Padre Claudio Traverso
IL PENTIMENTO ,
la riconciliazione con Dio è una grande gioia
Il
Signore ci insegna che quando un uomo viene giustificato il cielo intero fa
festa: ed è meraviglioso il fatto che un uomo che si pente può , con la sua
contrizione, rallegrare i cieli e il cuore di Dio.
Gesù Cristo e' venuto nel mondo per salvare i peccatori.
Proprio il peccatore, con tutta la sua miseria, e' la causa della venuta di
Cristo nel mondo. Proprio lui, il peccatore, è l'amico che Gesù ha invitato a
tavola e che è andato a cercare lungo le siepi, è lui l'amico al quale è stato
chiesto di essere l'invitato alle nozze e l'erede di Dio (cf. Lc 14,15ss).
Dio
ha promesso di non ricordare nessuno dei suoi peccati ma di lasciarli cadere
nell'oblio, come una nube d'estate è assorbita dallo splendore del sole (cf. Is
1,18).
L'amore divino raggiunge la massima considerazione ai nostri occhi quando
perveniamo a conoscerlo nella sua condiscendenza verso di noi proprio mentre noi
siamo caduti in una condizione miserevole.
Solo l'estrema miseria del peccatore fa sgorgare la ricchezza della misericordia
di Cristo, che non arricchisce mai chi è ricco, ne' sfama chi è sazio, ne'
giustifica chi è giusto, ne' redime chi confida in se stesso.
La
sua disponibilità di amore e' solo per il povero e il bisognoso, per chi è
scartato, per chi e' disprezzabile e sciagurato anche ai propri occhi, per
quanti si considerano piccoli...
Cristo e' disceso dalla gloria del suo regno alla ricerca di coloro che sono
nell'abisso profondo, di coloro che non hanno più speranza in se stessi.
In
persone di questo tipo e' glorificata la giustizia di Dio; in esse Egli trova un
terreno per la compassione, la misericordia e la tenerezza, e nelle anime di
coloro che sono disprezzati e scartati la sua umiltà trova conforto, poiché
nell'essere condiscendente verso di loro Egli trova un'opera degna della sua
mitezza.
Se
il peccatore arrivasse a convincersi che Dio si preoccupa sinceramente di lui,
allora non disprezzerebbe la propria possibilità di conversione, non
rimanderebbe il suo ritorno.
Perché anche le colpe più grandi, se riconosciute con sincerità, non possono
estinguere neanche per un solo istante la divina misericordia.
Se
solo il peccatore sapesse questo, allora non si aggrapperebbe mai al suo peccato
né cercherebbe nella lontananza, nell'isolamento da Dio un rifugio completamente
sbagliato e senza speranza... Bisogna assolutamente credere a questo Amore senza
limiti che ci invita a superare la vergogna per avviare una condizione nuova di
fiducia nel cambiamento possibile.
Il
peccato non ha più il diritto di esistere o di rimanere in chi si affida con
fiducia al Signore: perché è come una macchia su un vestito, tolta
immediatamente quando il peccatore si pente e cerca il volto di Dio.
Cristo è venuto infatti per offrire la libertà ai prigionieri del male, per dare
la vista ai ciechi nell'anima. Ma se non prendiamo coscienza della cecità del
nostro cuore e non ci sentiamo privati della luce divina, come può il Medico
divino ripristinare in noi la pienezza della vita ?
Riconciliazione è il riconoscimento e l'accoglienza dell'iniziativa di Dio che
offre il suo perdono per amore.
E'
un invito pressante, un appello urgente a credere, ad aprire il cuore all'azione
di Dio che solo può operare la guarigione spirituale.
L'amore di Dio interviene per donarci perdono e liberarci da noi stessi. Per
questo San Paolo ci fa' questo invito accorato: "Vi supplichiamo in nome di
Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio !"... "Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza !" (cf. 2 Cor 5,20.6,2).
Buon cammino
quaresimale !
Fonte : www.cantalleluia.net
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