Padre Bonifacio e i tre Puggioni
CANTICISMO , arte figurativa ispirata al Canto Gregoriano
Madonna con bambino
Simbologia del colore
Padre Bonifacio O.S.B. (Lorenzo Salice) - monaco benedettino ha il merito di aver inventato una Nuova Arte; insieme ai suoi tre collaboratori: Salvatore, Sara e Stefania Puggioni.
Il Canticismo, ispirato al Canto Gregoriano, espressione artistica della chiesa medievale, si fonda sui concetti del Cantico dei Cantici (dal quale è stato preso spunto per il nome) che è l'invito biblico dell'amore e della Vera Bellezza. Possiamo pertanto affermare che la Nuova Corrente Pittorica è ben fondata sulla Parola di Dio.
La nuova Arte Figurativa ha il compito di trasmettere valori positivi come la Pace, della Natura e del Creato, la Fede e l'Amore.
In che modo? Attraverso le forme ed i colori - non colori tradizionali, ma innovativi, puri, preparati dagli stessi ideatori di questa nuova corrente di pensiero. Le tavolozze dei Canticisti sono ricche di tinte dai colori sgargianti, solari, squillanti, allegri e rasserenanti. I Canticisti intendono evadere dal mondo vero e terreno e rappresentano una visione della vita raffigurata in modo quasi evanescente, non con minuziosa precisione come in un "disegno scientifico" o un "istantanea fotografica" ma si dà vita ad un Realismo Vitale ispirato ad una visione poetica e musicale del creato. Il "Canticismo" è stato definito "Arte del 2000" proprio perché è il Giubilo l'anima del Canticismo. Dove è inevitabile la tensione tra reale e fantastico che spinge verso una raffigurazione astratta. "Un Arte proiettata verso il futuro che non si esime dallo studio dei Grandi Pittori del Passato".
All'interno delle opere - l'osservatore - può vedere complessi di materia che si organizzano in fluidi percorsi di conoscenza, sostanze colorate che con brio e forza si mescolano ad inventare serie infinite di nuovi mondi.
Il Canticismo è nato per trasmettere all'umanità l'amore per la natura; per l'acqua, il cielo, la terra, il fuoco, la pioggia, il vento, le montagne, gli animali, gli alberi, i fiori e quant'altro esiste nel creato.
Insegna ad apprezzare la Bellezza Divina che vi è in ogni essere vivente o silente. Noi Canticisti siamo al corrente che nel mondo vi siano tante cose cattive, oscure, negative ed è per questo che con i nostri colori, le nostre tecniche di pittura evanescente vogliamo donare speranza nella vita e felicità eterna.
Albero di Vita
Intervista di Massimo Acciai ai Tre Puggioni
Il mio primo contatto col Canticismo risale al 1999; a febbraio ricevetti una lettera in cui venivo invitato a collaborare con il movimento creato da Padre Bonifacio. La proposta mi colpì subito in quanto io non ho (purtroppo) niente a che vedere con la pittura, se non come spettatore. Mi scrivevano allora i Tre Puggioni; oggi sono io che ho scritto loro per posta elettronica (mezzo certo più prosaico ma più rapido per raggiungere la lontana Sardegna); mi risponde il prof. Salvatore Puggioni a nome suo e delle figlie, con molta gentilezza, precisione e disponibilità.
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I: Intervistatore (Massimo Acciai)
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P: Sara, Stefania e Salvatore
Puggioni
Codrongianos, 25 ottobre 2003 e 1° novembre 2003
I: COME E QUANDO E’ NATA LA COLLABORAZIONE CON PADRE BONIFACIO?
P: E’ nata dalla comune concezione dell’Arte – che deve, secondo il nostro reciproco intento, avvicinare l’uomo alla Bellezza del Creato, vista come "Porta Maestra" che conduce a Dio.
I: IN COSA CONSISTE QUESTA COLLABORAZIONE?
P: Padre Bonifacio presso il Monastero di San Pietro di Sorres, nel Comune di Borutta, da vita ad una scuola di Pittura chiamata: "Scuola Giovanile di ricerche Artistiche di Bonifacio O.S.B." – e così il messaggio di Bonifacio giunge sino a noi, che pur intravedendo nuove molteplici potenzialità per arricchire la nostra esperienza umana e artistica per motivi diversi non riusciamo a frequentare. L’avvicinamento all’Artista Benedettino avviene successivamente e segna un nuovo periodo artistico che è per P. Bonifacio l’ultimo approdo del suo viaggio pittorico: l’incontro con il Canticismo.
I: COME DESCRIVERESTE PADRE BONIFACIO?
P: Padre Bonifacio O.S.B. (Lorenzo Salice) prete, monaco, pittore. Questa è la sua carta d’identità. E’ nato in Valle Sabbia; poi si è fatto monaco nel Monastero di Parma. Le sue pitture dunque rispecchiano anche il suo essere prete e il suo essere monaco secondo la regola di San Benedetto. Se perciò i suoi quadri sono accettati dal pubblico vuol dire che soddisfano non solo il senso estetico, ma anche il senso religioso dei suoi osservatori. P. Bonifacio attualmente è residente in Sardegna ed è ben contento di vivere in quest’isola meravigliosa per i poeti e per i pittori. Però si sente Valsabino, come prete, come monaco e come pittore.
I: COME RIASSUMERESTE IN POCHE PAROLE I PRINCIPI ISPIRATORI DEL CANTICISMO?
P: < Canticismo vuol dire che ciò che si dipinge dev’essere il canto dei nostri sentimenti. La pittura non deve essere un mestiere, ma un Canto che sgorga dallo Spirito. Praticamente, l’Arte Moderna deve essere considerata un bene che trasmette al mondo gioia e senso di benessere…è un nuovo "Ismo" che costituisce la base dell’Arte del Duemila. Il Canticismo è pittura moderna che però prende espressione di canto: un canto di gioia come lo si trova nei Salmi da cui trae le origini…> Concetto espresso anche più volte dallo storico e critico d’arte prof. Alfredo Bonomi (amico di Padre Bonifacio) in linea con la nostra visione dell’Arte.
I: MI HA MOLTO COLPITO L’APERTURA DEL CANTICISMO VERSO ALTRE FORME D’ARTE NON VISIVA, COME LA POESIA, LA MUSICA, ECC. ; MI RIFERISCO ALLA PAGINA "NEW ENTRY" DEL VOSTRO SITO (www.canticismo.it) . QUALI SONO LE RAGIONI DI QUESTA SCELTA? COME SI REALIZZA QUESTA COLLABORAZIONE? LE VARIE ARTI SI INFLUENZANO TRA LORO? CHE LEGAME C’E’ ESATTAMENTE TRA MUSICA E PITTURA?
P: Il Canticismo nasce come "Ismo" non unicamente pittorico; al contrario, il suo intento è quello di abbracciare tutte le Arti – nel senso che può essere considerato canticista uno scultore, un ceramista, un decoratore, ecc. – purchè Ispirato ai principi che regolano questa nuova corrente di pensiero. Principi o meglio valori, come: la Pace, la Serenità, l’Amore, la Gioia, la Tranquillità; da trasmettere a chi osserverà, leggerà o ascolterà l’opera. La ragione che ci ha spinto ad allargare gli orizzonti del nostro <Ismo > è stata essenzialmente una: abbiamo sempre considerato tutte le Arti collegate tra loro da un "filo" immaginario che permette di ricondurle tutte al Signore… come fossero un’unica Arte. Basando la nostra idea sulla considerazione che abbiamo dell’Arte in generale; cioè: "unico strumento che ci permette di elevare i nostri animi al Signore". La collaborazione tra le varie arti è stata resa possibile fin dalla più antica letteratura; per esempio nella lirica provenzale i componimenti richiedevano un’ accompagnamento musicale e in tal modo era possibile accostare due tipi di arte differenti: la poesia e la musica. Noi abbiamo tale idea e rapportandola ai nostri giorni; siamo risusciti a fare interagire la pittura alla musica; in senso metaforico ovviamente. La musica, nei dipinti non si ascolta… ma si osserva! è rappresentata non da note o strumento ma da tonalità di colore. Vale lo stesso per la visione pittorica nella musica. In tal caso la pittura verrà ascoltata… e sarà rappresentata dalla magia delle note e dall’accordo tra ritmo ed armonia.
Le foto e il brano sono tratti dal Website del Canticismo :
http://www.canticismo.it
info@canticismo.it
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