" AFRICA TODAY "
Mostra
di Arte Africana Contemporanea a Firenze
Luogo: A Vetrina Roma, Piazza dei Cinquecento,
Roma
Dal 1 ottobre
al 2 dicembre 2007
La Mostra rappresenta in modo esaustivo le più
significative opere dell’attuale panorama contemporaneo proposto dai più celebri
artisti africani con una sezione dedicata ai più interessanti artisti emergenti
sul grande panorama continentale.
In questo vastissimo territorio carico di tensioni
politiche e sociali e da cui provengono molte delle ispirazioni che hanno
segnato l’arte europea e nord americana dall’inizio del Novecento fino alla
Pop Art,da Picasso ad Andy Warhol, sono emersi negli ultimi venticinque anni
straordinari autori di diversa estrazione e rappresentatività, creatori di
veri e propri nuovi linguaggi che l’occidente deve conoscere e apprendere e nei
quali traspare una forte radice culturale, che allontana queste opere d’arte
dall’ambito dell’utilitarismo rendendole mai esotiche, tanto meno primitive,
semplicemente contemporanee.
Gli autori più significativi sono collezionati da:
- Andries Lots, Cape Town - Matt Fisher, Harare -
Goodman, Johannesburg - Réné Block, Berlino - Grande Halle de la Villette,
Parigi - Jean-Marc Patras, Parigi - Centre George Pompidou, Parigi
- Tsuk, Parigi - Bernd Oleine – Gunk,
Norimberga - F.P.Art, Principato di Monaco - Trevi Trust & Co. Sa, Lugano
- UBS, Ginevra - Hiroshima Art
Fond, Hiroshima - Hasaki Collection, Tokio
- Frida Japon Co. Ltd., Tokio -
Tama Art University Museum, Tokyo -
Gontad Collection, Buenos Aires -
National Gallery, Nairobi - Trevi Events & Arts, London
LA MOSTRA
Il percorso
si svolge lungo un itinerario volutamente scelto da Oriente verso Occidente
visitando il Continente lungo i meridiani dall’Etiopia al
Senegal.
Quattrocentocinquanta opere d’arte pubblicate nel
volume (ivi compresi alcuni significativi disegni preparatori presentati a
testimonianza che l’Arte Africana non è soltanto arte di getto ma
è anche arte di progetto), descrivono ampiamente il panorama artistico
contemporaneo africano.
Quarantasette artisti, rappresentanti più di venti
Stati africani , illustrano la più grande storia africana mai raccontata in
Italia, completando ed arricchendo per qualità e quantità il discorso sull’Arte
Africana iniziato a Firenze nel 2004 dagli stessi curatori con “Africani In
Africa”, Musei di Storia Naturale dell’Università di Firenze (record di
visitatori per mostra di Arte Contemporanea)
Africa Today è integralmente
riprogettata per il prestigio adatto alla capitale e, dopo l’esposizione romana
verrà replicata, come format, presso: Tama University Museum Art Gallery di
Tokyo (autunno 2008), Modern Art Museum di Pechino, Shanghai, Canton (Estate
2009), Sede Espositiva della UE, Bruxelles (Primavera 2010) e successivamente
Parigi, Madrid, New York.
Tra i molti autori costituenti l’esposizione
citiamo: Cheff Mwai (Kenya), che ha militato nei Mau Mau per la
lotta di indipendenza del suo paese dal colonialismo inglese, con i suoi
bassorilievi policromi in legno, degli anni Cinquanta, inneggianti alla
resistenza tra i quali spicca il celebre ritratto del partigiano Jomo Kenyatta,
poi Presidente della Repubblica del Kenya esposto alla National Gallery di
Nairobi.
George Lilanga (Tanzania), le cui
pitture su tela o faesite così come le sculture Makonde di ebano dipinto
sono divenute cult per i collezionisti di arte contemporanea di tutto il
mondo, raggiungendo da Sotheby’s valutazioni record.
I mercati e i progetti tessili dipinti da
Malikita (Tanzania), la natura vetrificata di Msagula (Tanzania)
celebre artista della Scuola Tingatinga che con un rarissimo olio su tavola di
Edward Saidi Tingatinga (Tanzania), capostipite dell’omonima
scuola, rappresentano il meglio del naïf d’Africa.
Gli oli su carta telata e le sculture di P.
Wanjau (Kenya), rappresentativi delle usanze tribal-sociali ancora in
uso nei villaggi, vere e proprie denunce contro la morte per fame, la condanna a
morte per infedeltà e l’infibulazione femminile.
Le grandi istallazioni in legno policromo e
traforato di Salim (Kenya), provenienti dal Tobu Museum of Art di
Tokyo, che descrivono i riti del passaggio dalla pubertà all’età adulta dei
giovani kenioti.
Gli assemblaggi optical di tappi di bottiglie
di soda, veri e propri recuperi dal rubbish della raffinata, quanto
rarefatta Margareth Majo (Zimbabwe) tra le opere della quale
vengono presentati i capolavori per qualità e rarità, provenienti dalla
collezione privata dell’artista.
Bellissime le tavole di Souley (Senegal),
vere e proprie figlie delle insegne pubblicitarie da cui ha preso spunto tutta
la Pop Art Africana.
Tita Mbaye (Senegal), massimo
rappresentante dell’Africa dell’ovest con le sue opere ricomposte con materiale
proveniente dalle discariche delle grandi periferie urbane.
I capolavori di Charinda (Tanzania),
con i grandi spiriti shetani, ritratti durante le loro mutazioni
zoo-antropomorfe; così come le teste di animali che troneggiano sui corpi umani
intenti a danze esoteriche, dipinti dallo scomparso Peter Martin (Tanzania),
descrivono gli avanposti contemporanei delle antiche civiltà makonde.
Benard Asante (Ghana) dei principi
Ashanti, collocabile nel neo-graffitismo che dipinge la fauna africana
cancellandone successivamente il tratto per proteggerne l’animale
dall’influsso degli spiriti negativi, dunque dall’estinzione, così come ha
imparato dagli avi che ancora regnano sulle tribù del nord delle suo paese e le
cui donne feriscono il volto dei propri figli perché le cicatrici tengano
lontana la morte.
Rare opere storiche del maestro Almighty God
(Ghana), che ama definirsi “Guaritore di Dio”, dopo la sua conversione
dall’islamismo alla religione cattolica, universalmente considerato uno dei più
importanti artisti d’Africa, celebri i suoi ritratti di Presidenti e di Re dell
Tribù.
Il grande stato del Congo diviso in Repubblica
Popolare, con capitale Brazzaville, da cui proviene Djess (Rep. Pop.
Congo) che nel suo astrattismo figurativo descrive il folle espandersi delle
metropoli africane attraverso significati estratti dalle schematizzazioni delle
maschere tribali della cultura Mbuia e delle tribù dei Fang,
mentre dall’altra parte del Congo e cioè dalla Repubblica Democratica con
capitale Kinshasa, proviene il giovane Lukawu (Rep. Dem. Congo),
con le sue celebri mani protese che danno l’Alt all’Aids e allo sterminio
della fauna selvatica.
I piccoli quadri con i simboli della magia voudoo di
Atikossie (Togo) e i grandi quadri uniti a una intera selva di
totem del celebre Legesse (Etiopia) che divide il suo lavoro e la
sua vita tra Berlino e Adis Abeba descrivendo attraverso gli stilemi della
scrittura copta gli spiriti della foresta, viventi anche in ogni organismo
vegetale.
Le maschere totem-Guelédé di legno dipinto di
Lokossou (Benin) che dalla Biennale di Dakar testimoniano il bisogno
di origini che i giovani africani mostrano anche nella più recente produzione
artistica.
Le grandi tele-patchwork, arricchite di
paillettes e da cauri ed ispirate anch’esse ai Revenants (gli zombie
della cultura voudoo) che adornano i saloni espositivi dell’UNESCO di Parigi di
Pédé (Benin).
Le delicate pitture su vetro di Moudou (Senegal),
mistico – tradizionali, di ispirazione islamica proveniente, attraverso il Corno
d’Africa, dall’Oceano Indiano e ancora prima dalla Persia sassanide.
Le magnifiche tele e le opere in perle di vetro di
Esther Mahlangu (Sud Africa), le cui pitture murali originarie
della cultura ndebele si possono oggi ammirare grazie alle tecniche del
distacco di intonaco.
Altri totem in legno dipinto, alcune volte a forma
di scudo, di Solomon Uwuenwa (Nigeria) che ripropongono in chiave
contemporanea gli stilemi tribali degli Yoruba, dei Mama, dei
Mumuye e dei Chamba, tribù che costituiscono la memoria etnica della
sua Terra e che, nonostante la sua giovane età sono collezionate in celebri
raccolte occidentali.
Sempre dalla Nigeria le opere di Mandy’s Meninwa
(Nigeria), su tavola, ad acrilico e sabbie del fiume Niger che
descrivono un mondo ascrivibile al nuovo graffitismo.
Alcune opere del naïf Mzuguno (Tanzania)
della scuola Tingatinga convivono nella mostra con alcuni capolavori
degli anni Sessanta del principe nigeriano Twins Seven Seven (Nigeria)
e con le più grandi e interessanti tele di Cyprien Tokoudagba (Benin),
ormai presenti nelle collezioni museali di tutto il mondo.
Le primordiali sculture in terracotta di Seni Awa
Camara (Senegal), i bassorilievi delle banconote su legno di
Jean-Baptiste Ngnetchopa (Camerun), le sculture dalle quali spuntano
spine di istrice africana di John Goba (Sierra Leone) e le opere
dell’artista J. Saloua (Tunisia) su tela o i suoi grandi totem di
legno e terra cotta, coperti di calligrafia islamica che suggeriscono un’Africa
che si affaccia sul Mediterraneo.
la mostra presenta inoltre il celeberrimo Chéri
Samba (Rep. Dem. Congo), l’artista Pop ormai in tutte le
principali collezioni pubbliche occidentali e asiatiche e il già scomparso
Moké (Rep. Dem. Congo), considerato il padre della pittura popolare
africana.
AFRICA TODAY
The Dark Side of
the Art
Reportage sull’Arte Contemporanea
Africana
Organizzata da:
National Gallery Firenze, Ass. Culturale onlus
A cura di:
Luca Faccenda e Marco Parri
Con il patrocinio di:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Roma
Dipartimento XX
Politiche per il Turismo, lo Sport e la Moda,
Comune di Roma,
Rapporti Istituzionali con i Governi dell’Africa
Date:
dal 1 ottobre al 2 Dicembre 2007
Luogo:
Vetrina Roma, Piazza dei Cinquecento, Roma
Conferenza stampa:
01.10.2007, alle ore: 12,00, Sala degli Arazzi in
Campidoglio, alla
presenza della Vice
Sindaco di Roma Mariapia Garavaglia
Inaugurazione Ufficiale:
01.10.2007, alle ore: 18,30, prevista la partecipazione del
Ministro per i Beni e
le Attività Culturali Francesco Rutelli
Madrina dell’evento: Anna
Fendi
Catalogo Ufficiale: Volume
in italiano, francese, inglese, spagnolo e cinese,
costituito da 364 pagine, contenente
450 opere d’arte riprodotte
interamente a colori
Piccolo catalogo: CD
riproducente interamente il catalogo, testi in lingua italiana
Editore:
National Gallery Firenze, Editing
Sito mostra:
www.nationalgalleryfirenze/info, da cui si possono scaricare i
testi del catalogo e
una notevole selezione di opere d’arte in alta
definizione
Prefazioni al catalogo e
Comitato Scientifico: Lara-Vinca
Masini
Alessandra Sette
Fabrizio Chiarelli -
Alice Ensabella
Armando Tanzini
Yves Goscinny
Fumiko Yamamoto
Ufficio Stampa/Comunicazioni: Lucilla Quaglia,
Roma., tel. 3387679338
Relazioni esterne: Mara
Masciarelli della ASER World onlus
Sponsor:
Gruppo Triumph, Congressi, Comunicazione, Incentive, Roma
Trevi
Events & Arts, Ltd, London
Fonte : www.nationalgalleryfirenze.it ; www.nationalgalleryfirenze.it/info/Africa_Today_Roma/index.htm
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