto Fieschi (anni
'40-'70) con opere di Brindisi, Caruso, Borgonzoni, Donzelli, dell'americana
Beverly Pepper, di Bruno Cercobelli e Mimmo Paladino.
Santuario San Gabriele - Teramo
L’impegno
di Staurós nel settore dell’arte ha apportato benefici difficilmente
individuabili. Visibile e concreto però è il risultato del Museo d’Arte Sacra
Contemporanea sulla Passione di Cristo, inaugurato alla conclusione della VI
Biennale il 1° ottobre 1994, frutto inequivocabile di quella manifestazione.
Difatti,
come già accennato, l’idea di un Museo Staurós di arte sacra la diedero, fin
dall’inizio, gli artisti espositori attraverso le donazioni di opere esposte in
mostra. Quindi è stata la generosità degli artisti a far crescere l’iniziativa
della stessa Biennale d’arte sacra.
In realtà
è nello spirito della Fondazione di coinvolgere quanti siano disposti a
condividere in qualsiasi modo e a qualsiasi livello il progetto globale
promanante dal carisma ereditato dai Passionisti: l’approfondimento del mistero
cristiano della Passione-Risurrezione di Cristo da proclamarsi per la promozione
e la salvezza dell’uomo.
C’è profonda convinzione nei responsabili della Fondazione che l’efficacia dell’azione della propria istituzione corrisponderà in misura proporzionale alla capacità che Staurós saprà esprimere nel coinvolgere individui e gruppi a collaborare al disegno globale e alle iniziative e manifestazioni singole da promuoversi in risposta ai bisogni attuali dell’uomo.
C’è profonda convinzione nei responsabili della Fondazione che l’efficacia dell’azione della propria istituzione corrisponderà in misura proporzionale alla capacità che Staurós saprà esprimere nel coinvolgere individui e gruppi a collaborare al disegno globale e alle iniziative e manifestazioni singole da promuoversi in risposta ai bisogni attuali dell’uomo.
Perciò
Staurós estende agli artisti e agli innumerevoli ipotetici collaboratori
l’invito evangelico che anche la Chiesa in nome di Dio rivolge al volontariato
universale, umano: “Andate pure voi a lavorare nella vostra vigna!”. In questo
modo Staurós potrà fare molto, infinitamente di più. Ma già deve dare atto e con
gratitudine che quello che finora ha potuto realizzare è stato per la
collaborazione che ha avuto da parte di tutti: artisti, critici d’arte,
operatori culturali e dell’informazione, e a capo di tutti, amministratori della
cosa pubblica.
Al
momento il Museo Staurós d’Arte Sacra Contemporanea su la Passione di Cristo
annovera tre Collezioni dislocate in altrettanti saloni: una al primo piano
(sopra la Penitenzieria) di 300 mq espositivi; una seconda nel seminterrato, di
715 mq; una terza, in una sala di 100 mq, al piano dell’aula della nuova
chiesa, che accoglie il ciclo artistico di 25 opere dell’artista abruzzese
Marcello Mondazzi su S. Paolo della Croce.
Nell’insieme il Museo Staurós può esibire una raccolta di forte rilevanza culturale, sia in assoluto, e naturalmente in particolare attraverso la qualità e consistenza delle opere della Collezione Fieschi, sia relativamente ad una documentazione della possibilità di un’arte sacra contemporanea intesa come non condizionata in termini meramente illustrativi, ma invece sostanzialmente problematica, nello spirito di una viva capacità di testimonianza del proprio tempo, come sono state del resto le diverse edizioni della Biennale, specialmente le ultime quattro: quinta, sesta, settima e ottava.
Nell’insieme il Museo Staurós può esibire una raccolta di forte rilevanza culturale, sia in assoluto, e naturalmente in particolare attraverso la qualità e consistenza delle opere della Collezione Fieschi, sia relativamente ad una documentazione della possibilità di un’arte sacra contemporanea intesa come non condizionata in termini meramente illustrativi, ma invece sostanzialmente problematica, nello spirito di una viva capacità di testimonianza del proprio tempo, come sono state del resto le diverse edizioni della Biennale, specialmente le ultime quattro: quinta, sesta, settima e ottava.
Padre Adriano Di Bonaventura , Fondatore VicePresidente e Segretario della Fondazione Staurós Italiana - Direttore Museo Arte Sacra : "...la situazione di crisi mondiale che si è venuta a creare, e soprattutto l'insensibilità crescente delle amministrazioni pubbliche sul problema dell'incidenza del linguaggio artistico contemporaneo nella formazione spirituale dell'uomo, non lasciano sperare nulla di buono a tempi brevi. I mezzi di comunicazione... hanno un gran lavoro da fare. Anche all'interno della gerarchia e soprattutto del basso clero, c'è da creare la convinzione e la consapevolezza dell'importanza del problema per il futuro dell'incidenza della Chiesa sull'uomo contemporaneo. Provenendo dalla Bibbia e conscio di tale importanza questo povero fraticello si è lanciato a capo fitto nell'impegno per la soluzione di questo problema; e finché Dio mi conserva l'intelligenza e il fiato, non mi darò riposo..."
"Noi abbiamo bisogno di voi" disse
Paolo VI alla Messa degli artisti, nel maggio del 1964. In quel momento si
riaprì il dialogo tra Chiesa e arte, che nel corso dei secoli ha regalato al
mondo creazioni tra le maggiori. Con la Fondazione Staurós e la Biennale di Arte
Sacra del Santuario di San Gabriele sul Gran Sasso, p. Adriano Di Bonaventura ha
dato vita a un fondamentale luogo di incontro tra arte contemporanea e Chiesa.
Oggi p. Adriano è alla ricerca di sostegno per questo prezioso cammino di
dialogo.
Che cosa è Staurós
Staurós (parola greca che significa
"Croce"), è il nome di una Istituzione culturale che i Passionisti fondarono a
Kortenberg in Belgio, il 19 ottobre 1973, per promuovere lo studio e la
divulgazione del Vangelo della Passione. Come Associazione Internazionale,
Staurós promuove un lavoro di ricerca di alto livello e di respiro ecumenico,
che sia espressione del nostro tempo e per il nostro tempo. Per la
caratteristica dell'ecumenicità Staurós, sebbene creata dai Passionisti, resta
promanazione indipendente. Essa, soprattutto a livello di ricerca scientifica,
prende iniziative e appoggia progetti che indagano il significato della dottrina
e dell'annuncio della Passione di Cristo, in tutte le sue dimensioni ed
espressioni."Staurós è nata dalla consapevolezza che il Vangelo della Passione
ha radici profonde nella storia dell'umanità e ramificazioni estese nella
situazione del mondo di oggi, nella lotta continua dell'uomo con le esperienze
pungenti della sofferenza e della morte. Staurós desidera promuovere la
riflessione su queste esperienze fondamentali entro un contesto universalmente
umano". I Passionisti Italiani (CIPI) già nel novembre 1973, decisero di aprire
la segreteria Staurós che curasse in Italia le iniziative intraprese dalla sede
centrale. Dal 1977 al 1991 l'Associazione Staurós Italiana ebbe sede ufficiale
nel Centro Culturale Passionista "Francesco Crescenzi" di Pescara. Il 15
settembre 1991, per soddisfare all'esigenza di uno spazio espositivo più amipio,
Staurós venne trasferita presso il Santuario di S. Gabriele. Per dare poi
maggiore solidità e consistenza all'attività culturale ed artistica di Staurós
la Provincia religiosa di Maria SS. della Pietà (PIET) (che si estende nella
fascia adriatica dal Po al Molise), quale unico Ente responsabile anche dal lato
economico, trasformò l'Associazione in "Fondazione Staurós Italiana" (1993), che
il 31-12- 1994 venne riconosciuta ufficialmente dalla Regione Abruzzo e
successivamente, il 20-4-1999, dallo Stato Italiano.
Attività culturali
L'attività della Staurós Italiana all'inizio si concentrò soprattutto nel campo della ricerca religiosa con alcune pubblicazioni, affiancate da due riviste bibliche- teologiche (1975): "Schede Bibliografiche sul Vangelo della Passione"e "Bollettino Staurós Teologia della Croce". La Staurós italiana sentì impellente l'invito del Concilio Vaticano II, rivolto agli Ordini e Congregazioni religiose, di un rinnovamento culturale e spirituale per rispondere alle esigenze dell'uomo contemporaneo. Si impose da subito a Staurós il problema del linguaggio più consono e adeguato alla mentalità e alle esigenze della contemporaneità. La risposta a tale ricerca venne immediata: il linguaggio dell'arte e dell'arte contemporanea.
La Biennale d'arte
sacra
Nel 1982 l'idea di un impegno di Staurós nel
campo dell'arte fu lanciata nell'Assemblea Generale tenuta a Corella, in Spagna,
dove fu ben accolta e venne richiesta una proposta concreta di fattibilità.
L'anno successivo (1983), nell'Assemblea di Città del Messico, fu approvato il
progetto di un'esposizione d'arte a tema passiologico. Nel maggio del 1984
Staurós Italiana allestiva la I Biennale d'arte sacra dal titolo "Passione di
Cristo e passione dell'uomo" nella celebre Sala dei Marmi del Palazzo del
Governo di Pescara. La Biennale riscosse una crescente risonanza,
particolarmente a partire dalla V edizione, svoltasi nella nuova sede del
Santuario di S. Gabriele. Essa ha varcato i confini nazionali ed europei,
imponendosi come la Biennale d'arte sacra per antonomasia. La Biennale
nell'ultimo ventennio ha trattato sempre il tema fondamentale della Passione di
Cristo intesa in senso ampio. I titoli: La Passione di Cristo; Passione di
Cristo e Passione dell'uomo; La Croce: come simbolo, immagini della
crocifissione, via crucis; La Crocifissione; Beata Passio!, La Passione di
Cristo e la guerra; Staurós: unità, attrazione ricapitolazione nell'arte
contemporanea; Tracce del sacro nel ventesimo secolo: consuntivo e progetto; La
Porta: segno di Cristo ed evento artistico; Nel segno della Luce.
Il Museo d'arte
contemporanea
Oggi Staurós si ritrova a gestire anche un Museo
d'arte sacra contemporanea sulla Passione di Cristo, che annovera circa mille
opere tra pittura, scultura e architettura. Promanante dalla Biennale, quale
frutto di donazioni degli artisti espositori, esso oggi è uno dei più
rappresentativi in Italia, con una fornitissima Biblioteca d'arte contemporanea
e un Centro di Documentazione sull'arte contemporanea. Promanazione
dell'attività museale sono da considerarsi alcune Mostre personali di affermati
artisti contemporanei (Tito, Costi, Rainaldi, Galliani, Mondazzi, Tulli, Il
Volto della Passione; Cento artisti rispondono al Papa; Progetto per una nuova
iconografia di S. Gabriele); Convegni di studio su l'Architettura, l'Arte sacra;
l'annuale Festa dell'Artista; Partecipazione a Fiere Internazionali.
Punti di forza di
Staurós
- Il soggetto della ricerca: la Croce (Staurós!),
la Passione e Risurrezione di Cristo che costituiscono il cuore, il nucleo
fondamentale del cristianesimo.- Il mezzo di ricerca: Metodo scientifico e Linguaggio artistico, perseguiti ed esercitati attraverso i più avanzati strumenti tecnologici.
- La profonda convinzione di fede e il sommo impegno umano di chi la gestisce.
Recapito
:
Fondazione Staurós Italiana
Museo Staurós
d'Arte Sacra Contemporanea
Direttore
Museo Arte Sacra : Padre Adriano Di Bonaventura
64048 -
San Gabriele - Isola del Gran Sasso (Teramo)
tel/fax
0861-975727 ; fax 0861-975929 ; cell. 0339-8895499
e-mail:
stauros@libero.it
URL:
www.stauros.it
FONTE : www.stauros.it , www.sangabriele.org ,
www.dibaio.com/chiesaoggi/chiesaoggi059/CH-059-21.htm
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