Convegno Liturgico Regionale , maggio 2004 , Milano.
LA LITURGIA IN «SACROSANCTUM
CONCILIUM»
E LE PROSPETTIVE POSTCONCILIARI
di Giorgio Bonaccorso
1.
La situazione pre-conciliare della
liturgia.
a)
Il peso del rubricismo. La
liturgia ridotta a tecnica operativa sotto il controllo del testo scritto, ossia
della rubrica. Si lamenta la perdita dei contenuti teologici della liturgia e
del coinvolgimento attivo dell’assemblea.
b)
Le istanze del movimento liturgico.
Il movimento liturgico ha sottolineato gli aspetti teologici e pastorali della
liturgia. In modo particolare ha sottolineato che la liturgia è un’espressione
fondamentale della fede e, quindi, una fonte primaria della teologia.
2.
La prospettiva teologica della liturgia in
SC.
a)
La pista soteriologica: azione.
La rivelazione non è la trasmissione di concetti ma la partecipazione viva alla
storia della salvezza; questa, poi, non viene solo annunziata nella predicazione
ma anche attuata nella liturgia (SC 6).
b)
La pista cristologica: presenza.
La liturgia non è semplicemente il luogo nel quale si distribuiscono le grazie
meritate da Cristo, ma è il contesto nel quale Cristo stesso è presente e agisce
in modo del tutto speciale (SC 7).
c)
La pista escatologica:
anticipazione. La liturgia non è solo memoria ma anche anticipazione: la
liturgia che si compie sulla terra è già un modo di pregustare la liturgia del
cielo (SC 8).
d)
La pista ecclesiologica: senso.
La liturgia non esaurisce tutte le attività della chiesa (SC 9), ma le orienta
in quanto ne è il culmine e la fonte: ciò verso cui tende l’attività della
chiesa e la fonte da cui promana questa attività (SC 10).
3.
La prospettiva pastorale della liturgia in
SC.
a)
La partecipazione dell’assemblea.
Il punto centrale della prospettiva pastorale è la partecipazione consapevole,
attiva, fruttuosa di tutti i fedeli alla liturgia (SC 11). Ciò avviene
attraverso la «formazione» e la «riforma».
b)
La formazione alla liturgia.
Una prima istanza del rapporto tra i credenti e la liturgia riguarda la
formazione, ossia l’educazione dei credenti (laici e chierici) alla natura
profonda e autentica della liturgia (SC 14ss).
c)
La riforma della liturgia. Una
seconda istanza del rapporto tra i credenti e la liturgia riguarda la riforma,
ossia il cambiamento della liturgia per purificarla dalle incrostazioni e
adattarla alle nuove sensibilità dei credenti (SC 21ss).
4.
Le tendenze liturgiche post-conciliari.
a)
La tendenza teologica: la liturgia
come contenuto. L’interesse è rivolto ai «testi» che compongono la liturgia,
con particolare attenzione al linguaggio verbale. La liturgia ha valenza
teologica perché ha i contenuti tipici della fede: proprio per questo
costituisce un momento prezioso per la crescita spirituale e morale.
b)
La tendenza teologale: la liturgia
come forma. L’approccio precedente è considerato ancora troppo
intellettuale. La liturgia ha dei contenuti ma soprattutto realizza tali
contenuti secondo una forma specifica che la rende unica e insostituibile per
l’incontro con Dio, con Cristo, col mistero pasquale. In quanto luogo di
incontro col Mistero divino, la liturgia ha valenza teologale.
c)
La tendenza pastorale: la liturgia
come contesto. La preoccupazione per chi partecipa alla celebrazione
liturgica pone le questioni pastorali della «comunicazione» e della «cultura».
Prende sempre più consistenza la consapevolezza che la liturgia più che un libro
o un testo è un «contesto» in cui interagiscono molti fattori e molte forme
espressive (verbali e non verbali).
d)
La tendenza
antropologica: la liturgia come vita. L’attenzione alla celebrazione
concreta porta all’esigenza di aprirsi alle condizioni reali dell’umanità
attraverso i percorsi delle scienze umane. Il punto nodale della tendenza
antropologica però è più profondo, e nasce da una sorta di fusione tra istanza
pastorale, attenta al contesto celebrativo, e istanza teologale, attenta alla
forma liturgica. L’intento è quello di individuare le caratteristiche del
contesto celebrativo che lo rendono congeniale alla forma teologale: tali
caratteristiche sono individuabili nell’azione simbolico-rituale.
Fonte : www.chiesadimilano.it/or/ADMI/esy/objects/docs/142016/bonaccorso.doc
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