ORIGINE DELLA CUSTODIA DI TERRA
SANTA
Siamo agli inizi del secolo XIII. Il piccolo gruppo dei
seguaci di S.Francesco è diventato un grande Ordine religioso animato da grande
fervore e da irrefrenabile dinamismo.
Al Capitolo generale del 1217 - i "Capitoli generali" sono i
raduni periodici (come gli odierni "congressi") che ne puntualizzano lo stato e
ne fissano le linee di sviluppo - i francescani decisero di portare l’annuncio
evangelico e la testimonianza della loro vita in tutto il mondo.
Decisione che nasceva dallo spirito profetico ed ecumenico di
S.Francesco. "Tutti gli uomini - sintetizzerà il Concilio Vaticano II - sono
chiamati a formare il nuovo popolo di Dio". Tutti: cattolici e non cattolici,
cristiani e non cristiani, credenti e non credenti (islamici, buddisti, ecc).
Nel Capitolo generale del 1217 il mondo intero venne diviso
in "Province" francescane e i frati sciamarono da Assisi verso i quattro punti
cardinali.
L’iniziativa ridette vitalità all’impulso missionario della
Chiesa che si servì spesso dei francescani. Nei secoli XIV, XV e XVI alcuni
Legati mandati dai Papi nelle nazioni dei greco-ortodossi e in quelle più
lontane - geograficamente e ideologicamente - degli "infedeli", furono frati
minori. Basti ricordare Giovanni del Pian dei Carpini, Odorico da Pordenone,
Giovanni da Montecorvino, Giovanni dei Marignolli, che furono nel secolo XIV
messaggeri del vangelo e della Chiesa fino all’interno della Russia, fino al
Tibet, fino a Pechino.
Una delle ‘Province’ costituite nel Capitolo del 1217 fu la
Provincia di Terra Santa, chiamata anche di Siria, di Romania, o, con termine
più generico, Ultramarina. Si estendeva a tutte le regioni gravitanti sul bacino
sud-orientale dle Mediterraneo, dall’Egitto fino alla Grecia e oltre.
Comprendendo la patria di Cristo, questa Provincia fu
considerata la perla delle missioni francescane. S.Francesco vi soggiornò
parecchi mesi, fra il 1219 e il 1220. Esemplare fu il contatto che stabilì con
quello che era allora l’antagonista ‘storico’ del cristianesimo: l’Islam.
Propose in tono umile il mistero di Cristo, soltanto nel quale c’è salvezza.
Nello stesso tempo confortò l’insediamento dei suoi frati, che sarebbe durato
ben oltre il tormentato periodo crociato.
La Provincia di Terra Santa continuò nei tempi successivi ad
essere trattata dalle Autorità dell’Ordine con le attenzioni dovute alla
creatura prediletta di S.Francesco. Nel Capitolo generale di Pisa, tenutosi nel
1263 sotto il generalato di S.Bonaventura, si constatò che la grande estensione
ostacolava l’organizzazione di un lavoro apostolico e capillare. Per cui la
Provincia di Terra Santa venne ristretta a Cipro, Siria, Libano e Palestina:
cioè ai territori corrispondenti al dominio crociato.
Come in altre Province religiose, anche la Provincia di Terra
Santa era suddivisa in più sottocircoscrizioni chiamate "Custodie", che
comprendevano i conventi di una determinata regione. Durante il secolo XIII era
formata dai conventi di Acri, Antiochia, Sidone, Tripoli, Tiro, Gerusalemme e
Giaffa. L’apostolato dei frati si svolgeva in gran parte, anche se non
esclusivamente, entro l’ambiente crociato.
La caduta di S.Giovanni d’Acri in mano musulmana il 18 maggio
1281 segnò pure la fine della primitiva presenza francescana in Terra Santa.
Instaurato di nuovo e definitivamente il dominio islamico in
Palestina, i frati minori si rifugiarono a Cipro, sede del Superiore provinciale
della Provincia d’Oriente. Da Cipro venne avviata, diretta e gradualmente
potenziata la successiva presenza francescana a Gerusalemme e nelle altre zone
dei santuari palestinesi. Una bolla di Papa Giovanni XXII (9 agosto 1328)
concedeva al Ministro provinciale residente in Cipro facoltà di inviare ogni
anno due suoi frati nei luoghi santi.
Da vari indizi storici si rileva la presenza di alcuni
francescani al servizio del S.Sepolcro già entro il periodo 1322-1327.
Attorno al 1333 Fra Ruggero Garini riuscì ad ottenere dal
Sultano d’Egitto il S.Cenacolo presso il quale fondò, grazie alla generosità
della regina Sancia di Napoli, un convento per i suoi confratelli.
Contemporaneamente le autorità musulmane riconoscevano ufficialmente la presenza
dei francescani, come officianti abituali, nella basilica del S.Sepolcro.
Il definitivo ritorno dei figli di S.Francesco in Terra
Santa, in possesso legale di determinati santuari e con il diritto d’uso per
altri, si deve alla munificenza di Roberto d’Angiò re di Napoli e della sua
consorte, la già ricordata regina Sancia. Dopo laboriose trattative con il
sultano d’Egitto condotte tramite il citato Fra Ruggero Garini, i reali
acquistarono con denaro sonante il Cenacolo e il diritto di funzionamento del
S.Sepolcro. E ottennero che i francescani godessero di tali diritti "in nome e
per conto" della Chiesa cattolica. Papa Clemente VI con le bolle "Gratias agimus"
e "Nuper carissimae" del 21 novembre 1342, approva l’operato dei Reali di Napoli
ed emana disposizioni per il buon funzionamento del nuovo organismo
ecclesiastico-religioso.
Le due bolle sono in pratica l’atto costitutivo della nuova
Custodia di Terra Santa di cui enunciano il basilare principio
giuridico-ecclesiastico. I frati possono provenire da tutte le Province
dell’Ordine (internazionalità della Custodia). E una volta al servizio dei
Luoghi Santi, sono sotto la giurisdizione del Padre guardiano (=superiore) del
convento del Monte Sion in Gerusalemme , dipendente a sua volta dal Ministro
provinciale di Terra Santa con sede a Cipro.
Nel 1347 i francescani si insediano definitivamente anche a
Betlemme presso la basilica della Natività di Nostro Signore.
I primi Statuti di Terra Santa, che risalgono al 1377,
prevedevano non più di venti religiosi al servizio del S.Cenacolo, del
S.Sepolcro e di Betlemme. Dovevano assicurare la vita liturgica nei santuari e
l’assistenza religiosa ai pellegrini europei.
In questo primo periodo ufficiale della sua storia la
Custodia ebbe il sigillo del martirio. Ricordiamo i quattro canonizzati da Paolo
VI il 21 giugno 1970: Nicolò Tavelic’ (croato), Stefano da Cuneo (italiano),
Deodato da Rodez e Pietro da Narbona (francesi). Appartenevano al convento del
Monte Sion in Gerusalemme. Furono uccisi il 14 novembre del 1391.
Nel Capitolo generale di Losanna del 1414 venne riconosciuta
la necessità di aumentare il numero dei frati destinati al servizio dei Luoghi
Santi.
Nel 1430 fu stabilito che il Padre guardiano del Monte Sion,
vale a dire il ‘Custode di Terra Santa’, venisse eletto dal Capitolo generale:
si faceva così notare l’importanza dell’ufficio e l’interesse di tutto l’Ordine
alla Custodia. Tre secoli dopo l’elezione del Custode venne attribuita al
Definitorio generale (cioè al Ministro generale e al suo Consiglio permanente).
Nel 1517 la Custodia, pur mantenendo la sua denominazione, acquistò piena
autonomia con configurazione di Provincia, caratterizzata sempre però da
prerogative del tutto speciali.
In concomitanza al progressivo definirsi della sua figura
giuridica, ebbe dalla S.Sede particolari facoltà e autorizzazioni in vista di
una più dinamica presenza in Terra Santa, specialmente nell’assistenza
spirituale dei pellegrini, e più ancora nell’attività ecumenica. La
riconciliazione fra cristiani separati d’Oriente e Chiesa cattolica raggiunta al
Concilio di Firenze (1431-43) doveva ben presto rivelarsi effimera. E così per
circa due secoli i francescani rapresentarono pressoché l’unica possibilità ‘in
loco’ di relazioni dirette e autorizzate del mondo cattolico con le Chiese
separate del Vicino e Medio Oriente.
Altra attività, rimasta piuttosto in ombra, è quella,
sviluppatasi soprattutto dal secolo XV in poi, dell’assistenza spirituale ai
commercianti europei residenti o di passaggio nelle principali città d’Egitto,
di Siria e del Libano. Da attività temporanea, specie in occasione dell’avvento
e della quaresima, con la seconda metà del ‘500 essa diventò più o meno
continuativa, fino ad assumere nel secolo XVII carattere stabile con residenze
fisse. I francescani, entrati dapprima come cappellani di consoli di colonie
commerciali europee, vi rimasero come apostoli a servizio di tutti. E
irradiarono la luce del vangelo attorno alle loro residenze, che un po’ alla
volta finirono per configurarsi come vere e proprie parrocchie.
Ma la presenza dei frati in Terra Santa è soprattutto legata
ai santuari e alla loro custodia. Tutte le altre attività trassero origine da
questo motivo e furono finalizzate a questo servizio di importanza primaria per
tutta la Chiesa. Una presenza, che si affermò gradualmente, grazie a successive
acquisizioni.
Insieme alle acquisizioni e agli ampliamenti di possesso,
però, non mancarono perdite e limitazioni, imposte dai governanti turchi il più
delle volte dietro istigazione delle comunità cristiane dissidenti. Basterà
ricordare l’espulsione dal S.Sepolcro nel 1551; e le alterne vicende di perdite
e di parziali recuperi di diritti nelle basiliche del S.Sepolcro e di Betlemme,
vicende che si protrassero per tre secoli, in forma drammatica per tutto il ‘600
e con acute recrudescenze nel ‘700 e nell’ ‘800.
Lungo i secoli i francescani chiesero, direttamente o tramite
la S.Sede, protezione alle potenze cattoliche che avevano rapporti diplomatici
con i sultani musulmani (nei primi secoli il sultano d’Egitto, poi dal 1517 il
sultano di Costantinopoli). Con una bolla del 1623, papa Urbano VIII ribadisce
che è dovere di tutti i principi cattolici oltre che dei Sommi Pontefici,
proteggere i francescani di Terra Santa perché i giusti titoli del possesso
antichissimo dei Luoghi Santi da parte dei frati minori sono titoli di possesso
per tutta la Chiesa cattolica e per questo devono interessare tutti i figli
della stessa Chiesa.
Naturalmente il rapporto fra la Custodia e l’Occidente
cattolico ebbe anche carattere economico. A motivo della sua organizzazione
francescana priva di capitali e senza possibilità di proventi nella zona di
attività, la Custodia ha sempre avuto necessità di finanziamenti dall’esterno.
Lungo i secoli, i papi non cessarono di ricordare a tutta la Chiesa "il dovere
di Terra Santa" prescrivendo periodiche raccolte di offerte in tutte le diocesi.
Anche l’aiuto economico di alcuni governi europei fu provvidenziale, benché non
sempre adeguato alle reali necessità.
Va ricordato comunque che proprio nei secoli difficili che
vanno dalla fine del ‘500 a tutto l’ ‘800 i francescani crearono svariate opere
religiose, culturali, sociali e assistenziali. Alcune di esse, dati i tempi i
luoghi e le circostanze, potrebbero considerarsi opera di pionieri.
Non poche, dal ‘500 all’ ‘800, le variazioni che la figura
giuridica della Custodia ebbe nel campo ecclesiastico; variazioni in pratica
corrispondenti all’evoluzione della figura giuridica del Padre Custode. Il
domenicano P.Felice Fabri, che fu in Terra Santa due volte (1480 e 1483)
presenta il P.Custode di Terra Santa con titolo e qualifica di "Provisor" per la
Chiesa latina in Oriente, incarico che, come egli dice, il Papa frequentemente
gli conferiva.
"Responsabile" della S.Congregazione di Propaganda Fide in
quasi tutto il Medio Oriente. È uno dei titoli - che compare la prima volta nel
1628 - dati al Custode di Terra Santa. Altri titoli: "Prefetto delle Missioni"
di Egitto, Cipro ecc.; "Commissario Apostolico della Terra Santa e
dell’Oriente". Tutti questi titoli e incarichi cessarono con la ricostituzione
del Patriarcato Latino di Gerusalemme nel 1847.
I francescani continuano, ancora oggi, la loro missione di
"custodia" dei santuari e più genericamente di testimonianza cattolica nei paesi
del Medio Oriente. Si tratta di attività potenziate o ristrette, ristrutturate o
variate, secondo le esigenze dei tormentati ultimi secoli. Nei decenni anteriori
alla prima guerra mondiale, per esempio, sono state sviluppate in maniera
cospicua le attività sociali. Negli ultimi cento anni è stato dato notevole
impulso all’attività scientifico-culturale nel campo della ricerca biblica e
archeologica.
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