domenica 14 luglio 2019

Paolo Albani : poeta, performer e scrittore sperimentale verbo-visivo



PAOLO ALBANI
poeta, performer e scrittore sperimentale verbo-visivo






Sono nato il 3 dicembre 1946 a Marina di Massa, nella casa di mia zia Tecla, in via dei Pini, una strada lunga e stretta che porta fino al mare.
Scrittore, poeta visivo e performer, da alcuni anni ricopro la cattedra di Linguistica fantastica alla Facoltà di Scienze inutili di Barcellona. 
Da semi-semiologo ho tenuto il corso di Semiotica presso l'I.S.I.A. (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Firenze e laboratori di "scrittura creativa" (che preferisco chiamare "ri-creativa") in vari contesti: Università del Progetto (Comunicazione e Design) di Reggio Emilia; manifestazioni culturali (come il Festivaletteratura di Mantova) e istituzioni pubbliche e private.
Dirigo, insieme ad Alessandra Barsi, la nuova serie di Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non.


La nuova serie  di
TèCHNE

Iniziata nel luglio del 1986 a metà degli "stupidi anni ottanta" (come li ha definiti Sebastiano Vassalli), con Alessandra Barsi, Paolo Albani e Lino di Lallo, la nuova serie di Tèchne pone al centro della sua ricerca  una sperimentazione verbo-visiva che guarda verso il comico, il nonsenso, il fantastico, il bizzarro, il gioco.
La rivista pubblica solo testi creativi e inediti, almeno per il lettore italiano; niente saggistica seria, recensioni, dibattiti sul rapporto fra... o sulla funzione di..., o simili amenità. La prima regola che ci siamo imposti è la brevità, in sintonia con la "dimensione piccola" della rivista. La periodicità è di un numero all'anno, s'intende quando abbiamo del materiale buono, altrimenti aspettiamo tempi migliori.
La rivista ha pubblicato poeti irregolari come Pierre Reverdy, Edward Estlin Cummings, tradotto da Marcello Pagnini, Charles Daniil, Christian Morgenstern, Ezra Pound, poesie olorime di Alphonse Allais, testi monosillabici di Charles Cros e Georges Perec, limerick di Edward Lear, monogrammi di Erik Satie, calligrammi di Michel Leiris, provocazioni patafisiche di Enrico Baj, giochi di Marcel Duchamp, Raymond Queneau, Slawomir Mrozek, contributi di grandi manipolatori del linguaggio come Lewis Carroll, Velimir Chlebnikov o Ramon Gomez de la Serna, interventi estemporanei di Antonio Delfini, Angelo Maria Ripellino, Ferruccio Masini, Guido Almansi, Luigi Malerba, Antonio Pizzuto e molti altri.
Nella Lettera a Tèchne di Eugenio Battisti, uscita sul primo numero della rivista, nel 1989, ma ancora straordinariamente attuale, il grande storico dell'arte c'invitava "a rifare il Burchiello".
Sul "perché" e sul "come" fare una rivista abbiamo cercato di seguire i consigli di Giambattista Vicàri.



Fra le mie pubblicazioni, dopo un preoccupante inizio poetico:
Parole in difficoltà, Ed. della rivista "Tam Tam", 1983.
Afonismi, Ed. della rivista "Tam Tam", 1989.
Le cerniere del colonnello. Antologia di scritti dell'Istituto di Protesi Letteraria, a cura di, Ponte alle Grazie, 1991.
Words in progress, Campanotto Editore, 1992.
Aga Magéra difùra. Dizionario delle lingue immaginarie, Zanichelli 1994; Les Belles Lettres 2001.
Forse Queneau. Enciclopedia delle Scienze Anomale, Zanichelli 1999.
Il corteggiatore e altri racconti, Campanotto 2000.
Mirabiblia. Catalogo ragionato di libri introvabili, Zanichelli 2003.
Il sosia laterale e altre recensioni, Edizioni Sylvestre Bonnard 2003.


            



Fonte:  www.paoloalbani.it  , sito ufficiale di Paolo Albani
Rivista TèCHNE  http://xoomer.virgilio.it/palbani/ 


















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