SACRO NELL'EBRAISMO
Per poter comprendere la
posizione dell'ebraismo riguardante la concezione del sacro in generale e della
sacralita' dello spazio in particolare e' necessario rifarsi soprattutto alla
Bibbia. E' qui infatti che si ritrova il concetto di sacro riferito ad ambiti
diversi.
Nel libro dell'Esodo troviamo
esempi assai luminanti a proposito del significato che ha il luogo dello spazio
sacro. E' noto come nel secondo capitolo di quel libro viene riferito il famoso
episodio relativo alla rivelazione della divinita' a Mose' attraverso il
roveto ardente. Ebbene ad un certo punto si dice: togliti le scarpe dai
tuoi piedi perche' il luogo dove tu stai e' uno spazio sacro. Secondo
l'esegesi piu' ricorrente, questo luogo sarebbe da identificare con il monte
Sinai, il luogo ove successivamente sarebbe avvenuta la teofania e la
promulgazione della Torah, la legge morale.
Appare assai indicativo come la
coscienza della sacralita' del luogo, non sia sfociata in un particolare
rapporto con quello stesso spazio. Si direbbe che il luogo, assolto il suo ruolo
di ospitare la rivelazione divina, sia ritornato alla sua naturale normalita'.
Da qui e da altri esempi, si puo' dedurre come l'ebraismo, a differenza di altre
religioni non concepisca la sacralita' dello spazio, ovvero qualcosa dotato di
particolari influenze oppure ritenuto medium di particolari rapporti
soprannaturali.
Invece il luogo mantiene una
certa specialita' tutto il tempo che quello e' chiamato a svolgere un
determinato ruolo oppure partecipa ad un evento straordinario carico di valenza
spirituale e religiosa. I luoghi sono tuttavia meritevoli di rispetto, dignita'
ed onore per quello che essi rappresentano e non hanno quindi un valore
intrinseco e totemico.
Al contrario, l'ebraismo sente
molto forte la sacralita' legata al tempo, ovvero la dimensione particolare che
hanno certi momenti riguardanti la celebrazione delle festivita' e delle
solennita' del calendario ebraico.
Insegnano i maestri ebrei che tre
persone riunite insieme e che ragionano intorno a cose sacre, la divinita' si
trova in mezzo a loro; cosi' pure dieci persone che si riuniscono costituiscono
tutti insieme una sacra comunita' nucleo iniziale e fondamentale della
societa'.
Racconta un apologo ebraico che
dal momento in cui e' stato distrutto il santuario di Gerusalemme, che agli
occhi di ogni individuo simboleggiava la presenza del divino in mezzo agli
uomini, la stessa divinita' si ritrova attualmente in ogni casa di studio e di
preghiera, come a dire che la sacralita' dello spazio avviene grazie
all'approfondimento e alla meditazione intorno agli argomenti di per se' sacri.
Fonte : http://www.menorah.it/articoli/talmtora/sacro.htm
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