Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
’Gesù si recò in una città
chiamata Nain…ed ecco che veniva portato al sepolcro un figlio unico di madre
vedova…Il Signore ne ebbe compassione e le disse: Donna, non piangere! Ed
accostatosi.. disse: Giovinetto, dico a te, alzati! Il bambino si levò a sedere
e cominciò a parlare. Ed Egli lo diede alla madre.’’ (Luca, 7, 1-7)
Articolo 1
Il bambino ha diritto, fin dal
concepimento, al massimo grado raggiungibile di salute con il migliore livello
di assistenza possibile;
ha diritto ad essere assistito in modo globale
ha diritto ad essere assistito in modo globale
Tutto il personale dell’Ospedale Bambino Gesù oltre
a ‘’curare’’, si “prende cura” del piccolo malato e della sua famiglia, unendo
agli aspetti specifici dell’assistenza ospedaliera la carità amorevole,
quotidianamente ridestata dal mistero della sofferenza nel bambino.
Già in epoca prenatale, il nostro Ospedale si
impegna per la promozione della salute attraverso interventi educativi e di
assistenza alla gravidanza ed al parto; successivamente attua interventi
sanitari per la promozione della salute e per la prevenzione di incidenti e
malattie.
L’Ospedale garantisce che il bambino resti
ricoverato per il minor tempo possibile, compatibilmente con il tipo di
patologia e solo se non è possibile far fronte in altro modo alle sue esigenze
assistenziali, favorendo pertanto l’Assistenza Domiciliare, il Day Hospital e il
Day Surgery.
Esso si impegna inoltre ad aggiornare costantemente
le proprie competenze professionali al fine di raggiungere uno sviluppo
scientifico e tecnico di eccellenza.
Articolo 2
Il bambino ha diritto alla
continuità delle cure
L’Ospedale assicura la presa in carico del paziente
da parte di una equipe medica referente, che segue il paziente nel percorso
interno all’Ospedale e dopo la dimissione.
Promuove e mantiene rapporti di collaborazione con
la famiglia e le strutture del territorio, al fine di garantire la continuità
terapeutica, in particolare per i bambini con malattie croniche o che
necessitano di riabilitazione.
Il personale si impegna affinchè il bambino e la sua
famiglia acquisiscano le conoscenze e le capacità necessarie per la gestione il
più possibile autonoma della malattia.
Articolo 3
Il bambino ha diritto, durante il
ricovero, ad avere accanto i propri genitori
o qualcuno che ne faccia le veci
o qualcuno che ne faccia le veci
L’Ospedale Bambino Gesù si impegna a promuovere il
contatto diretto e continuativo madre-neonato, al fine di favorirne il reciproco
attaccamento.
L’Ospedale garantisce sempre la possibilità di
permanenza di un familiare o di un’altra figura di riferimento, anche in reparti
di cura intensiva e nelle situazioni assistenziali in cui si prevedono
interventi invasivi, compatibilmente con le esigenze cliniche e organizzative.
Nel caso in cui il bambino si trovi in una
situazione di abbandono, o di difficoltà del nucleo familiare, sono disponibili
operatori che permettono al bambino di mantenere relazioni umane significative.
Articolo 4
Il bambino ha diritto alla tutela
del proprio sviluppo fisico, psichico
e relazionale anche nei casi in cui necessiti di isolamento
e relazionale anche nei casi in cui necessiti di isolamento
In caso di ricovero prolungato, l’Ospedale
garantisce la continuità del percorso educativo-scolastico.
Aree di gioco dedicate ai bambini ricoverati ed i
loro fratelli sono messe a disposizione nell’Ospedale.
È consentito al bambino ricoverato di tenere con sé
i propri giochi, il vestiario e qualsiasi altro oggetto da lui desiderato, se
questi non rappresentano un pericolo o un ostacolo per il suo o altrui programma
di cure.
Articolo 5
Il bambino ha il diritto di
essere considerato una persona, di essere trattato con sensibilità e
comprensione e al rispetto della sua privacy
Tutto il personale sanitario dell’Ospedale si
impegna ad identificare il bambino con il suo nome, e a rispettarne l’identità
culturale e la fede religiosa.
L’approccio nei confronti del paziente è
personalizzato, riservando uno spazio di attenzione adeguato alle esigenze del
bambino ed a quelle dei familiari.
L’Ospedale si impegna a creare le condizioni atte a
garantire il rispetto del pudore e della riservatezza del bambino e della sua
famiglia.
Articolo 6
I bambini ed i genitori hanno il
diritto di essere informati in maniera appropriata, in relazione all’età ed al
grado di comprensione
Il personale informa genitori e bambini sulle
condizioni di salute e sulle procedure cui il bambino verrà sottoposto con
linguaggio comprensibile ed adeguato al suo sviluppo ed alla sua maturazione.
Ciò comporta l’utilizzo di spazi, tempi, modalità e strumenti comunicativi
idonei ai singoli casi, ricorrendo anche alle immagini, ai disegni, alla
narrazione e al gioco.
Per le persone straniere, con scarsa conoscenza
della lingua italiana, l’Ospedale attiva rapporti con servizi di interpretariato
o mediatori culturali.
Articolo 7
Il bambino ha diritto di essere
coinvolto nelle decisioni diagnostiche e terapeutiche che lo riguardano
Un assenso/dissenso progressivamente consapevoli in
rapporto alla maturazione del bambino andranno sempre promossi e ricercati anche
e soprattutto attraverso le relazioni familiari.
La sperimentazione sul minore può essere effettuata
solo se non esiste la possibilità di perseguire analoghi risultati su soggetti
di maggiore età né una cura alternativa migliore; essa è sempre vincolata al
consenso di chi esercita la potestà genitoriale.
Articolo 8
Il bambino ha diritto di essere
sottoposto agli interventi diagnostico-terapeutici meno invasivi e dolorosi
Gli operatori dell’Ospedale prestano un’attenzione
particolare alla sofferenza del bambino, anche se inespressa, testimoniando la
propria Fede e unendo alla propria professionalità una partecipazione amorevole.
Tutto il personale è dedicato a fornire un supporto
umano al bambino ed ai suoi familiari per prevenire l’insorgenza del dolore,
ridurre al minimo la sua percezione e mettere in atto tutti gli accorgimenti
necessari a contenere situazioni di paura, ansia e stress.
L’Ospedale Bambino Gesù garantisce ché il bambino
non venga sottoposto ad indagini diagnostiche e trattamenti terapeutici inutili
o dannosi.
Articolo 9
Il bambino deve essere protetto
da ogni forma di violenza, abbandono e negligenza fisica e morale
L’Ospedale mantiene, durante e dopo il ricovero, il
segreto professionale. Ove necessario, segnala ai Servizi preposti alla tutela
del minore ogni negligenza o abuso psico-fisico e/o morale sul bambino o
situazioni a rischio.
Esso garantisce una stretta collaborazione con i
familiari, i servizi sociali territoriali, le strutture religiose, al fine di
offrire sostegno al bambino bisognoso.
Articolo 10
Il bambino ha diritto di essere
assistito sempre, mantenere dignità e ricevere rispetto anche negli stadi
terminali della malattia ed in caso di morte
Il personale sanitario dell’Ospedale è dedicato a
difendere la vita sempre, ad offrire cure che allevino il dolore nella fase
terminale della vita e a non accanirsi con diagnostiche e terapie vane.
Durante la fase terminale della vita il bambino ha
diritto di essere assistito e accompagnato, insieme alla famiglia, da medici,
infermieri, religiosi e psicologi che sappiano unire alle cure una intensa
partecipazione umana, di fede e di preghiera.
Il personale sanitario e religioso si prende cura
della famiglia anche dopo il commiato con discreta e partecipe disponibilità,
rispettando i tempi di elaborazione del lutto, sostenendo la famiglia e
contribuendo con empatia e carità ad una rinnovata speranza di vita.
“Mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra
fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla
temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno,
all’amore fraterno la carità. Se queste cose si trovano in abbondanza in voi non
vi lasceranno oziosi né senza frutto”
(2^ Lettera di Pietro 1, 5-8)
(2^ Lettera di Pietro 1, 5-8)
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