L'altare quale "symbolon" dell'architettura sacra
di Alessio Varisco
L’altare quale simbolo
nell’arte. Gli altari nell’architettura sacra : dai
megaliti di Stonehenge alle cattedrali gotiche,
passando per l'architettura maya attraverso una
sequenza di gigantografie che tracciano un tragitto nel quale il “simbolo”, il
“mistero” e i significati più reconditi sono protagonisti.
La rappresentazione del cosmo,
dell'uomo e del suo cammino nella vita, sono i temi proposti, tutti
riscontrabili nell'edificio sacro, concepito come "modello spirituale" e messo
in stretta relazione con gli eventi celesti e con il luogo nel quale sorge.
Nel corso della storia
dell'architettura sacra si può notare l’iter condotto e svoltosi che mostra come
i luoghi stessi vennero eletti per l'edificazione dei
"templi" in base allo "spirito", all'energia della terra che in essi regna.
Tali edifici costituiscono una
sorta di mistero nel mistero, a questi siti vengono
attribuiti caratteri di sacralità e di magia, validi per tutti i culti praticati
nel tempo.
Nell’ambito del linguaggio che
segna con precisione le tipologie architettoniche
significative di ogni età, i singoli elementi esprimono concetti generali
ciclici: si pensi alla dimensione verticale, ricca di significato, al tempo
stesso, dello scatto -ed anelito- della terra verso il cielo e verso il suo
stesso grembo, che regna nei menhir di
Stonehenge, nelle piramidi dell'Egitto, nel tempio
greco, fino alle cattedrali romaniche e -ancor più- a quelle gotiche.
I blocchi megalitici delle
piramidi concretizzano la collocazione del cosmo e
riepilogano la dimensione verticale e quella orizzontale; esse sono concepite in
base ad una indeformabile disposizione geometrica che assume la
assialità come "condizione eterna" e l'ortogonalità
delle direzioni nord - sud (il corso del Nilo), verticalità, ed est - ovest (il
corso del sole), orizzontalità, come regolatrice del cosmo.
La stessa sacralità dei luoghi
e lo stesso rigore negli edifici si verifica
nell'architettura greca; in ogni posto i greci indicarono la rivelazione delle
forze della natura ed in quanto tale, essi ne ebbero riguardo e lo magnificarono
esaltandolo. L'asse planimetrico -nel tempio- non
viene messo in risalto e ad esso si rimpiazza, più facilmente, un'articolazione
basata sul sistema trilitico che fa accenno, così
come gli ordini architettonici nella formulazione di
Vitruvio, ad una insieme ordinato organico, ai caratteri umani.
Il punto di partenza della
produzione artistica greca è l’uomo che domina il tema dell'architettura
romanica e gotica nelle quali si dispiegano ulteriori e complessi coinvolgimenti
di carattere spirituale e religioso.
Le cattedrali gotiche a livello
planimetrico sviluppano un impianto che simboleggia l'uomo stesso, il suo
cammino cristiano verso la salvezza e la redenzione: in essa
l'abside corrisponde alla testa, il transetto rappresenta le braccia, le navate
il resto del corpo e l'altare il cuore.
L'edificazione stessa delle
cattedrali romaniche e gotiche è una sorta di purificazione, un processo
di espiazione; l'architettura, dalla quale la
scultura è indissolubile, è manifestazione del sentimento religioso del tempo.
L’architettura per tramite dei criteri e dei moduli geometrici, che ne regolano
l'edificazione, riproducono una sorta di geometria ascetica.
Anche nel Medioevo rimane
lungamente la scelta di costruire in concomitanza di luoghi "sacri", alcuni dei
quali già identificati come oggetto di culto nei secoli precedenti, ai quali si
sostituiscono o affiancano (cristianizzazione siti pagani, prefigurazione
cristica): ciò vale, ad esempio, per
la emozionante abbazia di Mont
Saint Michel, elevata su una collinetta.
Nella cattedrale gotica, dalla
pianta all'alzato, agli elementi presenti, alle vetrate colorate rappresentanti
temi biblici, tutto è il frutto di una predisposizione rigorosamente esaminata e
calcolata corrispondente al rendersi pubblico e all'esprimersi delle tensioni
spirituali.
Le immagini delle cattedrali,
della svettante struttura propone una riflessione sul modo di vivere la
spiritualità di quel tempo. Possiamo notare che intercorrono nessi strettissimi
tra i caratteri strutturali e decorativi degli edifici, le loro sequenze, le
loro connessioni ritmiche ed il canone musicale. Per
ciascuno edificio e le corrispondenze numeriche
all'interno di esso è chiaramente indicato -allo stesso modo- il rapporto tra le
misure e le proporzioni stabilite.
Di “proporzione” -e si pensi
all’aurea nella costruzione modulare di un tempio partendo dalla “naos”,
la cella che custodiva il Santo, l’altare ove si officiava il rito-
era madida l’architettura sacra che ha impreziosito
di testimonianze grandiose la storia dell’arte. Sono –difatti- le proporzioni
che non solo governano le dimensioni complessive, ma ritmano la presenza dei
vari elementi architettonici quali colonne, capitelli, piedritti, portali,
architravi, lesene, guglie e, in taluni casi, in base ad una correlazione tra
numeri e monogrammi, rispediscono a veri e propri –all’inesperto
criptici- messaggi religiosi, quasi manifesti dogmatico/teologici.
Su un altro versante si
collocano le decorazioni. Queste ultime si contrassegnano
fortemente grondanti di significati simbolici e sacri che, mediante le
rappresentazioni animali e vegetali della scultura, rimandano ad altro.
Decorazioni
zoomorfiche o arboree sono
esemplificazione di altro: le prime, catalogate secondo i quattro
elementi, sono detentrici di significati quali l'immortalità (il pavone), il
rinnovamento della vita (l'agnello), l'impurità (il maiale), la diligenza (le
api), lo Spirito Santo (la colomba)…; le seconde individuano, diversamente, il
ciclo della vita. Ambedue, in ogni modo, risulterebbero
parte indispensabile del messaggio spirituale dell'edificio.
In taluni casi il simbolismo
geometrico è di per sé esaustivo e sintetico, si pensi
alla pianta delle chiese cristiane, cruciforme, a partire dalla riforma operata
con Sant’Ambrogio nella Basilica
Apostorum di Milano. Ed il
simbolo della croce, esplicito nella pianta stessa della chiesa; e nelle
maestose cattedrali gotiche –oltre alla cruciformità
la verticalità è espressione sintomatica ed eloquente dell'itinerario dell'uomo
verso Dio.
In buona sostanza la forma
dell’edificio si materializza ed attua persino per tramite della luce che invade
il fabbricato. Le vetrate determinano una sorta di "smaterializzazione"
delle superfici, una vera e propria "architettura di luce", metafora e segno di
una luce superiore, divina, del tutto divergente alle
tenebre, all’umanità caduta. L’architettura diviene l’emblema dell'eterno
contrapporsi di bene e male e lo spazio sacro, il frons
scenae del perpetrarsi della storia
dell’uomo che vuole raggiungere, in modo
contraddittorio, Dio, almeno tenta, anche per tramite degli spazi sacri di
avvicinarsi a Lui.
In maniera analoga, una parte
decorativa, il rosone caratterizza la facciata –sia internamente che
esternamente- ed è da porre in relazione con la figura della Vergine, rosa
mistica, o, tuttora, del Graal, il recipiente che raccolse il sangue profuso
dalla Passione di Cristo.
Un successivo elemento
caratteristico è il labirinto che si stabilisce in relazione con il già nominato
rosone. Il labirinto è rappresentato in corrispondenza, nella maggior parte dei
casi, dell'incrocio tra la navata centrale e il transetto, di solito, tracciato
in uno dei moduli geometrici che specificano le dimensioni degli edifici.
Il labirinto è il simbolo
-ancora e maggiormente- dell’esplorazione dell'uomo, di un viaggio verso
l’Invisibile, del cammino di espiazione e di
purificazione, della liberazione dai pericoli a dalle tentazioni. Il labirinto è
un vigoroso simbolo per l'uomo di tutti i tempi, così come lo è tutto
l'edificio; il "tempio", condensa gli elementi culturali più evidenti con quelli
segretamente più dissimulati e -nella serie complessa di rinvii simbolici-
assegna all'uomo un’informazione e una strada per la redenzione e per
la esaltazione del divino.
Fonte : scritti dell'artista prof. Alessio Varisco , Técne Art Studio .
Prof. ALESSIO VARISCO
Designer - Magister Artium
Art Director Técne Art Studio
http://www.alessiovarisco.it
fonte foto : http://kimota.clarence.com/archive/images/altare.jpg
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