domenica 14 luglio 2019

Davide Rondoni , poeta cristiano cattolico




DAVIDE RONDONI
poeta cristiano cattolico

               


"...Non ho mai concepito il lavoro poetico come "a parte" dall'impegno critico, sia in campo letterario che, più largamente, in campo sociale e politico. L'essere un cristiano cattolico, non mi ha mai messo in quell'imbarazzo verso l'arte in cui taluni vorrebbero. Come quelli che alla grande Flannery O'Connor, appunto, chiedevano come facesse lei, nel XX sec. ad essere cattolico ed artista. E lei rispondeva: proprio perché sono cattolica non posso che essere un'artista.   Io sono cattolico perché nulla è più affascinante, per la ragione e per il cuore, di questa inserzione del divino nell'umano, del mistero della Incarnazione. Tutto dell'umano ne viene così valorizzato, così preso in primo piano e in un destino di bene…Non ho grandi riflessioni sulla fede. Non esiste il cristianesimo, ha scritto qualcuno, ma solo uomini toccati da un avvenimento e da un incontro che opera nella vita un cambiamento di prospettiva e di affezione. Io sono stato coinvolto in questo popolo d'uomini. Non è un merito, né un lasciapassare per un inesistente paradiso in terra, né un antivirus: è una grazia, un dono..." Davide Rondoni
 


Davide Rondoni è nato nel 1964, a Forlì. Laurea in Letteratura italiana Università di Bologna, relatore Prof. Ezio Raimondi (110 lode). Ha fondato e diretto il Centro di poesia contemporanea dell'Università di Bologna.
Ha pubblicato alcuni volumi di poesia (La frontiera delle ginestre, 1985; O les invalides, 1988; A rialzare i capi pioventi, 1991; Nel tempo delle cose cieche, 1993).
Il libro di poesie Il bar del tempo, è uscito per Guanda nel gennaio '99 e ha vinto i premi Montale, Camaiore, Metauro, S. Domenichino, Caput Gauri.
Un libretto edito nel 2001, "Non sei morto, amore" è letto in performance dall'autore insieme ad un pianista di blues. Della sua poesia si sono occupati, fra gli altri, Mario Luzi, Franco Loi, Maurizio Cucchi, Alba Donati, Luca Doninelli, Stefano Crespi, Daniele Piccini, Paolo Ruffilli, Alberto Bertoni, Fulvio Panzeri, Bernard Simeone. E' presente nell'Antologia "Nuovi poeti italiani contemporanei" di R. Galaverni e in una sezione dedicata alla poesia italiana su Poetry Review di Londra e su altre riviste e antologie all'estero.
In prosa, il romanzo breve "I santi scemi" (Guaraldi 1995) con anticipazione su Nuovi Argomenti, è stato finalista al premio Berto 1995 per l'opera prima.
Un suo saggio sulla naturalezza della poesia è incluso sull'antologia della nuova critica letteraria italiana curata da Arnaldo Colasanti (Guaraldi).
Ha raccolto i suoi saggi critici in parte in un volume edito da Marietti nel 2002, Non una vita soltanto, scritti da un'esperienza di poesia e in un'edizione on-line per Guaraldi-Logos 2001, L'avvenimento della poesia
Ha tradotto da Rimbaud, Péguy, Dickinson e Baudelaire. Ha curato per Rizzoli una nuova edizione commentata a più voci della Commedia di Dante, il commento ad una edizione dei Cori da la Rocca di Eliot, un'edizione delle poesie di Ada Negri, delle lettere di E. Mounier e un'antologia di Charles Péguy, e altri volumi per la collana "I libri dello spirito cristiano" diretta da Luigi Giussani.
Ha fondato e dirige inoltre la rivista trimestrale di letteratura "clanDestino" (tra i collaboratori Luzi, Doninelli, Loi, D'Elia, Piccini) per i cui quaderni ha curato, tra l'altro, "A casa dei poeti", conversazioni con i poeti italiani, e "Cantami qualcosa pari alla vita", conversazione con Mario Luzi e I cercatori d'oro. Sei nuovi poeti italiani.
Ha curato un libro di interventi (Gadamer, Giussani, Bigongiari) dal titolo La sfida della ragione, Guaraldi 1998, e di recente un'antologia di scritti d'amore di Giacomo Leopardi (Garzanti, 2000) un libro-conversazione con Ezio Raimondi, (Guaraldi, 1999) una versione poetica dei Salmi (Marietti, 2000).
Con Franco Loi ha edito nel 2001 per Garzanti un'antologia della poesia italiana dagli anni '70 a oggi, Il pensiero dominante. Poesia italiana 1970-2000.
E' autore di testi teatrali rappresentati con successo, tra cui Barabba il liberato, scritto per Flavio Bucci, Giotto, l'uomo che dipinse il cielo, La guardiana delle oche - un monologo per Natale.
Collabora abitualmente in occasioni di readings di suoi testi o di scelte da lui curate con i migliori attori del teatro italiano.
Presso la tv Sat 2000 conduce un programma di poesia e di dibattito culturale.
Da due anni cura il progetto promosso da Enel "Luce per la poesia" di grandi letture presso le Centrali elettriche italiane e di diffusione on-line della poesia (tra le voci: Foà, Lombardi, Bucci, Bonaiuto, Arbore, Vanoni, Branduardi, Riondino, Alice, Sastri, Degli Esposti, Avogadro, Soffiantini, Jannacci e numerosi uomini di cultura e del mondo del giornalismo e dello spettacolo)
Ha pubblicato articoli accademici su diversi autori tra cui Pascoli, Leopardi, Luzi, Michelstaedter, e uno su "Passione per la realtà e senso religioso in Pasolini".
Di critica letteraria e di cultura si occupa sulle pagine del quotidiano Il Giornale e si è occupato nel corso di alcune collaborazioni su Avvenire, Il Sabato e su altre riviste specializzate.
Ha diretto per due anni il mensile "Tracce -Litterae Comunionis".
Sue poesie sono tradotte in Russia, Stati Uniti, Inghilterra, Spagna.




Venerdì Santo

Ti ho lasciato solo
mi sono coperto la faccia
mentre tu spalancavi
le braccia al cielo e al troppo
dolore

Discendere la collina, l'aria
perdeva di forza
e tutti erano d'ombra

Ti ho lasciato solo
nella folla che ti premeva e alzava
come uno straccio, trofeo ad occhi
chiusi,
ammutolivi nel tuo sangue

La mia solitudine è marea
la mia solitudine è marea che si pietrifica

L'oro delle tue parole, le ultime
gridate per non farci andare
via, l'oro povero del petto
che si fa livido
e cerca se ci sia ancora un fiato

Ti ho lasciato solo
e hai urlato
per l'abbandono
per quel che soffia via
il battito nel feto o il raggio di fuoco
nella stella e sotto le ciglia
degli amanti, tu

corpo di Dio
deformato che tenevi tra i denti
contro l'avanzata del morire
il filo di ogni forma -
il ladro
dunque ottiene il bottino
più alto, il pettirosso è toccato
dal proprio nome, la madre
e l'amico entrano nell'amore dei secoli dei secoli,

corpo sfibrato
che hai tenuto le maglie di ogni
figura, di ogni ordinaria
mattina, vedendo tra le lacrime
anche questo profilo chiaro di colline italiane

Ti ho lasciato solo
con addosso il cantiere del dolore del mondo

le grida da basso di soldati
operai del niente, un'aria su
cieca di tempesta

E quando vedesti che tutto
era compiuto, portato
oltre la linea di quella sera
dominata dallo spavento
e taceva finalmente il catino o grande stadio
dell'universo dai suoi spalti
tutto finalmente chiuso nel sabato,
nel campo
dove si prepara un'oscura festa
ti sei
ricordato di te,
del tuo venir meno, prima
disperato poi sereno - -
e hai chinato la testa.



"...la poesia riguarda sempre il presente, e non accetta nessuna museificazione. E' un'esperienza del segreto del vivere: siamo dentro una creazione che ci fa. I poeti sono quelli che ascoltano e dicono al modo in cui vien loro dettato dentro, diceva il padre Dante. Padre, sì, perché più di altri riconosceva d'esser figlio, di appartenere, analogicamente, alla propria lingua, ai propri scrittori, al proprio amore e al traditum della propria civiltà, al suo vivo fuoco... a quell'Amor che tutto move..." Davide Rondoni

 





Fonte:  www.daviderondoni.it 



















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