lunedì 15 luglio 2019

Fabrizio Valenza , scrittore fantasy di ispirazione cristiana




FABRIZIO VALENZA
scrittore fantasy di ispirazione cristiana

                    

Mi chiamo Fabrizio Valenza e il mio nome, come tutti saprete, deriva dal latino faber: il fabbro. Ho sempre creduto nella pregnanza dei nomi e nel loro contenuto, importante per la vita di chi si ritrova quel nome. In qualche modo mi sono sempre visto come un fabbro, un fabbro nelle mani del Signore.
         Così potrei cominciare una mia autobiografia ideale, giusto per segnalare qual è la prospettiva nella quale mi sono sempre rispecchiato. Però non ho intenzione di fare una “autobiografia”. Voglio solo darvi qualche notizia riguardante me e quello che sto creando: un romanzo fantasy di ispirazione cristiana.
         Sono nato a Verona e lì ho sempre vissuto, pur essendo di origine siciliana. I miei genitori sono entrambi della Trinacria, mamma di Palermo e papà di Caltanisetta. La mia famiglia è numerosa: siamo sei fratelli. Queste due coordinate sono per me importanti. Sicilia e famiglia numerosa. Sono cresciuto in una comunità sempre gioiosa e attiva, piena di vitalità e, a volte, di aria di burrasca. Queste caratteristiche, da quel che mi è stato detto, si ritrovano in quel che scrivo.
         Il mio rapporto con Dio è cominciato in maniera decisa il 27 agosto del 1999 (esattamente due mesi dopo il 27 giugno, giorno in cui pregai per la prima volta la Madonna con un Rosario). Quel giorno ho conosciuto un frate che ha cambiato la mia vita. Ovviamente non è stato il frate a cambiarla, la mia vita, ma Colui che si nascondeva tra le sue parole. Parole dette, come mi avrebbe confessato più avanti quello che ora è diventato un caro amico, nella convinzione di essere un ipocrita e di proferire con le labbra ciò che le sue azioni non confermavano. Tant’é, che perfino da parole ipocrite e fasulle il Signore ha tratto qualcosa che per me è grandioso. La mia conversione, per l’appunto.
         Da quel giorno ho vissuto un rapporto sostenuto dalla Grazia, qualcosa che non sono nemmeno capace di descrivere, perché le parole mancano e l’unica cosa che si può fare è testimoniare. In effetti, questo ho tentato di fare.
         Testimoniare.
         Non solo con le scelte pratiche (ho provato la strada del convento; ho cambiato lavoro e da impiegato di banca sono diventato insegnante di Religione alla Scuola dell’Infanzia; mi sono iscritto per la seconda laurea alla Facoltà di Scienze Religiose di Verona), ma anche con ciò che fa parte della mia natura: la scrittura e l’amore per la narrazione.
         Proprio da allora ho cominciato a scrivere un romanzo (non era la prima volta: scrivo dall’età di 12 anni) che fosse l’espressione della mia nuova condizione di vita. Ne è nato un librone di oltre 1000 pagine, che per necessità di gestione ho diviso in quattro volumi e il cui primo volume sto pubblicando sul sito http://geshwa.splinder.com e su altri siti.
         Di cosa parla “Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde”? Quali sono le motivazioni che stanno alla base di questa nuova narrazione? A quale genere appartiene, esattamente?
         Sapete, non sono domande pleonastiche o di routine. Perché un romanzo che rispecchia la vita spirituale del suo autore, le sue domande, ansie, speranze e il suo rapporto con Dio, un romanzo del genere non può essere semplice e le domande che lo riguardano non possono avere risposte di due parole.
         Allora tenterò di dare alcune indicazioni.
 
Perché Geshwa Olers?
Chi può dirlo! Probabilmente Geshwa Olers sono io, la mia esperienza di rapporto con Dio, le mie vicissitudini, le mie tragedie personali sottoposte a un bisogno incessante di essere esternate, trasformate, interpretate.
         Geshwa Olers è un ragazzo. Ha sedici anni e la sua vita sta per cambiare definitivamente, insieme alla storia del mondo. Non lo sa, come d’altronde nessuno di noi potrebbe sapere quando la propria storia personale sta per assumere pieghe del tutto impreviste.
         Vive l’amicizia, come tutti. Nargolìan è il suo amico. E come tutti gli amici mostra un aspetto in parte indesiderabile: è irresistibilmente attratto dalla magia.
        
Storia di Geshwa Olers è una storia in crescita. Al momento sono quattro volumi, ma il quinto è in elaborazione. Chissà, forse l’ultimo sarà il settimo. Tutta la storia avviene in un mondo, il nostro, molti millenni fa. Una preistoria fantasy, in un’ambientazione med-fantasy. Ecco tre parole che per me significano molto: Dio, fantasy, med-fantasy.
 
         Dio: in che modo il Signore interviene nella vita delle persone, nella storia del mondo? In fondo questa è la domanda base di questo romanzo. Indubbiamente la risposta non può essere “comoda”. Con l’andar del tempo, mentre giungevo alla fine del quarto volume, mi sono reso conto che il mio tentativo di seguire Cristo ha determinato la struttura di questo romanzo. Tanto che posso dire, senza ombra di dubbio, che la narrazione ha una struttura cristologica.
 
         Fantasy: il fantasy è sempre ricco di simbolismi coi quali si può giocare e divertirsi, ma sui quali non si può mai scherzare. Io uso il ricco simbolismo della narrazione fantasy per raccontare dell’uomo e della sua interiorità. Paul Ricoeur, grande filosofo francese morto di recente, diceva che il “simbolo dà a pensare”. E credo che sia profondamente vero. Il simbolo è una finestra aperta su un paesaggio che ci sfida a essere letto, compreso, interpretato e inserito nella nostra vita.
 
         Med-fantasy: ho sentito parlare di questo genere (sotto-genere?) recentemente e mi ci sono riconosciuto subito, con il mio stile e le mie categorie. Med-fantasy è il fantasy ambientato a casa nostra, in Italia, nel Mediterraneo. Usa le categorie e le leggende del luogo, mettendo in scena grandi avvenimenti senza la pretesa di usare storie altrui, distanti dal mondo in cui viviamo. Il med-fantasy è la strada italiana al fantasy moderno.
 
Infine vorrei darvi un altro paio di notizie su di me. Ho appena pubblicato una raccolta poetica dal titolo “Amore, poi risorto”, per i tipi di Lulu Press. La potete trovare on-line, sul www.lulu.com  , un sito di book-on-demand.
         Guardate il titolo: narra di un amore adolescenziale, immaturo, ma trasfigurato dal dolore e dalla fatica di vivere, per poi approdare a una nuova rinascita. Ebbene sì, scrivo anche poesia, e diverse poesie sono state pubblicate proprio quest’anno da alcune case editrici come Aletti Editore e Kimerik edizioni.





Fonte : La Redazione di ARTCUREL ringrazia lo scrittore Fabrizio Valenza che ha gentilmente fornito la documentazione per l'articolo. 

Informazioni varie: Fabrizio Valenza
Mail:
 
Siti:
http://geshwa.splinder.com (il sito del romanzo)
www.stedon.it (il sito che raccoglie informazioni varie sul mondo in cui è ambientato il romanzo. Nel sito sono presenti anche un book trailer con le musiche del compositore Fabio Valenza – attualmente in scena a Verona con il musical “Chiuso per Western” – e una canzone tratta dal romanzo, composta e interpretata da Carlo Anastasia)
http://Throor.blog.excite.it (un altro blog in cui pubblico ogni tanto impressioni sul mondo che mi circonda). 












Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari negli ultimi 30 giorni