venerdì 2 agosto 2019

UMBRIA MISTICA : ITINERARI DELLA SANTITA'



UMBRIA MISTICA : ITINERARI DELLA SANTITA'
L'arte e la santità rendono l'Umbria uno scrigno di bellezza sensibile e mistica che si rispecchia nella cornice dell’ambiente naturale.

  Il visitatore che si apre con disponibilità di spirito ad accogliere il messaggio che sale dalle colline, dalle basiliche e dai santuari, dalle Madonne dolci e protettive, riporta indelebile un ricordo che arricchisce la sua cultura e la sua anima.
Con gli itinerari proposti, pellegrini e turisti sono invitati ad un suggestivo percorso in compagnia di eremiti, contemplativi, poveri mendicanti, uomini e donne come Benedetto, Scolastica, Francesco, Chiara, Angela, Rita, Veronica e tanti spiriti anonimi che hanno arricchito la nostra “madre terra” umbra.
Venendo da Roma, alle porte dell’Umbria, troviamo a Terni la memoria del vescovo e martire San Valentino, venerato in ogni parte del mondo come patrono dell’amore umano e divino. E’ la prima accoglienza o l’ultimo saluto dell’Umbria al pellegrino romeo.

 
Itinerario Francescano
Francesco d'Assisi è il figlio più famoso dell'Umbria. Il piccolo uomo che si definiva "simplex et idiota", in realtà era un genio della poesia e un mistico innamorato di Dio.
Vedeva nella Povertà una Madonna, una grande signora di cui si considerava amante e sposo. Chiamava le creature fratelli e sorelle lodando Dio per la loro bellezza, fortezza, gentilezza e umiltà: frate sole, le stelle sorelle "clarite e belle", l'acqua "umile utile preziosa et casta"."Sorella" persino la morte, per un santo che amava ricongiungersi a Dio ed era diventato, con le stimmate della crocifissione nella carne, un "alter Christus".
L'impronta della sua santità è rimasta impressa nella città che gli ha dato i natali e nei tanti altri luoghi del suo continuo peregrinare.
La sua vicenda umana ha commosso e continua a commuovere cristiani di ogni confessione, religiosi e laici. Ad Assisi si può visitare la tomba che conserva il corpo mortale dentro la massiccia basilica che porta il suo nome dove i più grandi artisti del secolo XIII, come Giotto e Cimabue ne hanno narrato la vita.
In tutta la regione Francesco è passato lasciando una traccia piena di fascino e ha vissuto i suoi innumerevoli "Fioretti".
Compagna, amica, confidente e seguace, Chiara ha tradotto lo spirito francescano al femminile, radicalizzando l'aspetto ascetico e mistico e dando vita, sull'esempio dell'ordine francescano maschile, ad un parallelo ordine femminile, quello delle Clarisse, da cui hanno preso vita tante altre declinazioni.
A distanza di otto secoli dalla morte di Francesco questa terra umbra è sempre permeata dal messaggio d'amore e di pace del “Poverello di Assisi”.
La ragione di tale ricordo sta nel fatto che egli, comprendendo perfettamente l'esperienza del tutto singolare che si apprestava a compiere, si pose subito all'opera manifestando nella vita di ogni giorno ciò in cui credeva fermamente.
 
Egli non fece tanti discorsi astratti sull'essere povero, umile, mite, ma provò la sofferenza, il dolore, l'abbandono totale da tutti per testimoniare la sua fede. La sua fede fu un'evangelizzazione della società del tempo divenendo esempio per credenti e non credenti.
Molte zone dell'Umbria sono ancora cosparse di memorie francescane. In esse si vivono esperienze spirituali particolarmente forti in assoluta armonia con la natura.
Lo spirito evangelico traspare soprattutto dalla povertà e dalla semplicità dei luoghi da lui fondati. E' per questo che molte persone decidono di abbracciare la spiritualità francescana in un mondo secolarizzato.
Percorso degli tinerari suggeriti:
n. 1 - La Verna, Montecasale, Città di Castello, Umbertide, Gubbio, Assisi
n. 2 - Cortona, Isola Maggiore sul Trasimeno, Città della Pieve, Perugia, Collestrada, Assisi
n. 3 - Valle Reatina, Speco di Narni, Calvi dell'Umbria, Spoleto, Foligno, Assisi
n. 4 - Valle Reatina, Narni, Amelia, Todi, Deruta, Bettona, Cannara, Assisi
n. 5 - Gubbio, Vallingegno, Caprignone, Giomici, Valfabbrica, San Gregorio, Assisi (itinerario pedonale)


  Itinerario Benedettino
In Umbria sono ancora in piedi antiche abbazie, dall'architettura solida e robusta come fortezze, testimonianze di un periodo di storia burrascoso, ma anche glorioso per il monachesimo benedettino che ha costruito l'Europa.
Dai monti di Norcia, incastonata tra boschi verdi e altipiani fioriti, è partito quel gigante dello spirito che è San Benedetto, patrono d'Europa, seguito dalla sorella gemella Santa Scolastica, per recarsi a Roma e poi nelle grotte di Subiaco e infine a Montecassino (529), esempio e modello di tutti i monasteri benedettini che sorgeranno in ogni angolo dell'Europa.
Con la sua Regola ha insegnato ai monaci che pregare è "opera divina" e che lavorare è compito pienamente e degnamente umano: "Ora et labora".
A migliaia, giovani di ogni ceto sociale hanno dato vita all'esperienza monastica che continua nel tempo. Benedetto,fondatore dell'ordine maschile e Scolastica, del parallelo ordine femminile, sono stati seguiti nel tempo da riformatori che hanno aggiunto al carisma originario una loro particolare spiritualità.
Percorso dell'itinerario:
Norcia, Sant'Eutizio di Preci, San Felice di Narco, Spoleto, Terni, San Cassiano di Narni, Sant'Angelo in Massa, Narni


  Itinerario Romualdino
L'Appennino umbro tra Marche e Toscana conserva rilevanti tracce del passaggio di San Romualdo, mistico, riformatore della tradizione benedettina, fondatore di eremi e cenobi ispirati alla semplicità, e raffigurato nella Cappella nova del Duomo di Orvieto al vertice della vela dei dottori della Chiesa.
La piccola abbazia di Sitria da lui fondata, stretta tra il ruscello ed il bosco, testimonia oggi i luoghi della preghiera e del riposo di San Romualdo e dei suoi compagni, come le suggestive abbazie di Camporeggiano e Montecorona e le più grandi e note Fonte Avellana (nelle Marche, ma fino a pochi anni fa compresa nella diocesi di Gubbio) e Camaldoli (in Toscana).
Sulle orme di questo santo e attraverso le chiese da lui fondate, spesso dedicate alla Trasfigurazione, si può rievocare una cristianità che non è ancora divisa tra oriente e occidente.
Percorso dell'itinerario:
Fonte Avellana, Badia di Sitria, Gubbio, Badia di Camporeggiano, Monastero Madonna del Deserto, Badia San Salvatore, Montecorona, Città di Castello, Camaldoli.


  Itinerario dell'Amore Misericordioso ed Eucaristico
Due gioielli dell'Umbria sono le città di Orvieto e di Todi, che conservano monumenti di grande valore artistico.
In primo piano si pone il Duomo di Orvieto, capolavoro di architettura gotica arricchita all'esterno e all'interno da mirabili opere d'arte. La sua costruzione è legata alla conservazione e venerazione del corporale sul quale sono rimaste impresse gocce del sangue scaturito dall'ostia consacrata durante le liturgia celebrata da un dubbioso prete boemo: evento noto come miracolo eucaristico di Bolsena, perché avvenuto in una chiesetta di quella cittadina a ridosso del lago.
A Todi, oltre l'armoniosa costruzione del Tempio della Consolazione, vi sono ricordi del famoso francescano radicale Jacopone da Todi autore del bellissimo Pianto della Madonna.
Un sontuoso santuario di forme arditamente moderne sorge nei pressi di Todi, a Collevalenza, dove in epoca recente si è insediata nella regione una forma di spiritualità dell'Amore misericordioso, promosso dalla venerabile spagnola Madre Speranza, fondatrice di una congregazione di suore e di religiosi dediti all'adorazione eucaristica e al servizio al clero secolare.
Percorso dell'itinerario:
Todi, Collevalenza, Orvieto, Bolsena.


Itinerario della santità femminile
Le donne sante dell'Umbria sono uno stuolo sorprendente che suscita meraviglia. Donne innamorate di Cristo al quale hanno voluto unirsi misticamente come spose che condividono il calice della Passione. Di esse troviamo suggestive memorie che parlano con i segni umili e poveri dell'arte popolare, come è ampiamente e profondamente popolare la devozione che le circonda.
Da Scolastica a Chiara di Assisi la santità femminile porta il nome di Chiara di Montefalco, mistica di umili origini che sapeva correggere gli errori teologici dei suoi visitatori, di Veronica Giuliani che a Città di Castello vive con tutta se stessa la 'follia della Croce'. E ancora la francescana, chiamata "maestra dei teologi", la beata Angela da Foligno, che ha descritto con parole estreme la visione del mistero insondabile di Dio e, nella stessa città, la beata Angelina da Montegiove che ha abbandonato la vita nobile per abbracciare la povertà.
A Città di Castello ha vissuto la sua esperienza di santità Margherita della Metola. Cieca, abbandonata dalla famiglia, seppe trasformare la sua triste condizione in un cammino di perfezione cristiana. A Cascia è maturata in anni di preghiera e di sofferenza la santità di Rita, chiamata dal popolo "la santa degli impossibili". Fu operatrice di pace come la domenicana beata Colomba da Rieti che a Perugia operò per portare pace tra i suoi concittadini.
Anche la beata Lucia di Narni ha partecipato misticamente alla passione di Cristo da cui è rimasta segnata con le stimmate impresse nel suo corpo.
Percorso dell'itinerario:
Città di Castello, Perugia, Assisi, Foligno, Montefalco, Cascia, Norcia, Narni.






Fonte  :  http://global.umbria2000.it/ciecm/






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