MICHEL CIRY
Cristo Redentore - 1984
" ...E' con
i pennelli e le matite che a modo mio , manifesto la mia fede . In questa
prospettiva il mio atelier diventa oratorio , e le ore che vi dedico sono
momenti vissuti nel desiderio di lodare Dio e di provargli il mio amore... "
Michel Ciry
Michel
Ciry nasce a La Baule (Loira Inferiore )
nel 1919 . Compiuti gli studi a Parigi , esprime una particolare
sensibilità per l'incisione ed il constrasto bianco e nero . Nel 1942 inizia a
dipingere , continua con incisioni e illustrazioni , espone in varie località
d'Europa . A partire dal 1955 dipinge grandi composizioni religiose , un genere
che non lascerà più . Per lui non esistono opere sacre e opere profane ,
tutta la storia è Storia Sacra . Anche Cristo viene visto da lui come un uomo
tra gli uomini , con un viso ordinario che non si distingue dagli altri . Nel
1945 la sua prima personale all'estero gli frutta il "Prix National des Arts" del Belgio. Dal 1942 ha
pubblicato in ventisei volumi il suo Diario.
Alunno di Nadia Boulanger, fino al 1958 si è dedicato anche alla composizione musicale, scrivendo melodie ispirate a poesie di Rilke, Mallarmé e Valéry.
E' membro dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze, città in cui nel 1972 ottiene il primo posto alla Biennale. In Italia ha già esposto a Torino (1987), Urbino (1994), Milano (2001). "Sempre fedele alla figura umana" (come ebbe a dire di lui François Mauriac), nelle sue acqueforti Ciry privilegia il volto e le mani dell'uomo.
Alunno di Nadia Boulanger, fino al 1958 si è dedicato anche alla composizione musicale, scrivendo melodie ispirate a poesie di Rilke, Mallarmé e Valéry.
E' membro dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze, città in cui nel 1972 ottiene il primo posto alla Biennale. In Italia ha già esposto a Torino (1987), Urbino (1994), Milano (2001). "Sempre fedele alla figura umana" (come ebbe a dire di lui François Mauriac), nelle sue acqueforti Ciry privilegia il volto e le mani dell'uomo.
La solitudine di Gesù
Alcuni pensieri di Michel Ciry :
" ...Non ho mai compreso l'arte per l'arte , io
voglio un'arte piena di significato , e al più alto livello . Di qui la scelta
dei miei soggetti , la maggior parte dei quali sono tratti dal Nuovo Testamento
, che ritengo la migliore fonte d'ispirazione...".
" ...Un pensiero religioso fa di questa mia opera
una preghiera formulata alla gloria di Dio , di quel Dio che ha un grande posto
nella mia esistenza di cristiano tiepido , ma che non concepisce altro modo di
vivere se non mettendo ciò che la sua anima possiede di più prezioso al servizio
del suo Maestro ... " .
Fonti :
http://www.leadouze.com/ciry/ciry.htm
Articolo di Michele Dolz sul quotidiano Avvenire del 10/4/2004 .
Nessun commento:
Posta un commento