sabato 3 agosto 2019

Papa Giovanni Paolo II: la santità dell'ordinario



Giovanni Paolo II: la santità dell'ordinario

 

UDIENZA AI PELLEGRINI CONVENUTI PER LA CANONIZZAZIONE DI SAN JOSEMARÍA ESCRIVÁ DE BALAGUER, 07.10.2002

 

DISCORSO DEL SANTO PADRE
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Con gioia vi rivolgo il mio cordiale saluto, all'indomani della canonizzazione del beato Josemaría Escrivá de Balaguer. Ringrazio S.E. Mons. Javier Echevarría, Prelato dell'Opus Dei, per le parole con cui si è fatto interprete di tutti i presenti. Saluto con affetto i numerosi Cardinali, Vescovi e sacerdoti che hanno voluto prendere parte a questa celebrazione.


Questo festoso incontro unisce una grande varietà di fedeli, provenienti da tanti Paesi e appartenenti ai più diversi ambiti sociali e culturali: sacerdoti e laici, uomini e donne, giovani e anziani, intellettuali e lavoratori manuali. E' questo un segno dello zelo apostolico che ardeva nell'anima di San Josemaría.

2. Nel Fondatore dell'Opus Dei spicca l'amore per la volontà di Dio. Esiste un criterio sicuro di santità: la fedeltà nel compiere la volontà divina fino alle ultime conseguenze. Su ciascuno di noi il Signore ha un progetto, ad ognuno affida una missione sulla terra. Il santo non riesce neppure a concepire se stesso al di fuori del disegno di Dio: vive soltanto per realizzarlo.

San Josemaría fu scelto dal Signore per annunciare la chiamata universale alla santità e per indicare che la vita di tutti i giorni, le attività comuni, sono cammino di santificazione. Si potrebbe dire che egli fu il santo dell'ordinario. Era infatti convinto che, per chi vive in un'ottica di fede, tutto offre occasione di un incontro con Dio, tutto diviene stimolo alla preghiera. Vista così, la vita quotidiana rivela una grandezza insospettata. La santità si pone davvero alla portata di tutti.

[traduzione dallo spagnolo] 3. Escrivá de Balaguer è stato un santo dalla grande umanità. Tutti quelli che ebbero a che fare con lui, di qualsivoglia cultura o condizione sociale, lo hanno sentito come padre, consegnato totalmente al servizio degli altri, perchè era convinto che ogni anima fosse un tesoro meraviglioso; infatti ogni uomo vale tutto il sangue di Cristo. Questa attitudine al servizio è palese nella sua dedizione al ministero sacerdotale e nella magnanimità con la quale ha dato impulso a tante opere di evangelizzazione e promozione umana a favore dei più poveri.

Il Signore gli capire profondamente il dono della nostra filiazione divina. Egli ha insegnato a contemplare il volto tenero di un Padre nel Dio che ci parla attraverso le diverse vicissitudini della vita. Un Padre che ci ama, che ci segue ad ogni passo e ci protegge, ci capisce e spera da ognuno di noi la risposta dell'amore. La considerazione di questa presenza paterna, che lo accompagna per ogni dove, da' al cristiano una fiducia irrefragabile; in ogni momento deve confidare nel Padre celeste. Mai si sente solo ne' ha paura. Nella Croce - quando essa si presenta - non vede un castigo ma una missione affidatagli dallo stesso Signore. Il cristiano è necessariamente ottimista, perchè sa che è figlio di Dio in Cristo.

[traduzione dall'inglese] 4. Saint Josemaría fu profondamente convinto che la vita cristiana implica una missione ed un apostolato: siamo nel mondo per salvarlo con Cristo. Egli amò il mondo appassionatamente, con un "amore di redenzione" (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 605). Proprio per questa ragione i suoi insegnamenti hanno aiutato così tanti fedeli cristiani ordinari a scoprire il potere redentivo della fede, la sua capacità di trasformare la terra.

Questo è un messaggio che ha abbondanti e gravide implicazioni per la missione evangelizzatrice della Chiesa. Essa favorisce la cristianizzazione del mondo "dal di dentro", mostrando che non ci può essere conflitto tra la legge divina e le attese dell'autentico progresso umano. Questo santo prete pensava che Cristo doveva essere l'apice di tutte le attività umane (Cfr. Gv, 12:32). Il suo messaggio spinge i cristiani ad agire nei luoghi in cui la società futura viene plasmata. Dall'attiva presenza dei laici in tutte le professioni e nelle più avanzate frontiere dello sviluppo può solo venire un contributo positivo al rafforzamento di quell'armonia tra fede e cultura che è uno dei maggiori bisogni del nostro tempo.

[traduzione dal francese]. 5. San Josemaría Escrivá ha speso la propria vita al servizio della Chiesa. Nei suoi scritti, i preti, i laici che seguono le strade più diverse, i religiosi e le religiose, trovano una fonte stimolante d'ispirazione. Cari Fratelli e Sorelle, imitandolo con una apertura di spirito e di cuore, nella disponibilità a servire la Chiesa locale, contribuite a dare forza alla "spirito di comunione" che la Lettera apostolica Novo millennio ineunte indica come il fine più importante dei nostri tempi. (cf. nn. 42-45).

Mi è gradito concludere con un richiamo alla festa liturgica di questo giorno, Nostra Signora del Rosario. San Josemaría ha scritto un bell'opuscolo intitolato Il Santo Rosario, che prende ispirazione dall'infanzia spirituale, disposizione di spirito propria di coloro che vogliono raggiungere un totale abbandono alla volontà divina. Di tutto cuore, affido oggi tutti voi alla protezione materna di Maria, così come le vostre famiglie, il vostro apostolato, ringraziandovi per vostra presenza.

6. Ringrazio ancora una volta tutti i presenti, specialmente quelli venuti da lontano. Vi invito, carissimi Fratelli e Sorelle, a recare dappertutto una chiara testimonianza di fede, secondo l’esempio e l’insegnamento del vostro santo Fondatore. Vi accompagno con la mia preghiera e di cuore benedico voi, le vostre famiglie e le vostre attività.





Fonte del testo : http://www.totustuus.it








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