domenica 14 luglio 2019

"Africa Today" , Mostra di Arte Africana Contemporanea a Firenze a cura di Luca Faccenda e Marco Parri



" AFRICA TODAY "
Mostra di Arte Africana Contemporanea a Firenze
Luogo: A Vetrina Roma, Piazza dei Cinquecento, Roma
Dal 1 ottobre al 2 dicembre 2007


 

La Mostra rappresenta in modo esaustivo le più significative opere dell’attuale panorama contemporaneo proposto dai più celebri artisti africani con una sezione dedicata ai più interessanti artisti emergenti sul grande panorama  continentale.
In questo vastissimo territorio carico di tensioni politiche e sociali e da cui provengono molte delle ispirazioni che hanno segnato l’arte europea e nord americana dall’inizio del Novecento fino alla Pop Art,da Picasso ad Andy Warhol, sono emersi negli ultimi venticinque anni  straordinari  autori di diversa estrazione e rappresentatività, creatori di veri e propri nuovi linguaggi che l’occidente deve conoscere e apprendere e nei quali traspare una forte radice culturale, che allontana queste  opere d’arte dall’ambito dell’utilitarismo rendendole mai esotiche, tanto meno primitive, semplicemente contemporanee.
 
Gli autori più significativi sono collezionati da:
- Andries Lots, Cape Town - Matt Fisher, Harare - Goodman, Johannesburg - Réné Block, Berlino - Grande Halle de la Villette, Parigi - Jean-Marc Patras, Parigi - Centre George Pompidou, Parigi - Tsuk, Parigi - Bernd Oleine – Gunk, Norimberga - F.P.Art, Principato di Monaco - Trevi Trust & Co. Sa, Lugano - UBS, Ginevra - Hiroshima Art Fond, Hiroshima - Hasaki Collection, Tokio - Frida Japon Co. Ltd., Tokio - Tama Art University Museum, Tokyo - Gontad Collection, Buenos Aires - National Gallery, Nairobi - Trevi Events & Arts, London


LA MOSTRA
 
Il percorso si svolge lungo un itinerario volutamente scelto da Oriente verso Occidente visitando il Continente lungo i meridiani dall’Etiopia al Senegal.
Quattrocentocinquanta opere d’arte pubblicate nel volume (ivi compresi alcuni significativi disegni preparatori presentati a testimonianza che l’Arte Africana non è soltanto arte di getto ma è anche arte di progetto), descrivono ampiamente  il panorama artistico contemporaneo africano.
Quarantasette  artisti, rappresentanti più di venti Stati africani , illustrano la più grande storia africana mai raccontata in Italia, completando ed arricchendo per qualità e quantità il discorso sull’Arte Africana iniziato a Firenze nel 2004 dagli stessi curatori con  “Africani In Africa”,  Musei di Storia Naturale dell’Università di Firenze (record di visitatori per mostra di Arte Contemporanea)
Africa Today è integralmente riprogettata per il prestigio adatto alla capitale e, dopo l’esposizione romana verrà replicata, come format,  presso: Tama University Museum Art Gallery di Tokyo (autunno 2008), Modern Art Museum di Pechino, Shanghai, Canton (Estate 2009), Sede Espositiva della UE, Bruxelles (Primavera 2010) e successivamente Parigi, Madrid, New York.
Tra i molti autori costituenti l’esposizione citiamo: Cheff Mwai (Kenya), che ha militato nei Mau Mau per la lotta di indipendenza del suo paese dal colonialismo inglese, con i suoi bassorilievi policromi in legno, degli anni Cinquanta, inneggianti alla resistenza tra i quali spicca il celebre ritratto del partigiano Jomo Kenyatta, poi Presidente della Repubblica del Kenya esposto alla National Gallery di Nairobi.
George Lilanga (Tanzania), le cui pitture su tela o faesite così come le sculture Makonde di ebano dipinto sono divenute cult per i collezionisti di arte contemporanea di tutto il mondo, raggiungendo da Sotheby’s valutazioni record.
I mercati e i progetti tessili dipinti da Malikita (Tanzania), la natura vetrificata di Msagula (Tanzania) celebre artista della Scuola Tingatinga che con un rarissimo olio su tavola di Edward Saidi Tingatinga (Tanzania), capostipite dell’omonima scuola, rappresentano il meglio del naïf d’Africa.
Gli oli su carta telata e le sculture di P. Wanjau (Kenya), rappresentativi delle usanze tribal-sociali ancora in uso nei villaggi, vere e proprie denunce contro la morte per fame, la condanna a morte per infedeltà e l’infibulazione femminile.
Le grandi istallazioni in legno policromo e traforato di Salim (Kenya), provenienti dal Tobu Museum of Art di Tokyo, che descrivono i riti del passaggio dalla pubertà all’età adulta dei giovani kenioti.
Gli assemblaggi optical di tappi di bottiglie di soda, veri e propri recuperi dal rubbish della raffinata, quanto rarefatta Margareth Majo (Zimbabwe) tra le opere della quale vengono presentati i   capolavori per qualità e rarità, provenienti dalla collezione privata dell’artista.
Bellissime le tavole di Souley (Senegal), vere e proprie figlie delle insegne pubblicitarie da cui ha preso spunto tutta la Pop Art Africana.
Tita Mbaye (Senegal), massimo rappresentante dell’Africa dell’ovest con le sue opere ricomposte con materiale proveniente dalle discariche delle grandi periferie urbane.
I capolavori di Charinda (Tanzania), con i grandi spiriti shetani, ritratti durante le loro mutazioni zoo-antropomorfe; così come le teste di animali che troneggiano sui corpi umani intenti a danze esoteriche, dipinti dallo scomparso Peter Martin (Tanzania), descrivono gli avanposti contemporanei delle antiche civiltà makonde.
Benard Asante (Ghana) dei principi Ashanti, collocabile nel neo-graffitismo che dipinge la fauna africana cancellandone successivamente il tratto per proteggerne l’animale   dall’influsso  degli spiriti negativi, dunque dall’estinzione, così come ha imparato dagli avi che ancora regnano sulle tribù del nord delle suo paese e le cui   donne    feriscono il volto dei propri figli perché le cicatrici tengano lontana la morte.
Rare opere storiche del maestro Almighty God (Ghana), che ama definirsi “Guaritore di Dio”, dopo la sua conversione dall’islamismo alla religione cattolica, universalmente considerato uno dei più importanti artisti d’Africa, celebri i suoi ritratti di Presidenti e di Re dell Tribù.
Il grande stato del Congo diviso in Repubblica Popolare, con capitale Brazzaville, da cui proviene Djess (Rep. Pop. Congo) che nel suo astrattismo figurativo descrive il folle espandersi delle metropoli africane attraverso significati estratti dalle schematizzazioni delle maschere tribali della cultura Mbuia e delle tribù dei Fang, mentre dall’altra parte del Congo e cioè dalla Repubblica Democratica con capitale Kinshasa, proviene il giovane Lukawu (Rep. Dem. Congo), con le sue celebri mani protese che danno l’Alt all’Aids e allo sterminio della fauna selvatica.
I piccoli quadri con i simboli della magia voudoo di Atikossie (Togo) e i grandi quadri uniti a  una intera selva di totem del celebre Legesse (Etiopia) che divide il suo lavoro e la sua vita tra Berlino e Adis Abeba descrivendo attraverso gli stilemi della scrittura copta gli spiriti della foresta, viventi anche in ogni organismo vegetale.
Le maschere totem-Guelédé di legno dipinto di Lokossou (Benin) che dalla Biennale di Dakar testimoniano il bisogno di origini che i giovani africani mostrano anche nella più recente produzione artistica.
Le grandi tele-patchwork, arricchite di paillettes e da cauri ed ispirate anch’esse ai Revenants (gli zombie della cultura voudoo) che adornano i saloni espositivi dell’UNESCO di Parigi di Pédé (Benin).
Le delicate pitture su vetro di Moudou (Senegal), mistico – tradizionali, di ispirazione islamica proveniente, attraverso il Corno d’Africa, dall’Oceano Indiano e ancora prima dalla Persia sassanide.
Le magnifiche tele e le opere in perle di vetro di Esther Mahlangu (Sud Africa), le cui pitture murali originarie della cultura ndebele si possono oggi ammirare grazie alle tecniche del distacco di intonaco.
Altri totem in legno dipinto, alcune volte a forma di scudo, di Solomon Uwuenwa (Nigeria) che ripropongono in chiave contemporanea gli stilemi tribali degli Yoruba, dei Mama, dei Mumuye e dei Chamba, tribù che costituiscono la memoria etnica della sua Terra e che, nonostante la sua giovane età sono collezionate in  celebri raccolte occidentali.
Sempre dalla Nigeria le opere di Mandy’s Meninwa (Nigeria), su tavola, ad acrilico e sabbie del fiume Niger che descrivono un mondo ascrivibile al nuovo graffitismo. 
Alcune opere del naïf Mzuguno (Tanzania) della scuola Tingatinga convivono nella mostra con alcuni capolavori degli anni Sessanta del principe nigeriano Twins Seven Seven  (Nigeria) e con  le più   grandi e interessanti tele di Cyprien Tokoudagba (Benin), ormai presenti nelle collezioni museali di tutto il mondo.
Le primordiali sculture in terracotta di Seni Awa Camara  (Senegal), i bassorilievi delle banconote su legno di Jean-Baptiste Ngnetchopa (Camerun), le sculture dalle quali spuntano spine di istrice africana di John Goba (Sierra Leone) e le opere dell’artista J. Saloua (Tunisia) su tela o i suoi grandi totem di legno e terra cotta, coperti di calligrafia islamica che suggeriscono un’Africa che si affaccia sul Mediterraneo.
la mostra presenta inoltre il celeberrimo Chéri Samba (Rep. Dem. Congo), l’artista Pop ormai in  tutte le principali collezioni pubbliche occidentali e asiatiche e il già scomparso Moké (Rep. Dem. Congo), considerato il padre della pittura popolare africana.
 






AFRICA TODAY
The Dark Side of the Art
Reportage sull’Arte Contemporanea Africana
 
Organizzata da:                                 National Gallery Firenze, Ass. Culturale onlus
A cura di:                                          Luca Faccenda e Marco Parri
Con il patrocinio di:                          Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Roma
                                                          Dipartimento  XX  Politiche per il Turismo, lo Sport e la Moda,
                                                          Comune di Roma, Rapporti Istituzionali con i Governi  dell’Africa
Date:                                                 dal 1 ottobre al 2  Dicembre 2007  
Luogo:                                              Vetrina Roma, Piazza dei Cinquecento, Roma
Conferenza stampa:                         01.10.2007, alle ore: 12,00,  Sala degli Arazzi in Campidoglio, alla  
                                                         presenza della Vice Sindaco di  Roma Mariapia Garavaglia
Inaugurazione Ufficiale:                   01.10.2007, alle ore: 18,30, prevista la  partecipazione del  
                                                          Ministro per i Beni e le Attività Culturali  Francesco Rutelli
Madrina dell’evento:                        Anna Fendi                                                        
Catalogo Ufficiale:                           Volume in italiano, francese, inglese, spagnolo e cinese,  
                                                          costituito da 364 pagine, contenente 450 opere d’arte riprodotte 
                                                          interamente a colori  
Piccolo catalogo:                              CD riproducente interamente il catalogo, testi in lingua italiana
Editore:                                             National Gallery Firenze, Editing
Sito mostra:                                      www.nationalgalleryfirenze/info, da cui si possono scaricare i 
                                                         testi del catalogo e una notevole selezione di opere d’arte in alta
                                                         definizione
Prefazioni al catalogo e
Comitato Scientifico:                       Lara-Vinca Masini
                                                         Alessandra Sette
                                                         Fabrizio Chiarelli -  Alice Ensabella
                                                         Armando Tanzini
                                                         Yves Goscinny
                                                         Fumiko Yamamoto      
Ufficio Stampa/Comunicazioni:      Lucilla Quaglia, Roma., tel. 3387679338  
Relazioni esterne:                             Mara Masciarelli della ASER  World onlus     
Sponsor:                                           Gruppo Triumph, Congressi, Comunicazione, Incentive, Roma
                                                         Trevi Events & Arts, Ltd, London                                                                                                                                                            




Fonte :   www.nationalgalleryfirenze.it  ;  www.nationalgalleryfirenze.it/info/Africa_Today_Roma/index.htm   





























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