sabato 3 agosto 2019

MEDAGLIONE-ICONA DELLO SPIRITO SANTO, di Carlo Sarno




MEDAGLIONE-ICONA DELLO SPIRITO SANTO
di Carlo Sarno
   
           
  Medaglione-icona dello Spirito Santo, 
Chiesa San Lorenzo M. , Cava de' Tirreni (SA)
          
    
RIFERIMENTI SIMBOLICI DELLA BIBBIA

Quando Gesù venne battezzato, si aprirono i cieli sopra di lui, "ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui"(Mt 3,16; Mc 1,10). La colomba è il Verbo d'amore del Padre, divenuto visibile nel suo Figlio incarnato. "Ho visto lo Spirito di Dio scendere come una colomba dal cielo"(Gv 1,32). Inviando lo Spirito Santo sotto forma di una colomba, Dio proclama, nel linguaggio figurato in uso nell'antico Oriente, il Messia-re da lui eletto:" Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto"(Mt 3,17). Il riconoscimento di Gesù come figlio annunzia la filiazione adottiva dei credenti, partecipazione a quella di Gesù e conseguenza del dono dello Spirito. Lo Spirito Santo dona l'esistenza nuova, trasforma e fonda la comunione di tutti gli uomini in Cristo e,  attraverso Cristo, col Padre, si effonde nel tempo della Chiesa in quanto è donato dal Signore risorto.
Il colore bianco della colomba è simbolo della purezza e perfezione. Sul monte della trasfigurazione il volto di Cristo brillò come il sole e "le sue vesti divennero candide come la luce"(Mt 17,2). " Le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche" (Mc 9,3). Nell'Apocalisse il colore bianco simboleggia purezza perfetta e gloria imperitura. Cristo Re che avanza per la lotta finale cavalca un cavallo bianco (Ap 19,1s); gli eserciti del cielo lo seguono "su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro"(Ap 19,14).
La grazia interiore conferita dallo Spirito Santo agli apostoli di Gesù alla Pentecoste si manifestò loro nell'apparizione di "lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro". E tutti "cominciarono a parlare in altre lingue  come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi"(At 2,3s). La lingua è l'organo della professione di fede, poichè essa conosce la verità: chi proclama che Gesù Cristo è il Signore, glorifica Dio(Fil 2,11). Durante la consegna della legge lo splendore del Signore appare " come fuoco divorante sulla cima della montagna"(Es 24,17). Daniele, a proposito della gloria di Dio, scrive:"Il suo trono era come vampe di fuoco, con le ruote come fuoco ardente"(Dn 7,9). Giovanni Battista profetizza sul Messia, che Egli battezzerà in Spirito Santo e fuoco (Mt 3,11). A ragione Gesù ha potuto dire di se stesso:" Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!"(Lc 12,49). Gesù anela al compimento del Regno di Dio e auspica perciò l'incendio purificatore. Il fuoco è immagine dell'amore divino che traluce dal sacro cuore di Gesù. Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza aver fatto germogliare il seme, così la parola uscita dalla bocca di Dio non tornerà a lui senza effetto(Is 55,10). La formula patristica"dal Padre per il Cristo nello Spirito" e quella "al Padre per il Cristo nello Spirito" esprimono splendidamente il messaggio neotestamentario e con esso la dialettica dell'economia della salvezza.
Nella visione profetica di Ezechiele(1,8), l'apparizione di Dio era in mezzo a "una grande nube e un turbinio di fuoco che splendeva tutto intorno". Alla trasfigurazione di Gesù una nube luminosa avvolge con la sua ombra Pietro, Giacomo e Giovanni. Alla fine dei tempi il Figlio dell'uomo porterà sul capo una corona d'oro(Ap 14,14), segno delle cose soprannaturali, invisibili, e in particolare della trasfigurazione che si compie nella nuova Gerusalemme. L'aureola luminosa è il sigillo dell'opera di santificazione che lo Spirito Santo attua nella sua Chiesa, di cui è Signore e a cui dà la vita.
Chiesa e Spirito sono inseparabili: l'esperienza dello Spirito avviene nella Chiesa e dà accesso al mistero della Chiesa. Rinnovando incessantemente la sua azione e i suoi doni, lo Spirito Santo lavora costantemente all'unità del corpo di Cristo. Spirito di comunione, che effonde nei cuori il dono supremo della carità, egli raccoglie tutti i credenti nella sua unità.
Riferimenti bibliografici: Dizionario delle immagini e dei simboli biblici, Manfred Lurker, Ed. San Paolo; Nuovo Dizionario di Teologia, AA.VV,Ed. Paoline; La Bibbia, testo ufficiale della C.E.I., Ed. Marietti.


DESCRIZIONE DELL'OPERA

Il medaglione è stato realizzato in ceramica nella culla dell'antica e prestigiosa tradizione di Vietri. Si è scelta tale tecnica poichè l'oggetto di ceramica associa magnificamente l'attitudine manuale, che si esplica nel foggiare e plasmare la materia, al gusto estetico evidenziato nella scelta delle forme e della decorazione plastica e pittorica.
Il medaglione ha un diametro di 52 cm ed uno spessore complessivo di 3,5 cm, di cui 1.5 cm costituiscono il piano decorato vero e proprio, mentre gli altri 2 cm sono dovuti ad una nervatura di rinforzo nel lato posteriore di forma circolare e di diametro 35 cm con sul bordo laterale una concavità a sella per consentire l'alloggiamento del filo d'acciaio di sostegno.
Tre sono gli elementi figurativi fondamentali: una corona circolare di larghezza 5 cm con un effetto di superficie ruvido-nuvolato e decorato in oro ( la nube luminosa dello Spirito Santo); un fondo ribassato di 3mm con leggere e dolci scanalature in senso radiale e decorato con smalto rosso vermiglio e giallo oro (le lingue di fuoco nella discesa dello Spirito Santo alla Pentecoste); infine al centro abbiamo la colomba a rilievo di 3 mm con una superficie piana dolcemente modulata per avere un effetto luminoso particolare e decorata con smalto bianco (lo Spirito Santo).


UBICAZIONE DEL MEDAGLIONE

Il medaglione con l'icona dello Spirito Santo è stato ubicato in alto, sull'altare, nel vertice dove si incontrano le due travi del tetto inclinate in cemento armato che precedono l'abside. La figura della colomba che scende dal cielo  è leggermente ruotata verso la destra dell'altare idealmente rivolta a coloro che un giorno siederanno alla destra del Padre nella gloria dei giusti. Il medaglione-icona è stato fissato con  un filo di acciaio zincato di spessore 3 mm agganciato ad un tassello Fischer M in ghisa di diametro 12 mm completo di gancio forgiato in acciaio.


AUTORI  DELL'OPERA

L'impulso iniziale alla creazione del medaglione come icona dello Spirito Santo lo si deve al parroco della Chiesa di S.Lorenzo sac. Gennaro Pierri che , accortosi della mancanza di una adeguata rappresentazione nella Chiesa dello Spirito Santo, ha fornito documentazione, spunti e riflessioni per una sua esatta raffigurazione.
Lo studio Sarno Architetti , ed in particolare l'architetto Carlo Sarno che ha curato il progetto, ha poi sviluppato queste prime indicazioni proporzionando e armonizzando le immagini, i simboli ed i cromatismi per una corretta esecuzione dell'icona anche in funzione dello spazio architettonico della Chiesa.
Infine l'esecuzione in ceramica è stata affidata a Enzo Santoriello, maestro della Ceramica d'Arte Santoriello di Vietri, che con la sua sensibilità e tecnica ha trasformato la materia inerte dell'argilla in una splendida icona dello Spirito Santo dove la intrinseca bellezza estetica rimanda al suo profondo significato simbolico.







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