BREVE STORIA DELLA BIOETICA
Dicono che sia infelicissimo chi riconosce
il bene ma è costretto a tenerne il piede lontano.
(Pindaro)
Nessuna moralità può fondarsi
sull'autorità, anche se l'autorità fosse divina. (A.J.
Ayer)
Pindaro e Ayer si situano agli estremi di
un percorso filosofico occidentale che copre millenni e nel quale l'etica ha
modificato obiettivi e ragioni ed infine, insieme alla sorella metafisica, è
stata spodestata dal regno delle scienze.
Eppure l'attacco di Ayer e di Nietzsche
non solo non ha ucciso l'etica, ma ha ravvivato la vita di una filosofia pratica
che nella bioetica ha trovato la migliore espressione dei problemi della nostra
società.
Le pagine seguenti rappresentano il
tentativo di illustrare taluni di questi problemi.
La bioetica si caratterizza per uno
spiccato pluralismo antropologico che contrappone ai vari nodi etici ragioni e
soluzioni diverse.
Non poteva esserci accordo, dunque,
neppure sull'inizio e sulla natura della bioetica.
Anche in questo caso esistono posizioni
differenti che possono essere grossolanamente raccolte in due filoni:
C'è chi inserisce la bioetica nell'alveo
tradizionale dell'etica con un "rinascimento" della filosofia pratica
determinato dal progresso della tecnologia e della medicina che crea nuovi
problemi.
C'è chi, al contrario, vede nella bioetica
una nuova disicplina che stacca il cordone ombelicale dell'etica e soprattutto
dell'etica medica per assurgere a nuovi compiti e a nuove definizioni.
Riportiamo brevemente i contributi di
entrambi i filoni di ricerca:
La bioetica come rinnovata
tradizione etica
Sebbene l'etica abbia sempre rappresentato
un momento irrinunciabile per la prassi del medico, tuttavia da circa venti anni
si assiste ad un rinnovato impegno nella riflessione etico-filosofica nel campo
medico.
Tale riflessione, presente a tutti i
livelli, particolarmente rigogliosa nell'etica applicata al mondo biomedico,
tanto da coniare un termine: Bioetica, che rappresenta la scienza e il suo campo
d'applicazione.
Può essere utile sintetizzare le tappe
salienti del cammino della Bioetica, evidenziandone la formazione razionale e
gli obiettivi principali.
La nascita della Bioetica affonda le sue
radici ideologiche nelle rovine della II Guerra Mondiale.
La tragedia di proporzioni planetarie e
gli orrendi crimini, a cui l'uomo era giunto, stimolarono le coscienze ad una
profonda riflessione, nel tentativo di stabilire delle frontiere di etica e di
comportamento, che valessero per ogni uomo e in ogni momento storico. Si
moltiplicano e si fanno più pressanti, da quel momento in avanti, le
dichiarazioni di vari Organismi internazionali che enunciano i diritti
inderogabili di ogni uomo:
"ogni individuo ha diritto alla vita, alla
libertà e alla sicurezza della persona" recita l'articolo n 3 del 10/10/1948.
Così la Dichiarazione di Helsinki del 1964
sulla "sperimentazione" sull'uomo e la dichiarazione di Tokio sulla tortura
contribuiscono a creare una normativa sulla prassi medica, i diritti dell'uomo e
l'esercizio della medicina.
Contemporaneamente a questo filone di tipo
"giuridico" nasce una riflessione filosofica tesa a giustificare la razionalità
e la eticità delle proposizioni affermate. Non è sufficiente, infatti, enunciare
i diritti dell'uomo per volontà di maggioranza, ma è necessario giustificarli
con un'indagine filosofica: in altre parole, non basta affermare il diritto alla
vita, ma occorre la "filosofia" del diritto alla vita.
Lo sviluppo tumultuoso della medicina e,
in una panoramica più ampia, le scoperte scientifiche nel campo dell'energia
atomica hanno dato all'uomo una potenziale capacità di modificare la vita del
pianeta e provocare la distruzione del suo stesso genere.
Il quadro spazio-temporale della vita è
scoppiato, mentre d'altra parte emergono situazioni patologiche radicalmente
nuove che minacciano in maniera decisiva l'identità biologica e talvolta la
stessa identità spirituale dell'uomo
Tali situazioni hanno acuito l'esigenza di
un'etica in campo biomedico, fondata sulla ragione e sul valore obiettivo della
vita e della persona.
Nella Chiesa cattolica Pio XII dà un
impulso decisivo al rapido sviluppo di una morale medica in grado di affrontare
i nuovi problemi etici che sorgono nella pratica della medicina. Le soluzioni
morali proposte dal Pontefice benchè rivolte, di per sè, solamente ai fedeli
hanno spesso trovato accoglienza anche al di là dei confini ecclesiali,
contribuendo alla maturazione di una situazione culturale mondiale che
approfondisce le problematiche dell'azione dell'uomo sull'uomo in campo
biomedico.
Si impone quindi la Bioetica: termine
coniato da Van Resselaer Potter nel 1970.
Potter aveva rilevato che in passato
l'etica, intesa come riflessione sui valori umani e sulle caratteristiche ideali
dell'azione dell'uomo, era stata considerata un settore degli studi umanistici,
destinata ad essere relegata, per lo più, all'interno di dispute filosofiche.
Lo sviluppo raggiunto dalle biotecnologie
imponeva ora di far uscire l'etica dallo splendido ma sterile isolamento
teorico, per coniugarla con la realtà e la prassi del fatto biologico. Per
Potter, quindi, la bioetica cerca di migliorare tutto l'"ecosistema".
Egli intende questo vocabolo come criterio
al quale l'uomo si deve riferire nella determinazione dei valori morali.
La bioetica, nell'idea del suo fondatore,
dunque, rappresenta un tentativo di sanare la separazione tra scienza della
natura (biologia) e scienza dello spirito (etica), per prospettare un avvenire
vivibile per l'uomo e tracciare un "ponte verso il futuro".
Se ciò rappresenta la bioetica secondo
Potter si deve aggiungere che il "movimento" bioetico nasce ancora prima di lui.
Nella seconda metà degli anni 60 alcuni
studiosi statunitensi: il filosofo cattolico Daniel Callahan, il ginecologo
cattolico di origine olandese Andrè E. Hellegers e il teologo protestante Paul
Ramsey approfondiscono i temi etici dell'aborto e della santità della vita,
contribuendo fortemente alla rinascita del'etica medica.
Nel 1969 D. Callahan co-fonda un nuovo
centro di ricerca a Hastingson-Hudson, (New York:The Hastings Center che è il
primo Istituto per la Società, l'Etica e le Scienze della vita.
Esso si propone, al di là di qualsiasi
ideologia e religione, di affrontare e fornire una soluzione alle questioni
etiche emerse con le nuove conquiste in campo biomedico.
The Hastings center si contraddistingue
per il forte proposito politico-pedagogico.
Intende educare il grande pubblico alle
implicanze morali delle innovazioni scientifiche in medicina e all'etica
professionale in tutti i campi dell'attività umana organizzata.
Alla fine degli anni '60 il passaggio di
A. Hellegers alla Georgetown University e la presenza di P. Ramsey nella stessa
sede, con il compito di fare ricerca sull'etica medica, sfociano nella
fondazione, nel 1971, del The Kennedy Institute of Ethics presso la Georgetown
University di Washington.
L'Istituto si propone di promuovere una
concezione di bioetica, intesa come "antropologia morale" fondata sulla ricerca
di ciò che è universalmente umano, e concretizza la ricerca nella Encyclopedia
of Bioethics, pubblicata nel 1978: il più completo e autorevole strumento per
chi si occupi di temi bioetici.
Da allora questa "disciplina" nuova è
stata introdotta nelle Università. Dapprima, nel 1973, nella stessa Georgetown
University di Washington dove è iniziato il primo programma di educazione
graduale in bioetica in collaborazione con il dipartimento di filosofia.
Nel 1985 è stata istituita in Italia la
prima cattedra di Bioetica presso la Facoltè di Medicina e Chirurgia
dell'Università Cattolica di Roma;.
L'autorevole: Encyclopedia of Bioethics;,
New York 1978, definisce la bioetica come "lo studio sistematico della condotta
umana nell'ambito della scienza della vita e della cura della salute, in quanto
questa condotta è esaminata alla luce dei valori morali e dei principi".
La bioetica si può concepire allora come
"quella parte della filosofia morale che ha per oggetto e ambito l'intervento
dell'uomo sull'uomo in campo biomedico.
Si tratta quindi di un'elaborazione
razionale che riguarda l'aspetto etico (il lecito e il non-lecito) nel vasto e
importantissimo campo delle scienze mediche.
Fonte testo : http://www.clerus.org
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