FABRIZIO VALENZA
scrittore fantasy di ispirazione cristiana
Mi chiamo
Fabrizio Valenza e il mio nome, come tutti saprete, deriva dal latino
faber: il fabbro. Ho sempre creduto nella pregnanza dei nomi e nel loro
contenuto, importante per la vita di chi si ritrova quel nome. In qualche modo
mi sono sempre visto come un fabbro, un fabbro nelle mani del Signore.
Così
potrei cominciare una mia autobiografia ideale, giusto per segnalare qual è la
prospettiva nella quale mi sono sempre rispecchiato. Però non ho intenzione di
fare una “autobiografia”. Voglio solo darvi qualche notizia riguardante me e
quello che sto creando: un romanzo fantasy di ispirazione cristiana.
Sono
nato a Verona e lì ho sempre vissuto, pur essendo di origine siciliana. I miei
genitori sono entrambi della Trinacria, mamma di Palermo e papà di Caltanisetta.
La mia famiglia è numerosa: siamo sei fratelli. Queste due coordinate sono per
me importanti. Sicilia e famiglia numerosa. Sono cresciuto in una comunità
sempre gioiosa e attiva, piena di vitalità e, a volte, di aria di burrasca.
Queste caratteristiche, da quel che mi è stato detto, si ritrovano in quel che
scrivo.
Il
mio rapporto con Dio è cominciato in maniera decisa il 27 agosto del 1999
(esattamente due mesi dopo il 27 giugno, giorno in cui pregai per la prima volta
la Madonna con un Rosario). Quel giorno ho conosciuto un frate che ha cambiato
la mia vita. Ovviamente non è stato il frate a cambiarla, la mia vita, ma Colui
che si nascondeva tra le sue parole. Parole dette, come mi avrebbe confessato
più avanti quello che ora è diventato un caro amico, nella convinzione di essere
un ipocrita e di proferire con le labbra ciò che le sue azioni non confermavano.
Tant’é, che perfino da parole ipocrite e fasulle il Signore ha tratto qualcosa
che per me è grandioso. La mia conversione, per l’appunto.
Da
quel giorno ho vissuto un rapporto sostenuto dalla Grazia, qualcosa che non sono
nemmeno capace di descrivere, perché le parole mancano e l’unica cosa che si può
fare è testimoniare. In effetti, questo ho tentato di fare.
Testimoniare.
Non
solo con le scelte pratiche (ho provato la strada del convento; ho cambiato
lavoro e da impiegato di banca sono diventato insegnante di Religione alla
Scuola dell’Infanzia; mi sono iscritto per la seconda laurea alla Facoltà di
Scienze Religiose di Verona), ma anche con ciò che fa parte della mia natura: la
scrittura e l’amore per la narrazione.
Proprio da allora ho cominciato a scrivere un romanzo (non era la prima
volta: scrivo dall’età di 12 anni) che fosse l’espressione della mia nuova
condizione di vita. Ne è nato un librone di oltre 1000 pagine, che per necessità
di gestione ho diviso in quattro volumi e il cui primo volume sto pubblicando
sul sito
http://geshwa.splinder.com e su altri siti.
Di
cosa parla “Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde”? Quali sono le
motivazioni che stanno alla base di questa nuova narrazione? A quale genere
appartiene, esattamente?
Sapete, non sono domande pleonastiche o di routine. Perché un romanzo che
rispecchia la vita spirituale del suo autore, le sue domande, ansie, speranze e
il suo rapporto con Dio, un romanzo del genere non può essere semplice e le
domande che lo riguardano non possono avere risposte di due parole.
Allora tenterò di dare alcune indicazioni.
Perché
Geshwa Olers?
Chi può dirlo!
Probabilmente Geshwa Olers sono io, la mia esperienza di rapporto con Dio, le
mie vicissitudini, le mie tragedie personali sottoposte a un bisogno incessante
di essere esternate, trasformate, interpretate.
Geshwa Olers è un ragazzo. Ha sedici anni e la sua vita sta per cambiare
definitivamente, insieme alla storia del mondo. Non lo sa, come d’altronde
nessuno di noi potrebbe sapere quando la propria storia personale sta per
assumere pieghe del tutto impreviste.
Vive
l’amicizia, come tutti. Nargolìan è il suo amico. E come tutti gli amici mostra
un aspetto in parte indesiderabile: è irresistibilmente attratto dalla magia.
Storia
di Geshwa Olers è una storia in
crescita. Al momento sono quattro volumi, ma il quinto è in elaborazione.
Chissà, forse l’ultimo sarà il settimo. Tutta la storia avviene in un mondo, il
nostro, molti millenni fa. Una preistoria fantasy, in un’ambientazione
med-fantasy. Ecco tre parole che per me significano molto: Dio, fantasy,
med-fantasy.
Dio: in che modo il Signore interviene nella vita delle persone,
nella storia del mondo? In fondo questa è la domanda base di questo romanzo.
Indubbiamente la risposta non può essere “comoda”. Con l’andar del tempo, mentre
giungevo alla fine del quarto volume, mi sono reso conto che il mio tentativo di
seguire Cristo ha determinato la struttura di questo romanzo. Tanto che posso
dire, senza ombra di dubbio, che la narrazione ha una struttura cristologica.
Fantasy: il fantasy è sempre ricco di simbolismi coi quali si può
giocare e divertirsi, ma sui quali non si può mai scherzare. Io uso il ricco
simbolismo della narrazione fantasy per raccontare dell’uomo e della sua
interiorità. Paul Ricoeur, grande filosofo francese morto di recente, diceva che
il “simbolo dà a pensare”. E credo che sia profondamente vero. Il simbolo è una
finestra aperta su un paesaggio che ci sfida a essere letto, compreso,
interpretato e inserito nella nostra vita.
Med-fantasy: ho sentito parlare di questo genere (sotto-genere?)
recentemente e mi ci sono riconosciuto subito, con il mio stile e le mie
categorie. Med-fantasy è il fantasy ambientato a casa nostra, in Italia, nel
Mediterraneo. Usa le categorie e le leggende del luogo, mettendo in scena grandi
avvenimenti senza la pretesa di usare storie altrui, distanti dal mondo in cui
viviamo. Il med-fantasy è la strada italiana al fantasy moderno.
Infine vorrei
darvi un altro paio di notizie su di me. Ho appena pubblicato una raccolta
poetica dal titolo “Amore, poi risorto”, per i tipi di Lulu Press. La potete
trovare on-line, sul www.lulu.com , un
sito di book-on-demand.
Guardate il titolo:
narra di un amore adolescenziale, immaturo, ma trasfigurato dal dolore e dalla
fatica di vivere, per poi approdare a una nuova rinascita. Ebbene sì, scrivo
anche poesia, e diverse poesie sono state pubblicate proprio quest’anno da
alcune case editrici come Aletti Editore e Kimerik edizioni.
Fonte : La Redazione di
ARTCUREL ringrazia lo scrittore Fabrizio Valenza che ha gentilmente fornito la
documentazione per l'articolo.
Informazioni varie:
Fabrizio Valenza
Mail:
Siti:
http://geshwa.splinder.com (il sito del romanzo)
www.stedon.it (il sito che raccoglie informazioni
varie sul mondo in cui è ambientato il romanzo. Nel sito sono presenti anche un
book trailer con le musiche del compositore Fabio Valenza – attualmente in scena
a Verona con il musical “Chiuso per Western” – e una canzone tratta dal romanzo,
composta e interpretata da Carlo Anastasia)
http://Throor.blog.excite.it (un altro blog in cui
pubblico ogni tanto impressioni sul mondo che mi circonda).
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