LA MUSICA CRISTIANA CONTEMPORANEA IN ITALIA
Intervista a Massimiliano Musso di Gianluca Rossellini
“Italian Christian Contemporary
Music” è il nome di un
programma radiofonico nato per veicolare le voci della christian music italiana
nelle radio italiane. Il format è quest'anno giunto alla sua terza edizione e
continua ad essere fornito gratuitamente alle radio che ne fanno richiesta.
Abbiamo intervistato Massimiliano Musso, ideatore e conduttore del programma.
Da tre anni lei conduce un
particolare contenitore radiofonico che propone settimanalmente le voci della
christian music italiana attraverso canzoni, notizie ed interviste. Come viene
accolta la musica cristiana contemporanea italiana dagli ascoltatori?
La christian music italiana negli
ultimi anni ha raggiunto i livelli tecnici delle altre scene musicali per cui
può succedere che chi ascolta la radio non si accorge dal punto di vista tecnico
della differenza tra un brano di Roberto Bignoli o di Mimmo Iervolino e quello
di Zucchero o di Ramazzotti. Come livello tecnico siamo lì. Come originalità
delle proposte devo dire che la christian music ha una marcia in più, perché
aggiunge una dimensione alle canzoni che altri artisti difficilmente riescono a
mettere.
Lei dice che tra un artista di
christian music ed una star della musica l'ascoltatore medio potrebbe scegliere
il primo; non le pare di stare un po' esagerando?
In effetti è lecito che le possa
sembrare strano ma è così. Esiste un grande pregiudizio intellettuale nei
confronti dei musicisti che manifestano chiaramente la propria fede cristiana, e
questo pregiudizio colpisce tanto i credenti quanto i non credenti. La musica
cristiana contemporanea è snobbata a prescindere, subisce ripeto un pregiudizio
di giudizio: viene etichettata come musica di serie b senza essere ascoltata. Ma
quando si inizia a conoscerla, la si ascolta con piacere. In tre anni ho visto
migliaia di persone innamorarsi della christian music: in principio anche loro
la snobbavano perché non la conoscevano. Ora che la conoscono la preferiscono
alle produzione commerciali.
Perché la christian music non è
una musica commerciale? Perché piace?
Intanto piace perché è leggera e al
contempo riflessiva, originale, profonda. Piace perché è vivace, grintosa,
bella, buona. Non le basta? Cosa vuole dalla musica che le sconquassi i timpani
e l'esistenza? La christian music non è per niente commerciale: il suo movente è
ideale e non finalizzato al profitto economico. Tuttavia è molto commerciabile;
deve pensare che nel mondo la christian music fattura enormi cifre.
Lei dice, in somma, che la
christian music italiana è di ottima qualità, piace agli ascoltatori tanto da
potere indurli a comprarla, eccetera. Allora perché in Italia tale scena
musicale non emerge come negli altri Stati?
Lei ha detto bene. Chiede come mai
questa scena non emerga. Ebbene, la christian music non è una scena. Non è
teatrino in cui si canta e si balla un copione da recitare; la christian music è
autentica testimonianza di vita nella dimensione cristiana dell'esistenza.
L'artista cristiano, ove coerente nella sua espressione artistica, veicola una
dimensione dell'esistenza che ai grossi marchi internazionali non va bene. Più
la musica è banale, insensata, alienante, seducente, peccaminosa, cattiva e più
la grande produzione investe su essa. E' un dato empirico inconfutabile: per
averne prova schiacciante è sufficiente recarsi negli affollati store musicali,
accendere la televisione e sintonizzarsi sul principale canale musicale
italiano, accendere la radio, e così via. L'artista cristiano viceversa pone
domande, offre risposte, domande e risposte autentiche, sensate, profonde,
esistenziali, pur se nello stile fresco e giocoso di una canzone. Ed è per
questo che piace, è per tale ragione che l'ascoltatore quando la incontra se ne
innamora.
Lei è molto gentile a pormi queste
domande e non ha nulla da farsi perdonare, anzi la ringrazio perché così mi dà
la possibilità di esprimerle quella che è la ragione principale che a mio parere
interdisce l'esplosione su larga scala del fenomeno della christian music in
Italia. In tanti anni di radio penso di aver capito i meccanismi che determinano
il successo di una canzone. E' molto semplice. Io artista ho una canzone bella
da fare ascoltare. Bene, cosa faccio? Giro porta per porta proponendo il mio cd?
Certamente no. Esistono le radio che trasmettono le canzoni, le persone le
ascoltano, se ne innamorano, le richiedono, le cantano, le comprano. Funziona
così. Ora, per l'artista di christian music le porte della “radio” sono chiuse e
bussare non serve perché le radio commerciali hanno radicato fortemente un
pregiudizio negativo nei suoi confronti. Ma ciò che più mi colpisce è notare
come le radio cattoliche, uno sterminato numero di emittenti distribuito
capillarmente sul territorio nazionale italiano, non danno credito alla
christian music preferendo emulare le radio commerciali; il basso livello di
credibilità di molte radio cattoliche, anche di quelle che sulla carta sono big
del panorama nazionale, a parer mio è dovuto anche al fatto che tra una canzone
di Chieffo ed una di Rossi preferiscono quest'ultima. Deve pensare che capita su
radio cattoliche di ascoltare brani di note band sataniste e mai un brano di
christian music. Qualcosa non quadra, non le sembra? Negli altri Stati le radio,
specialmente quelle cristiane, trasmettono la christian music senza pregiudizio
alcuno. Se la canzone è bella viene programmata a prescindere.
In effetti, se le radio italiane,
cattoliche e cristiane in genere non trasmettono la christian music non ci si
può di certo attendere che lo facciano le radio commerciali o Radio Radicale. Ma
lei è sicuro del livello artistico delle produzioni cristiane?
Certissimo. Le faccio giusto alcuni
esempi per farle intendere quanto le ho sinora detto. Secondo lei può chi è
stato il chitarrista di Vasco Rossi per decenni essere uno sprovveduto?
Certamente no. Ebbene Nando Bonini dopo la sua lunghissima collaborazione con il
Vasco nazionale, all'apice della sua carriera è passato alla christian music. E
ancora. Può chi ha vinto Sanremo essere considerato uno sprovveduto? Ebbene
Marcello Marrocchi, autore di brani per autori come Mina e della canzone
“Perdere l'amore” è un artista di christian music. Cito Giovanni Ullu, autore di
tre album per Patty Pravo e autore di “Pazza idea”, ma i nomi sono davvero
tantissimi. E' forse possibile che questi autori abbiano primeggiato per poi
smarrire il rigore tecnico e la creatività artistica di colpo? Ma le ripeto che
i nomi sono davvero tanti e che il livello artistico è stratosferico. Dal pop al
rock, dal rap al metal in Italia vi sono artisti che tecnicamente non hanno
nulla da invidiare a nessuno. O forse lei pensa come molti, ma non per molto,
che la christian music sia una chitarretta scordata con cori stonati?
Mi sta convincendo con le sue
argomentazioni e penso che inizierò ad ascoltare la christian music. Confesso di
avere anch'io un pregiudizio nei confronti di questa ma cercherò di recuperare.
Dove e quando posso ascoltare “Italian Christian Contemporary Music”?
Tutte le settimane in 12 regioni
italiane sulle frequenze di varie radio locali che trasmettono il programma. Ma
anche a Malta, in Polonia, in Spagna e presto anche in altri Stati. Le dico che
la christian music se proposta senza pregiudizi piace; ne è prova che persino
radio straniere collocano la christian music italiana in fasce alte d'ascolto
con indici di gradimento davvero rilevanti. E' possibile ascoltare il programma
pure attraverso il web. Per avere le necessarie indicazioni si veda nel sito del
programma che è
http://www.lmaxm.it/iccm.html .
La ringrazio per il tempo
concesso per l'intervista e auguro a lei e alla christian music di fare il salto
di qualità che meritate. Oltre al saluto le concedo due righe a sua libera
scelta.
La ringrazio anche io. Approfitto
delle due righe per rivolgermi ai responsabili dei palinsesti delle radio
cattoliche. Prima o poi la christian music esploderà anche in Italia e sarà
proposta, come nel resto del mondo, anche dai media commerciali. Pertanto, una
volta tanto fate voi per primi un passo in avanti valorizzando sin da adesso
quegli artisti che condividono con voi le speranze e la fede e che da voi si
attendono i giusti spazi per esprimere la bellezza di essere cristiani e di
testimoniarlo anche con la musica. In alto i cuori !
Fonte :
La Redazione di ARTCUREL ringrazia Massimiliano Musso per aver gentilmente
fornito la documentazione necessaria per l'articolo. Sito Web per
approfondimenti: www.lmaxm.it
Nota
sull’autore dell’intervista: il dott. Gianluca Rossellini è giornalista
professionista, corrispondente di ANSA - Repubblica.
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