lunedì 15 luglio 2019

Rosarita De Martino , Il mio cammino - raccolta di poesie di ispirazione cristiana



IL MIO CAMMINO
raccolta di poesie di ispirazione cristiana

di Rosarita De Martino


"Dedico, questa mia silloge a Padre Gaetano Puleo, che ha fatto rinascere nel mio deserto il fiore della fede, indicandomi un nuovo cammino, che oggi canto in freschezza di poesia. Lo ringrazio inoltre per la creatività dei suoi disegni che interpretano la mia fatica poetica."  Rosarita De Martino.

 

PRESENTAZIONE DELLA RACCOLTA DI POESIE
di Gaetana Stefania Di Salvatore

IL MIO CAMMINO

Le poesie contenute in questa raccolta di Rosarita De Martino sono l’espressione di un percorso di spiritualità iniziato dall’artista in giovane età e ancora in divenire. Vi sono inserite poesie composte dal 1968 al 2008: quarant’anni vissuti all’ombra di una fede resa sempre più solida dalle esperienze di vita e dagli incontri con figure carismatiche di sacerdoti.
E come un viandante che ancora ricerca la sua meta sempre più prossima e si guarda indietro a rivedere le tappe del suo lungo ‘cammino’ così Rosarita si ferma a rivedere i momenti salienti del suo passato, come momenti che le hanno dato forza e spinta per continuare il percorso di ricerca. Ecco che quei momenti prendono la forma di poesie permeate dalla costante ricerca di Dio.
Già da giovane si pone interrogativi eterni e, quando ritorna nella cara terra di Calabria che ha dovuto lasciare per seguire la famiglia in Sicilia,
ritrova la fede in quella “lama” di luce sul lago di Gambarie. Ecco che la contemplazione della natura calabra ed etnea diventa scenario costante
per la ricerca di Dio, motivo di lode al Signore e spunto di preghiera.
Qua e là emerge un certo pessimismo privo di speranza quando guarda alla nuova torre di Babele dell’anonimato cittadino, fiducioso, invece, nella solitudine afosa illuminata dall’attesa di un volo sicuro.
Il tormento che “smeriglia” non l’abbatte, perché affida “a macina di preghiera” la sua vita, e infine, il salvifico “mantello” divino “spegne la fiamma della sua arsura”.
Rosarita nel suo incontro quotidiano col Signore si riaccende con nuove attese, individua una nuova strada e si emoziona dinanzi alla “sorpresa” generata dall’incontro con Dio, la cui presenza le “ride dentro”.
A conclusione della raccolta emblematica diventa la poesia “Come viandante” nella quale è racchiusa l’essenza vitale di Rosarita che, fornita di “bisaccia” piena di attese e di speranze, riprende la via, non certo scevra di pericoli e tentazioni, della ricerca di Dio.
Anche noi, sull’esempio della poetessa imbocchiamo il cammino alla riscoperta della nostra spiritualità, confortati dall’esperienza di chi ha voluto metterci a conoscenza del suo percorso interiore.
A corredo prezioso delle poesie sono inseriti i disegni eseguiti dal parroco della parrocchia “Spirito Santo”, padre Gaetano Puleo, attuale guida spirituale di Rosarita.
Gaetana Stefania Di Salvatore - Docente nel liceo “Cutelli di Catania

 











 

 
DESERTO

Nel deserto un fiore,
nel deserto un seme,
nel deserto, arido, incolore
nasce il segno dell’ infinito
nasce dalla morte che non corrompe
nasce per essere visto
e far gioire,
nasce per essere colto e trasalire,
di gioia che un fiore fa scoccare
in mezzo al deserto che sa regalare.
          Padre Gaetano (Pime 14- 6-08)


 
FREMITI DEL ‘68

Vedo salire con me volti noti e cari
e rivedo il mio giovane
volto innamorato.
In un crescendo di gioia
conquistiamo la cima, lassù.
Lassù sulla verdeggiante collina
di Vizzini.
Ora arrivati, largo umano cerchio formiamo,
noi della cordata.
Paola proclama la tua Parola Santa:
“Amatevi l’un l’altro come io vi ho amati,
da questo sapranno che siete miei”.
Mi inebrio di gioia: con lo sguardo abbraccio
il cielo e la terra, e finalmente ti vedo,
giovane Chiesa nascente per il mondo,
illuminata dal sole dell’amore.
 

 
CHIAMATA
 
L’autobus colmo, di giovani promesse,
sale verso Gambarie:
alta sul monte, splendida sul lago.
È festa nel magico aprile del ‘68
e parole nuove corrono fra noi
già attenti al vento della nuova storia.
Scendiamo in frotta: liberi e ridenti,
il passo è lieve, cadenzato e lento
ma il cuore corre…
Eccola la Pineta appena immensa
quale improvvisa, stupenda
“cattedrale”che ha per volta
il cielo e intorno, le verdi “guglie”
svettanti al vento.
Nell’incanto della natura,
la Pineta accoglie e amplia,
degli uccelli il canto.
Mi fermo… ascolto
È padre Antonio,
giovane con noi
parla… e le Parole di vita
arrivano fino a me:
di nuove attese fremente.
Il lago tremulo,
in palpiti d’argento
rispecchia i pini,
e i nostri volti attenti.
Ci alziamo insieme
liberi e ridenti
e siamo già una comunità.
Nel tramonto d’oro il canto
sale della terra al Cielo.
Ti riconosco come Dio d’amore
e liberamente… mi consegno a Te.


 
CAMPO DI LAVORO

Dall’alto della collina
già il sole sale e indora la campagna.
Il rosso trattore rumoreggiando appare.
E padre Antonio, giovane con noi,
con agil passo vi balza.
Saltiamo dentro liberi e ridenti.
“E mio fratello viene con me…”,
con calda voce intona
la nostra guida saggia.
E Aurora, i bei capelli al vento,
gli fa eco;…” E mia sorella vien con me”.
E il coro intona: “La lunga strada
che porta a Te”,e il creato
in armonia di luce,
ripete: “… che porta a Te…”.
Il canto sale dalla terra al cielo,
le mucche placide ruminano nei campi.
Corre il trattore lungo la trazzera,
dai filari già occhieggiano
colorate pere,la raccolta inizia
attenta e premurosa.
Con mani svelte prendiamo i frutti,
il cuore è immerso già in preghiera.
Ora breve sosta c’è data
dalla calura estiva.
L’acqua gorgoglia fresca
e cristallina,grata la prendo
con il cavo delle mani;
mi ristoro, avida bevo pace.
Alberi amici ci ricoprono
di frescura e cumuli biancastri
di lieve pietrisco,
si attendono invitanti.
Mi isolo, e attraverso la falda del cappello intravedo
“il mio pezzo d’azzurro”,
poi con un attento sguardo
abbraccio i fratelli:
immersa sono
in una comunità d’amore.
Il cielo complice mi sorride,
in uno sfolgorio di nubi
spumeggianti,
gli uccelli in cielo volano sicuri
e io… con loro!
Laudato sii mi’ Signore!

 

LAMA DI LUCE

… e sollevo bianco velo
di pace.
Musica silenziosa
m’ inonda,
solitudine sonora
mi placa.
Volteggio
in prato di speranza.
Improvvisa, attesa
lama di luce
mi inebria.
Mi avvolgo
in manto
di preghiera.



 
L’ARPA DEL TEMPO

Canta di me bimba
che corro lieta
nel vento della gioia.
Mia madre,
lunga treccia bionda,
trepida mi raggiunge.
Fiero della sua divisa,
mio padre mi regala
sguardo d’amore.
Studentessa solerte
salgo antiche scale
con peso di cultura.
Ma domande eterne
pungolano mia vita.
Improvvisa lama di luce
appare lì sul lago
di Gambarie.
Ecco Tue risposte attese
spengono mia sete.
E fede esplode
in onde di preghiera
Oggi china mi trovo
sui banchi della scuola.
Ridenti bimbi,
figli non miei,
intenti sono
a ricamar parole,
speranze nuove
per il domani della storia .

 

LA SISTINA

Il mio sguardo gioioso
beve, la luce di gloria
dell’ affresco
di Michelangelo.
Impresso nella tela eterna
contemplo il particolare
delle due mani che si cercano,
si sfiorano, infine si toccano.
L'una è immensa luce creatrice,
l'altra, piccola opaca carne,
Ecco tu, altero uomo,
ti sollevi
e Dio compiaciuto,
ti accarezza
di eterno riso.

 

 
SANTA MARIA DEGLI ANGELI
 
Profumo di pane
salato di gioia
respiro avida
Nelle tue viuzze, o Assisi.
gente generosa
mi regala perle di sorrisi.
Con fatica lieve salgo
scale pianeggianti.
E la basilica appare,
spazio infinito di eternità.
Musica silenziosa mi canta dentro
in arcobaleni di preghiere.
Nel silenzio sacro
la Porziuncola brilla,
piccola di spazio,
immensa di speranza.
Con Te, Francesco, intono
il mio canto d’amore
fresco come acqua canterina.



 
VOCE

Sussurro alato
di vento
leggero
leggiadro,
soave,
gagliardo,
possente.
Goduria di piacere
presto svanito
nell'attimo fuggente.


 


MELODIA ETERNA
 
Ti cerco, o Dio,
nell'ordine dell'universo
e nella bellezza fiorita.
Attonita capto
Tua presenza amica
nel suo sguardo
ridente,
nella musica verde
del bosco,
nel silenzio melodico
del cuore.

 

 
ANELITO

Io, atomo d’infinito,
dagli abissi dello spazio,
dalla sabbia del tempo,
Ti chiamo, o Dio,
rispondimi...
con il Tuo eterno sorriso.


 
RISPOSTA

E ora suona melodie nuove
l’arpa del tempo.
Improvvisa, lama di luce
spezza …
catene d ‘insignificanza.
Dagli abissi infiniti
del silenzio
irruento sale :
canto di preghiera.
E mi ritrovo immersa
in fiume di speranza

 
 


SETE

Lunga, faticosa, assolata,
tanta la strada
della tua Terra Santa .
novella samaritana
imploro l’acqua
per la mia arsura .
Scendiamo insieme.
In ordinata fila
entriamo nel santuario,
ecco, in un silenzio arcano
il pozzo appare:antico
riposante, santo.
Appoggio la mano
sulla sua bordura
e già ne respiro la frescura.
Sfioro altre mani trepidanti,
ognuno ha la propria arsura
gioia mi inonda e sale
in rapidi cerchi rilucenti
agli occhi arriva
si trasforma in pianto.
Ora il secchio cigolando sale,
l’acqua trasborda fresca
e nel cerchio rilucente
mio volto appare:
insieme altri volti, appaiono
fluttuano, scompaiono
si uniscono.
Come per un mosaico bizantino,
l’acqua si increspa,
e un Volto appare rispendente,
lo riconosco: è il Tuo, o mio Signore,
sazia bevo la tua acqua viva.


 
TRINITA’

Noi atomi d'infinito,
smarrito il tuo sigillo di figli,
privi di Tua gioiosa Compagnia,
ci perdiamo in solitudini siderali,
in deserti di speranze,
ci imbattiamo amareggiati
in finestre chiuse di fraternità.
Ma ecco improvviso alito
Di Tua Presenza Amica
Ci pungola lieve, veloce,
irruento, potente
e, come i vinti
alla mercé dei vincitori,
dai caldi spazi dell'anima,
Ti invochiamo, o Trinità,
Tu sei un Dio al plurale,
Misericordia di Padre,
Redenzione di Figlio,
Amore di Spirito Santo.

 

FALDA DI PACE
 
Girandola colorata di amici
mi circonda.
Insieme saliamo
su veloce funivia
verso l’ Etna,
mia montagna amata.
Sfrecciano anfratti,
ridono vallate.
Turbinio di neve
biancheggia
su lavica pietra.
Nel mio cuore fanciullo
danza lieve
falda di pace.

 

CONTEMPLAZIONE

Dall’altura della campagna bella
splende la rossa palla di fuoco
che, dal lontano cielo
sembra baciare l’azzurro mare
ora il sole si rifrange
in rossa scia rilucente
perdendosi infine all’orizzonte.
Uccelli insieme volano festosi
gli uliveti, con le chiome d’argento,
dondolano al vento lieve.
La ricca vigna fa pregustare
i grappoli dorati,
l’ombra amica dell’enorme pianta
verdeggiante
abbraccia la rustica casetta,
i gialli limoni sprigionano
la loro acre fragranza
intorno.
In una gioia pura
godo dell’abbraccio cosmico
in questo attimo eterno.
Giovinezza nuova
mi rifiorisce dentro
guardo l’Etna immensa.
Nel silenzio attonito
della natura tutta
mi ritrovo figlia
e ti ritrovo Padre.
Laudato sii mi’ Signore.

 

PAROLE COLORATE

Fine modulo
Intingo la mia penna
nell’arcobaleno
e … Ti scrivo,
o Dio,
parole colorate.
Gabbiani volano sicuri
intorno alla scogliera
di Acitrezza.
E io con loro!
Ora calpesto
foglie accartocciate
nel bosco di Milo
mentre risate fraterne
corrono nel verde.
L’Etna innevata
canta, la Tua gloria .
Il cuore esulta:
è già in preghiera.

 
 

 
FESTA

Scintillano sul lungo tavolo
pacchetti colorati.
Dalla leggiadra balconata
un improvviso raggio mi raggiunge.
Sorpresa alzo lo sguardo
e in vicina-lontananza
ecco il tuo dono appare:
l'Etna brilla di bellezza eterna
avvolta in bianco candore
è impronta della Tua Divina
Onnipotenza.
Ora risate corrono argentine
gioia sempre fresca d'amicizia
assaporata quale dono gratuito
d'amore.


 

 
CARISMA E ... LEGGE

Nel cuore della chiesa
io, giovane donna,
ieri ti ho incontrato
comunità,strada di luce.
Sei stata,
come goccia di rugiada
fresca sui fiori
avidi di pioggia,
sei stata come raggio di sole
che vince la cupa nebbia
sei stata lucente piccozza
nella scalata della vita.
Nel cerchio della fraternità
ieri,io ho vissuto
ma sol per breve tratto.
Oggi sei diventata
un sogno frantumato
da mille regole
vuote … d’amore.
 

 
IL MIO CAMMINO ( 2^ PARTE)

 
TRISTE NASCITA
 
Dall’albero della vita,
non più innaffiato
da acque di solidarietà
nascono sterili rami
di nuove povertà:
di affetto,
di amicizia,
di pace.
Nella nuova torre
di Babele
dell’ anonimato
cittadino,
si sconosce
il linguaggio fraterno
della speranza.


 
MILLE OCCHI VERDI

Ti guardo,
uomo cacciatore,
mentre ti circonda
eccitata muta di cani.
e tu guardingo ti apposti,
avanzi, ti fermi.
Orgoglioso
di tuo potere insano,
ora prendi la mira
e spari
a piumini canterini,
a piccoli indifesi animali.
Restano nidi abbandonati,
tane sotterrate.
Impietriti di dolore,
ti guardano mille occhi verdi.
Il bosco grida in suo
linguaggio muto.
Ma tu, ebbro di scempio,
eserciti un tuo diritto noto:
calpesti, imbratti,
lasci spine di morte.
Poi fiero riempi il tuo carniere
e non capti il lamento arcano
della natura violentata.


 
VOLO INSICURO

Come uccello,
privo di un’ ala
volteggia
incerto
poi cade.
Forza di gravità
lo sospinge
verso terra.
Raso è il mio volo.
Non plano più
nel tuo cielo.
Barcollo,
annaspo,
precipito
in buche di paure.
L’altra mia ala
sono i fratelli
ora assenti,
ma speranzosa,
aspetto
mio sicuro volo.

 
 


IL MIO GRIDO

Io, filo d’erba,
sferzato da gelido vento
d’indifferenza
nella città affollata,
mi abbarbico tenace
alla dura roccia
della solitudine.
E attendo ancora
l’acqua canterina
e il concerto verde
dei fratelli
che un giorno
avrò accanto.

 

MI APRI?
 
Mi percuote
brivido inatteso,
lampo di desiderio,
assenza
di Tua presenza amica.
Gravida,
di macigno d'egoismo,
con brocca
vuota di luce,
con bastone
tarlato di speranza,
riparto.
Ansante, lacera
arrivo
alla Tua Tenda.
Arabesco di stelle
rischiara la mia attesa.



 
ARSURA

Oggi ruota del tempo
mi smeriglia ruvida.
Resisto
mi scuoto.
Da solitudini siderali
riparto.
Mi inerpico
su appigli di speranze.
Trepida affido
la mia vita.
Contemplo
cattedrali di silenzi.
E il muto mio grido
Ti raggiunge, o mio Signore,
Ecco mi folgora
luminosità di luce.
Ardita afferro
lembo di Tuo mantello
e si spegne
la fiamma di mia arsura .
 

 
COMPAGNIA ESTIVA

E arriva Agosto
con afoso caldo.
M’investe silenzio opprimente
di giorno senza voci.
Mi perdo
in strade deserte.
Mi attacco al telefono
ma metallica voce
stridula ripete.
“Lasciate un messaggio
siamo partiti “
Manto di solitudine
tetro mi avvolge.
Ma ecco improvviso
trillo canoro
mi scuote.
Un passero solitario,
in suo linguaggio lieto,
Ti loda o mio Signore
E mi ritrovo
E Ti ritrovo
Tu non sei in ferie.
La tua presenza amica
canta dentro di me.
 

 
I DUE ALBERI
 
Cammino nel vialetto solitario
Ed ecco laggiù il verde appare.
Avanzo e, pur fra tanta gloria,
incontro albero brullo,
inaridito,accartocciato.
Perplessa mi fermo,
lo accarezzo attenta.
Sotto ruvida scorza
Freme nuova gemma
E improvviso sussulto
Mi percuote.
Ma l’albero di mia vita
Avrà fioritura nuova di speranza?
Ora ala di vento
Sfiora il mio viso.
Respiro aria di luce.
T’ invoco, o Dio,
sicuro faro
al porto di mia vita.



ASSISI

Sola,
chiusa
in manto di insignificanza,
cammino fra frettolosa,
ignara folla.
Ma ecco, da dietro una vetrina
la tua immagine amica,
Francesco,
mi sorride da carta patinata.
Mi fermo,
e le mie mani deluse
stringono ancora valigia
di speranze vuota.
Corre ora trepido
il treno di mia vita .
Visione di pace
mi sorprende,
nuova.
Lassù, in filigrana di luce,
Assisi appare.


 
DESERTO ... FIORITO
 
Il gomitolo di mia vita
è ingarbugliata matassa
sfilacciata
da grigiore di mediocrità,
da caligine di rimpianti ,
da tarlata fede.
Ma ecco, un giovane sorriso
mi propone luce silente
di … deserto.
E ancora parto ardita
con scarpe chiodate di dolore.
Ritrovo luogo già noto
dove, ieri lontano,
bevevo acqua di fraternità
oggi pietrificata in mille rivoli
privi di amore.
Nel bosco amico,
ritrovo gli antichi
sentieri conosciuti
mentre, nuova luce
dentro mi canta.
Pacificata ,
depongo
il vecchio fardello
ancora spinoso
di perché.
Fiorisce
il mio deserto.
con rosa … di fratelli.


 
E MI SORPRENDI
 
Nell’oggi di mia storia
ritorno
in silenzi ineffabili di chiesa
con mani impaurite,
riarse da vento di bufera
e, ancora avvolta
da solitudini d’Amore,
decisa riaccendo
con nuove attese
la mia lampada spenta.
Al suo tremulo chiarore
appare
nuova strada di mia vita.
E mi sorprendi ancora,
o mio Signore.
 

 
RACCOMANDAMI A DIO
 
Quando brume di solitudine
tarpano ali
a farfalla di speranza
amico, raccomandami a Dio.
Quando, paure ataviche
salgono incontrollate
dagli abissi reconditi
dell’anima,
amico, raccomandami a Dio.
Quando il male del mondo
sembra ricoprire
di tenebre oscure
il silenzio musicale del Cielo,
amico, raccomandami a Dio.
E quando la mia preghiera
diventa,
grido inespresso
del cuore,
farfuglio di tormenti,
amico, raccomandami a Dio.


 
IL FIORE DELLA ... GIOIA

Oggi,
seduta ai bordi della speranza,
ti ritrovo piccolo,
etereo fiore
che respiri
al soffio dello Spirito.
I tuoi petali sono
simili ad ali di farfalla.
I tuoi colori
sono trasparenza
di arcobaleno.
Trepida ti innaffio
con acqua di preghiera
e tu rifiorisci
in mille fiori.




TAVOLOZZA DI FEDE
 
Oggi, macigni di egoismo
catene di rancori,
caligine di paure,
tormenti di perché,
bloccano mia ascesa.
Resisto,lotto, ricerco.
Esausta, vinta,
salgo scale di chiesa.
Altare bianco,
con Ostia consacrata,
mistero, insondabile d’Amore,
interroga mia vita.
Acqua canterina
di silenzio musicale
placa la mia arsura.
Ora mi attrae brocca rilucente
che, ancora vuota ,attende
fiori profumati .
Con volo di pensiero
cauta la raggiungo.
Decisa,vi getto dentro
il mio ciarpame.
Improvvisamente
pacificata
ritrovo la tavolozza
di mia fede
e, con pennello colorato,
di luce di preghiera ,
invento il nuovo quadro
di mia vita.


 
LIBERTA'

Freme battito d’ali
nell’azzurro.
Spuma di mare
bagna la scogliera.
In suo linguaggio verde
esulta la foresta
in turbinio di vento.
Oggi ,da lontananze siderali,
mi arriva il tuo sorriso.
Vibra, dentro di me,
fiume di gioia.
 

 
FOLGORAZIONE
 
Nel labirinto
del mio cuore
improvviso,
inatteso
si riaccende
raggio di luce.
Riverbera,
brilla
illumina
irrora di speranza
le tenebre dell’anima
cantando lieve
in fiume di certezze.
Mi ride dentro
presenza di Dio.
 
 

MISTERIOSO DIO
 
Da folla anonima
da rumorosa via
mi ritrovo ora
in spazio amico
di chiesa.
E Ti adoro
o misterioso Dio,
racchiuso in Ostia Consacrata.
Guardo biancore di rose che
Ti offrono bellezza
Mi placo.
Mi abbraccia il tuo silenzio.


 
STRADA

Lunga, assolata, polverosa
la percorro.
Fatico,testarda.
Ma raggio di luce
improvviso appare.
Mi siedo ai bordi
della speranza
e suonano lievi
i violini dell’anima.


 
L’ANFORA
 
Ho svuotato la mia anfora
dall’ acqua putrida
del rimpianto,
l’ho purificata con balsamo
di perdono.
Finalmente essa è vuota!
Ora trabocca
di acqua di luce.
Privo di sterpaglia è
il giardino del mio cuore!
Improvvisi,
ma attesi
ruscelli di grazia
m’ inondano
e si materializzano
in fiume di preghiera.


 
MIGRAZIONE

Nella fresca aria mattutina
fremito d’ali
vibra nell’azzurro.
Stormi di uccelli
intrecciano canzone
con note salterine
di speranza.
Ma la gente,
indifferente al bello,
non alza più gli occhi spenti
al Cielo.
Da lassù solo
l’Etna innevata
rumoreggiando lieta,
saluta gli abitatori
dell’aria.
Estatica contemplo
lo spettacolo di gioia
e, con ardito volo
di pensiero,
volteggio lieve
in spazi di eterna
libertà.
 

 
COME VIANDANTE
 
Sempre cammino
è stata la mia vita
chiamata comune
non mi è data.
Come viandante
riprendo la bisaccia,
la riempio di attese
e di speranze
e, in ritrovata pace
riparto
per la mia strada
anche se è in salita.

 
 



 

 





Leggi anche dell'Autrice Rosarita De Martino la Raccolta di Poesie pubblicata su ARTCUREL :









"Nell'arte è l'uomo che loda Dio, nella Natura , invece, è Dio che loda se stesso!" Rosarita De Martino


Note biografiche

        
    
Rosarita De Martino ha vissuto la sua prima giovinezza (dal 1948 al 1960) nel paesello di Canolo (RC) in un clima culturale ricco di fermenti religiosi e politici ispirati ai racconti di Guareschi. Si è diplomata nell’Istituto Magistrale di Locri (RC) nel 1960. Ritornata a Catania, patria dei suoi genitori nel 1962, ha iniziato ad insegnare nella scuola Maria Montessori di Catania, dove, per ben 38 anni, ha profuso la sua passione di educatrice, realizzando un dinamico rinnovamento professionale e spirituale, che la poetessa racconta nel libro autobiografico “Storia di una chiamata”, che si trova pubblicato nel sito Artcurel.it/Itinerari/Rubriche Autori. Ha partecipato a diversi concorsi letterari nazionali, dove ha conquistato i primi posti. Le poesie vincitrici sono state pubblicate in diverse antologie e nella rivista letteraria “Il Convivio”. Rosarita ha scritto inoltre un libro edito “Incontro- Vangelo in versi”.


Alcuni testi di Rosarita De Martino sono accessibile dalla scheda sull'Autrice nella webpage Rubriche Autori di ARTCUREL :  Rubriche Autori 




Fonte :  si ringrazia Maria (Margherita), l'amica dell'Autrice Rosarita De Martino, che ha gentilmente inviato la documentazione per questo articolo alla Redazione di ARTCUREL.

Chi vuole contattare l'Autrice Rosarita De Martino può scrivere al seguente indirizzo e-mail:  lilumar@alice.it   

Fonte Immagine :  ................. , disegno di ..................... (amico dell'Autrice Rosarita De Martino).

Per chi vuole approfondire sulle poesie di Rosarita De Martino , può visitare i siti :












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