giovedì 25 luglio 2019

L'altare quale "symbolon" dell'architettura sacra, di Alessio Varisco



L'altare quale "symbolon" dell'architettura sacra
di Alessio Varisco



 
L’altare quale simbolo nell’arte. Gli altari nell’architettura sacra : dai megaliti di Stonehenge alle cattedrali gotiche, passando per l'architettura maya attraverso una sequenza di gigantografie che tracciano un tragitto nel quale il “simbolo”, il “mistero” e i significati più reconditi sono protagonisti.
 
La rappresentazione del cosmo, dell'uomo e del suo cammino nella vita, sono i temi proposti, tutti riscontrabili nell'edificio sacro, concepito come "modello spirituale" e messo in stretta relazione con gli eventi celesti e con il luogo nel quale sorge.
 
Nel corso della storia dell'architettura sacra si può notare l’iter condotto e svoltosi che mostra come i luoghi stessi vennero eletti per l'edificazione dei "templi" in base allo "spirito", all'energia della terra che in essi regna.
 
Tali edifici costituiscono una sorta di mistero nel mistero, a questi siti vengono attribuiti caratteri di sacralità e di magia, validi per tutti i culti praticati nel tempo.
 
Nell’ambito del linguaggio che segna con precisione le tipologie architettoniche significative di ogni età, i singoli elementi esprimono concetti generali ciclici: si pensi alla dimensione verticale, ricca di significato, al tempo stesso, dello scatto -ed anelito- della terra verso il cielo e verso il suo stesso grembo, che regna nei menhir di Stonehenge, nelle piramidi dell'Egitto, nel tempio greco, fino alle cattedrali romaniche e -ancor più- a quelle gotiche.
 
I blocchi megalitici delle piramidi concretizzano la collocazione del cosmo e riepilogano la dimensione verticale e quella orizzontale; esse sono concepite in base ad una indeformabile disposizione geometrica che assume la assialità come "condizione eterna" e l'ortogonalità delle direzioni nord - sud (il corso del Nilo), verticalità, ed est - ovest (il corso del sole), orizzontalità, come regolatrice del cosmo.
 
La stessa sacralità dei luoghi e lo stesso rigore negli edifici si verifica nell'architettura greca; in ogni posto i greci indicarono la rivelazione delle forze della natura ed in quanto tale, essi ne ebbero riguardo e lo magnificarono esaltandolo. L'asse planimetrico -nel tempio- non viene messo in risalto e ad esso si rimpiazza, più facilmente, un'articolazione basata sul sistema trilitico che fa accenno, così come gli ordini architettonici nella formulazione di Vitruvio, ad una insieme ordinato organico, ai caratteri umani.
 
Il punto di partenza della produzione artistica greca è l’uomo che domina il tema dell'architettura romanica e gotica nelle quali si dispiegano ulteriori e complessi coinvolgimenti di carattere spirituale e religioso.
 
Le cattedrali gotiche a livello planimetrico sviluppano un impianto che simboleggia l'uomo stesso, il suo cammino cristiano verso la salvezza e la redenzione: in essa l'abside corrisponde alla testa, il transetto rappresenta le braccia, le navate il resto del corpo e l'altare il cuore.
 
L'edificazione stessa delle cattedrali romaniche e gotiche è una sorta di purificazione, un processo di espiazione; l'architettura, dalla quale la scultura è indissolubile, è manifestazione del sentimento religioso del tempo. L’architettura per tramite dei criteri e dei moduli geometrici, che ne regolano l'edificazione, riproducono una sorta di geometria ascetica.
 
Anche nel Medioevo rimane lungamente la scelta di costruire in concomitanza di luoghi "sacri", alcuni dei quali già identificati come oggetto di culto nei secoli precedenti, ai quali si sostituiscono o affiancano (cristianizzazione siti pagani, prefigurazione cristica): ciò vale, ad esempio, per la emozionante abbazia di Mont Saint Michel, elevata su una collinetta.
 
Nella cattedrale gotica, dalla pianta all'alzato, agli elementi presenti, alle vetrate colorate rappresentanti temi biblici, tutto è il frutto di una predisposizione rigorosamente esaminata e calcolata corrispondente al rendersi pubblico e all'esprimersi delle tensioni spirituali.
 
Le immagini delle cattedrali, della svettante struttura propone una riflessione sul modo di vivere la spiritualità di quel tempo. Possiamo notare che intercorrono nessi strettissimi tra i caratteri strutturali e decorativi degli edifici, le loro sequenze, le loro connessioni ritmiche ed il canone musicale. Per ciascuno edificio e le corrispondenze numeriche all'interno di esso è chiaramente indicato -allo stesso modo- il rapporto tra le misure e le proporzioni stabilite.
 
Di “proporzione” -e si pensi all’aurea nella costruzione modulare di un tempio partendo dalla “naos”, la cella che custodiva il Santo, l’altare ove si officiava il rito- era madida l’architettura sacra che ha impreziosito di testimonianze grandiose la storia dell’arte. Sono –difatti- le proporzioni che non solo governano le dimensioni complessive, ma ritmano la presenza dei vari elementi architettonici quali colonne, capitelli, piedritti, portali, architravi, lesene, guglie e, in taluni casi, in base ad una correlazione tra numeri e monogrammi, rispediscono a veri e propri –all’inesperto criptici- messaggi religiosi, quasi manifesti dogmatico/teologici.
 
Su un altro versante si collocano le decorazioni. Queste ultime si contrassegnano fortemente grondanti di significati simbolici e sacri che, mediante le rappresentazioni animali e vegetali della scultura, rimandano ad altro.
 
Decorazioni zoomorfiche o arboree sono esemplificazione di altro: le prime, catalogate secondo i quattro elementi, sono detentrici di significati quali l'immortalità (il pavone), il rinnovamento della vita (l'agnello), l'impurità (il maiale), la diligenza (le api), lo Spirito Santo (la colomba)…; le seconde individuano, diversamente, il ciclo della vita. Ambedue, in ogni modo, risulterebbero parte indispensabile del messaggio spirituale dell'edificio.
 
In taluni casi il simbolismo geometrico è di per sé esaustivo e sintetico, si pensi alla pianta delle chiese cristiane, cruciforme, a partire dalla riforma operata con Sant’Ambrogio nella Basilica Apostorum di Milano. Ed il simbolo della croce, esplicito nella pianta stessa della chiesa; e nelle maestose cattedrali gotiche –oltre alla cruciformità la verticalità è espressione sintomatica ed eloquente dell'itinerario dell'uomo verso Dio.
 
In buona sostanza la forma dell’edificio si materializza ed attua persino per tramite della luce che invade il fabbricato. Le vetrate determinano una sorta di "smaterializzazione" delle superfici, una vera e propria "architettura di luce", metafora e segno di una luce superiore, divina, del tutto divergente alle tenebre, all’umanità caduta. L’architettura diviene l’emblema dell'eterno contrapporsi di bene e male e lo spazio sacro, il frons scenae del perpetrarsi della storia dell’uomo che vuole raggiungere, in modo contraddittorio, Dio, almeno tenta, anche per tramite degli spazi sacri di avvicinarsi a Lui.
 
In maniera analoga, una parte decorativa, il rosone caratterizza la facciata –sia internamente che esternamente- ed è da porre in relazione con la figura della Vergine, rosa mistica, o, tuttora, del Graal, il recipiente che raccolse il sangue profuso dalla Passione di Cristo.
 
Un successivo elemento caratteristico è il labirinto che si stabilisce in relazione con il già nominato rosone. Il labirinto è rappresentato in corrispondenza, nella maggior parte dei casi, dell'incrocio tra la navata centrale e il transetto, di solito, tracciato in uno dei moduli geometrici che specificano le dimensioni degli edifici.
 
Il labirinto è il simbolo -ancora e maggiormente- dell’esplorazione dell'uomo, di un viaggio verso l’Invisibile, del cammino di espiazione e di purificazione, della liberazione dai pericoli a dalle tentazioni. Il labirinto è un vigoroso simbolo per l'uomo di tutti i tempi, così come lo è tutto l'edificio; il "tempio", condensa gli elementi culturali più evidenti con quelli segretamente più dissimulati e -nella serie complessa di rinvii simbolici- assegna all'uomo un’informazione e una strada per la redenzione e per la esaltazione del divino.




Fonte :   scritti dell'artista prof. Alessio Varisco , Técne Art Studio .
Prof. ALESSIO VARISCO
Designer - Magister Artium
Art Director Técne Art Studio

http://www.alessiovarisco.it



fonte foto : http://kimota.clarence.com/archive/images/altare.jpg









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