Enzo Bianchi
BACIO , da lontano da chi ?
Il primo tema del Cantico è
quello della genesi dell'amore: amore ancora sconosciuto ma invocato: "mi baci
con i baci della sua bocca" o anche "Mi bacerà con i baci della sua bocca". In
queste parole che dominano l'inizio del canto e continuano a vibrare nei versi
seguenti, vi è un desiderio, un impeto di passione, un grido istintivo: l'amata
chiede dei baci: "Io chiedo, io supplico, io insisto, mi baci con i baci della
bocca" (S.Bernardo, Sermone IX,2 sul Cantico). Questo grido è una preghiera a
Dio che mandi finalmente il Messia: "Ti scongiuro - pare dire la sposa - perché
finalmente tu lo mandi a me, sì che egli non mi parli più per mezzo dei suoi
servi, angeli o profeti, ma venga proprio lui e mi baci con i baci della sua
bocca, cioè infonda nella mia bocca le parole della sua bocca ed io lo ascolti
parlare o lo veda insegnare - in che modo si compia la profezia di Isaia: Non un
inviato né un angelo, ma il Signore stesso salva" (Origene, Commento al Cantico
dei Cantici).
Ma c'è anche un
atto di fede, una confessione, una certezza proclamata: l'amore è già una realtà
presente e l'Amata è sicura che l'Amante la bacerà col bacio della sua bocca. Il
trionfo finale dell'amore è così assicurato ed è frutto della fede: solo la fede
infatti genera l'amore e l'amore è un atto di fede. In questo versetto c'è la
chiave per capire la prima dinamica del Cantico: la genesi dell' amore. Il tema
del bacio che qui ricorre è un tema importante nella Scrittura e nella
tradizione biblica. Il midrash dice che quando il Santo - benedetto egli sia -
terminò di dialogare con l'anima di Mosè che si rifiutava di lasciare il servo
di Dio, egli allora prese l'anima di Mosè "con un bacio della sua bocca". Sicché
"Mosè, servo del Signore, morì la nel paese di Moab sulla bocca del Signore".
Mosè non era morto
quando aveva visto Dio faccia a faccia (Es 33,11), ma muore quando Dio lo bacia.
Il bacio è infatti il massimo della comunicazione, è il segno della massima
comunione ed esprime un amore senza fine. La sposa del Cantico invoca i baci di
Dio, dello sposo, del Messia, perché sa che essi possono farla rimanere per
sempre con lui in un amore eterno: non confesserà forse che l'amore è più forte
della morte, più inflessibile dello Sheol? (8,5-7): il bacio allora è
l'introduzione all'"al di là" e il mezzo per appartenere a Dio anche nella
morte.
Certo il bacio è
una metafora: con essa si esprime ciò che non è raccontabile, che non è
spiegabile se non attraverso questa immagine; il bacio è contatto che sovente
mostra una intimità più grande dell'unione sessuale e comunque è sempre il
sacramento, il segno dell'amore più grande; è, secondo la tradizione ebraica il
gesto di massima comunione.
Lo Zohar si
domanda: "Perché mai Salomone ha voluto introdurre espressioni di amore tra il
mondo di Dio e quello degli uomini e ha usato, iniziando la lode all'amore tra
di loro, il termine "Mi baci!"? Invero si è già spiegato, e così è in realtà,
che non esiste amore tra due che aderiscono l'un l'altro se non nel bacio ed il
bacio si dà con la bocca, che è la sorgente del soffio e il luogo da cui esso
esce. Quando si baciano l'un con l'altro i soffi aderiscono questi a quelli e
diventano una sola cosa. Allora l'amore è uno!" (Zohar Terumà). Ancora Zalman
Schneur, poeta ebreo russo, ben esprime questo peso del bacio nella tradizione
ebraica: "Mia colomba, tu non sai come ci baciamo noi ebrei. Fino a che, petto
contro petto, nessuno dei due sappia qual è il suo cuore né distingua il cuore
dell'altro. Materia e corpo sono spariti. Non resta che un soffio e un'anima:
non esistono più parole, solo esiste il parlare della pupilla degli occhi".
Non dovrebbe essere difficile neanche per noi capire il valore altissimo di comunione che il bacio rappresenta. Certo non si può dare neppure all'amplesso sessuale un valore, se questo non è siglato e suggellato dal bacio: solo nel bacio si rende epifanico anche l'amplesso sessuale. Ne dà prova la prassi della prostituzione che campa del congiungimento genitale ma difficilmente lascia posto al bacio. Non a caso la peccatrice mostra il suo amore per Gesù baciandolo, a differenza di chi, come il fariseo, lo ha incontrato ma non lo ha baciato. "Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi" (Lc 7,45). Ugualmente Giuda con un bacio tradisce il Signore, lo consegna ai malfattori; ma il suo bacio d'inganno non genera amore, anzi lo porta a non credere più all' amore, tanto è vero che pur pentito egli va ad impiccarsi, si ritira e rinuncia alla vita (Mt 27,3-10).
Non dovrebbe essere difficile neanche per noi capire il valore altissimo di comunione che il bacio rappresenta. Certo non si può dare neppure all'amplesso sessuale un valore, se questo non è siglato e suggellato dal bacio: solo nel bacio si rende epifanico anche l'amplesso sessuale. Ne dà prova la prassi della prostituzione che campa del congiungimento genitale ma difficilmente lascia posto al bacio. Non a caso la peccatrice mostra il suo amore per Gesù baciandolo, a differenza di chi, come il fariseo, lo ha incontrato ma non lo ha baciato. "Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi" (Lc 7,45). Ugualmente Giuda con un bacio tradisce il Signore, lo consegna ai malfattori; ma il suo bacio d'inganno non genera amore, anzi lo porta a non credere più all' amore, tanto è vero che pur pentito egli va ad impiccarsi, si ritira e rinuncia alla vita (Mt 27,3-10).
Atto di fede o
atto di morte, il bacio è il sacramento della fede nell'amore. Per questo deve
essere segno caratteristico dei cristiani: "Salutatevi gli uni gli altri con il
bacio santo" (Rom 16,16); "Salutatevi l'un l'altro con bacio di carità" (1 Pt
5,14); e i cristiani si dovranno salutare con un bacio santo, en philémati
haghìo.
E in Cristo il
bacio diviene sacramento per tutta l'umanità, risposta al desiderio che tiene
nel gemito tutte le genti: "Il bacio è segno dell'amore: il popolo dell'Alleanza
non diede a Dio il bacio perché si rifiutò di amarlo attraverso l'amore dopo
averlo servito nel timore. Per questo attraverso la voce della sposa sta scritto
del Redentore nel Cantico dei cantici: "Mi baci con il bacio della sua bocca"
(1,1)"… "I pagani, chiamati alla salvezza, non cessano di baciare le orme del
Redentore perché sospirano continuamente d'amore per lui" (Gregorio Magno,
Omelia XXXI,6).
Secondo la
tradizione ebraica, "Dio ha parlato con noi faccia a faccia, come un uomo che
bacia il proprio amico" (Targum Shir Ha-Shirim), ed è detto anche che "le parole
della legge furono date attraverso un bacio" (Cantico Rabba).
La sposa in questo
primo dialogo mostra il suo desiderio ma anche fa un atto di fede: "Io lo so: -
pare dire - egli mi bacerà con i baci della sua bocca!"
Fonte : www.santamelania.it
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